La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Articoli con tag “Carlo

Ciao…ti ticordo

 

 

Ciao Carlo…è passato un anno da che non ci sei più, però ti ricordo sempre….


oggi..29 febbraio

…avrei fatto gli auguri ad una persona speciale…come questa data ..
Ciao..Carlo


Un ricordo…

21 gennaio 2012

Un anno fa, Carlo postava il suo primo commento al mio blog. Se ben ricordo, era un post dedicato all’alzheimer, che aveva colpito una mia anzianissima zia.

Non ci siamo frequentati nemmeno per un anno, perché se ne è andato  in  ottobre.

Lo voglio ricordare qui, dicendogli che manca a me ed alle persone che passavano sul blog per salutarlo…

Ti ricordo qui allora, , Carlo,  assieme a tutti gli amici, e ti saluto, come allora, con un caro abbraccio…

Loredana


Cronache milanesi – 2

Lunedì 12

Oggi abbiamo voluto fare un giro particolare. Dato che per i lavori in corso da anni non è più possibile fare la circolvallazione del 29/30, siamo saliti sul tram 1 dal capolinea di Greco a Piazza Castelli…oltre un’ora di viaggio.


Naturalmente sul classico carrelli 1928, che mi affascina sempre, nonostante sia scricchiolante e vecchiotto, con gli interni demodé e le lampade così particolari…

Martedì 13

Alla ricerca di osterie e trattorie tipiche, abbiamo scovato la Sabbioneda di via Tadino. Mangi bene e spendi poco, l’arredamento è kitch, e nella saletta interna, adiacente alla cucina, molte caricature dello “chef”, sempre con la bandana in testa, e vari trofei e foto di Harley, compreso una bandiera americana ed una pelle di chissà quale animale, con impresso il souvenir di un lontano raduno HD a Cuba…

Poi un giro a piazza Beccaria, dove c’è la sede dei vigili urbani e dove è stato spostato il mercatino di Natale. Che delusione galattica. Mentre gli altri anni, nella vecchia sistemazione in piazza Mercanti c’erano le bancarelle con tende azzurre trapunte di stelle dorate, la via era decorata da luci e la musica creava una bella atmosfera,

quest’anno il mercatino è stato suddiviso in varie tranches, ma senza atmosfera di sorta: gazebo bianchi, nessuna decorazione particolare, commercianti imbufaliti per essere stati spostati e smembrati…sembra un qualsiasi mercato rionale. Una negoziante ci ha chiesto di mandare email al sindaco…credo che lo faremo… ah…niente musiche di Natale, ma in Cordusio c’erano Indiani e Peruviani che suonavano, niente di natalizio comunque.


Mercoledì 14

Oggi tempo uggioso. Niente di meglio allora che prendere il tram numero 2 che percorre il Naviglio Grande fino a piazza Negrelli, passando a fianco alla Canottieri Milano ed alla fabbrica della Richard Ginori.

Al ritorno, siamo scesi proprio alla fine “cittadina” del Naviglio, con un pensiero per il Carlo che non c’è più.

Te saludi, Carletto… Vedi che non ti dimentico?

Giovedì 15

A spasso per il centro, rapida visita alla Rinascente dove le solite commesse fanno gli agguati per spruzzarti di profumo. Chiasso e confusione. Le vetrine addobbate con pupazzi di un certo Anthony Ausgang (uscita?)..

Passaggio al sant’Ambroeus. Le vetrinette sono piene dei soliti panettoni decorati artisticamente. Alcuni ricoperti di stelle di natale bianche con bordi dorati. Altri tramutati nei soliti babbi natale circondati da giocattoli. Ma il più bello è un panettone trasformato in pianoforte con Mozart di marzapane che esegue il don Giovanni, ed un fine foglio di zucchero che riproduce il manifesto del Teatro alla scala con il programma dell’opera.

Venerdì 16

Oggi sciopero dei mezzi pubblici, ma qualche tram, strapieno, è comuque passato, mentre la metro è rimasta completamente chiusa.

Ne abbiamo approfittati per andare a vedere la Gus Gus, l’auto che ha appena battuto tutti i records di velocità

e la Vespa 946, davvero avveniristica.

Dopo alcuni giorni di black-out, la posta ed il messenger hanno ripreso a funzionare dall cellulare. Quando si dice che siamo schiavi della tecnologia…è vero!

Sabato 17

Ultimo giorno in compagnia dei parenti e poi, con infinita tristezza per me juventina, partita del Milan contro il Siena.Anche se gufavo, ha vinto ugualmente…

Domenica 18

Si torna a casa…il cielo è sereno, lungo la tangenziale, sullo sfondo, montagne innevate, tranne il Resegone


e risalendo l’autostrada abbiamo incontrato temperature sempre più rigide…


La vita continua…

Frase fatta: la vita continua…

Certo, la vita continua, si ripetono i soliti gesti, si incontrano le solite persone, però ci si rende conto che non sarà più la stessa. Qualcosa di importante è cambiato. In peggio, per la perdita di un amico, e contemporaneamente in meglio per quanto ci ha lasciato. Lo scrivo soprattutto per Antimisia, particolarmente legato a Carlo; passo quotidianamente sul suo blog, ma non avverto cenni di ripresa, però ho pazienza, e so aspettare. Piano piano si riprenderà pure lui.

Anche se virtuali, a certi amici ci si affeziona veramente, lo stesso qualche anno fa è successo a me, che ho passato un brutto Natale a causa di una notizia fortunatamente “fasulla”, però il dispiacere in quel momento è stato davvero grande. Lo stesso succede per certi “tradimenti”: alcune persone, senza nessuna motivazione, scompaiono e ci lasciano un senso di vuoto, difficile da colmare.

La vita continua, ed allora sto cercando di riordinare le idee ed i ricordi del viaggio in Danimarca. Questa volta non ho preso appunti sulla mia inseparabile Moleskine, non ne sentivo davvero il desiderio; nei momenti di calma oppure prima di coricarmi invece di scrivere un breve resoconto della giornata preferivo leggere un libro che mi ero portata dietro o riempire uno schema di sudoku. Scriverò un breve resoconto in questi giorni, con calma, andando a memoria…

La vita continua, si riallacciano i fili della realtà quotidiana, mi faccio forza per non ricadere nel buco nero della depressione, sempre in agguato dietro l’angolo, perché so che molto dipende da me, anche se l’aiuto di chi sta vicino è sempre prezioso. La vita continua, fuori splende il sole di questo splendido autunno, e cerco di pensare solamente a questo…


Il mio ricordo…

Da un Internet Point in Germania…

La serenità di questo viaggio da trascorrere con una coppia di amici, è stata turbata dalla notizia della morte di Carlo. Un amico “virtuale”, che si crede di non conoscere, poi si inizia a ricordare…

La sua simpatica ironia nel chiamarsi “Bisestile”, essendo nato un 29 di febbraio, la moglie Rossella, scorpione come me, la figlia Federica che frequentava la Bocconi, il figlio esperto di informatica, l’anziano suocero, l’amico Pasquale con il quale faceva volontariato nella sua Legnano, l’amico missionario, i ricordi di Ronchetto sul Naviglio… I suoi commenti ai post, colmi di umanità e sensibilità, a volte in milanese, dialetto che io adoro, la sua profonda cultura, mai esibita in modo saccente, il considerare i blog che frequentava come piccole stanze nelle quali ritrovarsi, dei salottini in cui sorseggiare un caffè, anche se virtuale, accompagnato da biscottini in compagnia di alcuni fidati amici… E quindi scopri di conoscere meglio l’amico “virtuale” di tante persone che incontri quotidianamente.

Ed allora senti la mancanza di questa persona, alla quale molti, me compresa, si erano affezionati.

Ciao, Carlo, un caro abbraccio, come ti salutavo di solito… Un giorno, in chissà quale tempo, in chissà quale luogo, ci ritroveremo tutti assieme, noi “amici”, per fare quattro chiacchiere e bere quel famoso caffè…

Loredana

Ai primi sentori dell’inverno

tornerò sui Navigli

su cui ristagnano nebbie decembrine

e il mio pensiero volerà da te

compagno sconosciuto

troppo presto perduto.

(loredana)


Carlo

dal blog di Antimisia una triste notizia, la perdita di Carlo, un amico mai visto ma vicino a tutti noi. Mi ero riproposta di scrivergli al ritorno dalla DAnimarca, purtroppo non sarà più possibile farlo. Un abbraccio, caro amico, a te ed al tuo “fratello” Antimisia, in attesa, un giorno, di bere assieme quel famoso caffè…Loredana


Indignados?

Indignados loro, incavolata io…sono stufa di questa gentaglia che mette a ferro e fuoco le città. Ho presente le proteste CIVILI che si sono svolte in Spagna e quelle svoltesi negli Stati Uniti dove dimostranti pacifici, che opponevano solo resistenza passiva sono stati ammanettati ed incarcerati dalla Polizia. Qualche manifestazione sopra le righe si è svolta solo in Grecia, ma sappiamo in quale situazione si trovi questo paese

Qui in Italia invece ci sono solamente dei delinquenti comuni, gli stessi che hanno messo a soqquadro la val di Susa, gli appartenenti ai gruppi organizzati della No Tav, dei Cobas, dei black bloc, gente che non protesta contro i signori della finanza mondiale, ma ha solo il gusto di distruggere e difare casino. Mi viene da ridere quando sento Luca Cordero di Montezemolo asserire di essere dalla loro parte…certamente lo avrebbero accolto a braccia aperte, lui e la sua bella Ferrari fiammante, il poveraccio!

Cosa cavolo c’entra sfasciare auto, treni e vetrine con la protesta contro l’alta finanza? Cosa hanno di nuovo da proporre queste “persone”? Cosa credono di aver risolto  i violenti con la loro “manifestazione”?

Gentaglia che da tempo si contattava usando i social network e siti web…

E questa gentaglia nuoce a chi? A chi veramente vorrebbe una denuncia seria ma pacifica contro quelle multinazionali, contro quell’alta finanza che sta sconvolgendo in nome del profitto (non del guadagno) gli equilibri mondiali, e tra queste organizzazioni metterei pure ed al primo posto le famigerate agenzie di rating che, come ho avuto a che scrivere già tempo fa, sono in mano a banche d’investimento, quindi hanno un notevole conflitto di interessi. (A proposito, chi controlla questi controllori, visto che secondo loro Parmalat, Lehman Brothers etc, erano da considerarsi investimenti sicuri?)

Questa volta le forze dell’ordine hanno usato gli idranti…la prossima spero che inizino ad usare i proiettili di gomma…


Povertà

Ci sono due films che vorrei fossero proiettati in tutte le scuole. Il primo è “Ladri di biciclette”, l’altro è “Umberto D.”, quest’ultimo, dicono, fu addirittura causa di una solenne arrabbiatura di Andreotti.

Ambedue le pellicole parlano di povertà, anzi, miseria addirittura. Nel primo c’è la storia di un disoccupato alla disperata ricerca di un posto di lavoro e che, per mettere insieme un pasto decente per la famiglia, deve anche far lavorare presso una stazione di servizio il figlioletto in età scolare.

Il secondo invece racconta della povertà dignitosa, pur se al limite della sopravvivenza, di un anziano dipendente pubblico che, dopo una vita di lavoro, si ritrova con una pensione da fame e con la sola compagnia di un cagnolino.

Quella era vera povertà, la povertà della gente che, nell’immediato dopoguerra, si recava a fare la spesa col “libretto”, dove venivano segnate le spese da saldare alla riscossione del salario quindicinale. Ferie? E chi le faceva allora?

Però per i bambini c’erano le colonie, sia marine che montane. Pure io, a suo tempo le ho frequentate, e da allora data la mia avversione per il mare, dove venivo mandata per fare provvista di iodio carente nella mia zona, in quanto le giornate erano scandite dal fischietto delle assistenti, per la sveglia, l’alzabandiera, la colazione, il bagno…ogni movimento insomma veniva regolato da quell’orrendo suono.

Tornando ai films, tutte e due le pellicole sono frutto della regia di Vittorio De Sica e rispecchiano l’immagine di un’Italia ancora ferita dalla guerra…Quella era la “vera” povertà, quando non avevi di che riscaldarti o avevi poco da mangiare, dove un uovo, un po’ di formaggio o qualche fetta di salame erano già considerate un lusso, non parliamo poi della carne!

E’ un periodo del quale mi hanno parlato i miei genitori avendolo vissuto, ma ancora di più ha toccato la mia nonna materna, vedova, con una figlia nubile a carico ed una pensione di reversibilità che era davvero una miseria con la quale dovevano sopravvivere in due.

Ed ora che vedo gente che parla di povertà, resto piuttosto scettica. Ovvio che le sacche di vera povertà ci siano, ma non la miseria nera di quegli anni dove veramente si faceva la fame.


Shhhhh

Se le parole, come scriveva Antimisia in un suo recente post, hanno importanza, i silenzi non sono da meno.

Ci sono quei silenzi che, accompagnati da un gesto, un abbraccio, una stretta di mano, un sorriso, uno sguardo, una lacrima, sono più eloquenti di mille discorsi e ti fanno sentire in sintonia con una persona, creano comprensione, intimità, a volte persino complicità.

Di contro, ci sono poi quei silenzi che ti feriscono più di un’offesa, perché denotano indifferenza e assoluto disinteresse, e sono quei silenzi “pesanti”, che ti lasciano con l’amaro in bocca, con un senso di solitudine e di incredulità. Viene da chiedersi perché nessuno dia delle risposte, perchè esista tanta freddezza, tanta noncuranza. Puoi interrogare qualcuno con gli occhi, ma anche allontanarlo, distogliendo lo sguardo da lui.

Il silenzio quindi non è mutismo, è assenza di parola, ma non di sentimento. E se dobbiamo “pesare” le parole, lo stesso dobbiamo fare col silenzio….


Milano 20 settembre

In questo periodo la città è “invasa” da piccole sculture (in gesso? in polistirolo? non lo so), raffiguranti degli elefanti. Monocolori, decorate con ghirigori argentei o dorati, oppure bianche con decori policromi, o ancora dipinte in varie tinte: tutto questo per sensibilizzare le persone, mediante un’operazione di “arte on the road”, sul problema dell’estinzione dell’elefante asiatico.

Oggi il giro ci ha portato verso corso san Gottardo. Ogni tanto un portone è aperto e, sbirciando dentro, si scorgono, oltre ai cortili delle case di ringhiera, anche piccoli laboratori artigiani che ancora sopravvivono: materassai, tappezzieri, anche qualche elettrauto o carrozzeria…

Da lì fino a corso Lodi dove, per una sola fermata, abbiamo preso la metropolitana per arrivare a Porta Romana. Là sotto, incanalato nella galleria, il frastuono del convoglio che arriva ricorda tanto il rumore di uno stormo di bombardieri in volo…

La giornata era troppo bella per rinchiuderci in un museo o visitare mostre, quindi abbiamo proseguito per i viali ombreggiati da vecchi platani lungo le linee tranviarie.

Da porta Romana sarebbe sembrato logico prendere l’anello formato dai viali Montenero, Premuda e Piave, per ritrovarci a porta Venezia, ma a Premuda abbiamo girato per un saluto al “Cinc e tri vòtt”… Termine sconosciuto ai non milanesi, che indica la gigantesca statua che sorge alla fine di Corso Concordia, (dove ha sede un’opera pia dei frati cappuccini che assistono i bisognosi), rappresentante san Francesco: una mano aperta (cinc) e tre dita dell’altra alzate in segno benedicente (tri)..quindi cinque e tre…fanno otto! Veramente la frase completa, nel vero spirito meneghino, sarebbe cinc e tri vòtt, cinc che laùren e tri che fan nagòtt, ossia cinque che lavorano e tre che non fanno nulla.

Da là, tutto corso Indipendenza, piazzale Dateo, i viali rettilinei di viale dei Mille e viale Abruzzi, fino a Loreto e da là a casa…una scarpinata non indifferente!


Milano 19 settembre

La mia “zona” a Milano corre da Loreto ad Oberdan lungo l’asse di corso Buenos Aires e zone laterali. Il corso l’avrò percorso a piedi migliaia di volte: ho visto nascere nuovi negozi e morire (o trasferirsi, che è quasi la stessa cosa) botteghe storiche, Collini ad esempio. Come pure ho percorso tantissime volte la Felice Casati, dove abitavamo, viale Regina Giovanna ed infine via Eustachi, nei pressi della quale si lavorava. Sempre a piedi, l’auto la usavo per pochi spostamenti in periferia, dove rischiavo quasi sempre di perdermi. Non c’era il Garmin, in quel periodo, quindi era opportuno tenere a portata di mano la guida di Milanocity allegata all’elenco telefonico.

Quindi, uno dei primi itinerari che percorriamo, inevitabilmente, gravita su queste zone. Stavolta la passeggiata includeva la piazza Benedetto Marcello, dove si tiene il mercato del sabato, con il suo giardinetto arricchito da una fontana,

ed i suoi alberghetti da una sola stella, leggermente equivoci. Da lì, di buon passo, percorrendo la via Vitruvio, fino al Pirellone e quindi all’Isola, altra zona che ha conservato la sua identità meneghina, nonostante una decisa presenza di immigrati. Da lontano, i nuovi grattacieli di Expo 2015, che ammireremo con calma più avanti… Con il tram della linea 7 infine, siamo tornati fino a Precotto, e da lì a casa a piedi, senza prendere il metrò. Quattro passi a piedi fanno sempre bene. Dopo pranzo altro giretto, stavolta però usando la metropolitana. Una rabbia vedere le carrozze nuove di zecca imbrattate dagli scarabocchi dei soliti IMBECILLI. A me i graffiti personalmente piacciono, li ritengo veramente una forma artistica, pari ai murales sardi o ai dipinti sulle case tirolesi, Basquiat lo adoro…però i disegni fateli sugli spazi consentiti, sui muri di fabbriche dismesse, su manufatti di cemento grigio, non su vetture, case o, peggio, monumenti. Ed ora parlo del sud… A Milano? Certo, perché in corso Vittorio Emanuele erano esposte gigantesche fotografie dedicate alla Sicilia… Tutte bellissime, paesaggi stupendi, mari cristallini, una scogliera bianca che nemmeno a Dover se la sognano, templi greci incantevoli, paesini abbarbicati sulle montagne. Ma una foto mi ha letteralmente entusiasmato: un sole rosseggiante che sta tramontando nel mare, in controluce la silhouette di un pescatore nell’acqua fino a mezza coscia e, librata nell’aria, come una leggera nuvola di pizzo, un’enorme rete lanciata a mano…e dei riflessi indescrivibili sulle onde.


18 settembre

Ieri la prima pioggia l’abbiamo trovata ad Arese, inizio tangenziale est, divenuta torrenziale alla Cascina gobba. Ma come succede spesso in pianura, va a zone, quindi sotto casa non pioveva più ed abbiamo scaricato tranquillamente i bagagli. Poi al garage, per posteggiare l’auto, un giro al supermercatino di via Venini per fare provviste e rinnovare l’abbonamento settimanale e fuori per respirare l’aria della città. Ma poi nuovamente acqua, anzi, un temporalone.
Da casa ho provaro a scroccare una LAN libera, ma ormai le linee sono tutte protette. Solo verso le 20 mi sono potuta collegare per un attimo, ma oggi rinnovo la SIM della Key…


Come volevasi dimostrare…

Ogni occasione è buona per menare.
Mi è bastato vedere il Telegiornale, per avvalorare la mia tesi sulla violenza dei centri sociali. Oggi è toccato alla manifestazione della Lega Nord. Puoi dissentire come vuoi, ma civilmente, cosa che quegli esagitati non fanno di certo.


Offese gratuite

Questo è uno spazio aperto a tutti, e quando dico tutti intendo amici, lettori occasionali, gente “di passaggio”. Ho sempre pubblicato i commenti perché ritengo utile confrontare le diverse opinioni, anche differenti dalle mie.

In quasi cinque anni di blog solo due volte ho cassato dei commenti, uno perché era dichiaratamente antisemita e l’altro perché offendeva non solo me ma anche persone che frequentavano questo piccolo spazio.

Veniamo al dunque.

Mi sono sentita dare della stupida perché, a detta di un certo (o una certa Redy) avrei “infamato” un tale Arnold Ehret, fautore di una dieta strettamente frutto-vegetariana. Premesso che questo/a Redy ha postato il suo commento a “La mia sacher” (che c’entra come i cavoli a merenda https://ombradiunsorriso.wordpress.com/2009/12/02/la-mia-sacher/#comment-1792) anziché a “L’amico igienista”https://ombradiunsorriso.wordpress.com/2011/02/17/lamico-igienista/, in cui detto dietista era citato, detto/a Redy non considera alcune cose.

Primo. Non sono una signorina, ma sposata (nel post l’amico igienista faccio riferimento a MIO  MARITO), quindi Redy che trancia giudizi sul prossimo denuncia una preoccupante superficialità.

Secondo. L’intento del post era anche scherzoso, quindi “caro/a” Redy, ti manca completamente il senso dell’umorismo. Forse cambiando dieta ti ritorna…

Terzo. Che Ehret sia morto a soli 56 anni nonostante il suo salutare regime alimentare è un fatto assodato. Mi spiace per lui, ma la Kousmine è campata fino ai 90 anni circa… Vorrà ben dire qualcosa!

Quarto. Da come scrivi sembra che mi consideri una crapulona dedita a chissà quali piaceri della tavola. Ho scritto più volte che seguo un regime alimentare molto regolare, macrobiotico (tanto per dire mi faccio il pane in casa etc etc), ma mi concedo qualche strappo, perché sono del parere che si vive una volta sola (del resto 54/55 chili per m.1,60 a 52 anni, due figli ed una nipotina -perché sono anche nonna- credo che dimostrino quello che ho scritto).

Quinto. Il cibo non sta certo in testa alle priorità della mia vita. C’è la famiglia, ci sono le amicizie, c’è la cultura, e tra questa metto anche la culinaria, e tante altre cose. Legggiti il blog e vedrai quali sono i miei interessi.

Sesto. Non è mia abitudine offendere le persone, specie se non le conosco, ma nemmeno sono di quelle che porgono l’altra guancia. Quindi, mentre con altre persone, pur dissentendo, ho sempre dialogato civilmente, ricambio il tuo gratuito “stupida” con la classica frase “la mamma dei cretini è sempre incinta”.

(e con tutto quello che succede, mi tocca pure perdere tempo per risponderti!)

E se trovo ancora offese da parte tua, finisci diritto tra lo spam.

Nient’affatto cordialmente

Loredana   


Stress

Come ogni giorno, appena apro il PC la prima cosa che faccio è controllare la posta. Quattro indirizzi diversi, anche se quelli che uso più spesso sono solamente due, ma ora anche questa operazione è diventata uno stress per via dello spam.

Tempo addietro erano le varie offerte per il Viagra…

chi mai non le ha ricevute? Particolarmente invadenti, sono andate avanti per lungo tempo. Poi sono iniziate quelle per l’acquisto di orologi di prestigio (mah…sospetto che fossero patacche ad uso degli ingenui), o degli occhiali di marca.

Adesso incominciano quelle per giocare nei vari Casinò on-line, che offrono bonus per iniziare partite di poker ed affini.

Peggio delle pubblicità che oramai intasano anche le classiche caselle della posta. Ma questo succede solo sull’indirizzo di yahoo, quello di MSN e Vodafone sono ben protetti… E così tra cancellazioni di indirizzi e siti in desiderati, se ne va via parte del  mio tempo!


dal 1789 ad oggi

Caro Antimisia…intanto benvenuto, anzi bentornato!

Ed anche a te dedico questo post, sempre per via del filmato.   Mi citi la Rivoluzione Francese…Ha fatto cadere tante teste coronate di nobili vacui e futili, ma anche molte teste “pensanti”, ricorda solo Andrea Chenier e quel tale Joseph-Ignace Guillotin inventore di un metodo ritenuto più “umano” per la decapitazione dei condannati e vittima della sua stessa invenzione…

Già, oggi impera la violenza fine a se stessa, però io non approvo nemmeno quella che interviene tra gli “opposti schieramenti”, perché chi stabilisce dove stia il bene e dove il male? Avrai senza dubbio ragione quando dici che i centri sociali non sono il “comunismo”, come la violenza nera non è la “destra”, almeno come la intendo io che, dopo un lungo percorso di riflessione e ripensamenti, sono approdata ad un’idea liberale (non libertaria, nel senso che ciascuno possa fare il cavolaccio che vuole!).   Dici anche che dobbiamo ragionare senza pregiudizi perché la violenza fine a se stessa, quella dei Black bloc per intenderci, quella di autonomi armati di spranghe e catene, se va bene di sanpietrini, possa finalmente finire perché i giovani (mi sembra di capire tra le righe) non sarebbero capaci di farlo autonomamente. Io invece mi chiedo quali responsabilità abbiamo noi genitori nei confronti di questa generazione cresciuta senza ideali (o ideali distorti), perché sono frutto degli insegnamenti che abbiamo dato (o non dato) loro….. Una grande tristezza nel vedere questa parte di gioventù….

Un abbraccio

Loredana


Un giorno importante

Primo giorno di scuola per la nipotina, oggi.

Così eravamo tutti là ad accompagnarla per poi riprenderla dopo le 3 ore iniziali ed andare tutti insieme a pranzo, lei tutta orgogliosa della sua divisa scolastica…altro che il grembiule nero con il fiocco.

E l’emozione di noi nonni che abbiamo rivissuto non solo il nostro primo giorno di scuola, ma anche quello dei nostri figli….


sempre violenze

Per ragioni anagrafiche non ho vissuto il 1968, che peraltro mi è stato raccontato esaustivamente da mio marito (a quel tempo in servizio, quindi dall’altra parte della barricata). Però, ai tempi della scuola, le mie manifestazioni le ho fatte pure io. Sarà forse che la mia è una città molto provinciale, ma noi ci si limitava a sfilare per le vie con cartelli declamando slogan, al massimo facevamo qualche sit-in per bloccare il traffico, ma nessuna azione di violenza o vandalismo. Una volta, riconosciutami in una foto pubblicata in prima pagina sul quotidiano locale, mi presi uno dei rari ceffoni da mio padre, e me lo cuccai, zitta e buona!

Ma questi giovani di oggi che sfasciano tutto proprio non li capisco.

L’11 di marzo 2006 ero a Milano e lo ricordo come fosse oggi. Arrivata in piazza Oberdan (porta Venezia) c’era un grande spiegamento di forze di polizia e carabinieri. La prefettura aveva autorizzato un corteo di estrema destra, e pur non riconoscendomi in quella ideologia, devo riconoscere che si era pure svolto ordinatamente. Ma dai centri sociali (perché mai questi nomi? Asociali sarebbe meglio) era partita subito la “controffensiva”. Non avendo avuto autorizzazioni di sorta a manifestare, erano convenuti in corso Buenos Aires da vie traverse, da vari punti della città, e giunti sul Corso, avevano iniziato le azioni di vandalismo. Le solite vetrine infrante, un’edicola sfasciata, auto e cassonetti rovesciati e dati alle fiamme, una bomba carta gettata nel ristorante del McDonald’s all’angolo con viale Tunisia, spaventando a morte gli avventori, tra i quali anche bambini, la sede di AN data alle fiamme.

Mio marito, pratico di quelle cose, aveva scelto un percorso parallelo al Corso, ma inutilmente, perché quegli esagitati pervenivano da tutte le parti…

A un certo punto è accaduto l’impensabile, perché vari cittadini, ormai stufi di questo modo di agire, hanno circondato alcuni “manifestanti” cercando di linciarli.

Ricordo, sempre a Milano, anche un corteo nel dicembre scorso (mi sembra fosse il giorno 18), quando volevamo recarci dai parenti per fare gli auguri per le festività prima di tornare a casa, e ci siamo trovati coinvolti in un corteo,

sempre nella solita piazza Oberdan, dove picchetti con le rosse bandiere della CGIL volantinavano in nome del solito antifascismo (ed il comuniso in Corea, Cuba, Cina dove le più elementari libertà vengono negate, dove lo mettiamo?), mentre, tanto per cambiare, arrivavano I soliti centri sociali, tra i quali quello particolarmente agguerrito di via dei Transiti

che bloccarono il traffico in corso Buones Aires

Vorrei tanto che la gente comune si ribellasse a questi esagitati e violenti, che vogliono imporsi con vandalismo e prevaricazioni…in nome della DEMOCRAZIA,…ossia va tutto bene, ma TU DEVI pensarla come me, mentre invece sei uno sporco fascista (come suona bene in bocca a loro questa frase). In poche parole combattono un’ideologia autoritaria e violenta con metodi altrettanto autoritari e violenti…come a dire gli estremi si toccano! Non per alto si parla di “fascismo rosso”. Lo stesso concetto lo ha espresso il sindaco di Chiomonte, che ha addirittura tacciato di razzismo i contestatori NoTav, in quanto chi non è con loro, viene disprezzato, odiato, emarginato: o sei con loro o non esisti proprio e devi essere cancellato dalla faccia della terra. Ed ora che in val di Susa le forze dell’ordine hanno trovato maschere antigas, scudi di plexiglas, fionde e grosse pietre, molotov, arpioni, bombe carta ed altri aggeggi atti a ferire, se non addirittura ad uccidere,

mentre lo stesso ministro Maroni denuncia che questa violenza, fine a se stessa, è indirizzata solo a fare del male, i NoTav ribaltano la situazione, denunciando le maniere forti di polizia e carabinieri in quanto questi, fatti oggetto di tiri di pietre e molotov, hanno lanciato del lacrimogeni…ma siamo matti?


Il fuscello e la trave

A Venezia in un certo senso ha vinto il buon senso. Il film “Cose dell’altro mondo” dove si ipotizza la sparizione di tutti gli extracomunitari impiegati nelle attività produttive nelle province venete, è rimasto pressocché inascoltato, dopo aver riscosso un mare di critiche. Secondo le ACLI ed i vari osservatori sul problema dell’integrazione degli immigrati, il Veneto in effetti è al primo posto per l’inserimento, alla faccia di quanto viene espresso nel film. Il regista Francesco Patierno, che ha svicolato, dicendo che il suo era un intento “ironico” (?), farebbe meglio ad interessarsi della sua regione.

Tanto per riportare fatti recenti, di questi ultimi giorni, ci sono medici che rilasciavano ricette a pazienti che, al momento, risultavano ultracentenari e non so quante vetture, tra le quali autobus di linea e scuolabus, che circolavano privi della necessaria copertura assicurativa (e tralascio la monnezza…).

Troppo comodo fare le pulci agli altri e non accorgersi della rogna sulla propria pelle!


10 anni dopo…..

Dedicato ai 343 vigili del fuoco di New York morti eroicamente nell’attentato.

Bambini in trecento son morti

Bambini che prima di ieri

Erano giovani e forti

A loro nei vostri pensieri

Tenetevi stretti un minuto

Quando giocate ai pompieri

Il vostro gentile saluto

(Giovanni Giudici)

Ho voluto così ricordare anche le “altre” vittime di quel vile attentato di 10 anni fa, gli eroici vigili del fuoco della città di New York che, coscientemente, hanno combattuto e lottato per salvare le vite di quanti erano rimasti intrappolati nelle Torri, e purtroppo molti di essi hanno dovuto soccombere alla furia del fuoco e dei crolli.


rottami…alla deriva

Più sento parlare Matteo Renzi e più mi piace.

L’arroganza di D’Alema, che “pretendeva” gratitudine dal sindaco di Firenze, che a suo dire, essendo così giovane, non avrebbe avuto titolo per sedersi sulla poltrona di primo cittadino della città di Firenze, ha subito un duro colpo, in quanto il “novellino” ha ribattuto parola per parola alle accuse del politico di professione. Ha infatti obiettato che la “vecchia” classe politica, quella dei D’Alema, Bindi Fassino e soci, quella insomma da “rottamare”,non ha titolo per parlare di riforme, essendo anche corresponsabile della situazione in cui si trova oggi il nostro Paese. Gente che probabilmente non ha mai lavorato e che ritiene la politica solo un comodo modo di guadagnarsi la vita e permettersi scarpette da un milioncino di vecchie lirette e tre barchette, le quote di una delle quali dovrà essere ceduta per acquistare un vigneto…di vino rosso probabilmente. Come ha espresso Renzi, la sudditanza del PD nei confronti della CGIL si è dimostrata deleteria, in quanto lo sciopero era essenzialmente contro Berlusconi e Tremonti. A me Bersani è sembrato un cagnolino al guinzaglio di Camusso (non mi riesce di scrivere “della Camusso”, quella tutto sembra meno che una donna). Renzi ha più volte dichiarato di voler combattere l’avversario con la forza delle proposte, nelle urne…non ricorrendo al pantano che sta usando l’opposizione, e che finché il governo avrà i numeri, gli toccherà governare (concetto espresso anche dal presidente Napolitano, ma alcune marionette continuano a ripetere “dimissioni” come un disco rotto). E’ sufficiente sentire la proposta semplicemente oscena di Buttiglione che vorrebbe assicurare un “perdono giudiziario” a Berlusconi a patto che questi si ritiri dalla politica: allora, viene da pensare, giustamente, che tutto questo ambaradan è stato montato dall’opposizione in combutta con la magistratura, o viceversa…tanto più che Gentiloni, del PD, ha rincarato, dicendo che se Berlusconi si dimette, l’accanimento giudiziario non sarebbe più necessario. Se non è chiaro così…. Allora è vero che l’unico motivo per cui si muovono le toghe rosse è solo quello di far cadere il Governo : le affermazioni dei due politici lo comprovano ampiamente. Mettiamoci poi le ca…volate sparate dall’Espresso, con intercettazioni stampate sul settimanale non solo non rispettose della privacy (che vale per tutti, ma non per Berlusconi), ma anche non corrispondenti al vero.

E a questo punto mi incavolo io. A suo tempo Albertini aveva denunciato lo scandalo dell’acquisto della Serravalle alla magistratura milanese….che fine fece allora? Insabbiata tra le migliaia di fascicoli, visto che vi era implicato Penati? E’ dovuta infatti intervenire la procura di Monza perché si avviasse una inchiesta…

Quindi se Renzi parla di rottamare certi politici e di mandarli a casa dopo 2 legislature ha una larga parte di consensi…politici di qualsiasi colore, ovviamente… C’è ormai troppa gente che occupa da infinito tempo gli scranni, ed è ora che, finalmente, si faccia da parte! E chissà che, con gente nuova, dalle idee chiare, il mio sguardo non si volga nuovamente da quella parte!

 


oggi….

Forse ieri sono stata un po’ precipitosa, meglio così. Le cose volgono al meglio, ma una spiegazione a volte è sempre necessaria. Ma la cosa importante è che certi legami non vengano compromessi.


mah

Per degli amici che, fortunatamente,  si ritrovano, uno che, purtroppo, si perde…e non so nemmeno perché….

Dopo tanto tempo, almeno capire il perchè.

Odio quando qualcuno se ne va senza spiegazioni. Però chissà perché me lo aspettavo.

In fondo…