L’eccidio
C’è da rimanere sconvolti.
40 persone uccise mentre circa altre 30 sono ferite più o meno gravemente.
Spesso il luogo degli attentati è stato un lungomare, un ristorante, un teatro, un mercatino natalizio, sovente delle chiese, specialmente in Africa, oppure delle Sinagoghe.
Anche alcune moschee erano state attaccate nell’ambito della lotta tra sciiti, sunniti, wahabiti e tutte le varie formazioni in cui si scinde l’Islam, però mai si erano verificati attacchi alle moschee da parte di non musulmani.
Sconvolti, certamente, perché le vittime stavano semplicemente pregando; ancora peggio leggere che l’assassino, un certo Brenton Tarrant, aveva filmato tutto il massacro con una telecamera fissata sul casco che indossava e che ha registrato tutti i 17 minuti di orrore e terrore.
Un contatto di Facebook mi ha inviato il filmato prima che Youtube lo cancellasse… non l’ho aperto e l’ho eliminato subito.
Non c’è alcuna differenza tra queste vittime, uccise da un “suprematista bianco” (qualunque cosa voglia significare questo termine) e quelle assassinate nelle chiese o nelle sinagoghe.
Leggo di persone che pur condannando l’eccidio in parte lo giustificano perché anche gli islamici hanno ammazzato gente inerme. Non si può agire allo stesso modo di un assassino perché lui ha ucciso per primo: è un mettersi allo stesso suo livello, barbaro e incivile.
Ancor più sconvolgente invece leggere commenti che addirittura approvano quanto è successo, mentre per altri la colpa, naturalmente, è di Salvini per il solo fatto di aver detto che il terrorismo islamico va attenzionato…non mi capacito di tanta cattiveria e di tanta stupidità.
Orrore
L’immagine dell’orrore perpetrato in Egitto ad opera dei delinquenti dell’Isis sta tutta qui: non nella distesa di corpi dilaniati dalle bombe o falciati dalle mitragliatrici, ma nell’ammasso di sandali all’ingresso della moschea.
Uno di meno
Bene, il terrorista assassino di Berlino è stato ucciso qui in Italia, a Sesto San Giovanni, durante una normale operazione di controllo della nostra Polizia.
Uno di meno, ha fatto la fine che si meritava, magari convinto di andare a raggiungere il suo paradiso con le 72 vergini a disposizione che gli spettavano.
Mi chiedo come mai fosse rientrato in Italia, dalla quale era stato espulso dopo aver scontato 4 anni di carcere (costati bei soldini a noi contribuenti tra il recupero tramite la Marina Militare, costi per mediatori linguistici, avvocato gratis, detenzione, assistenza sanitaria) e dopo che la sua nazione di origine, la Tunisia, non lo aveva voluto indietro, il che denuncia la debolezza del nostro sistema che non è in grado di rispedire al mittente quanti vengano in Italia per delinquere.
Il dubbio (quasi certeza) è che qui in Italia ci siano varie basi logistiche dei terroristi che qui giungono indisturbati ed incontrollati e che , per agire altrove, non operino attentati nel nostro paese.
Questo atteggiamento ricorda tanto il “lodo Moro”: io ti lascio agire indisturbato, guardando dall’altra parte, tu in cambio mi lasci in pace.
Altra perplessità nei confronti del ministro e del prefetto che hanno diffuso l’identità dei due poliziotti che hanno fermato ed ucciso il terrorista. Solitamente quando vengono fatte determinate operazioni contro organizzazioni criminali le forze dell’ordine hanno il volto coperto dal passamontagna, non certo per difendersi dal freddo, ma per non essere riconosciuti ed evitare quindi ritorsioni. Questo ovviamente non era un blitz ma un normale controllo del territorio, ma il pericolo di ritorsione esiste comunque, ed infatti le prime minacce sono già pervenute nei confronti del giovane poliziotto ancora in prova che rischia la vita, mentre gli alti papaveri sono là a pavoneggiarsi. Senza contare l’ipocrisia del nostro sistema: se il morto non fosse stato identificato quale terrorista ma fosse stato un comune delinquent, il poliziotto sarebbe finito sotto inchiesta e molti “bravi cittadini” (i “soliti idioti ” dei diritti civili a 360°) si sarebbero indignati per la violenza delle forze dell’ordine.
Intanto Frau Angela ringrazia la polizia italiana: fossi in lei invece mi incazzerei di brutto, per aver permesso ad un pregiudicato con decreto di espulsione di essere libero di girare in Italia e quindi nell’area Schengen. Se il decreto di espulsione fosse stato messo in pratica sappiamo cosa non sarebbe avvenuto. Detto in breve, l’Italia è il ventre molle dell’intera Europa e di questo bisogna ringraziare i nostri ultimi governi.
—
Inviato dal Veloce promemoria
Ipocrisia
Alfano ha purtroppo confermato il riconoscimento tra le vittime della strage di Fabrizia De Lorenzo, esprimendo il proprio cordoglio alla famiglia. Forse sarebbe stato meglio tacere, considerate le responsabilità che aveva come ministro dell’Interno con l’accoglienza a troppe persone “indesiderate” qui in Italia.
Fuori dai piedi
Oggi la frase del riciclato ministro del Lavoro Giuliano Poletti – nonostante le scuse tardive – appare quanto mai inopportuna.
Anche Fabrizia Di Lorenzo, la ragazza di Sulmona, con laurea e master che al momento attuale risulta ancora tra i dispersi – purtroppo con pochissime speranze di ritrovarla ancora in vita – dell’attentato al mercatino di Natale a Berlino, era una delle tante che avevano scelto di lasciare l’Italia per costruirsi un futuro.
In pratica, era una che “si è tolta dai piedi”, modo ministeriale poco elegante di esprimersi, per indicare chi, per scelta o per necessità, è costretto a lasciare il nostro paese in quanto non trova sbocchi lavorativi e non vuole essere considerato “choosy ” o “sfigato”.
Una ragazza che, lontana da casa, aveva trovato la propria indipendenza e cercava di costruirsi un futuro migliore.
Una ragazza che non aveva parenti “politici” che le assicurassero un posto “sicuro” e di prestigio presso università, giornali o altro come tanti figli di papà (o di mamma).
Come lei, tante e tanti che è meglio “non avere tra i piedi” perché non intendono subire uno stato esoso e poco riconoscente, ma anche stupido, in quanto forma e sforna “cervelli” delle cui qualità usufruirà qualcun altro.
E questo era quello che Fabrizia aveva compreso, postando sul suo social il famoso pezzo tratto da “La meglio gioventù” di Marco Tullio Giordana, gioventù della quale la ragazza faceva parte, gioventù che un attentato vigliacco le ha crudelmente strappato.
Pace agli uomini di buona volontà
Si avvicina Natale…L’ambasciatore russo è stato assassinato in diretta in Turchia. Un TIR ha compiuto una strage nel mercatino natalizio di Berlino, accanto alla Gedaechtniskirche: le luci natalizie delle bancarelle mescolate a quelle dei mezzi di soccorso.
Qualche giorno prima un dodicenne indottrinato per bene ha cercato di farsi saltare assieme al proprio zainetto imbottito di esplosivo e chiodi. A Zurigo c’è stata una sparatoria nel centro islamico.
Qual è il periodo migliore per compiere attentati, se non questo che stiamo vivendo? Giorni che dovrebbero essere di pace e tranquillità, insanguinati dagli adepti di una “religione di pace” che invece seminano il terrore.
L’odio aumenta, da parte di chi compie gli attentati, ma anche da chi li subisce, però il mio odio ed il mio disprezzo sono rivolti a coloro che hanno permesso che si arrivasse a questo: politici, giornalisti, religiosi, intellettuali e pseudo-intellettuali, ossia i cattivi maestri che da anni ci tacciano di razzismo e predicano un’accoglienza indiscriminata. I migranti che arrivano sui nostri territori sono tutte indistintamente brave persone che con gli attentati non c’entrano per nulla, e dobbiamo esser loro grati perché sono quelli che ci pagheranno le pensioni e ripopoleranno i nostri paesi.
E come al solito, i mezzi di informazione esitano molto prima di pronunciare la parola TERRORISMO. I meno cauti parlano di “probabile attacco di matrice terroristica”, e non sia mai che venga fuori la parola “matrice islamica”. Se si ha paura di pronunciare questi termini, la battaglia contro il nemico è già persa.
Anzi, inizia la solita solfa: non sono veri islamici, sono depressi o squilibrati, colpa di chi vende le armi (anche di chi vende i TIR?) ed amenità del genere. L’Europol aveva già avvisato dell’eventualità di attentati nei mercatini, ma la Merkel ed i suoi hanno preferito minimizzare il pericolo per celare i legami tra il terrorismo e l’accoglienza senza alcun controllo.
Sono stanca di leggere e vedere persone uccise, violentate, distrutte, di vedere la nostra civiltà soccombere senza che nessuno faccia nulla per fermare questo scempio. In parte è anche colpa nostra, di quanti continuano a sostenere questi governi scellerati ed a votare personaggi che agiscono in quanto siamo noi che concediamo loro questo potere.
E chi si ribella a questo stato di cose, viene additato come razzista, guerrafondaio ed è lui la persona da combattere, non “gli altri”.
Monaco di Baviera – 2
Mi domando perché i mass – media e le varie nazioni abbiano tanta paura di pronunciare le parole “attentati terroristici di matrice islamica”.
Ricordo il 2004,quando ci fu una serie di sanguinosi attentati a Madrid, dove quattro esplosioni quasi contemporanee sui treni, affollati di pendolari, uccisero 192 persone, ferendo migliaia. E Aznar, che per questo fatto perse pure le elezioni, si ostinò contro ogni evidenza a cercare gli ideatori della strage negli ambienti dell’ETA. Così pure negli attentati seguenti avvenuti in altre parti d’Europa: si cercavano capri espiatori quando li avevano sotto gli occhi.
Adesso i mass media ricadono nello stesso errore, o sono indottrinati a farlo, contro ogni evidenza.
Un ragazzo iraniano “integrato” ma vittima di bullismo, in cura per disturbi psichici (come l’attentatore di Nizza? ), che non passa l’esame finale a scuola riesce a procurarsi una Glock Cal. 9 con 300 (trecento!) proiettili per “vendicarsi” di queste presunte angherie? Non mi sembra credibile che abbia fatto tutto da solo, non mi sembra credibile che sia riuscito a procurarsi una simile arma con un così consistente numero di proiettili, come non sembra credibile il filmato su You tube che inquadra l’entrata del Mc Donald’s proprio un istante prima della sparatoria.
Che rilevanza può avere l’entrata di un fast food? Non è un monumento o un luogo di particolare interesse. Eppure qualcuno era là al momento giusto, e quando il “depresso” inizia a sparare, stringe l’inquadratura su di lui. Consideriamo poi che il filmato è stato postato su Youtube quasi in tempo reale.
E non mi sembra credibile l’ipotesi della coincidenza con la strage di Utoya del quale ricorreva in quel giorno il quinto anniversario. Breivick compì quel massacro in quanto era contro l’immigrazione incontrollata, a differenza degli studenti di fede politica laburista che tenevano il seminario sull’isola. Quindi anche l’ipotesi che sia un attentato di matrice “nazifascista” cade completamente, ed è certamente un mezzo per arginare l’ascesa di AFD (Alternative fuer Deutschand) in Germania e di altri movimenti di tipo lepenista nel resto d’Europa.
Piuttosto è interessante il fatto che il ragazzo abbia agito di venerdì, giorno sacro ai musulmani, che il luogo sia adiacente all’Olympiastadium dove vennero massacrati nel 1972 gli atleti israeliani e che, secondo una testimone, pure lei musulmana, abbia gridato “Allah akbar” mentre sparava….
Già quando si verificarono gli stupri di Capodanno a Colonia impiegarono giorni prima di pronunciare la parola “islamico”, dicono per non alimentare episodi di xenofobia. Ma adesso, anche se gli stupri sono gravi, si tratta di assassinii e la verità non deve essere nascosta alla gente.
Ora si fa strada “solo” che non era affiliato all’ISIS.
ISIS o meno, le motivazioni erano religiose, di odio verso gli altri,e tanto mi sembra sufficiente.
Però quello che si propinano non è informazione, ma distorsione della realtà.
Comunque non ci facciamo trovare impreparati: abbiamo le bandiere della pace, fiori, gessetti colorati, fiaccole, il tutto con il sottofondo di “Imagine”.
Giornata drammatica
Mai c’era stato un così alto numero di vittime tra i nostri connazionali: nove persone, anzi dieci, dato che una delle vittime era in attesa di un figlio.
Ho letto i commenti più disparati: uno tra tutti, quello che afferma che andare in quei paesi comporta un certo numero di rischi, e che quindi potevano aspettarselo.
Questo autorizzerebbe quindi ad essere sgozzati secondo i crismi del Corano?
Altri che dicono che è colpa della globalizzazione che spinge gli imprenditori nostrani a delocalizzare in quei paesi per poter pagare meno la manodopera e quindi lucrare sulla differenza del costo del lavoro rivendendo i prodotti finiti in Italia.
Quest’ultima affermazione mi trova scettica: certo che i nostri imprenditori, stravessati dalle tasse, cercano paesi dove produrre costi meno che qui in Italia, ma in quelle zone pure il costo della vita è assai minore che qui e del resto è anche un modo di aiutare queste popolazioni a migliorare il proprio tenore di vita.
Del resto la strage è stata compiuta da “ragazzi di ceto medio-alto”, che frequentavano costose scuole private, non certamente da poveretti stanchi di essere sfruttati.
La tesi di Bergoglio che associa il terrorismo alla povertà non trova quindi fondamento: pure Osama Bin Laden era ultramiliardario…eppure scelse la via del terrorismo.
Abbiate la forza di ammettere che la strage, come tutte le altri, è di MATRICE ISLAMICA,che ha un fondamento religioso, che è solo espressione di fanatismo.
Il nostro premier dice parole insensate (“l’Italia non arretra”… perché? Eravamo avanzati?Dove? Quando?) ed ovvie (“erano lì per uccidere”…ah, già, credevo per ordinare la cena, visto che era un ristorante).
La cosa più assurda è quando ha detto che ”l’Italia non vuole darla vinta a chi vuole la distruzione dei nostri valori”… quandoi nostri valori li sta distruggendo proprio lui, continuando ad accogliere questa gente.
Il Papa non è da meno: “Dio converta il cuore degli attentatori”…ma si rende conto di quello che dice? Non si possono convertire fanatici violenti. Evidentemente “testimoniare il Vangelo con gioia” non basta a quelle belve cui è stato promesso il Paradiso in cambio del martirio (e in questo caso stupisce, perché erano tutti giovani istruiti, ma contro il fanatismo non c’è nulla da fare).
Forse le uniche parole di buon senso le ha dette Mattarella “Erano impegnati con la loro presenza a contribuire alla crescita del Bangladesh. Hanno impersonato il contrasto tra una pacifica convivenza e l’ottusità e la violenza del terrorismo”.
È arrivato il momento di dire basta ai buonisti, alle anime belle che non riescono a vedere il male anche quando glielo schiaffi davanti agli occhi.
Concludo con una frase di un grande, scomparso proprio ieri, e che oggi è prepotentemente di attualità.
“Dobbiamo sempre schierarci . La neutralità aiuta l’oppressore, non la vittima. Il silenzio incoraggia il tormentatore, mai il tormentato.”
(Elie Wiesel, testimone e vittima della Shoah, Premio Nobel per la Pace, 1928-2016)
fiaccolata
Una serata irreale, ieri sera.
Ci siamo ritrovati in piazza Walther, con le bancarelle del mercatino in allestimento alle nostre spalle, in un angolo della piazza il grande albero natalizio ancora privo di luci ed addobbi. Anche se l’organizzazione è stata fatta da un partito, non abbiamo voluto bandiere, gagliardetti od altro, perché era aperta a chiunque volesse partecipare e non volevamo strumentalizzazioni politiche di nessun genere.
Ai primi rintocchi delle campane del Duomo, alle ore 19, avevamo già acceso tutte le nostre candele e siamo rimasti in silenzio fino a quando il campanile non ha suonato il quarto. Gli autobus ed i taxi continuavano a scorrere,qualche passante incuriosito chiedeva informazioni ai due poliziotti o ai due carabinieri che ci avevano assegnato come servizio d’ordine. Intorno a noi solo cineoperatori e fotografi… È stato un quarto d’ora di grande commozione, per commemorare le vittime delle stragi di Parigi, un piccolo gesto, un piccolo, lungo silenzio perché di parole ne sono state pronunciate fin troppe.
http://www.ilgiornoaltoadige.it/?p=60421
10 anni dopo…..
Dedicato ai 343 vigili del fuoco di New York morti eroicamente nell’attentato.
Bambini in trecento son morti
Bambini che prima di ieri
Erano giovani e forti
A loro nei vostri pensieri
Tenetevi stretti un minuto
Quando giocate ai pompieri
Il vostro gentile saluto
(Giovanni Giudici)
Ho voluto così ricordare anche le “altre” vittime di quel vile attentato di 10 anni fa, gli eroici vigili del fuoco della città di New York che, coscientemente, hanno combattuto e lottato per salvare le vite di quanti erano rimasti intrappolati nelle Torri, e purtroppo molti di essi hanno dovuto soccombere alla furia del fuoco e dei crolli.
Cosa ne pensate?