il Grillo sparlante
Ancora c’è chi crede a Grillo, che ha collezionato due magre figure in soli due giorni.
La prima concernente la responsabilità del blog a lui intestato e degli account Twitter.
Il comico “non è responsabile, né gestore, né moderatore, né direttore, né provider, né titolare del dominio, del Blog, né degli account Twitter, né dei Tweet e non ha alcun potere di direzione né di controllo sul Blog, né sugli account Twitter, né sui tweet e tanto meno su ciò che ivi viene postato.”
: in poche parole il comico (sempre più difficile considerarlo un politico) su internet può postare quello che vuole, insulti compresi, ma non ne è responsabile. Il dominio del blog infatti è intestato ad un certo Bottaro residente a Modena, però sull’atto costitutivo del MoVimento 5 Stelle si legge che Beppe Grillo è il titolare effettivo del blog all’indirizzo www.beppegrillo.it, cosa da lui stesso ribadita in un post del marzo 2012, in cui afferma che la responsabilità editoriale del blog è esclusivamente sua. Ma la questione si complica: il titolare dei dati personali per quel che concerne la privacy è lo stesso Grillo, ma il responsabile invece appare la Casaleggio associati, i cui dati però vengono condivisi dall’associazione Rousseau, che a sua volta è titolare del trattamento relativamente all’attività del “Blog delle stelle”… Delle vere scatole cinesi!
Quando poi i post sul blog non sono a firma del comico, ma del MoVimento 5 Stelle Europa, o Gruppo di Coordinamento 5 Stelle o semplicemente MoVimento 5 Stelle è difficile risalire al responsabile dello scritto, e se qualcuno dovesse sentirsi offeso si con figurerebbe quindi una denuncia contro ignoti!
Facile quindi lanciare il sasso e nascondere la mano.
La seconda figuraccia l’ha fatta a Genova.
Dopo aver indetto le Comunarie ( 😀 ) dalle quali è uscita vincente Marika Cassimatis, Grillo ha ritirato il simbolo dalla sua lista, asserendo che “Non possiamo permetterci nessuna sbavatura. Non possiamo permetterci di candidare persone su cui non siamo sicuri al 100 per cento.”
Beh, un controllo preventivo poteva ben farlo, o no? Si accorge solo alla vigilia delle elezioni che quella candidata non era valida? E secondo quali criteri?
Ma i grullini, in obbedienza al guru, hanno provveduto ad altre consultazioni telematiche, il cui responso ha dato un altro nominativo gradito al grande capo…
Bravi! Continuate così!
Sull’onda dei ricordi…
Non tutto Facebook vien per nuocere.
Archiviata la precedente esperienza non molto gratificante, ho rinnovato l’iscrizione questa volta con un nuovo account di fantasia. Selezionate le “amicizie” (?), scelte in base a sintonia di pensiero e di interesse, eliminati alcuni elementi “molesti”, questa volta sembra funzionare.
Ultimamente sono entrata in un nuovo gruppo dove si parla della mia città e questa esperienza si è rivelata davvero positiva e piena di sorprese. Già, perché molti interventi sono dovuti a persone di una certa età, anche più avanzata della mia, che hanno dei bei ricordi di Bolzano e tantissimi anche del quartiere dove sono nata e dove sono tornata ad abitare. La zona è popolare, costruita in epoca fascista quando, per italianizzare il territorio quasi esclusivamente di idioma tedesco, vennero impiantate varie fabbriche ( Acciaierie, con la Lama Bolzano, Montecatini, Alumix – popolarmente denominata Alluminio -, Magnesio, Lancia – http://www.carloromeo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=214&Itemid=54 – ) e per dare alloggio agli operai provenienti da ogni parte d’Italia, (Veneto, in gran parte della zona rodigina, Meridione e Sardegna), vennero edificati due grossi rioni: uno di caseggiati piuttosto alti collegati tra di loro da ampi cortili, (rione Littorio)
e l’altro costituito da casette a due piani con annesso un orto (rione Dux) in modo da consentire la coltivazione di qualche ortaggio e consentire anche un piccolo risparmio sulla spesa. Queste ultime quindi vennero chiamate anche “Semirurali”.
Annesse alle Semirurali c’erano, sempre nello stesso stile, anche la caserma dei Carabinieri, la chiesetta e le scuole elementari che avevo frequentato (san Filippo Neri, già don Sordo), scuole talmente piccine (10 classi in tutto, 2 per ogni anno) da essere rinominate “le Scolette”, praticamente una “succursale” delle scuole principali che erano ad un isolato di distanza, le “don Bosco”, nell’omonima piazza ed adiacenti all’omonima chiesa.
La sorpresa maggiore è venuta da un signore bolzanino (John Maniezzo) che però risiede ormai a Toronto da quando era ancora bambino, che ha postato tantissime fotografie relative a questo quartiere. Con commozione e piacere ho visto allora le mie scuole, (anche se la fotografia è più recente relativamente alle altre), la chiesetta dove sono stata battezzata e che ho visto solo in fotografia in quanto è stata demolita quando ero ancora piccola, il cinema nel quale ho trascorso molti pomeriggi domenicali, alcuni negozi dove andavo a fare la spesa… John non sa nemmeno quale grande regalo mi abbia fatto (non solo a me, ma anche ad altri partecipanti al gruppo), mettendo quelle vecchie fotografie.
Ora il quartiere delle Semirurali è stato completamente demolito e le casette sostituite da condomini ed altri edifici. Un pezzo di storia della mia vita che se ne è andato e sopravvive solo nei ricordi.
Ed è “percorrendo” quelle strade con la memoria, che in questi giorni ho trascurato un poco il blog…
https://www.facebook.com/pages/Bolzano-Ricordarsi/1461249970754203
In una foto appare il Maso di via Palermo (maso Geier), del quale ho parlato n un post precedente (https://ombradiunsorriso.wordpress.com/2011/08/17/seppl/) circondato dalle campagne, ancora prima che costruissero il caseggiato dove sono nata. Al posto del maso adesso c’è invece il condominio dove abito tutt’ora.
Nomination
Ossignur… Due nomination in pochissimo tempo e non penso davvero di meritare tanto. Il mio è un blogghino modesto, dove scrivo tutto quello che mi passa per la mente, anzi a volte vorrei scrivere di più, ma il tempo è tiranno, come si suole dire, e di meglio non posso fare.
Allora, come prevedono le regole, provvedo a ringraziare Tachimio (Isabella) e vert1g0. Anzi, con la prima mi devo scusare per il ritardo, ma lei è al corrente delle mie vicissitudini, tra allagamento dell’appartamento, pulizie, idraulico, assicurazione e, ultimamente, anche il falegname.
E allora, dopo aver ringraziato ed aver postato il logo del premio, procedo a soddisfare gli altri requisiti.
15 altre nomination, con i rispettivi link… E, se conosco bene un paio di persone ….lascio in sospeso, loro hanno già capito… 🙂
1 –http://giaros.wordpress.com/
2 –http://chimidice.wordpress.com/
3 –http://zebachetti.wordpress.com/
4 –http://edoardoprimo.blogspot.it/
5 –http://accantoalcamino.wordpress.com/
6 –http://marcellomeo.wordpress.com/
7 –http://vicozzarecords.wordpress.com/
8 –http://giannivillegas.wordpress.com/
9 –http://ilpescedierwin2.wordpress.com/
10 –http://favacarpendiem.wordpress.com/
11 –http://raimondorizzo.wordpress.com/
12 –http://liveeread.wordpress.com/
13 –http://serena-ilsuospazio.blogspot.it/
14 –http://dietrolequintee.wordpress.com/
15 –http://italianamentescoretta.com/
Alcuni li ho nominati per amicizia e comunanza di idee, altri li conosco da tempo, altri ancora per l’impegno che dedicano al rispettivo blog anche se non sempre concordo con loro.
Sette cose su di me?
A parte quello che già si può leggere sulle poche note che ho scritto su di me nella presentazione del blog, probabilmente dovrei scrivere solo difetti, ma qualcosa di buono forse trovo. 🙂
1 sono polemica, sempre e comunque e questo mi ha sempre causato molte inimicizie; inoltre ero anche abbastanza permalosa, anche se la rabbia sbolliva presto, ma ultimamente sono migliorata, almeno lo spero.
2 sono bolzanina, ma considero Milano la mia città di adozione, e credo che questo si capisca da vari interventi che ho postato.
3 romantica, e pure questo lo ritengo un difetto… Bisogna sempre mantenere i piedi ben piantati per terra, ma a volte la mente divaga
4 non è che sia proprio disordinata, ma nemmeno troppo maniaca dell’ordine. In casa mia ci si imbatte sempre in qualche libro, naturalmente con le “orecchie” o ritaglio di giornale che svolazza allegramente
5 cerco sempre di mantenermi informata
6 sono juventina, da sempre. Giudicate voi se è un pregio o un difetto.
7 sono piuttosto schiva,ed infatti è stata una fatica tremenda svelare qualcosa di me.
Offese gratuite
Questo è uno spazio aperto a tutti, e quando dico tutti intendo amici, lettori occasionali, gente “di passaggio”. Ho sempre pubblicato i commenti perché ritengo utile confrontare le diverse opinioni, anche differenti dalle mie.
In quasi cinque anni di blog solo due volte ho cassato dei commenti, uno perché era dichiaratamente antisemita e l’altro perché offendeva non solo me ma anche persone che frequentavano questo piccolo spazio.
Veniamo al dunque.
Mi sono sentita dare della stupida perché, a detta di un certo (o una certa Redy) avrei “infamato” un tale Arnold Ehret, fautore di una dieta strettamente frutto-vegetariana. Premesso che questo/a Redy ha postato il suo commento a “La mia sacher” (che c’entra come i cavoli a merenda https://ombradiunsorriso.wordpress.com/2009/12/02/la-mia-sacher/#comment-1792) anziché a “L’amico igienista”https://ombradiunsorriso.wordpress.com/2011/02/17/lamico-igienista/, in cui detto dietista era citato, detto/a Redy non considera alcune cose.
Primo. Non sono una signorina, ma sposata (nel post l’amico igienista faccio riferimento a MIO MARITO), quindi Redy che trancia giudizi sul prossimo denuncia una preoccupante superficialità.
Secondo. L’intento del post era anche scherzoso, quindi “caro/a” Redy, ti manca completamente il senso dell’umorismo. Forse cambiando dieta ti ritorna…
Terzo. Che Ehret sia morto a soli 56 anni nonostante il suo salutare regime alimentare è un fatto assodato. Mi spiace per lui, ma la Kousmine è campata fino ai 90 anni circa… Vorrà ben dire qualcosa!
Quarto. Da come scrivi sembra che mi consideri una crapulona dedita a chissà quali piaceri della tavola. Ho scritto più volte che seguo un regime alimentare molto regolare, macrobiotico (tanto per dire mi faccio il pane in casa etc etc), ma mi concedo qualche strappo, perché sono del parere che si vive una volta sola (del resto 54/55 chili per m.1,60 a 52 anni, due figli ed una nipotina -perché sono anche nonna- credo che dimostrino quello che ho scritto).
Quinto. Il cibo non sta certo in testa alle priorità della mia vita. C’è la famiglia, ci sono le amicizie, c’è la cultura, e tra questa metto anche la culinaria, e tante altre cose. Legggiti il blog e vedrai quali sono i miei interessi.
Sesto. Non è mia abitudine offendere le persone, specie se non le conosco, ma nemmeno sono di quelle che porgono l’altra guancia. Quindi, mentre con altre persone, pur dissentendo, ho sempre dialogato civilmente, ricambio il tuo gratuito “stupida” con la classica frase “la mamma dei cretini è sempre incinta”.
(e con tutto quello che succede, mi tocca pure perdere tempo per risponderti!)
E se trovo ancora offese da parte tua, finisci diritto tra lo spam.
Nient’affatto cordialmente
Loredana
lettera ad un blogger
A volte ci rimugino lungo tempo sulle cose, ma alla fine le devo dire. Questa lettera è rivolta ad un blogger di cui non cito il nome, ma l’interessato lo troverà riportato sul suo spazio, sempre che lo legga.
Premetto che non sono una fanatica delle “visite”, quindi non sono nemmeno una di quelle persone che entrano nei vari blogs proponendo la propria “amicizia”, però se qualcuno entra in questo mio “mondo” ho piacere se legge (lo vedo dalle statistiche), lascia un commento, anche se negativo (non la pensiamo tutti allo stesso modo) o clicca sulla stellina del gradimento. Però quest’ultima operazione va fatta con consapevolezza e non a casaccio, solo per incrementare il contatore delle pagine lette. Scrivo questo perché hai espresso gradimento per post che non avevano alcuna importanza, quale quello di un paio di giorni fa, scritto solo per “dovere d’ufficio”. Se entro nel tuo blog, se esprimo un gradimento, è perché l’ho letto, anche se non lascio commenti…
Un comportamento come il tuo è solo irrispettoso: nessuno ti dice di entrare, se non ti va, non hai nessun obbligo. Ci sono blogs che mi limito a leggere, magari senza continuità, senza per questo sentirmi in dovere di commentare o di “gradire”… Lo faccio solamente se la cosa è “sentita”.
Buona giornata.
da “Legno storto”
Scritto da Enzo Di Frenna | |
domenica 29 maggio 2011 | |
Riceviamo e pubblichiamo, raccomandando la massima diffusione All’inizio di maggio una sentenza della prima sezione penale della Corte di Appello di Catania ha equiparato un blog ai giornali di carta. Dunque commette il reato di stampa clandestina chiunque abbia un diario in Internet e non lo registra come testata giornalistica presso il tribunale competente, come prevede la legge sulla stampa n 47 del 1948. La vicenda è paradossale e accade in Italia. Lo storico e giornalista siciliano Carlo Ruta aveva un blog: si chiamava Accadeinsicilia e si occupava del delicato tema della corruzione politica e mafiosa. In seguito a una denuncia del procuratore della Repubblica di Ragusa, Agostino Fera, quel blog è stato sequestrato e chiuso nel 2004 e Ruta ha subito una condanna in primo grado nel 2008. Ora la Corte di Appello di Catania, nel 2011, ritiene che quel blog andava considerato come un giornale qualsiasi – ad esempio La Repubblica, Il Corriere della Sera o Il Giornale – è dunque doveva essere registrato presso il “registro della stampa” indicando il nome del direttore responsabile e l’editore. La notizia farà discutere a lungo la blogosfera italiana: cosa succederà ora? Massimo Mantellini se la prende con Giuseppe Giulietti e Vannino Chiti per aver presentato in Parlamento la Legge 62 sull’editoria, che è stata poi approvata, con la quale si definisce la natura di prodotto editoriale nell’epoca di Internet. Ma il vero problema, a mio avviso, è la completa o scarsa conoscenza di cosa sia la Rete da parte di grandi pezzi dello Stato, incluso la magistratura. Migliaia di burocrati gestiscono quintali di carta e non sanno quasi nulla di cosa accade in Internet e nei social network. Questa sentenza, quindi, è un regalo alla politica cialtrona che tenterà ora di far chiudere i blog scomodi. Proveranno a imbavagliarci. In Italia ci sono oltre 50 mila blog. Soltanto BlogBabel ne monitorizza 31 mila. Nel mondo esistono almeno 30 milioni di blog e forse sono anche di più. I blog nascono come diari liberi on line, può aprirne uno chiunque. Una casalinga. Uno studente. Un professore universitario. Un operaio. Un filosofo. Chiunque. Ma adesso in Italia non è più possibile e possiamo dire che inizia il Medioevo Digitale. Nel mondo arabo i blog e i social network hanno acceso il vento della democrazia, il presidente americano Barack Obama plaude il valore di Internet e la libertà d’informazione, Wikileaks apre gli archivi segreti delle diplomazie, e noi, in Italia, in un polveroso palazzo di giustizia, celebriamo la morte dei blog. Ma la vogliamo fare una rivoluzione? Vogliamo scendere in piazza come gli Indignados spagnoli e inventarci qualcosa che faccia notizia in tutto il mondo? Vogliamo innalzare una grande scritta davanti alla Corte Costituzionale con lo slogan “Io bloggo libero, non sono clandestino!”. Eggià: perché gli avvocati di Ruta faranno appello in Cassazione e a quei giudici bisognerà far sapere che in Italia ci sono 50 mila persone libere che hanno un blog e confidano nell’articolo 21 della Costituzione, che permette la libertà di espressione con qualunque mezzo. Che ne dite? Ci proviamo? Fonte: “Il Fatto” (edizione on-line), 28 maggio 2011
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