La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Ultima

Un anno

A tarda sera sarà un anno senza di te.

Non c’è momento della giornata in cui non ti pensiamo, non c’è luogo, suono, profumo che non ci ricordi te.

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Inferno

L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà:
se ce n’è uno è quello che è già qui,
l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiano stando insieme.

Due modi ci sono per non soffrirne.

Il primo riesce facile a molti:
accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.

Il secondo è rischioso ed esige attenzione e approfondimento continui:
cercare e saper riconoscere che e che cosa,
in mezzo all’inferno,
non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.

Italo CalvinoLe città invisibili, Einaudi, 1972.

Dipinto di Zdzisław Beksiński

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VIVERE

Il tempo guarirà tutto.

Ma che succede se il tempo stesso è una malattia?

Come se qualche volta ci si dovesse chinare per vivere ancora.

Vivere: basta uno sguardo.

(Il cielo sopra Berlino – Wim Wenders, 1987)

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Un giorno triste

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Foglie

foglie 800px-CalatheaZebrina

Qui le più fragili mie foglie,
eppure quelle che dureranno più a lungo.
Qui velo e celo i miei pensieri che non mi piace rivelare,
Eppure essi mi rivelano più di ogni altra mia poesia.

Walt Whitman

Piango il sole

ee17e32fd9118067960db067ff440b30Piango il sole e piango gli anni che verranno

Senza di noi e canto gli altri passati

Se veramente sono

Confidenti i corpi e le barche che sbattono dolcemente

Le chitarre che accendono e spengono sotto le acque

I “credimi” e i “non”

Ora nel vento ora nella musica

E le nostre mani, due piccole bestie

Che furtive cercavano di salire l’una sull’altra

Il vaso di brezza negli aperti cortili

E i frammenti di mare che ci seguivano

Fin dietro le siepi e sopra i muri a secco

L’anemone che si depose nella tua mano

E tremò tre volte il viola tre giorni sopra le cascate

Se tutto questo è vero io canto

La trave di legno e l’arazzo quadrato

Alla parete, la Gorgone con i capelli sciolti

Il gatto che ci guardò nel buio

Bambino con la croce vermiglia e l’incenso

Nell’ora che sull’impervia scogliera scende la sera

Piango la veste che sfiorai e fu mio il mondo.

Odisseas Elitis

M’hanno pesata, granello per granello,

bilanciata fibra con fibra,

poi m’han dato il valore del mio essere,

un solo grammo di cielo.

Emily Dickinson

Ricordi…

Avevi una bella parlantina sin da piccolo, però a volte incespicavi un poco tra le consonanti B e V.

Il nonno allora aveva ideato una sorta di filastrocca per te, ed ogni volta che la recitavi esattamente, ti regalava una monetina…

“Il vecchietto si chiama Giovanni, beve vino e va a cavallo”…

Poi continuava, però non me la ricordo più.

(NB. La foto è di anni posteriore al ricordo)

Grazie

Grazie ai tanti che mi hanno contattato, qui su WordPress, su Facebook, su Instagram, o con messaggi su messenger o whatsapp, a chi mi ha scritto su email o mi ha telefonato. Grazie a tutti, anche un semplice cuore lasciato come like è stato comunque un segno di vicinanza. Il cammino per uscirne è ancora lungo e duro, ma qualche piccolo progresso mio marito ed io lo abbiamo comunque fatto.

Grazie davvero a tutti, vi voglio bene.

13 ottobre 2022

Da oggi, il nostro Fabio riposa assieme ai suoi amati nonni.

“Non avvicinarti alla mia tomba piangendo.
Non ci sono. Non dormo lì.
Io sono come mille venti che soffiano.
Io sono come un diamante nella neve splendente.
Io sono la luce del sole sul grano dorato.
Io sono la pioggia gentile attesa in autunno.
Quando ti svegli la mattina tranquilla,
sono il canto di uno stormo di uccelli.
Io sono anche le stelle che brillano,
mentre la notte cade sulla tua finestra.
Perciò non avvicinarti alla mia tomba piangendo.
Non ci sono. Io non sono morto.”

Mary Elizabeth Frye, poetessa americana (1905-2004)