La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

antologia

Aprile e silenzio

fiori gialli 80c5070ea18444267eb3fbbf2342cbe7La primavera giace deserta.
Il fossato di velluto scuro
serpeggia al mio fianco
senza riflessi.

L’unica cosa che splende
sono fiori gialli.

Sono trasportato dentro la mia ombra
come un violino
nella sua custodia nera.

L’unica cosa che voglio dire
scintilla irraggiungibile
come l’argento
al banco dei pegni.

 Tomas Transtroemer


da “Richard Wagner a Bayreuth”

picasso 180a42c58f591909121a229367fd30cbNon si può essere felici finché intorno a noi tutti soffrono e si infliggono sofferenze; non si può essere morali fintantoché il procedere delle cose umane viene deciso da violenza, inganno e ingiustizia; non si può neppure essere saggi fintantoché l’umanità non si sia impegnata nella gara della saggezza e non introduca l’uomo alla vita e al sapere del più saggio dei modi.

Friedrich Nietzche

Dipinto di Pablo Picasso


Sera grigia

maximilian pirner 58edaaedd8cca01cc2a5660558106346Mi duole in petto la bellezza: mi dolgono le luci 

nel pomeriggio arrugginito; mi duole 

questo colore sulla nube – viola plumbeo 

viola repellente; il mezzo anello della luna 

che brilla appena – mi duole. Passò un battello. 

Una barca; i remi; gli innamorati; il tempo. 

I ragazzi di ieri sono invecchiati. Non tornerai indietro. 

Serata grigia, luna sottile, – mi fa male il tempo. 

 

Ghiannis Ritsos

Dipinto di Maximilian Pirner


Figura davanti al mare

Ipompeo mariani 7b53713f452832d5510901f8fc338771l suo sguardo si perde in questo immenso,
sereno blu profondo delle acque.
Lei sta sola, in piedi, muta, fissa.
Forse pensa perché ha tardato tanto
a vivere sul mare, e alla memoria
si affacciano i ricordi senza avviso:
la sua infanzia, remota, le pianure,
la polvere d’estate, quel silenzio
delle messi falciate, quegli odori
di tante cose ormai quasi scordati;
l’adolescenza timida, lontana;
la gioventù in attesa, senza fretta,
dell’amore ideale; le illusioni
non sempre condivise. La certezza
che tutto ciò è trascorso come un sogno
dal quale si è destata. Lei sta sola,
lei sola e il mare, ed il suo sguardo
intanto nel blu si addentra come se dovesse
in esso naufragare. Guarda e avverte
che i suoi ricordi sono come le onde
che si rompono a riva tra la schiuma
e che è dolce l’addio su una spiaggia.

Jacobo Cortines

dipinto di Pompeo Mariani


Breviario tedesco

GUERRA 60481c7b2fd290a41c2b6048a88cf2b8Quando chi sta in alto parla di pace

La gente comune sa

Che ci sarà la guerra.

Quando chi sta in alto maledice la guerra

Le cartoline precetto sono già compilate.

Quelli che stanno in alto

Si sono riuniti in una stanza

Uomo che sei per la via

Lascia ogni speranza.

I governi

Firmano patti di non aggressione.

Piccolo uomo,

firma il tuo testamento.

Sul muro c’era scritto col gesso:

vogliono la guerra.

Chi l’ha scritto

è già caduto.

Bertolt Brecht


Un minuto di primavera

FIORI DI CILIEGIO a573fdf463fb106b909d6318fe102ef1Un minuto di primavera
dura spesso più a lungo
di un’ora di dicembre
una settimana di ottobre
un anno di luglio
un mese di febbraio.

 


Jacques Prévert


Da “Gli amori difficili”

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NEW YORK, NY – OCTOBER 24: Graffiti by British street artist Banksy is seen on a roll-down security gate covering the main entrance to Larry Flint’s Hustler Club on October 24, 2013 in the Hell’s Kitchen neighborhood of New York City. On Banksy’s website a caption for the work reads, “Waiting in vain…at the door of the club.” (Photo by John Moore/Getty Images)

Potremmo essere in giro a passeggiare in una
città qualunque, col caldo, mano nella mano e io dovrei accorgermi del
tuo sorriso triste e allora darti un bacio o prenderti il viso e farti
fare una smorfia che mimi la gioia. Sorrideresti e il mio desiderio di felicità per te sarebbe compiuto.

La verità è che i tuoi sorrisi tristi a me piacciono, perché a te
stanno bene, perché li sai trattare, li sai adoperare e mettere in fila
senza che rompano le righe. Se lo facessi io sarei penoso.
Questo è il punto: faccio pensieri e desidero cose nuove. Non importa cosa so.

Per la prima volta, non importa. Non so da dove vengono o come si chiamino e non potrei spiegarle a nessuno eccetto te, con un po’ di tempo, con un po’ di pause, con quei
silenzi che non saprei riempire, all’inizio.
Ma potrei imparare.
Sono un pessimo romantico, lo ammetto.

E’ per questo che non sono riuscito a farti innamorare. Lo so che è così.

Ho immaginato che potessi bastare io, con i miei modi normali e l’aria
spavalda. Fintamente sicura. E del tempo, per spiegarti quello che
manca, per farti vedere che ne sarebbe valsa la pena, alla fine.
Ho provato, che dire, a farmi scegliere. Ho sperato. Dovevo. Era una
possibilità, capisci? Come fare a metterla via, a dimenticarla. Forse
aspettando, forse non era il momento. Forse io e te abbiamo un altro
tempo. Sono sicuro che con qualche giorno in più, ora in più, ti avrei
portato via con me. E’ l’idea che almeno una volta succeda, no? Hai
presente? Quell’idea invasiva e sotterranea che si inabissa o si palesa e
lo fa una volta sola per tutte e se l’avverti non puoi far finta di
niente se hai un po’ di senno.
Come un sibilo fluttuante e sinuoso.
A me è successo questo: non sono riuscito a fare finta di niente, non volevo, in fondo.

Non potevo far altro che cercare di portarti con me, dal profondo, per
egoismo quasi, per farmi stare bene. Anche se sapevo di non potere.
Anche se era rischioso. Anche se tu non vuoi, anche se, infine, la tua
felicità non dipende da me.

E non posso fare a meno di chiedertelo di nuovo. Solo per essere sicuro.
Verresti?

Italo Calvino.


Quartine

Quando, la testa sul petto, cadrò a piè della Morte,
Quando la mano di Morte mi spennerà come uccello,
Attenti! Il fango mio modellatelo a forma di vaso:
Forse al profumo del Vino rinascerò a Vita!

 Quando sarò già spento, lavate il mio corpo col Vino,
E sia il mio funebre rito di Vino Purissimo un canto.
E se nel dì del Giudizio vorrete vino trovarmi,
nella polvere delle taverne cercatemi ancora!

 Puri venimmo dal Nulla, e ce ne andammo impuri.
Lieti entrammo nel Mondo, e ne partimmo tristi.
Ci accese un Fuoco nel cuore l’Acqua degli occhi:
La vita al Vento gettammo, e poi ci accolse la Terra.

Omar Khayyam

Tarocchi dorati di Klimt


Nome non ha

7dfb5f7ad256e78c23b1f079b47f3f4eNome non ha,

amore non voglio chiamarlo

questo che provo per te,

non voglio che tu irrida al cuor mio

com’altri a’ miei canti,

ma, guarda,

se amore non è

pur vero è

che di tutto quanto al mondo vive

nulla m’importa come di te,

de’ tuoi occhi de’ tuoi occhi

donde sì rado mi sorridi,

della tua sorte che non m’affidi,

del bene che mi vuoi e non dici,

oh poco e povero, sia,

ma nulla al mondo più caro m’è,

e anch’esso,

e anch’esso quel tuo bene

nome non ha…

Sibilla Aleramo

Dipinto di Ron Hicks


In un antico libro di memorie

Van_Gogh_Sulla_soglia_dell_eternitaSempre ritorni tu, melanconia,
o soave senso dell’anima solitaria.
Si spegne l’ardore di un giorno dorato.
Umilmente si china al dolore il paziente
di armonie risonante e mite follia.
Guarda! Già scende il crepuscolo.
Di nuovo ritorna la notte e geme un mortale
e soffre un altro con lui.
Rabbrividendo sotto stelle autunnali
più profondo ogni anno si china il capo.

George Trakl

Dipinto di Vincent Van Gogh


Esisti

ed0348a701d186a2fc86d3c6a9527021Il tuo posto è
dove occhi ti guardano
dove gli occhi si incontrano
nasci tu.

Trattenuto da un grido,
sempre la stessa voce,
sembra esisterne una sola
con la quale urlare tutti.

Cadevi
ma non cadi.
Occhi ti afferrano.

Esisti
perché  gli occhi ti vogliono,
ti guardano e dicono
che tu esisti.

Hilde Domin


Silenzio

Munnings alfred james 295n10473-4ch5z-aIl traballante cigolio del carro

zittisce il bosco e i suoi rumori.

Fermati, ascolta.

Solo dal silenzio

attinge vita la parola.

Così stai tu, attenta

a quel barbaglio di luce

che filtra tra le foglie

e solo per qualche istante

svela i confini del mondo.

Bronislawa Wajs detta “Papusza”

Dipinto di sir Alfred James Munnings


Dopo tanti bombardamenti

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Dopo tanti bombardamenti a tappeto

rimase intatto soltanto un muro della grande chiesa

con l’alta finestra; intatta anche

la bella vetrata della finestra

con colori viola, arancioni, azzurri, rossi

e raffigurazioni di fiori, uccelli e santi.

Perciò confido ancora nella poesia.

Ghiannis Ritsos


Dopo tanta nebbia

Giotto-Scrovegni-Padova-cielo-blu-oltremareDopo tanta 

nebbia 

a una 

a una 

si svelano 

le stelle 

Respiro 

il fresco 

che mi lascia 

il colore 

del cielo. 

Giuseppe Ungaretti

Giotto, Cappella degli Scrovegni


Marzo

Oggi la primavera

è un vino effervescente.

Spumeggia il primo verde

sui grandi olmi fioriti a ciuffi

dove il germe già cade

come diffusa pioggia.

Fra i rami onusti e prodighi

un cardellino becca.

Verdi persiane squillano

su rosse facciate

che il chiaro allegro vento

di marzo pulisce.

Tutto è color di prato.

Anche l’edera è illusa,

la borraccina è più verde

sui vecchi tronchi immemori

che non hanno stagione,

lungo i ruderi ombrosi e macilenti

cui pur rinnova marzo il grave manto.

Scossa da un fiato immenso

la città vive un giorno

d’umori campestri.

Ebbra la primavera

corre nel sangue.

Vincenzo Cardarelli

Dipinto di Matteo Massagrande


Ancora mi solleverò

70595c545a5e909a58bfe605a515094aPuoi svalutarmi nella storia 
Con le tue amare, contorte bugie, 
Puoi schiacciarmi a fondo nello sporco 
Ma ancora, come la polvere, mi solleverò 

La mia impertinenza ti infastidisce? 
Perché sei così coperto di oscurità? 
Perché io cammino come se avessi pozzi di petrolio 
Che pompano nel mio soggiorno 

Proprio come le lune e come i soli, 
Con la certezza delle maree, 
Proprio come le speranze che si librano alte, 
Ancora mi solleverò 

Volevi vedermi distrutta? 
Testa china ed occhi bassi? 
Spalle che cadono come lacrime, 
Indebolita dai miei pianti di dolore. 

La mia arroganza ti offende? 
Non prenderla troppo male 
Perché io rido come se avessi miniere d’oro 
Scavate nel mio giardino 

Puoi spararmi con le tue parole, 
Puoi tagliarmi coi tuoi occhi, 
Puoi uccidermi con il tuo odio, 
Ma ancora, come l’aria, mi solleverò. 

La mia sensualità ti disturba? 
Ti giunge come una sorpresa 
Che io balli come se avessi diamanti 
Al congiungersi delle mie cosce? 

Fuori dalle capanne della vergogna della storia 
Io mi sollevo 
In alto, da un passato che ha radici nel dolore 
Io mi sollevo 
Sono un oceano nero, agitato e vasto, 
Sgorgando e crescendo genero nella marea. 

Lasciando dietro notti di terrore e paura 
Io mi sollevo 
In un nuovo giorno che è meravigliosamente limpido 
Io mi sollevo 
Portando i doni che i miei antenati hanno dato, 
Sono il sogno e la speranza dello schiavo. 
Io mi sollevo 
Io mi sollevo 
Io mi sollevo 

Maya Angelou


C’è una dolcezza…

C’è una dolcezza giù nella vita

che non cambierei con niente

di ciò che appartiene al cielo.

È quando chissà da che, perché cominciano

tra due bocche estranee sino ad allora

i miracoli tiepidi d’aurora

dei baci.

 

 

Giuseppe Conte.

Dipinto di Marc Chagall


Un giorno all’improvviso

SCILTIAN 87520542_3978787285472387_7615557244414853120_nUn giorno, all’improvviso

mentre ti starai pettinando, in silenzio

o mentre ti infilerai una calza

ti verrà in mente un mio gesto

e ti ritroverai a sorridere pensandomi

Un giorno, all’improvviso

pedalando veloce sotto le prime gocce

di una calda pioggia di settembre

sentirai un odore arrivarti al naso

e risvegliare un ricordo di mestoli e tegami

e mi vedrai davanti al fuoco, per un attimo

Un giorno, all’improvviso

farai qualcosa che facevo anch’io

proprio allo stesso modo in cui la facevo io

e te ne meraviglierai moltissimo

perché non avresti mai pensato

di potermi somigliare così tanto

E ti mancherò da fare male

Ma sarò con te in ogni gesto

o nel muoversi delle foglie

nel frusciare di un gatto nel giardino

o nelle orme di un pettirosso sulla neve

come solo l’eterna presenza di una madre

lo può.

Carolina Turroni

dipinto di Gregorio Sciltian


Stiamocene un po’ in cucina

pane n-1258-00-000035-hdStiamocene un po’ in cucina assieme,

l’aria è dolce di bianco cherosene;

un coltello tagliente e una pagnotta…

Se vuoi, prepara ben bene il fornello;

altrimenti raduna e intreccia corde;

prima dell’alba fa’ una grande sporta:

fuggiamo a una stazione, ad un binario

dove nessuno ci possa trovare. 

Osip Mandel’štam

dipinto di Jean Baptiste Simeon Chardin

 


Gli elmi dei vinti

elmi img_1205Ecco gli elmi dei vinti, abbandonati
in piedi, di traverso e capovolti.
E il giorno amaro in cui voi siete stati
vinti non è quando ve li hanno tolti,
ma fu quel primo giorno in cui ve li
siete infilati senza altri commenti,
quando vi siete messi sull’attenti
e avete cominciato a dire sì.

Bertolt Brecht


Uomo del mio tempo

pietra-e-legnoSei ancora quello della pietra e della fionda,

uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,

con le ali maligne, le meridiane di morte,

t’ho visto – dentro.

Con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,

senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,

come sempre, come uccisero i padri, come uccisero

gli animali che ti videro per la prima volta.

E questo sangue odora come nel giorno

quando il fratello disse all’altro fratello:

«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,

è giunta fino a te, dentro la tua giornata.

Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue

salite dalla terra, dimenticate i padri:

le loro tombe affondano nella cenere,

gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

Salvatore Quasimodo


Io sono eterna

specchio (1)Non sono giovane e non sarò mai vecchia.

Appartengo ad una tribù di donne che possiedono il riso delle bambine 

e il ghigno insolente delle vecchie, 
Capelli lunghi e liberi e occhi antichi come la Terra, 
Dove la bellezza interiore non finisce. 
Sorelle di uomini che hanno lo spirito del Lupo e dell’Aquila, 
Gioiosi folletti che non hanno mai smesso di giocare, 
Esseri che attraversano il tempo, in costante movimento, ardenti di curiosità. 
Non ho e non avrò mai l’età che indicano i documenti. 
Perché non sono giovane e non sarò mai vecchia. 
Io sono Eterna. 
Maram al-Masri


Harlem

Lawrence 3e5da0851a6c0260c25bd0e285e6bdc2Cosa succede ad un sogno rimandato?
Appassisce
come uva al sole?
O come una ferita suppura
Per poi scomparire?
Puzza come carne andata a male?
O fa la crosta di zucchero
come un dolce sciroppo?
Forse semplicemente affonda
come pesante carico.
O esplode? 

Langston Hughes 
illustrazione di Jacob Lawrence 

Le stagioni della terra

MARE 85be8f01f55c0375053300cdc17440daCi pensi, non ho mai piantato un albero, 
non ho mai avuto un figlio. 
Tanto assomiglio al mare, 
solitario, sterile. 
Né un crespo cipresso, né un salice 
umido e lento, né un’euforbia 
diramata a delta, né un pesco 
né un susino né un melo 
ho mai fatto crescere, né un ramo 
rosa o candido a marzo, né un piccolo 
di uomo. 
Come l’onda percuote la riva 
senza fecondarla, senza lasciarvi 
altro che alghe e consunte radici 
così –non lo dici?– io percuoto 
la vita. 
Eppure l’ho amata, la 
terra, ti ho amata. 

 

Giuseppe Conte