La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per Maggio, 2019

Ricordi

Sfoglia i tuoi ricordi
cuci per loro una coperta di stoffa.
Scosta le tende e cambia l’aria.
Sii per loro cordiale, leggero.
Questi ricordi sono tuoi.
Pensaci mentre nuoti
nel mare dei Sargassi della memoria
e l’erba marina crescendo ti cuce la bocca.
Questi ricordi sono tuoi,
non li dimenticherai fino alla fine.

Adam Zagajewski


Alla tua salute, amore mio

Amore,
vola da me
con l’aeroplano di carta
della mia fantasia,
con l’ingegno del tuo sentimento.
Vedrai fiorire terre piene di magia
e io sarò la chioma d’albero più alta
per darti frescura e riparo.
Fa’ delle due braccia
due ali d’angelo
e porta anche a me un po’ di pace

Alda Merini, Alla tua salute, amore mio


L’ignoranza e la spocchia

Loro, i cervelloni, quelli istruiti, plurilaureati, quelli che credono di aver capito tutto, non hanno compreso invece un accidente di niente. Un tempo le sinistre difendevano la classe operaia e quella meno abbiente, mentre ora rappresentano solo le élites, quelle che hanno il cuore a sinistra ma il portafoglio ben saldo a destra, mentre i “subalterni” o i “poco istruiti”, come li definiscono poco elegantemente Lerner e Cuperlo, naturalmente non hanno capito nulla e si sono spostati verso la Lega di Salvini.

Dall’alto della loro spocchia, i “sinistri” non si sono accorti che pure i luoghi che avevano preso ad esempio di integrazione (Riace e Lampedusa) non li hanno riconfermati, e che molti dei loro più eccelsi rappresentanti, Kyenge in testa, sono stati trombati.

Non hanno saputo interpretare il pensiero della gente, che è stufa di invasione e di mantenere una massa di nullafacenti con la connivenza di una certa chiesa e di certe ONG che sugli accoglimenti ci marciano.

No, loro si arroccano sulle loro posizioni, ritengono addirittura che sia solo la classe istruita (come se a destra non ci siano comunque menti eccelse) a dover governare il paese rifacendosi alla “Repubblica di Platone” che divideva la popolazione in rigide caste, e solo ai “migliori” era demandato il compito di governare. Volete governare ed addirittura abolire il suffragio universale, come qualcuno ha prospettato? Fatelo pure, ma non chiedetemi un soldo di tasse! Nessuna tassazione senza rappresentanza…

Qui si configura addirittura un delirio di onnipotenza, in spregio alla democrazia che avrà certamente molti difetti, ma è pur sempre preferibile ad una oligarchia o, peggio, ad una dittatura.

Tanto pieni di sicumera, da non ricordare l’ignoranza abissale di alcuni loro ex ministri, prima fra tutti la Fedeli, la “più migliore”, e la mancanza di adeguato titolo di studio dell’attuale leader del PD.

In quale modo un partito che spregia la propria gente, che a seconda di come la suddetta popolazione vota li chiama ignoranti o colti, può realmente rappresentare queste persone così disprezzate?

Ah, a Roma e Milano il PD ha avuto la maggioranza? Saranno i soliti radical “shit” che non vivono certo nelle periferie, i cui abitanti devono subire tutti i disagi. Ricordo cosa disse Lerner, per cui i Rom non potevano essere messi ai Parioli perché gli affitti per loro erano troppo alti: però ci sono tante belle ville e palazzoni con ampi giardini in cui si potrebbero sistemare tante belle roulottes…Forse anche in quelle zone, come a Capalbio, allora voterebbero Lega!


A Women’s Sonnet

(dedicato ad Alfred Blunt)

I

Se potessi rivivere il passato
e scegliere tra il bene e il male
accetterei gioia e dolore
o ardirei sperare di non avervi mai incontrato?
Sopporterei di perdere quelle ore felici
quando l’amore nacque inatteso e inconfessato:
quel giorno d’estate quando un bacio improvviso
ci destò rivelandoci il nostro segreto?
Non lo farei. Nemmeno per sfuggire al dolore,
al dubbio e al tormento che mi assalirono,
mentre mi dibattevo invano tra la mia coscienza e voi
finché allo stremo, priva di forze,
compresi che voi o l’amore o il fato
mi avevate conquistato e ogni rimpianto era vano.

II
Mio unico amore non ve ne andate ora!
Lasciate che vi tenga la mano ancora.
E’ troppo presto per chiedermi di dimenticare
troppo presto perché io sia bandita dalla gioia.
Il futuro che ho dinanzi è tenebra,
spero solo di cancellare il passato.
Quando siete vicino e vedo il vostro viso
su di me splende il sole, eterno è il giorno.
Ma il tempo e il fato avvicinano l’ora del nostro addio
ché ben so il vostro amore non durerà –
ma forse allora sarò diventata forte,
più forza e volontà per seppellire il passato!
Ah! Amatemi un istante ancora
questo solo vi chiedo, questo piccolo dono.

III
Dov’è l’orgoglio per cui un tempo venivo biasimata?
L’orgoglio che mi faceva andare a testa alta?
Chi lo crederebbe, vedendomi così domata
a supplicare menzogne prostrata ai vostri piedi–
a implorare l’amore che ora è tutta la mia vita –
a elemosinare una parola da affidare alla memoria,
a invocare un segno che fermi il mio profondo dolore,
a chiedere una carezza che mi addolcisca il sonno –
a baciare a testa bassa il suolo
calpestato da colui che amo,
dominata e guidata da quella voce il cui suono
mi è più caro della voce di Dio.
E tutto il tempo sapere che un giorno buio
freddo e distante voi mi lascerete.

IV
Se arrivasse quel giorno ingrato e il mondo
conoscesse il mio intimo segreto tanto nascosto,
e gettasse insulti e scherni sul mio capo basso,
svelato il mio amore e la vergogna,
io non potrei, come certe donne sono solite fare,
schernire lo scandalo e col tempo dimenticare:
non potrei, sapendo che è tutto vero,
levare il capo e sfidare le dicerie della gente.
Non ho il coraggio per simili trucchi e inganni,
né provo a ostentare un nome disonorato.
E’ tale ancora il ricordo dei primi giorni
e tale il terrore di quell’onta meritata
che quando quel giorno verrà, con un solo urlo disperato,
morrò invocando il perdono dei miei peccati.

V
Che importa quanto mi costerà, vi dico addio,
non vi vedrò, non vi parlerò ancora.
Se le pene dell’inferno spettano a qualcuno qui in terra
mia sia la tortura, mio il dolore.
E se la mia vita divenisse inutile, inerte e vuota,
se la mia ultima speranza d’amore si frantumasse?
Meglio che rischiare il disonore di colei
che in fasce mi tenne in braccio.
non ho il diritto di recare un simile dolore
alle vite di chi mi ha amato,
nessun diritto di turbare i defunti nella ritrovata pace
svelando il mio peccato e il totale degrado.
Cerco la loro pace, e nonostante nel mio animo dimori
l’ardua lotta, io non cederò.

Lady Augusta Gregory

 


Elogio della scrittura

Ma sopra tutte le invenzioni stupende,
qual eminenza di mente fu quella
di colui che s’immaginò di trovar modo
di comunicare i suoi più reconditi pensieri
a qualsivoglia altra persona, benché distante
per lunghissimo intervallo di luogo e di tempo?

Parlare con quelli che sono nell’Indie, 

parlare a quelli che non sono

ancora nati né saranno se non di qua

a mille e dieci mila anni?
E con quale facilità, con i vari accozzamenti

di venti caratteruzzi sopra una carta.

Sia questo il sigillo di tutte le invenzioni umane

e la chiusa de’ nostri ragionamenti di questo giorno (…)


Galileo Galilei


Lei

Lei non ha colpa se è bella,
se la luce accorre al suo volto,
se il suo passo è disciolto
come una riva estiva,
se ride come si sgrana una collana.
Lo so. Lei non ha colpa
del suo miele pungente di fanciulla,
della sua grazia assorta
che in sé non chiude nulla.
Se tu l’ami, lei non ha colpa.
Ma io – la vorrei morta.

Fernanda Romagnoli


Non sapevo dormire senza di te

Non sapevo dormire senza di te, non osavo
Senza di te affrontare i gradini declivi.
Più tardi ho scoperto che questo è un altro sogno,
La terra dai precipiti sentieri nella morte.

Ti ho voluta allora al capezzale della mia febbre
Di non esistere, d’essere nero più di tanta notte,
E quando nel mondo inutile parlavo ad alta voce,
Avevo te, sulle vie del troppo vasto sonno.

Il dio in me urgente erano rive che rischiaravo
Con l’olio errante, ed eri tu a salvare i miei passi
Di notte in notte dalla voragine d’angoscia,
Di notte in notte, tu, alba, senza fine amore.

                                          II

Su di te mi chinavo, valle di tante pietre,
Ascoltavo il mormorio del grave tuo riposo,
Scorgevo nel profondo dell’ombra che ti copre
Il luogo triste ove la schiuma s’imbianca, del sonno.

Ti ascoltavo sognare. Oh monotona e sorda,
Talvolta da una roccia invisibile spezzata,
Come si allontana la tua voce, aprendo fra le ombre
Il borro di un’esigua attesa mormorata!

Lassù, nei giardini di smalto, è vero
Che un empio pavone si accresce di luci mortali.
Ma basta per te la mia fiamma che oscilla,
Tu abiti la notte di una frase ricurva.

Chi sei? Di te conosco soltanto gli allarmi,
Nella tua voce gli affanni d’un rito incompiuto.
Tu dividi l’oscuro a sommo del desco,
E quanto nude le tue mani, oh sole in luce!

Yves Bonnefoy

(dipinto di Berthe Morisot)


Informazione faziosa

Leggo Gad LERNER e mi cascano le braccia.
Già la solita menata del “fascista” Salvini, ripetuta come un disco rotto, ma ha detto un sacco di castronerie.
1 – Casa Pound non è una Casa editrice.
2 – la casa editrice si chiama Altaforte.
3 – non è Salvini ad aver pubblicato per Altaforte, ma la giornalista Chiara Giannini, che ha piena facoltà di scegliere l’editore che vuole.
4 – Quando a suo tempo Salvini, a suo nome, pubblicò un libro, si affidò alla Rizzoli.
Del resto quando si è impregnati di ideologia come Lerner, può succedere di tutto.
Gli dò dell’ideologico per non scrivere che è ignorante, proprio perché IGNORA certe cose.

Poi c’è l’antefatto.
Comizio di Casa Pound, e solita aggressione da parte dei centri sociali.
Il fatto è questo: o si mette fuori legge Casa Pound, oppure non sono certo i centri (a)sociali a decidere chi possa o meno tenere un comizio.

Sia chiaro: rifuggo le IDEE di Casa Pound, ma mi fanno ancora più schifo i FATTI dei centri sociali.
Chi ci va di mezzo poi sono sempre gli stessi, le forze dell’ordine e un giornalista.
Vorrei che i centri sociali venissero davvero sgombrati e liberati da certe persone eversive.


La sciarpa rossa

In alto un atrio nel cielo.
Il sole, al di là. Il comandante
Del vecchio mercantile riceve un viaggiatore.
Un oblò è aperto, le onde sono vicine.

E lui che fa? Si è alzato, lancia
Da questo oblò una cosa, poi altre.
Così: perché, mi dice, questa sciarpa,
Mio padre me la donò, alla mia partenza

Per il primo di tanti viaggi.
L’ho amata, mi è parso che mi dicesse,
L’ho serbata per questo giorno in cui muoio.

La spinge fuori, essa si ripiega
Sulla sua mano, e si rigonfia, poi si dispiega.
Per un istante su noi due tutto il cielo è rosso.

Yves Bonnefoy


Bugiardi

Chi dice la verità a volte sbaglia parole,è naturale. Un bugiardo ha studiato prima cosa deve dire,e anche quando è sfinito dice sempre le stesse parole (Le vite degli altri, Florian Henkel von Donnersmarck)


Poiché l’alba si accende

Poiché l’alba si accende, ed ecco l’aurora,
poiché, dopo avermi a lungo fuggito, la speranza consente
a ritornare a me che la chiamo e l’imploro,
poiché questa felicità consente ad esser mia,

facciamola finita coi pensieri funesti,
basta con i cattivi sogni, ah! soprattutto
basta con l’ironia e le labbra strette
e parole in cui uno spirito senz’anima trionfava.

E basta con quei pugni serrati e la collera
per i malvagi e gli sciocchi che s’incontrano;
basta con l’abominevole rancore! basta
con l’oblío ricercato in esecrate bevande!

Perché io voglio, ora che un Essere di luce
nella mia notte fonda ha portato il chiarore
di un amore immortale che è anche il primo
per la grazia, il sorriso e la bontà,

io voglio, da voi guidato, begli occhi dalle dolci fiamme,
da voi condotto, o mano nella quale tremerà la mia,
camminare diritto, sia per sentieri di muschio
sia che ciottoli e pietre ingombrino il cammino;

sì, voglio incedere dritto e calmo nella Vita
verso la meta a cui mi spingerà il destino,
senza violenza, né rimorsi, né invidia:
sarà questo il felice dovere in gaie lotte.

E poiché, per cullare le lentezze della via,
canterò arie ingenue, io mi dico
che lei certo mi ascolterà senza fastidio;
e non chiedo, davvero, altro Paradiso.

Paul Verlaine

 


I limoni

Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
Io, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantano i ragazzi
qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.

Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spengono inghiottite dall’azzurro:
più chiaro si ascolta il susurro
dei rami amici nell’aria che quasi non si muove,
e i sensi di quest’odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed è l’odore dei limoni.

Vedi, in questi silenzi in cui le cose
s’abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l’anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità
Lo sguardo fruga d’intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno più languisce.
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinità

Ma l’illusione manca e ci riporta il tempo
nelle città rumorose dove l’azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi; s’affolta
il tedio dell’inverno sulle case,
la luce si fa avara – amara l’anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo del cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d’oro della solarità.

Eugenio Montale

 

 


Impressione strana.

Sono qui a Milano dal giorno 5 e ci resterò fino al 26, giorno in cui ritornerò a casa per le elezioni.
È sempre un rischio partire nel periodo in cui nelle giornate le temperature possono variare, e di molto. Pensavo di essermi attrezzata bene per vestirmi, come si suol dire, “a cipolla”, pronta ad ogni evenienza : magliette leggere, ma con la manica lunga, eventualmente da rimboccare; un gilet lungo in maglia di cotone; una giacca di lana pesante; una giacchina impermeabile leggera e sfoderata e gli immancabili jeans.
Non è bastato: il freddo intenso dei giorni scorsi mi ha costretto a comperare in tutta fretta un giaccone impermeabile imbottito con cappuccio per evitare di prendere qualche malanno.
Impermeabile grazioso, di un giallo luminoso,

perfetto per le giornate grigie, non c’è che dire, solo che guardandomi allo specchio continuavo a ripetermi che c’era qualcosa di strano, una sorta di deja-vu…🤔
Infine ho capito.
Mi sembrava di essere la nonna della piccola Greta. 😂


E sto abbracciato a te

E sto abbracciato a te
senza chiederti nulla, per timore
che non sia vero
che tu vivi e mi ami.
E sto abbracciato a te
senza guardare e senza toccarti.
Non debba mai scoprire
con domande, con carezze,
quella solitudine immensa
d’amarti solo io.

Pedro Salinas, La voce a te dovuta


Un’organizzazione inutile

Così l’ONU ci sanziona per via della mancata accoglienza degli immigrati.
Ma è stessa organizzazione che nulla fa contro la repressione di Maduro in Venezuela?
Quella che resta indifferente alle persecuzioni degli omosessuali in Arabia Saudita e sulle violazioni dei diritti umani in Cina?
Quella silente in tempi andati per i genocidi in Ruanda ed inerte durante la guerra dei Balcani?
Quella che approva due carte per i diritti umani, una per gli islamici e l’altra per la restante parte del mondo, e che mette in commissione per i diritti umani proprio l’Arabia Saudita dove, in applicazione della sharia, avvengono esecuzioni pubbliche mediante decapitazione o lapidazione?
Quella che nulla dice sulla condizione femminile nei paesi musulmani, dove una donna è poco più di un animale?
Quella che ignora bellamente i fatti sudafricani dove i boeri sono sistematicamente uccisi?
Quella che ha favorito i bombardamenti in Libia con le conseguenze che ben conosciamo?
Quella che non spreca una parola sull’uccisione dei cristiani in varie parti del mondo?
Quella che non si esprime sulle carcerazioni effettuate da Erdogan in Turchia?
Oppure quella che, restando nel campo dell’accoglienza ai migranti, nulla ha detto o fatto per i clandestini respinti dai francesi verso l’Italia a bastonate a Ventimiglia o a fucilate a
Gibilterra?

Quindi una organizzazione perfettamente inutile, se non addirittura dannosa.


Vorrei poter suonare quei violini

Vorrei poter suonare quei violini
che solo a notte adeguano le stelle
e dirti che così vicini
possiamo amare tante cose belle;
ma tu ti rifugi nel silenzio
delle tue stanze e non odi oscuro
questa divina musica lontana
che sì mi batte in cor tanto sovrana
che mi fa meraviglia delle stelle
(a te ho dato le cose mie più belle) 

Alda Merini

 


Estinzione

Una specie capisce sempre quando sta per estinguersi, gli ultimi rimasti non avranno vita facile, nel giro di dieci anni, forse anche meno, la storia della razza umana sarà solo una favola per i loro bambini, un mito, niente più…

John Carpenter, Il seme della follia

 


Conoscenza

Non sapere di se’ vuol dire vivere.

Sapere poco di sé vuol dire pensare.

Sapere di sé, all’improvviso, come in questo momento lustrale, vuol dire avere subitamente la nozione della monade intima, della parola magica dell’anima.

Ma una luce improvvisa brucia tutto, consuma tutto.

Ci lascia nudi persino di noi stessi.

È stato solo un attimo e mi sono visto.

Poi non so più dire che sono stato.     

Fernando Pessoa


Manifestazioni

Premetto: sono contraria a marce, fiaccolate, gessetti, palloncini e canzoncine perché ritengo che non servano assolutamente a nulla. Detto questo, a Bolzano domani avrebbe dovuto svolgersi una marcia contro la violenza a sostegno della quindicenne stuprata qualche giorno fa da un extracomunitario.
Ho scritto “avrebbe dovuto”, in quanto la marcia è stata annullata. Il perché è semplice: il Movimento studentesco avrebbe voluto che la manifestazione si svolgesse di mattina mentre il resto delle persone, per lo più lavoratori, avrebbero gradito il pomeriggio.
Sono intervenuta nella discussione scrivendo che sfilare di mattina era un ottimo motivo per bigiare la scuola.
Apriti cielo! Uno dei capoccia (almeno credo) del Movimento Studentesco mi ha ricordato che molte lezioni si svolgono anche nel pomeriggio, al che ho ribattuto che nell’orario pomeridiano si svolgono le materie meno impegnative (confermato pure da vari docenti).
Allora, studentelli dei miei stivali, io, pur avendo lasciato le aule scolastiche da mezzo secolo, ricordo benissimo che ogni scusa era buona per saltare le lezioni. L’unica cosa che mi tratteneva dal farlo era il pensiero delle punizioni che mi avrebbero inflitto i mie e delle eventuali note sul registro che avrebbero pregiudicato il rendimento scolastico.


Libri

Ecco perché un libro è un fucile carico, nella casa del tuo vicino.

Diamolo alle fiamme!

Rendiamo inutile l’arma.

Castriamo la mente dell’uomo.

 


(Ray Bradbury, Fahrenheit 451)


Braccia

I governanti italiani hanno un braccio lungo e uno corto:

quello lungo serve a prendere, e arriva dappertutto;

quello corto serve a dare, e non raggiunge che i più vicini.

Ignazio Silone


Onestà, onestà.

A me ricorda tanto una catena di negozi milanesi a basso prezzo di svariati anni fa (vai all’Onestà e spendi la metà), citata anche da Gaber nella sua canzone “Barbera e champagne”.
Gigino, quando appare in televisione e come ha ironicamente detto una mia corrispondente di Facebook, sembra un manichino dell’Onestà camicia, cravatta e completino azzurro d’ordinanza, più simile ad una “divisa” di Forza Italia (ma non della stessa classe) che ad una “mise” di un appartenente ad un partito di rottura. 😂
Quindi mi chiedo: Gigino ci fa o ci è?
Già, perché ce ne vuole di faccia tosta per dire a Salvini di abbassare i toni in quanto c’è troppa tensione nelle piazze, quando è lui che provoca per primo – e di brutto – osteggiando in ogni maniera l’alleato di governo, spalleggiato dai ministri del suo partito e, purtroppo, pure da Conte, dimostratosi per nulla imparziale.
Non si adagi sui “successi” siciliani, dove i risultati conseguiti nei ballottaggi sono opera del PD che ha riversato i suoi voti sul M5S.
Il gioco di Gigino ormai è palese: cercare di sfiancare Salvini costringendolo a far cadere il governo addossandogliene la colpa, per poi allearsi con PD “perché non ci sono altre soluzioni”.


Altra dimensione

Mi capisca .

Io non sono come un mondo comune.

Io ho la mia pazzia, io vivo in un’altra dimensione e non ho tempo per le cose che non hanno anima. 

C.Bukowski.


Egli mi ama

Egli mi ama, ed io
che gli offersi spavalda
la difesa assoluta di uno sguardo
superante se stesso,
io che fui temeraria
al punto di non credere alla forza
del possesso maligno,
ora ch’egli mi oppone
uno sguardo altrettanto dilatato,
indietreggio spaurita,
mentre mi affiora al labbro incontrollato
il < credo > antico e nuovo della carne.

Ora non ho più occhi
perché il mio modo di guardare è spento.

Alda Merini