La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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In sordina

Franz Bohumil Doubek 615bd76faa243dd9649c2fb199680aafCalmi nella penombra

sotto questi alti rami,

colmiamo il nostro amore

di profondo silenzio.

Fondiamo anime, cuori,

i nostri sensi in estasi,

qui tra vaghi languori

dei pini e dei corbezzoli.

Socchiudi gli occhi, incrocia

le braccia sopra il seno,

allontana il domani

dal tuo cuore assopito.

Lasciamoci convincere

al soffio carezzevole

che viene ad increspare

l’erba fulva ai tuoi piedi.

E quando dalle querce

grave cadrà la sera,

cantando un usignolo

ci dirà disperati.

Paul Verlaine

Dipinto di Franz Bohumil Doubek


da “Motivo dimenticato”

Piove su tutte le strade
e piove nel fondo del mio cuore:
non so, non so da dove
giunge questo languore.

Sonoro bruir della piova
per le zolle, sopra le ardesie;
a un cuor che dolce s’accora
oh dolce bruir della piova!

Questo pianger da dove mi viene?
Inganno? E quale? Nessuno.
Eppure nel cuore che geme
da dove, da dove mi viene?

E come duole un dolore
senza radice alcuna.
Odio non c’è, non c’è amore:
e tanta è la pena del cuore.

Paul Verlaine

dipinto di Elena Yushina


Poiché l’alba si accende

Poiché l’alba si accende, ed ecco l’aurora,
poiché, dopo avermi a lungo fuggito, la speranza consente
a ritornare a me che la chiamo e l’imploro,
poiché questa felicità consente ad esser mia,

facciamola finita coi pensieri funesti,
basta con i cattivi sogni, ah! soprattutto
basta con l’ironia e le labbra strette
e parole in cui uno spirito senz’anima trionfava.

E basta con quei pugni serrati e la collera
per i malvagi e gli sciocchi che s’incontrano;
basta con l’abominevole rancore! basta
con l’oblío ricercato in esecrate bevande!

Perché io voglio, ora che un Essere di luce
nella mia notte fonda ha portato il chiarore
di un amore immortale che è anche il primo
per la grazia, il sorriso e la bontà,

io voglio, da voi guidato, begli occhi dalle dolci fiamme,
da voi condotto, o mano nella quale tremerà la mia,
camminare diritto, sia per sentieri di muschio
sia che ciottoli e pietre ingombrino il cammino;

sì, voglio incedere dritto e calmo nella Vita
verso la meta a cui mi spingerà il destino,
senza violenza, né rimorsi, né invidia:
sarà questo il felice dovere in gaie lotte.

E poiché, per cullare le lentezze della via,
canterò arie ingenue, io mi dico
che lei certo mi ascolterà senza fastidio;
e non chiedo, davvero, altro Paradiso.

Paul Verlaine

 


Marina

L’oceano sonoro
Palpita sotto l’occhio
Della luna in lutto
E palpita ancora,
Mentre un lampo
Vivido e sinistro
Fende il cielo di bistro
D’un lungo zigzag luminoso,
E che ogni onda
In salti convulsi
Lungo tutta la scogliera
Va, si ritira, brilla e risuona.
E nel firmamento,
Dove erra l’uragano,
Ruggisce il tuono
Formidabilmente.

Paul Verlaine


Ophelie

In questo giorno che segue quello di Shamain, niente di meglio che una musica dal sapore “celtico”. Conoscevo già il brano “Le ore rosa di Mazendaran”, che avevo già postato molto tempo fa. La band Ataraxia è un gruppo modenese attivo da oltre 30 anni, che mescola musica medievale, barocca, gotica e celtica. Molte musiche echeggiano anche brani “da chiesa”, a volte con richiami “cimiteriali”, anche se eseguita con strumenti elettronici.

Ophelie è ispirata ai versi dell’omonima poesia di Paul Verlaine

Questo il testo della canzone

C’est encore la nuit des prodigues violons
dans le clapotis de la mer eternelle,
en reversant un paturage etoile d’ou s’enfuirent
les anemos
…s’en va avec l’eau ta main
a refaire lit de noces la mer

parle avec quatrecents roses ta bouche

c’est encore la nuit des prodigues violons
dans les moulins demidelabres
tu parlais avec une sorciere en secret
dans la poitrine tu cachais une grace qui etait
propre la lune
le jardin entrait dans la mer
oillet profonde, promontoire

parle avec quatrecents rose ta bouche

donna_rose

e questo invece il testo della poesia

I

Sur l’onde calme et noire où dorment les étoiles
La blanche Ophélia flotte comme un grand lys,
Flotte très lentement, couchées en ses longs voiles…
– On entend dans les bois lointains des hallalis.

 

Voici plus de mille ans que la triste Ophélie
Passe, fantôme blanc, sur le long fleuve noir,
Voici plus de mille ans que sa douce folie
Murmure sa romance à la brise du soir.

 

Le vent baise ses seins et déploie en corolle
Ses grands voiles bercés mollement par les eaux ;
Les saules frissonnants pleurent sur son épaule,
Sur son grand front rêveur s’inclinent les roseaux.

 

Les nénuphars froissés soupirent autour d’elle ;
Elle éveille parfois, dans un aune qui dort,
Quelque nid, d’où s’échappe un petit frisson d’aile :
– Un chant mystérieux tombe des astres d’or.

II

-O pâle Ophélia ! belle comme la neige !
Oui tu mourus, enfant, par un fleuve emporté !
C’est que les vents tombant des grand monts de Norwège
T’avaient parlé tout bas de l’âpre liberté ;

 

C’est qu’un souffle, tordant ta grande chevelure,
A ton esprit rêveur portait d’étranges bruits ;
Que ton coeur écoutait le chant de la Nature
Dans les plaintes de l’arbre et les soupirs des nuits ;

 

C’est que la voix des mers folles, immense râle,
Brisait ton sein d’enfant, trop humain et trop doux ;
C’est qu’un matin d’avril, un beau cavalier pâle,
Un pauvre fou, s’assit muet à tes genoux !

-Ciel ! Amour ! Liberté ! Quel rêve, ô pauvre Folle !
Tu te fondais à lui comme une neige au feu :
Tes grandes visions étranglaient ta parole
– Et l’Infini terrible effara ton oeil bleu!

III

– Et le Poète dit qu’aux rayons des étoiles
Tu viens chercher, la nuit, les fleurs que tu cueillis ;
Et qu’il a vu sur l’eau, couchée en ses longs voiles,
La blanche Ophélia flotter, comme un grand lys.


Violini d’autunno

violinista

Singhiozzi lunghi
dai violini
dell’autunno
mordono il cuore
con monotono
languore.
Ecco ansimando
e smorto, quando
suona l’ora,
io mi ricordo
gli antichi giorni
e piango;
e me ne vado
nel vento ingrato
che mi porta
di qua e di là
come fa la
foglia morta.

Paul Verlaine