Senza titolo
Sapeva proteggermi
anche in silenzio,
sapeva esserci
anche in silenzio,
nessuno spazio
era mai vuoto se c’era lei.
Mi bastava pensarla
e tutto si calmava,
mi riempiva.
Ci riusciva solo lei.
Nessun’altra.
Charles Bukowski
Illustrazione di Jean Pierre Gibrat
Ed ero ubriaco
Ed ero ubriaco è vero.
Ho gridato di odiarti
nelle strade della città,
sono arrivato sotto
casa tua
e ho suonato il campanello
ripetutamente.
Volevo dirtelo in faccia
che ti odiavo,
poi hai aperto e cazzo,
io ero ubriaco
ma tu eri ugualmente bellissima
e io ti amavo.
E così quando mi hai chiesto
cosa ci facessi li al posto di dire
“Vaffanculo Ti Odio”
mi è uscito un
“Vaffanculo Ti Amo”..
Charles Bukowski
Sii gentile
Ci viene sempre chiesto
di comprendere l’altrui
punto di vista,
non importa quanto sia
antiquato
stupido o
disgustoso.
Uno dovrebbe
guardare
agli errori degli altri
e alle loro vite sprecate
con
gentilezza,
specialmente se si tratta di
anziani.
Ma l’età è la somma
delle nostre azioni.
Sono invecchiati
malamente
perché hanno
vissuto
senza mettere mai a fuoco,
hanno rifiutato di
vedere.
Non è colpa loro?
Di chi è la colpa?
Mia?
A me si chiede di mascherare
il mio punto di vista
agli altri
per paura della loro
paura.
L’età non è un crimine
ma l’infamia
di un’esistenza
deliberatamente
sprecata
in mezzo a tante
esistenze
deliberatamente
sprecate lo è.
Charles Bukowski
Non è mica la morte che importa
Non è mica la morte che importa,
è la tristezza, è la malinconia.
Lo stupore.
Le poche buone persone che piangono nella notte.
La poca buona gente.
Charles Bukowski
Illustrazione di Safet Zac
Metropolitana
In una stazione del metrò
Questi volti apparsi nella folla;
petali su un ramo umido e nero.
Charles Bukowski
Due che si baciano
Due che si baciano
Su una panchina
Chissà se si amano
e altri due passeggiano
Ma non si parlano
Chissà se si amano
Io non lo so poi
Quanto dura
Questo eterno cercarsi
Questo eterno volersi
Senza volersi mai
E questo eterno ignorarsi
Volendosi sempre.
Forse l’amore è
Di chi si ama
Da lontano,
Perché bisogna amarsi
Col doppio
dell’amore.
Charles Bukowski
dipinto di Ron Hicks
Sii gentile
Ci viene sempre chiesto
di comprendere l’altrui
punto di vista,
non importa quanto sia
antiquato
stupido o
disgustoso.
Uno dovrebbe
guardare
agli errori degli altri
e alle loro vite sprecate
con
gentilezza,
specialmente se si tratta di
anziani.
Ma l’età è la somma
delle nostre azioni.
Sono invecchiati
malamente
perché hanno
vissuto
senza mettere mai a fuoco,
hanno rifiutato di
vedere.
Non è colpa loro?
Di chi è la colpa?
Mia?
A me si chiede di mascherare
il mio punto di vista
agli altri
per paura della loro
paura.
L’età non è un crimine
ma l’infamia
di un’esistenza
deliberatamente
sprecata
in mezzo a tante
esistenze
deliberatamente
sprecate lo è.
Charles Bukowski
C’è un posto nel cuore
C’è un posto nel cuore
che non sarà mai riempito.
Uno spazio.
Lo conosceremo più che mai.
C’è un posto nel cuore
che non può essere riempito.
E noi aspetteremo, e aspetteremo
in quello spazio.
Charles Bukowski
Voi sapete e io so e tu sai
Voi sapete e io so e tu sai
che quando la tendina gialla si strappa
quando il gatto balza inferocito
quando il vecchio barista si appoggia al bancone
quando il colibrì dorme
voi sapete e io so e tu sai
quando i carri armati si esercitano su finti campi di battaglia
quando lasci correre le gomme in autostrada
quando il nano ubriaco di bourbon a buon mercato la notte
-piange solo
quando i tori vengono allevati con cura per i matador
quando l’erba ti guarda e gli alberi ti guardano
quando il mare racchiude creature immense e vere
voi sapete e io so e tu sai
la tristezza e la gloria di due pantofole sotto un letto
la danza del tuo cuore che balla col tuo sangue
le fanciulle amorose che prima o poi odieranno gli specchi
fare gli straordinari all’inferno
pranzare con un’insalata andata a male
voi sapete e io so e tu sai
la fine per come la conosciamo adesso
sembra uno squallido imbroglio dopo una squallida agonia ma
voi sapete e io so e tu sai
la gioia che a volte spunta da non si sa dove
sorgendo come un falco che vaga nell’impossibilità
voi sapete e io so e tu sai
la strabica pazzia dell’euforia assoluta
sappiamo che alla fine non siamo stati truffati.
Charles Bukowski
Altra dimensione
Mi capisca .
Io non sono come un mondo comune.
Io ho la mia pazzia, io vivo in un’altra dimensione e non ho tempo per le cose che non hanno anima.
C.Bukowski.
Solitudine
C’è al mondo una così grande solitudine che la puoi vedere negli scatti lenti delle lancette di una sveglia.
Gente così stanca, mutilata d’amore e di disamore.
La gente semplicemente non va bene insieme, senza eccezione.
Il ricco non va bene al ricco.
Il povero non va bene al povero.
Abbiamo paura.
Il nostro sistema educativo ci dice che possiamo tutti essere fortunati e vincenti.
Non ci ha detto nulla degli sfigati o dei suicidi.
O del terrore di una persona sofferente, in qualche luogo, da sola,
senza che nessuno le parli, senza che nessuno la tocchi.
La gente non sta bene insieme, non va bene uno con l’altro. Se invece stesse bene le nostre morti non sarebbero così tristi.
Charles Bukowski, Il punto cruciale
La tua vita
La tua vita è la tua vita.
Non lasciare che le batoste la sbattano
nella cantina dell’arrendevolezza.
Stai in guardia.
Ci sono delle uscite.
Da qualche parte c’è luce.
Forse non sarà una gran luce,
ma la vince sulle tenebre.
Stai in guardia.
Gli dei ti offriranno delle occasioni.
Riconoscile, afferrale.
Non puoi sconfiggere la morte
ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta.
E più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà.
La tua vita è la tua vita.
Sappilo finché ce l’hai.
Tu sei meraviglioso,
gli dei aspettano di compiacersi in te.
Charles Bukowski
Dadi
Rotola i dadi.
Se vuoi provarci,
fallo fino in fondo.
Altrimenti non iniziare.
Se vuoi provarci,
fallo fino in fondo.
Ciò potrebbe significare
perdere ragazze, mogli,
parenti, lavori
e forse la tua mente.
Fallo fino in fondo.
Potrebbe significare
non mangiare per 3 o 4 giorni,
potrebbe significare
gelare in una panchina nel parco,
potrebbe voler dire prigione,
potrebbe voler dire derisione,
scherno, isolamento.
L’isolamento è il regalo.
Tutti gli altri sono
per te una prova della tua resistenza,
di quanto realmente desideri farlo.
E lo farai,
nonostante il rifiuto
e le peggiori avversità.
E sarà meglio di qualsiasi altra cosa
tu possa immaginare.
Se vuoi provarci,
fallo fino in fondo,
non ci sono altre sensazioni
come questa.
Sarai solo con gli dei
e le notti
arderanno tra le fiamme.
Fallo.
Fallo.
Fallo.
Fino in fondo.
Fino in fondo.
Guiderai la vita fino alla
risata perfetta.
È l’unico buon combattimento che c’è.
Charles Bukowski
(dipinto di Caravaggio)
Mancanza
Succede che una mattina ti svegli e vedi che fuori non piove più e allora ti chiedi – beh? Che è successo?
Ecco, quella mattina successe a me che da tanto tempo non amavo, ma non per chissà quale motivo, non amavo e manco io sapevo il motivo preciso, ma forse sì che lo sapevo: che senso poteva avere per me l’amare se non amare che te?
Quella mattina io avevo una gran voglia di dirti – ti amo -, almeno credo.
Quanto mi manchi amore mio. Certo, io lo sapevo già dentro di me di questa cosa che mi manchi ma l’ho capita bene solo quando fuori ha smesso di piovere e a me mi giocava il cuore.
È che prima avevo la scusa per non vedere il sole, pioveva, mica era colpa mia, ma le nuvole ora sono andate via portandosi dietro tutte le scuse. Ok, tu non ci sei, ok, ma va bene, va bene anche se va male, va bene perché io ti amo lo stesso.
C’è come un diario che ho chiuso nel petto, sento che devo tirarlo fuori e devo farlo senza schemi se non gli schemi che mi porto nel cuore.
Ah! Mannaggia mannaggia, mannaggia al cuore che non sa far calcoli ma che pure spesso sbaglia i conti.
Ma io non ero riuscito a dirti quel ti amo.
Era una primavera quando andasti via, lo ricordi? Io cercavo di farmi forza, la vita andava avanti sentivo dirmi da tutti.
Quando te ne sei andata io mi sono un po’ rincoglionito.
Mi persi, diciamoci la verità, perdendoti io mi persi. E tu? Ah! No scusa, non volevo chiederti se anche tu ci sei rimasta male, era un e tu come stai? Roba del genere insomma, un e tu cosa fai ora? Che stai facendo adesso, adesso è in questo momento, che stai facendo in questo momento? Non mi interessa cosa stai facendo nella vita, io non ci sono più nella tua vita, cosa vuoi che mi importi?
Sicuramente starai facendo tante cose belle, bellissime, ma a me importa adesso, adesso adesso mi importa, adesso in questo momento. Io adesso ti sto pensando facendomi del male. Io vorrei non pensarti ed averti invece qui, qui vicino a me.
Ma non ci sei. Non voglio pensarti ma non lasciarmi solo, non andare via anche dai miei sogni.
Tu dolce ferita mi tagli il cuore, ma io sorrido sai? Non mi fa male questo maledetto male. Sorrido perché dentro ci sei te e ti vedo, almeno posso vederti. Ti vedo pure che dai un bacio a quello lì e questo un po’ a dirti il vero mi fa incazzare.
Ma tu non lasciarmi lo stesso, tienimi con te pure se sono incazzato.
Tienimi con te. Non mi fa male la ferita al cuore, no, non mi fa male, sei tu che non ci sei, non andare via oltre.
A volte mi sento tanto forte da poterti dire che non esisti senza di me.
Ma non è vero sai? È che ci provo ad andare avanti, bisogna comunque provarci o almeno provo a convincermi che bisogna provarci.
Fossi riuscito a dirti ti amo oggi me ne fotterei della pioggia che smette o che non smette, facesse cosa cavolo vuole la pioggia, fossi riuscito a dirti ti amo io ora non sarei qui a pensare a dimenticarti senza cancellarti.
Sei incancellabile tu.
Sei come quelle macchie di inchiostro sul taschino della camicia, solo che sulla camicia ci puoi mettere una giacca, un maglioncino, ma su di te cosa ci posso mettere?
Charles Bukowski
Senza titolo
Potrei anche dire che l’amore è come l’alcool.
Lo provi una volta, ti fa girare la testa, ne vuoi ancora e ancora.
Ti fa sentire male, tanto male che dirai di non voler provare mai più.
Ma poi, al prossimo bicchiere ci ricascherai.
E non dirai di no. –
Charles Bukowski.
Natale
È Natale da fine ottobre.
Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti.
Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese.
Charles Bukowski
(Fotografia di ieri a Merano)
Bellezza
La bellezza, specie quella femminile, è un concetto relativo.
I suoi canoni sono molto cambiati nel tempo, passando dalle forme opulente ritratte da Rubens a quelle quasi androgine di certe indossatrici.
Intanto NON voglio parlare del concorso di miss Italia cui ha partecipato anche Chiara Bordi, la concorrente divenuta celebre perché protesizzata. Non ne voglio parlare semplicemente perché, come avevo scritto già tempo addietro, non ho mai approvato i concorsi di questo genere.
Ritengo però ignobili le persone che le hanno rivolto insulti per la sua disabilità.
No, tutto nasce invece dalla frase del medico Roberto Burioni, attaccato da molti solo perché ha detto che moltissime donne “brutte” potrebbero migliorare molto il loro aspetto semplicemente curando di più il proprio aspetto, con un trucco adeguato, un taglio di capelli diverso, un abbigliamento idoneo al loro fisico.
Non posso che dargli ragione: vedo tantissime donne di ogni età, dalle adolescenti alle anziane, che sono davvero trascurate e sciatte. Capelli in disordine, unti e bisunti, che necessiterebbero innanzitutto di una bella lavata per renderli lucenti e vaporosi, vestiti troppo aderenti e troppo corti che mettono in mostra posteriori enormi con cosce cellulitiche, oppure gambe scheletriche che fanno risaltare delle ginocchia ossute: i vestiti, se non si hanno delle proporzioni non dico perfette ma abbastanza buone dovrebbero almeno mascherare i difetti e non metterli in risalto. E poi, un briciolo di fondotinta per uniformare l’incarnato, un velo di cipria, un leggero tocco di fard ed un poco di mascara fanno miracoli. Non occorre truccarsi pesantemente (spesso si raggiunge l’effetto opposto), ma qualche accorgimento lo si può prendere tranquillamente.
Credo che ciascuna di noi voglia apparire al meglio, non tanto per piacere agli altri, ma principalmente per piacere a se stesse.
Ah, naturalmente ciò è valido anche per il sesso opposto: ovviamente niente trucco 😀 , ma un viso pulito o con una barba curata sono tutt’altra cosa da una faccia con i peli ispidi come un porcospino.
Poi la porta si spalancò. Ed entrò quella donna. Tutto quello che posso dirvi è che ci sono miliardi di donne, sulla terra, giusto? Certune sono passabili. La maggior parte sono abbastanza belline, ma ogni tanto la natura fa uno scherzo, mette insieme una donna speciale, incredibile. Cioè, guardi e non ci puoi credere. Tutto è un movimento ondulatorio perfetto, come l’argento vivo, come un serpente, vedi una caviglia, un gomito, un seno, un ginocchio, e tutto si fonde in un insieme gigantesco, provocante, con magnifici occhi sorridenti, bocca leggermente piegata in giù, labbra atteggiate in modo che sembrano scoppiare in una risata alla tua sensazione di impotenza. E sanno vestirsi, e i loro lunghi capelli incendiano l’aria. Troppo di tutto, accidenti.
(Charles Bukowski)
Coltelli
Mi hanno piantato dentro così tanti coltelli che quando mi regalano un fiore all’inizio non capisco neanche cos’è.
Ci vuole tempo.
Charles Bukowski
L’ho amata
“L’hai amata, vero?”
Lui sospirò ….
“Come posso risponderti..”
Sì passò la mano tra i capelli
“Dio se era tutta matta, ogni giorno era una donna diversa
Una volta intraprendente, l’altra impacciata.
Una volta esuberante, l’altra timida. Insicura e decisa.
Dolce e arrogante.
Era mille donne lei, ma il profumo era sempre lo stesso
Inconfondibile
Era quella la mia unica certezza.
Mi sorrideva sapeva di fregarmi con quel sorriso
Quando sorrideva io non capivo più nulla
Non sapevo più parlare ne pensare
Niente, zero
C’era all’improvviso solo lei
Era matta, tutta matta
A volte piangeva
Dicono che in quel caso le donne vogliono solo un abbraccio
Lei no
Lei si innervosiva
Non so dove si trova adesso ma scommetto che è ancora alla ricerca di sogni
Era matta tutta matta
Ma l’ho amata da impazzire…”
Charles Bukowski
Attenti ai predicatori…
C’è abbastanza perfidia, odio, violenza, assurdità nell’essere umano medio
per rifornire qualsiasi esercito in qualsiasi giorno
E i migliori assassini sono quelli che predicano la vita
E i migliori a odiare sono quelli che predicano l’amore
E i migliori in guerra – in definitiva – sono quelli che predicano la pace
Quelli che predicano Dio hanno bisogno di Dio
Quelli che predicano la pace non hanno pace
Quelli che predicano amore non hanno amore
Attenti ai predicatori
Attenti ai sapienti
Attenti a quelli che leggono sempre libri
Attenti a quelli che o detestano la povertà
o ne sono orgogliosi
Attenti a quelli che sono sempre pronti ad elogiare
poiché hanno loro bisogno di elogi in cambio
Attenti a quelli pronti a censurare
hanno paura di quello che non sanno
Attenti a quelli che cercano continuamente
la folla; da soli non sono nessuno
Attenti agli uomini comuni alle donne comuni
attenti al loro amore,
Il loro è un amore comune
che mira alla mediocrità
Ma c’è il genio nel loro odio
c’è abbastanza genio nel loro odio per ucciderti
per uccidere chiunque.
Non volendo la solitudine
non concependo la solitudine
cercheranno di distruggere tutto ciò
che si differenzia da loro stessi.
Non essendo capaci di creare arte
non capiranno l’arte.
Considereranno il loro fallimento, come creatori,
solo come un fallimento del mondo intero.
Non essendo in grado di amare pienamente
considereranno il tuo amore incompleto
e poi odieranno te
e il loro odio sarà perfetto.
Come un diamante splendente
Come un coltello
Come una montagna
Come una tigre
Come cicuta
La loro arte più raffinata.
Charles Bukowski
Ossessioni
Allora, tu dici che le tue ossessioni sono dure a morire ?
È questo che sono gli uomini ?
Ossessioni ?
Non ti viene mai voglia di dare un taglio al gioco del dolore e della caccia e degli scacchi e delle corna ?
Non riesci a formulare un giudizio di valore ?
Non riesci a scegliere qualcuno ?
Qualcuno accanto a cui coricarti e guardare il soffitto e ascoltare musica, fumare sigarette, parlare, ridere e lasciarti andare ?
Non ti farebbe sentire bene il fatto di diventare qualcosa ?
Cazzo.
Qualcuno dovrebbe esserci.
Una persona per un’altra persona, anche se dovessi essere tu stessa.
È su questo che sto lavorando: me stesso per me stesso, piano piano, e poi forse potrò aprire la porta a qualcun altro.
Charles Bukowski
Spiaggia
“La condussi alla spiaggia quel giorno. Era giorno feriale e non ancora estate, quindi era magnifico, così deserto. Dei vagabondi straccioni dormivano tra l’erba, dove finiva la rena. Altri sedevano sulle panchine di pietra e si passavano una bottiglia. Dei gabbiani volteggiavano intorno, tranquilli eppure come sconcertati. Vecchie signore sui 70-80 sedevano sulle panchine a trattare la compravendita di immobili lasciati dai mariti morti ammazzati tanto tempo fa dal ritmo della vita, dalla stupidità, dalla lotta per la sopravvivenza. Con tutto questo, c’era una gran pace nell’aria e noi passeggiammo e poi ci sedemmo sull’erba, senza quasi mai parlare. Era bello stare insieme e bastava. Comprai un paio di panini, patatine, e da bere, e mangiammo in riva al mare. Poi dormimmo abbracciati per un’oretta. Era in certo qual modo anche meglio che far l’amore.”
Charles Bukowski, Storie di ordinaria follia
Semplicità
Che fine ha fatto la semplicità ?
Sembriamo tutti messi su un palcoscenico e ci sentiamo tutti in dovere di dare spettacolo.
Charles Bukowski
Cosa ne pensate?