La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per 10 aprile 2016

televisione

comari

C’era una volta il cortile con le sue comari, dove i fatti personali erano sulla bocca di tutti, venivano “abbelliti” da vari fronzoli e divulgati  di bocca in bocca fino a raggiungere l’intero quartiere.
Ora c’è la televisione. Innumerevoli talk show e trasmissioni similari dove si sviscerano un sacco di episodi più o meno eclatanti.
Si va dalla nuora che è in disaccordo con la suocera, si parla del cane del vicino che abbaia troppo ed a tutte le ore, fino ad arrivare alle interviste a persone testimoni di delitti o parenti di vittime o assassini.
Ciascuno degli intervistati ha il suo attimo di notorietà,  anzi, si gloria di essere apparso sul piccolo schermo.
Del resto chi diceva: “Ognuno ha diritto a 15 minuti di celebrità “?
La frase è  attribuita ad Andy Warhol, però  sembra che l’autore sia un fotografo sconosciuto e che l’artista americano l’abbia fatta propria.

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Tutto è iniziato con la Franzoni, poi il delitto di Garlasco, la mattanza di Erba, l’assassinio di Sara Scazzi e quello della piccola Yara: solo in quest’ultimo caso i genitori si sono sempre rifiutati di partecipare a trasmissioni televisive.
Non parliamo poi di altri casi, come quello di Cucchi, in cui la sorella era in TV un giorno sì e l’altro pure.
Il punto è  che queste trasmissioni piacciono e che quindi è ovvio che  ogni rete ne abbia in palinsesto almeno una.
Non capisco la curiosità che invoglia i telespettatori a sintonizzarsi su queste trasmissioni,  quale sia la molla che li spinge ad interessarsi tanto dei fatti altrui.
Poi c’è il gossip, una volta chiamato volgarmente pettegolezzo, ma ora infuria l’anglomania. Tutti a chiedersi dei matrimoni, divorzi, gravidanze dei vari personaggi in auge al momento (alcune di queste persone poi sono vere e proprie meteore: appaiono e scompaiono in in batter di ciglia).
Ed ora che il telespettatore medio è edotto sulla vita privata di queste celebrità  (vere o presunte), mi chiedo chi possa trarne giovamento.
Credo solo le reti televisive che vedono aumentare i propri introiti pubblicitari.

 


Riflessione

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Uno degli “eroi” della passata Tangentopoli, Piercamillo Davigo, è stato da poco eletto Presidente dell’Associazione Magistrati ed è noto per una sua affermazione:
“Non esistono innocenti, ma solo colpevoli non ancora scoperti “.
Concludendo: siamo TUTTI colpevoli?
E tra “TUTTI” è da annoverare lo stesso magistrato?


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Yuppiiee

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Il mio sogno sarebbe poter vedere un giorno una partita della Juventus a Torino.
Lo Stadio delle Alpi lo avevo già visitato lo scorso autunno, incluso il museo e  lo store, però fino ad ora la mia squadra ho potuto vederla giocare solo in trasferta a Milano.
Pure questa sera siamo andati a San Siro… Debby ed io mimetizzate tra la folla immensa dei rossoneri inclusi i nostri accompagnatori. L’unico segnale di appartenenza alla Juventus, una zebretta di panno attaccata alla borsa.
Esultanza limitata quando Mandzukic ha pareggiato e Pogba ci ha riportato in vantaggio, ma che soddisfazione interiore :):):).


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