La Corte dei miracoli.
Il centro di Milano (IL CENTRO!) sembra uscito dalla descrizione di Victor Hugo in “Nôtre Dame de Paris”.
Ci sono innanzitutto le “statue viventi” ed i musicisti : il genio della lampada, i fachiri indiani, dame e cavalieri incipriati, mummie egiziane e tutta una serie di suonatori di chitarra, arpa, sassofono, armonica a bocca, ma questo è una sorta di lavoro per loro, e poi li si trova dappertutto, anche all’estero.
Poi ci sono i sedicenti “profughi” , solitamente robusti ragazzoni di colore che, itinerando, vendono di tutto (rivista “Zebre”, opuscoli sul razzismo, collanine e braccialetti in legno colorato, animaletti in lacca rossa etc etc); quindi ci sono i soliti mendicanti importati dall’estero (quelli delle bande organizzate in questo tipo di attività), ciascuno con il suo bel cartello con richiesta di aiuto : allora vedi il giovane in sedia a rotelle, l’uomo con la gamba di un calzone tagliata per mettere in mostra l’arto sciancato, persone con la testa o la mano tremolante, simulando il morbo di Parkinson, gente stampellata di ogni genere che però, quando crede di non essere vista, riacquista miracolosamente l’uso delle gambe…
Miracolo? Mah!
Per ultimi quelli che…come si chiamano?
Zingari, no, non si può dire, anche se è un vocabolo presente in ogni dizionario che si rispetti. Nomadi? È una contraddizione: questi sono stanziali da anni e non si spostano.
Rom? Ah, questa è un’etnia, mica si possono chiamare così, perché magari sono Sinti.
Chissà cos’era Esmeralda, nel sunnominato romanzo.
Boh, aspetto suggerimenti, comunque pure loro sono invadenti e petulanti.
Inoltre, sotto i porticati che affacciano su San Babila, sono accampati, con tanto di materassi, sacchi a pelo, bottigliette d’acqua, scatole di cibarie e cagnetti al seguito, quelli che dovrebbero essere i veri “barbun”.
Resta il fatto che il centro città è letteralmente invaso da queste persone. I turisti, specie i giapponesi, li guardano schifati , anche perché in nessuna città estera che ho visitato ho mai notato esibizioni del genere.
Fino a qualche anno fa un simile spettacolo non si vedeva più : c’erano alcune sacche di degrado, – sono spariti ad esempio gli orientali che in galleria vendevano giocattoli e foulard in seta ed i bazar improvvisati su lenzuola stese sui marciapiedi – gli stampellati si trovavano per lo più in metropolitana, ma adesso il fenomeno accattonaggio è dilagato oltre misura, non si può fare un passo senza essere importunati con richieste varie.
Spero che le prossime elezioni si concretizzino in un cambio di rotta e che non venga ripetuto l’errore della scorsa volta…
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Inviato dal Veloce promemoria
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