La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per 7 aprile 2016

RICORDI

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Un giro in via Mac Mahon.
Lì vicino, in una via laterale, hanno abitato i genitori di mio marito nell’ultimo periodo della loro esistenza. Dopo la morte di mia suocera, suo marito aveva preferito ritirarsi in una casa di riposo ma noi avevamo preferito continuare a pagare l’affitto di quel piccolo appartamento (40 mq scarsi, 4°piano senza ascensore – 84 gradini-, nel bagno solo il wc ed il lavandino, riscaldato con una stufa a kerosene) tanto da avere un punto di appoggio quando venivamo a Milano. Allora lavoravo ancora a Bolzano, quindi si trattava di passare là alcuni fine settimana o qualche lungo ponte.
Lo stabile era vecchiotto, circa 80 anni, ma con buona volontà e olio di gomito l’avevamo rimesso a nuovo, stuccando e ridipingendo gli infissi, tinteggiando le pareti, e decorando il resto con un pizzico di “follia”: pitturato di rosso un vecchissimo frigorifero (marchiato INDES ma che svolgeva ancora egregiamente il suo compito) e con la medesima tinta pure la cappa della cucina, il sottolavello ed il mobiletto portabombole sul quale poggiava il fornello a tre fuochi.
Pure il bagno avevamo abbellito, tappezzando le pareti con una carta plasticata decorata con formelline a mosaico bianche e rosse.
Da Bolzano avevamo portato un mobile basso ad angolo , (sul quale poggiare il televisore) che affiancava uno di quei vecchi mobili – bar con l’interno a specchietti e, sopra, una vecchia Radio Marelli con grammofono incorporato.
Avevamo fatto reimbottire e ricoprire il divanetto a due posti mentre la stanza da letto l’avevamo lasciata com’era, limitandoci a cambiare i materassi ed i cuscini.
Un arredamento un pochino kitsch, tra il moderno ed il vintage, ma gradevole.
Siamo passati là con un filino di nostalgia, ricordando il tempo passato, quando si andava a fare la spesa alla Standard di piazza Diocleziano.
Ed a proposito di kitsch, abbiamo pranzato in un locale là vicino, con un arredamento molto “particolare”, tra un juke box anni ’50, una Lambretta, una vecchia pompa di benzina e varie cose che Enzo Iacchetti, amico del proprietario, aveva mostrato a “Striscia la notizia ” nella sua rubrichetta sull’Isola di Kooly Noody.
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