Tra poco si vota a Milano
Siamo in periodo pre-elettorale qui a Milano, ed è ovvio che la città venga tappezzata dai cartelloni pubblicitari dei candidati a sindaco, però non credevo che la faccia di bronzo del PD arrivasse a tanto.
Dappertutto, oltre ai manifesti con il bel faccione di Sala (il cui sorriso ricorda tanto quello dell’uscente Pisapia), si trovano i tabelloni che ho postato qui sotto.
Bisogna proprio mancare del senso di dignità per appropriarsi del completamento di opere già pianificate ed impegnate finanziariamente anche con la stipula dei vari contratti dalle precedenti giunte (Albertini e Moratti), e per le quali Pisapia ed i suoi assessori si sono limitati a tagliare tanti nastri con il sorriso stampato sulla faccia. Lo stesso ex sindaco Albertini ha ricordato che il PD, che tanto si vanta di queste opere, a suo tempo nulla faceva per fermare i centri sociali che bloccavano i cantieri
Del resto, per la gente di una certa parte politica è facile pavoneggiarsi per opere che non hanno compiuto, iniziando dalla galattica gaffe del premier che si è attribuito la costruzione del traforo del Gottardo, facendo incazzare gli svizzeri e ridere il resto del mondo. E questo ha scatenato anche la satira, sempre a base di volantini.
Pensierino numero due
La maggior parte della gente che ha votato sì paventa il mare inondato di petrolio a causa delle piattaforme, senza sapere che queste estraggono gas e che la maggior parte dell’inquinamento è dovuto agli scarichi fognari ed industriali, come lo sversamento di petrolio avvenuto oggi a Genova a causa della rottura di un oleodotto.
Ma agli ambientalisti non sembra vero addossarne la colpa alle “trivelle”.
E tutti i petrolieri sono brutti, sporchi e cattivi, tanto che perfino la moglie del petroliere Moratti gira in bicicletta con un cartello con scritto “NO OIL”, il massimo dell’incoerenza!
io da buon ing non la capisco, se sono contrario ad una cosa e voto per aiutare chi è a favore mi sembra un ossimoro nel senso che se avesse votato il 50% dei si e arrivasse il singolo no a votare, quel no farebbe passare il referendum e sarebbe assurdo perchè lui non vuole. cioè non è come alle elezioni dove vai per dovere e puoi fare scheda bianca, qui scheda bianca è un voto
Si sono fermati al 32% al referndum sull’abrogazione dell’estensione delle concessioni di estrazione fino ad esaurimento relative alle piattaforme già presenti entro 12 miglia dalla costa. Referendum fallito.
Cmq il quorum al 50 % + 1 ha un senso. Se una legge non è abbastanza invisa al popolo non deve essere abrogata. Sul referendum del 2011 per l’abrogazione della privatizzazione dell’acqua andò a votare il 57 % . Poi il referendum non servì comunque a nulla dato che i comuni fecero quel che vollero, disattendendolo senza incappare in alcuna penale, dato che il governo era a favore della privatizzazione delle imprese di fornitura dell’acqua.
Per i referendum per abrogare aborto e divorzio andarano circa l’80% ; in teoria se i contrari all’abrogazione si fossero astenuti avrebbero vinto comunque perché erano il doppio degli abrogazionisti. Ma non sapevano di essere così tanti. Lo erano perché divorzio ed aborto riguardano tutti gli italiani nel loro privato.
Il referendum di ieri, invece, interessava solo le coste e neppure tutte.
Quello sulla legge 40/2004 purtroppo sarebbe stato disertato anche senza gli inviti di Ruini all’astensione perché la legge colpisce i diritti di una minoranza e la maggioranza se n’è lavata le mani.
Detto ciò concludo con una constatazione che dovrebbe essere ovvia. Con un quorum così alto andare a votare “No” non ha senso, dato che se i sí sono più del quorum vincono comunque, mentre se sono poco di meno vincono grazie alla partecipazione per niente strategica di chi vota no.
Buona Giornata. 🙂
http://www.leonardo.blogspot.it/2011/06/in-alto-il-quorum.html?m=1
Sono andato a votare nonostante le ragioni non irrilevanti che mi spingevano a boicottare il referendum, che sono tre:
1) veniva spacciato per referendum contro le trivellazioni ma riguardava una questione molto più marginale cioè solo l’estensione delle concessioni sulle piattaforme già esistenti fino ad esaurimento dei giacimenti e questa estensione non mi sembrava insensata visto che i giacimenti italiani sono scarsi in quantità (se non pure in qualità ).
2) la questione non mi riguardava da vicino tanto più che in Sardegna le piattaforme in mare neppure ci sono e le nuove trivellazioni entro le 12 miglia dalla costa sono già vietate! e il referendum non riguardava quelle oltre le 12 miglia.
3) il referendum era un bega interna al Pd e se fosse stato vinto avrebbe potuto anche causare la caduta del governo con effetti nefasti dato che sarebbe deleterio andare a votare con un sistema proporzionale (il “Mattarellum”) ripristinato dalla Consulta ma del tutto inadeguato all’esigenza dell’Italia di sbete governo stabili che durino 5 anni.
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http://www.nextquotidiano.it/royalties-compagnie-petrolifere-italia/
Nonostante tutte le motivazioni per l’astensione, però poi ho pensato che fosse opportuno votare sí anche se la questione poteva sembrare di secondaria importanza.
Ho votato sì perché se la concessione dura fino all’esaurimento del giacimento e però la compagnia non usa più il pozzo di trivellazione se diventasse antieconomica l’estrazione degli idrocarburi, le trivelle resterebbero in mare senza essere smantellate. Tanto la concessione è virtualmente eterna, a meno di non dimostrare che il giacimento è esaurito o considerare l’inattività stessa della trivella come prova dell’esaurimento.
In realtà le piattaforme verrebbero lasciate senza essere smaltite anche se passasse il referendum. Se le compagnie non vogliono smantellarle a loro spese, come si potrebbe costringerle? E che cosa impedirebbe il rinnovo della concessione ad estrarre?
Inoltre c’e la questione delle royalties. Qui accenno al fatto che le royalties si pagano solo dopo i primi 5q0.000 barili di greggio o i primi 80 milioni di metri cubi di gas estratto ogni anno. Se la concessione dura fino all’esaurimento la compagnia potrebbe estrarre tanto che basta per guadagarci comunque qualcosa e non pagare la royalty. Tanto ha tutto il tempo che vuole. 😈
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Inviato dal Veloce promemoria
Domandina
Mi chiedo quanti siano o non siano andati a votare solo in ossequio alla “disciplina di partito” e quanti invece abbiano ragionato con la propria testa.
Un referendum tecnico sul quale è stata fatta esclusivamente una questione politica pro o contro Renzi ed i soliti soldi buttati al vento per qualcosa di perfettamente inutile.
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Inviato dal Veloce promemoria
Cosa ne pensate?