Escher – 2
La seconda sezione è quella dedicata al periodo spagnolo con l’approccio alla tassellatura
La suddivisione regolare del piano era già nota. Era stata usata ad esempio da Koloman Moser, uno dei maggiori esponenti della Secessione Viennese nel suo Flaeschenschmuk, una serie di stampe che fungevano da catalogo per la base di tappezzerie, carte da regalo e da parati. Escher sviluppò l’isometria del piano (*) partendo da moduli semplici che potevano poi ripetersi all’infinito. La simmetria poteva essere bilaterale (come la riflessione in uno specchio), radiale (con la rotazione), traslata (lungo un asse diagonale) e per glisso riflessione (ossia lungo un asse sfalsato).
Dalle figure più semplici, Escher passò poi a figurazioni più complesse, come in “farfalle”, in cui le immagini delle farfalle diventano via via sempre più grandi, oppure in “Mosaico” dove decine di figure tutte diverse si incastrano l’una con l’altra.
(*) isometria significa “uguale misura”
Le immagini sono tratte da internet
Questo era un genio e tu sei colta ed intelligente ma te l’ho già detto 😉 Buona serata ❤
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8 febbraio 2017 alle 19:29
Ho preso appunti sia dai supporti audio che dalle didascalie delle stampe. Era tutto spiegato ottimamente.
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8 febbraio 2017 alle 23:24
”Le farfalle,” un’opera straordinaria. Sarà perché le adoro? Un abbraccio. Isabella
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9 febbraio 2017 alle 09:53
Sai che giusto stamani ti pensavo? Quando mi è arrivato il tuo ”mi piace” ho sorriso. Feeling?
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9 febbraio 2017 alle 09:58
Ti penso anch’io Isabella, e ti leggo sempre volentieri 💖.Il feeling c’è di certo, 🙂. Buon pomeriggio.
Loredana
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9 febbraio 2017 alle 17:08
La cosa è reciproca. Con simpatia ti abbraccio. Isabella
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9 febbraio 2017 alle 18:36