Escher – 2
La seconda sezione è quella dedicata al periodo spagnolo con l’approccio alla tassellatura
La suddivisione regolare del piano era già nota. Era stata usata ad esempio da Koloman Moser, uno dei maggiori esponenti della Secessione Viennese nel suo Flaeschenschmuk, una serie di stampe che fungevano da catalogo per la base di tappezzerie, carte da regalo e da parati. Escher sviluppò l’isometria del piano (*) partendo da moduli semplici che potevano poi ripetersi all’infinito. La simmetria poteva essere bilaterale (come la riflessione in uno specchio), radiale (con la rotazione), traslata (lungo un asse diagonale) e per glisso riflessione (ossia lungo un asse sfalsato).
Dalle figure più semplici, Escher passò poi a figurazioni più complesse, come in “farfalle”, in cui le immagini delle farfalle diventano via via sempre più grandi, oppure in “Mosaico” dove decine di figure tutte diverse si incastrano l’una con l’altra.
(*) isometria significa “uguale misura”
Le immagini sono tratte da internet
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