La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per 14 febbraio 2017

Giusto Pio

Un altro che va ad aggiungersi all’orchestra celeste…


Escher – 5 bis – la Galleria di stampe

La galleria di stampe

L’opera più strabiliante di Escher, quella che esprime maggiormente l’illusione, è la “Galleria di stampe”, e per questo le dedico un post a parte.

Qui viene sfruttato “l’effetto Droste”.

Droste era la marca di un cacao olandese, sulla cui scatola era raffigurata un’infermiera che su di un vassoio portava una tazza e la scatola del medesimo cacao, sulla quale era raffigurata l’infermiera etc etc etc…in teoria si potrebbe andare all’infinito, se non fosse per le dimensioni che via via si rimpiccioliscono.droste

La struttura della Galleria è però differente e molto più complessa, in quanto si basa su di una griglia matematica (troppo difficile da spiegare per me, che matematica non sono) .

La conformazione però è molto ben evidenziata dal filmato di You Tube che è in allegato. Qui posto solamente la griglia che è servita per formare la galleria.sp32-20120120-222118

In pratica si tratta del ritratto di un giovane in una galleria di quadri, tra i quali si possono vedere anche le”Sfere” e la “Buccia” dello stesso Escher (ecco un altro aspetto dell’autoreferenzialità) mentre il paesaggio, che rappresenta il porto di La Valletta e che teoricamente dovrebbe essere all’esterno della galleria stessa, entra dentro la medesima. Nella Galleria di stampe lo sguardo si sposta continuamente dall’interno all’esterno e viceversa della galleria e della stampa osservata dal giovane, in una specie di moto perpetuo in cui i piani si combinano e si fondono tanto da non capire più dove finisca l’interno e dove cominci l’esterno, e viceversa. Così la stampa che il giovane osserva, le imbarcazioni che galleggiano sull’acqua, la città con i tetti a terrazza, quelle rare persone – un ragazzo seduto in un angolo del terrazzo all’ombra, una donna affacciata alla finestra che sembra guardare in direzione del giovane di spalle che osserva la stampa, due passanti, quasi due ombre, sul molo vicino all’ingresso della galleria – stanno “dentro” l’opera che, data la sua autoreferenzialità e la commistione di interno ed esterno, contiene se stessa.

Qui l’opera in originalem_c_escher_004_print_gallery_1956

e, a seguire, il video di cui parlavo sopra con l’effetto di ripetizione all’infinito.