Escher 3
La terza sezione è dedicata alle superfici riflettenti, alla struttura spaziale, ai cristalli.
Superficie riflettente naturale è l’acqua: ed ecco allora Escher ritrarre alberi che si specchiano in stagni o pozzanghere, con l’acqua immobile oppure increspata, dalla quale traspaiono anche i pesci che nuotano sotto la superficie.
Poi c’è la concezione dello spazio, con la sua profondità, ed ecco allora una serie di “pesci” che si librano e dove l’effetto profondità è dato non solo dalle proporzioni che appaiono sempre più piccole, ma anche dall’intensità del colore che mano a mano sbiadisce.
Però ci sono anche altre superfici, come le sfere riflettenti, tra le quali la celebre “Mano con sfera riflettente”, un suo autoritratto alquanto caratteristico ed originale, dove la figura dell’artista è centrale.
Lo spazio è rappresentato anche da nastri che compongono figure, ispirati al racconto “L’uomo invisibile” dello scrittore di fantascienza H.G.Wells (tra parentesi, uno dei miei preferiti 🙂 ). Uno raffigura l’immagine di una donna, nell’altro invece il nastro rappresenta l’artista e la moglie Jetta uniti da un unico legame. Nella prima opera, l’effetto profondità è dato dalle nuvole, mentre nel secondo le sfere rappresentano l’infinito, sia del tempo che dello spazio.
Sempre della serie “Nastri”, ecco il nastro di Moebius, una figura che ha un’unica superficie. Le formiche che si arrampicano su questa superficie finiscono fatalmente a ritrovarsi ogni volta al punto di partenza.
Il nastro è utilizzato, impiegando anche per i Cavalieri che, ad un certo momento, si intersecano con la tecnica della tassellatura.
Le immagini sono tratte da internet
(*) il nastro di Moebius si ottiene incollando le due estremità di un nastro, dando prima una mezza torsione.
Cosa ne pensate?