La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per 21 febbraio 2017

Febbre del mare

Devo tornare sul mare, solitario sotto il cielo,

e chiedo solo un’alta nave e una stella per guidarla,

colpi di timone, canti del vento,

sbuffi della vela bianca,

e bigia foschìa sul volto del mare

e un bigio romper dell’alba.

Devo tornare sul mare, ché la chiamata

della marea irruente è una chiara

selvaggia chiamata imperiosa;

e io chiedo soltanto un giorno di vento

con volanti nuvole bianche,

pien di spruzzi e di spuma e di strillanti gabbiani.

Devo tornare sul mare, alla vita

di zingaro vagabondo; alla via

delle balene e degli uccelli marini,

dove il vento è una lama tagliente;

e io chiedo solo un’allegra canzone

da un compagno ridente e un buon sonno

e un bel sogno

quando la lunga giocata è finita. 

JOHN MANSFIELD –  Febbre del mare

 

C’era una nebbia che non si vedeva a un metro,
c’era il timone che non rispondeva più,
i marinai come San Pietro chiedevan di tornare indietro
ma lui aspettava un sogno,un segno da lassù stelle lontane stelle,miserevoli stelle di questo mondo mandatemi una luce per vedere fino in fondo stelle preziose stelle,incantevoli occhi del mistero spiegatemi che razza di motivo ha questo mio veliero
Il capitano era perduto in un miraggio,in mezzo a un mare che non si fermava più,
poteva andarci pure peggio: “mentiva in faccia all’equipaggio”,
e poi cantava per il ponte su e giù, da qualche parte ci sarà pure l’amore,
da qualche parte forse incontreremo il sogno
il desiderio che ci manca,la gioia l’attesa e l’emozione
cose che manco so ma scopriremo insieme. Stelle lontane stelle,silenziose stelle dell’universo ditemi dove,quando e per cosa mi sono perso stelle pietose stelle,sparpagliate stelle di questa sera che cosa ci sto a fare su questo obrobrio di nave nera.
il capitano era di quelli del coraggio e tra le gambe nascondeva un cuore in più
ma dopo secoli di balle e barzellette all’equipaggio,scoprì le lacrime di non poterne più stelle sbraccate stelle,stralunate stelle di questa notte a voi che ve ne frega se siete vive o siete morte… stelle perdute stelle miserabili stelle di questo cielo, è venuto il momento di mandarvi a fare in culo…

 

 


Stelle


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Tutto passa.

Le sofferenze, i tormenti, il sangue, la fame e la pestilenza.

La spada sparirà, e le stelle invece rimarranno, quando anche le ombre dei nostri corpi e delle nostre azioni più non saranno sulla terra.

Le stelle rimarranno allo stesso modo immutabili, allo stesso modo scintillanti e meravigliose. Non esiste uomo sulla terra che non lo sappia.

Perché allora non vogliamo la pace?

Perché non vogliamo rivolgere il nostro sguardo alle stelle?

Perché?

Michail Bulgakov