La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

in-giustizia

Quando l’assassino diventa il giudice, perché non convalidare l’arresto di chi, sotto l’influsso di alcool o droga, causa un incidente stradale con dei morti, significa di fatto, rendersi corresponsabile del delinquente, uccidendo le vittime una seconda volta.

Ora l’albanese che ha causato la morte dei quattro ragazzi francesi è stato incarcerato, ma solo perché aveva dei precedenti per aggressione ad un automobilista e perché nel 2006 gli era già stata ritirata per un mese la patente per guida in stato di ebbrezza. La motivazione per cui il PM non aveva effettuato subito l’arresto, era stato infatti “perché il codice non lo prevede”, in quanto non c’era stata omissione di soccorso, non c’era pericolo di fuga o di reiterazione del reato o la possibilità di inquinare le prove.

Con questa legislazione, di fatto, viene equiparato chi ha un incidente a causa di un malore o per un guasto alla macchina a chi, teoricamente, ha una “licenza di uccidere” essendosi posto alla guida in condizioni fisiche alterate da sostanze proibite.

Da tempo esistono disegni di legge per modificare questa situazione, il ministro Maroni ha addirittura proposto il reato di omicidio stradale, c’è solo da augurarsi che queste proposte divengano realtà e che i colpevoli, finalmente, paghino per quello che hanno causato.

4 Risposte

  1. Ciao Loredana , come sempre ci illumini con i Tuoi scritti e riflessioni.
    Mi sento solo di dire e dirti che spero tanto che la proposta di Maroni possa diventare legge
    Sono assassini e basta.

    Un abbraccio
    Gina

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    18 agosto 2011 alle 17:54

    • E’ solo una questione di buon senso, Gina, purtroppo al giorno d’oggi scarseggia sempre di più.
      Un abbraccio a te
      Loredana

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      18 agosto 2011 alle 18:31

  2. Vedo che molti argomenti ci accomunano, anche se le soluzioni non sono identiche, poco più di un anno fa ecco cosa scrivevo http://popof1955.wordpress.com/2010/06/24/figli-di-caino-o-fratelli-di-abele/
    Del caso “dell’omicidio stradale” significa rinviare ancora la soluzione del dramma, consideriamo poi il rapporto con le assicurazioni, se vengo ucciso da un nullatenente ubriaco chi risarcisce la mia famiglia? Maroni? Sai basterebbe un sensore che rilevasse all’atto della messa in moto il tasso alcolico, non penso che verrebbe a costare più di una cintura di sicurezza o di un airbug.

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    18 agosto 2011 alle 18:18

    • qualcosa su Abele e Caino l’avevo scritto pure io tempo addietro, ma non ricordo se sul blog o su un forum…dovrei cercarlo.
      In qualche stato mi sembra che ci sia l’obbligo di consegnare le chiavi dell’auto al barista all’atto dell’entrata nell’esercizio, e lui può rifiutarsi di restituirle se il tasso è superiore a quello consentito.
      ma se uno si ubriaca a casa, sua o di amici?… La soluzione da te prospettata sembra che sia allo studio di varie case automobilistiche, funzionerebbe per l’alcool, ma per le droghe? come si fa?

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      18 agosto 2011 alle 18:48

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