La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per settembre, 2011

Una piccola pausa

Per qualche giorno abbandono il blog…vado al lago fino a domenica e non avrò il tempo di collegarmi…oltretutto sarebbe scortese nei confronti della nostra amica che ci ospita…A presto, con un sorriso a tutti 🙂

Loredana


Chi è senza peccato scagli la prima pietra…

Il cardinale Bagnasco ha bacchettato, pur senza nominarlo, Berlusconi. Bene, la Chiesa fa esattamente il suo dovere, ci mancherebbe altro che approvasse il bunga-bunga e cosucce del genere…

Però..già, però…

A parte che in tempi remoti pure i Pontefici si davano ad allegre festicciole con donnine altrettanto allegre (basti ricordare papa Borgia), vabbè…erano tempi lontani…a parte che alcuni prelati si sono macchiati di quel crimine orrendo che è la pedofilia (e questo papa non fa che chiedere perdono a tutti per quanto è stato fatto)…

Non ho mai sentito nessuna rimostranza nei confronti di quel Clinton che usava “impropriamente” un sigaro con la stagista Lewinsky…vabbè, non era cattolico, transeat… Ma i Kennedy, irlandesi cattolicissimi (a parole) e grandissimi sciupafemmine (nei fatti), sono ancor oggi ricordati solo per le loro doti politiche, non certo per le loro trasgressioni sessuali. Vabbè…quella è l’America, non l’Italia…Addirittura una certa parte della sinistra rise del puritanesimo dell’America, quando saltò fuori l’intemperanza di Clinton, dicendo che certe faccende non dovevano influire sul governo, e criticò quanti lo incriminarono.

Sesso e potere sono quasi sempre andati a braccetto, si attraggono come una calamita la limatura di ferro….

Ma qui in Italia? In tempi passati i radicali hanno fatto eleggere una pornostar che ne combinava di cotte e di crude, e tra poco prenderà pure una bella pensioncina…I vizietti di Marrazzo…mai sentito qualche prelato condannare la cosa?

Solo il vescovo emerito di Grosseto, Giacomo Babini, ha espresso un parere a titolo personale (lui non è cardinale), sull’omosessualità di Vendola, dicendo che per lui è più grave essere omosessuali che andare a donne….

Chi è senza peccato….


Milano 26 settembre

Non ho fatto a tempo a vedere le Varesine. Non parlo delle ferrovie che portano appunto a Varese, quelle non le ricorda nemmeno mio marito, ma parlo del Luna Park, che si vede anche in ” Ecco noi per esempio”, un vecchio film con Adriano Celentano: ne avevo già parlato tempo addietro. Quando sono stata in quei paraggi per la prima volta, ricordo solo un alto terrapieno invaso dalle erbacce che si arrampicavano fin sulla vecchia entrata con la scritta Luna Park Permanente, che ancora si leggeva. Poco dopo era iniziato lo sbancamento e quindi, in epoca più recente, gli ultimi due/tre anni, lo scavo delle fondamenta per i nuovi grattacieli. Ora la struttura del “diamantone” è completa, 27 piani in tutto, hanno già iniziato a ricoprirlo di lastre di cristallo. In lontananza, il grattacielo di Corso Como, con una curiosa appendice che sembra una pergamena arrotolata, è già finito, devono solo sistemare le entrate. Per curiosità, ho voluto contare le gru dei cantieri, ma ni smesso…comunque sono almeno una ventina.

Piano piano (?) Milano sta cambiando aspetto, è bella, certo, ma non ha il fascino delle casette sul Naviglio grande o di Niguarda, quello delle ringhiere di Corso San Gottardo o di Porta Ticinese.

Quando passo vicino alla Scala, ho un attacco di rabbia: quell’architettura così nitida e pulita, in vero stile neoclassico, letteralmente rovinata da quelle orrende strutture moderne, una cilindrica e l’altra a forma di parallelepipedo, che la sovrastano. Semplicemente uno scempio.

Dietro alla Scala, il teatro dell’Accademia del Filodrammatici, piccolo al confronto, frontale in cotto decorato, che sarebbe veramente da ripulire. Sul frontone, la data del rifacimento in stile Liberty, 1904, anche se la costruzione data dal finire del 1700, all’epoca napoleonica.

L’aria è cambiata a Milano… In corso Buenos Aires ricominciano ad apparire le lenzuola sulla strada, piccoli bazar all’aperto; i giardini antistanti la Stazione si sono ritrasformati in bivacchi; ai semafori sono ricomparsi i lavavetri ed in metropolitana i questuanti con bambini e/o stampelle; in Galleria i cinesi che vendono giocattoli sono un’infinità, con disagio di turisti ed autoctoni che hanno perfino scritto all’Assessore competente che ha promesso di intervenire “su richiesta”…ma quando li richiedi, è ormai troppo tardi…la prevenzione no eh?

Alla fermata dei tram salgono frotte di zingare, naturalmente senza biglietto: che importa, pagano I milanesi, dato che hanno trovato la recente sorpresa di un aumento del 50% (cinquanta…letto bene).

Prima in piazza Duomo ed in altre parti della città (come nella nostra via) c’erano i presidi mobili delle forze dell’ordine…spariti. In questa zona è nuovamente aumentato il numero degli scippi…Il dirimpettaio è sttao borseggiato, il portinaio, che abita ad un centinaio di metri di distanza, ha trovato segni di effrazione sulla porta, il giornalaio alla fermata della metro paventa che al Trotter vogliano installare i Rom

Se questa è l’aria nuova, l’è brutta assai.

(e mò chi lo sente chi dico io!)

Ed oggi il termometro è arrivato a 34 gradi!


Milano 23 settembre

Il cuore di Milano…

Il Duomo?

Certo, frequentatissimo e fotografatissimo, sempre in manutenzione  -longh come la fabrica del Domm – dal 1386 ( come enuncia una scritta su una piccola lapide murata sulla navata destra) ad oggi (adesso è la volta della guglia maggiore, quella che sostiene la Madonnina).

La Galleria dedicata a Vittorio Emanuele III?

Anche… è il salotto buono della città, un posto dove bere un aperitivo allo storico Zucca, o solo passeggiare sul pavimento decorato da mosaici (famoso quello rappresentante il toro emblema di Torino, dai genitali consumati per l’usanza di pestarci sopra come portafortuna),

anche questi in rifacimento.

Però per me il vero cuore di Milano è palazzo della Ragione, in piazza dei Mercanti, che data dal 1233.

Qui si tenevano le prime riunioni pubbliche, che attestavano l’autonomia del comune di Milano e la sua vocazione al commercio. Nella piazzetta retrostante (imbruttita da un lungo chiosco di giornali e souvenir, che sarebbe da smantellare o almeno da spostare altrove), dove ora c’è un bel pozzo, anticamente era posta la Pietra dei Falliti, una panca di marmo sui quali i rei di bancarotta fraudolenta, a braghe calate, dovevano battere più volte il posteriore, a significare la loro rinuncia a tutti i beni personali. Sempre su un pilastro del palazzo della Ragione c’è un piccolo bassorilievo che raffigura una scrofa semilanuta (medio lanea), dal nome della quale molti fanno derivare l’etimologia di Milano.

Un’altra leggenda narra che nel VI secolo Belloveso, capo dei Galli, trovò una scrofa nella pianura e, seguendo le indicazioni degli oracoli, tracciò la prima perimetria della città di Milano seguendo le impronte della bestiola…

Al Palazzo Reale ci sarebbe una mostra di dipinti di Artemisia Gentileschi, ma viste le belle giornate e dato che la mostra, appena inaugurata, proseguirà fino a gennaio del prossimo anno, abbiamo deciso di rimandare la visita.


Milano, 22 settembre….persone

Girando per il centro, ci si accorge subito che in città c’è la manifestazione di MilanoModaDonna. Per le strade tutto un passeggiare di spilungone, dal metro e ottanta in su senza tacchi, magre, magrissime, filiformi, alcune addirittura scheletriche, alcune di colore, moltissime di tipo nordico, con capelli chiari, occhi chiari, pelle chiara, pallide e fini al limite della trasparenza… Senza dubbio sulla passerella faranno un altro effetto, ma per le strade, dove sciamano a gruppetti di tre o quattro, vestite in magliette e jeans quasi a mimetizzarsi tra la gente normale (ma il loro aspetto fisico e la maniera di camminare le fa subito riconoscere come modelle), appaiono slavate e dimesse.

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Un anziana signora cinese, viso e mani come cuoio incartapecorito, camminando veloce a piccoli passi, spinge un passeggino, dove porta in giro una bambina vestita come un confettino, tutta pizzi e trine color di rosa e con una buffa acconciatura: un codino proprio sulla cima della testolina, che sembra quasi una piccola palma…

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Sul gradino dell’entrata di un ristorante etnico è seduta una ragazzina 6 o 7 anni circa, capelli crespi trattenuti da un cerchietto dorato, un sorriso bianchissimo, con spazi dove devono riscrescere i dentini caduti, che canta giocando con delle castagne matte che butta per aria quasi fosse una piccola giocoliera.

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Presso alla Rinascente di Piazza Duomo, sotto il porticato, una giovane donna con due ragazzine, accoccolate per terra, velate e paludate da lunghe vesti nere, occhi bassi, carnagione color avorio, con l’immancabile cartello “sono ammalata etc etc”, tra l’indifferenza della gente.

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Corso Como…un gruppetto di ragazze, altezza e peso pressocché uguale, vestite con dei leggins e delle t-shirt bianche, tutte con una curiosa parrucca verde, pubblicizzano una nota birra che, a sua volta, sponsorizza le manifestazioni di Milano Moda. Arrivate in Corso Garibaldi, si uniscono ad altre pervenute da altre strade e quindi iniziano a battere le mani in sincronia, tra gli sguardi stupiti e divertiti delle persone.

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Corso Garibaldi, sui gradini di una chiesa una figura quantomeno strana: quello che potrebbe essere un pittore da strada, visto il blocco ed i pastelli che ha accanto, una folta e lunga barba bianca, una sapolette di jeans e, sopra, quella che sembra una vecchia vestaglia a righe ed un curioso cappello viola di strass….

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Piazza Cordusio… Un cinese, con infinita pazienza, da cinese appunto, intaglia carote, ravanelli e rape trasformandole in figure bellissime: pesci rossi, rose, draghi, piante…piccoli capolavori


Milano 21 settembre

Ieri siamo passati per piazza Affari…no non per controllare l’andamento della Borsa, ma per vedere l’opera (?) di Cattelan, il famoso dito medio alzato (mai così adeguato come in questo periodo!).

In questi giorni il Comune deve decidere se accettare la donazione dell’artista, che però pretende che la scultura resti in quella sede, oppure rinunciarci…che dilemma, come se questo rientri tra le priorità dei cittadini, e questa è un’opinione bipartisan, sia da parte di Carmela Rozza, PD, (che l’ha definita questione stucchevole) che di Carlo Masseroli, PDL(meglio scegliere argomenti più utili alla città) e di Matteo Salvini, LN, (che ce ne frega, le esigenze sono altre).

L’assessore all’urbanistica Lucia De Cesaris invece ne fa una questione di soldi, “accettiamola e teniamola lì, non so quanto costa rimuoverla”.

L’assessore alla Cultura Boeri (il candidato PD alle primarie a suo tempo trombato da Pisapia), ha detto che accettare la donazione “significa acquisire un’importante opera di un artista internazionale, ma soprattutto accettare un’immagine che ci fa riflettere sull’idea di scultura sociale e che in quel luogo, proprio in quel luogo, produce reazioni, disagio, emozione, attrazione come forse dovrebbe fare ogni monumento contemporaneo. Rifiutarla significa capire e rispettare la sensibilità di chi – soprattutto nel mondo della Finanza – si sente offeso e turbato da una presenza potente, acida, ingombrante”… Parole, parole, parole…

Ah, a proposito, l’opera si intitola “Love”.

Meglio, molto meglio gli ottanta elefantini di cui ho parlato l’altro giorno, che oltretutto verranno messi all’asta ed il ricavato della cui vendita verrà equamente diviso tra the Asian Elephant Foundation e Telethon…


Milano 20 settembre

In questo periodo la città è “invasa” da piccole sculture (in gesso? in polistirolo? non lo so), raffiguranti degli elefanti. Monocolori, decorate con ghirigori argentei o dorati, oppure bianche con decori policromi, o ancora dipinte in varie tinte: tutto questo per sensibilizzare le persone, mediante un’operazione di “arte on the road”, sul problema dell’estinzione dell’elefante asiatico.

Oggi il giro ci ha portato verso corso san Gottardo. Ogni tanto un portone è aperto e, sbirciando dentro, si scorgono, oltre ai cortili delle case di ringhiera, anche piccoli laboratori artigiani che ancora sopravvivono: materassai, tappezzieri, anche qualche elettrauto o carrozzeria…

Da lì fino a corso Lodi dove, per una sola fermata, abbiamo preso la metropolitana per arrivare a Porta Romana. Là sotto, incanalato nella galleria, il frastuono del convoglio che arriva ricorda tanto il rumore di uno stormo di bombardieri in volo…

La giornata era troppo bella per rinchiuderci in un museo o visitare mostre, quindi abbiamo proseguito per i viali ombreggiati da vecchi platani lungo le linee tranviarie.

Da porta Romana sarebbe sembrato logico prendere l’anello formato dai viali Montenero, Premuda e Piave, per ritrovarci a porta Venezia, ma a Premuda abbiamo girato per un saluto al “Cinc e tri vòtt”… Termine sconosciuto ai non milanesi, che indica la gigantesca statua che sorge alla fine di Corso Concordia, (dove ha sede un’opera pia dei frati cappuccini che assistono i bisognosi), rappresentante san Francesco: una mano aperta (cinc) e tre dita dell’altra alzate in segno benedicente (tri)..quindi cinque e tre…fanno otto! Veramente la frase completa, nel vero spirito meneghino, sarebbe cinc e tri vòtt, cinc che laùren e tri che fan nagòtt, ossia cinque che lavorano e tre che non fanno nulla.

Da là, tutto corso Indipendenza, piazzale Dateo, i viali rettilinei di viale dei Mille e viale Abruzzi, fino a Loreto e da là a casa…una scarpinata non indifferente!


Milano 19 settembre

La mia “zona” a Milano corre da Loreto ad Oberdan lungo l’asse di corso Buenos Aires e zone laterali. Il corso l’avrò percorso a piedi migliaia di volte: ho visto nascere nuovi negozi e morire (o trasferirsi, che è quasi la stessa cosa) botteghe storiche, Collini ad esempio. Come pure ho percorso tantissime volte la Felice Casati, dove abitavamo, viale Regina Giovanna ed infine via Eustachi, nei pressi della quale si lavorava. Sempre a piedi, l’auto la usavo per pochi spostamenti in periferia, dove rischiavo quasi sempre di perdermi. Non c’era il Garmin, in quel periodo, quindi era opportuno tenere a portata di mano la guida di Milanocity allegata all’elenco telefonico.

Quindi, uno dei primi itinerari che percorriamo, inevitabilmente, gravita su queste zone. Stavolta la passeggiata includeva la piazza Benedetto Marcello, dove si tiene il mercato del sabato, con il suo giardinetto arricchito da una fontana,

ed i suoi alberghetti da una sola stella, leggermente equivoci. Da lì, di buon passo, percorrendo la via Vitruvio, fino al Pirellone e quindi all’Isola, altra zona che ha conservato la sua identità meneghina, nonostante una decisa presenza di immigrati. Da lontano, i nuovi grattacieli di Expo 2015, che ammireremo con calma più avanti… Con il tram della linea 7 infine, siamo tornati fino a Precotto, e da lì a casa a piedi, senza prendere il metrò. Quattro passi a piedi fanno sempre bene. Dopo pranzo altro giretto, stavolta però usando la metropolitana. Una rabbia vedere le carrozze nuove di zecca imbrattate dagli scarabocchi dei soliti IMBECILLI. A me i graffiti personalmente piacciono, li ritengo veramente una forma artistica, pari ai murales sardi o ai dipinti sulle case tirolesi, Basquiat lo adoro…però i disegni fateli sugli spazi consentiti, sui muri di fabbriche dismesse, su manufatti di cemento grigio, non su vetture, case o, peggio, monumenti. Ed ora parlo del sud… A Milano? Certo, perché in corso Vittorio Emanuele erano esposte gigantesche fotografie dedicate alla Sicilia… Tutte bellissime, paesaggi stupendi, mari cristallini, una scogliera bianca che nemmeno a Dover se la sognano, templi greci incantevoli, paesini abbarbicati sulle montagne. Ma una foto mi ha letteralmente entusiasmato: un sole rosseggiante che sta tramontando nel mare, in controluce la silhouette di un pescatore nell’acqua fino a mezza coscia e, librata nell’aria, come una leggera nuvola di pizzo, un’enorme rete lanciata a mano…e dei riflessi indescrivibili sulle onde.


18 settembre

Ieri la prima pioggia l’abbiamo trovata ad Arese, inizio tangenziale est, divenuta torrenziale alla Cascina gobba. Ma come succede spesso in pianura, va a zone, quindi sotto casa non pioveva più ed abbiamo scaricato tranquillamente i bagagli. Poi al garage, per posteggiare l’auto, un giro al supermercatino di via Venini per fare provviste e rinnovare l’abbonamento settimanale e fuori per respirare l’aria della città. Ma poi nuovamente acqua, anzi, un temporalone.
Da casa ho provaro a scroccare una LAN libera, ma ormai le linee sono tutte protette. Solo verso le 20 mi sono potuta collegare per un attimo, ma oggi rinnovo la SIM della Key…


Come volevasi dimostrare…

Ogni occasione è buona per menare.
Mi è bastato vedere il Telegiornale, per avvalorare la mia tesi sulla violenza dei centri sociali. Oggi è toccato alla manifestazione della Lega Nord. Puoi dissentire come vuoi, ma civilmente, cosa che quegli esagitati non fanno di certo.


Si riparte

Ancora in partenza.

Milano mi è mancata, ma 2 settimane adesso non me le toglie nessuno! Non vedo l’ora di rituffarmi nelle strade, caotiche, ma piene di vita, di girare per le librerie, di annusare l’odore dei libri vecchi (quelli del Libraccio, per intenderci), alla ricerca di vecchie chicche a buon prezzo… Quel rapporto di odio-amore con questa città, più amore ad essere sincera. E pensare che nell’anno in cui ci ho lavorato morivo di nostalgia per la mia provincialissima cittadina, ed ora è esattamente il contrario. Mi sono resa conto in ritardo di quanto offra la città: ha i suoi inconvenienti, certo, ma quante opportunità, quanta vita, quanto di tutto, che fanno passare in secondo piano i disagi.


Offese gratuite

Questo è uno spazio aperto a tutti, e quando dico tutti intendo amici, lettori occasionali, gente “di passaggio”. Ho sempre pubblicato i commenti perché ritengo utile confrontare le diverse opinioni, anche differenti dalle mie.

In quasi cinque anni di blog solo due volte ho cassato dei commenti, uno perché era dichiaratamente antisemita e l’altro perché offendeva non solo me ma anche persone che frequentavano questo piccolo spazio.

Veniamo al dunque.

Mi sono sentita dare della stupida perché, a detta di un certo (o una certa Redy) avrei “infamato” un tale Arnold Ehret, fautore di una dieta strettamente frutto-vegetariana. Premesso che questo/a Redy ha postato il suo commento a “La mia sacher” (che c’entra come i cavoli a merenda https://ombradiunsorriso.wordpress.com/2009/12/02/la-mia-sacher/#comment-1792) anziché a “L’amico igienista”https://ombradiunsorriso.wordpress.com/2011/02/17/lamico-igienista/, in cui detto dietista era citato, detto/a Redy non considera alcune cose.

Primo. Non sono una signorina, ma sposata (nel post l’amico igienista faccio riferimento a MIO  MARITO), quindi Redy che trancia giudizi sul prossimo denuncia una preoccupante superficialità.

Secondo. L’intento del post era anche scherzoso, quindi “caro/a” Redy, ti manca completamente il senso dell’umorismo. Forse cambiando dieta ti ritorna…

Terzo. Che Ehret sia morto a soli 56 anni nonostante il suo salutare regime alimentare è un fatto assodato. Mi spiace per lui, ma la Kousmine è campata fino ai 90 anni circa… Vorrà ben dire qualcosa!

Quarto. Da come scrivi sembra che mi consideri una crapulona dedita a chissà quali piaceri della tavola. Ho scritto più volte che seguo un regime alimentare molto regolare, macrobiotico (tanto per dire mi faccio il pane in casa etc etc), ma mi concedo qualche strappo, perché sono del parere che si vive una volta sola (del resto 54/55 chili per m.1,60 a 52 anni, due figli ed una nipotina -perché sono anche nonna- credo che dimostrino quello che ho scritto).

Quinto. Il cibo non sta certo in testa alle priorità della mia vita. C’è la famiglia, ci sono le amicizie, c’è la cultura, e tra questa metto anche la culinaria, e tante altre cose. Legggiti il blog e vedrai quali sono i miei interessi.

Sesto. Non è mia abitudine offendere le persone, specie se non le conosco, ma nemmeno sono di quelle che porgono l’altra guancia. Quindi, mentre con altre persone, pur dissentendo, ho sempre dialogato civilmente, ricambio il tuo gratuito “stupida” con la classica frase “la mamma dei cretini è sempre incinta”.

(e con tutto quello che succede, mi tocca pure perdere tempo per risponderti!)

E se trovo ancora offese da parte tua, finisci diritto tra lo spam.

Nient’affatto cordialmente

Loredana   


Stress

Come ogni giorno, appena apro il PC la prima cosa che faccio è controllare la posta. Quattro indirizzi diversi, anche se quelli che uso più spesso sono solamente due, ma ora anche questa operazione è diventata uno stress per via dello spam.

Tempo addietro erano le varie offerte per il Viagra…

chi mai non le ha ricevute? Particolarmente invadenti, sono andate avanti per lungo tempo. Poi sono iniziate quelle per l’acquisto di orologi di prestigio (mah…sospetto che fossero patacche ad uso degli ingenui), o degli occhiali di marca.

Adesso incominciano quelle per giocare nei vari Casinò on-line, che offrono bonus per iniziare partite di poker ed affini.

Peggio delle pubblicità che oramai intasano anche le classiche caselle della posta. Ma questo succede solo sull’indirizzo di yahoo, quello di MSN e Vodafone sono ben protetti… E così tra cancellazioni di indirizzi e siti in desiderati, se ne va via parte del  mio tempo!


dal 1789 ad oggi

Caro Antimisia…intanto benvenuto, anzi bentornato!

Ed anche a te dedico questo post, sempre per via del filmato.   Mi citi la Rivoluzione Francese…Ha fatto cadere tante teste coronate di nobili vacui e futili, ma anche molte teste “pensanti”, ricorda solo Andrea Chenier e quel tale Joseph-Ignace Guillotin inventore di un metodo ritenuto più “umano” per la decapitazione dei condannati e vittima della sua stessa invenzione…

Già, oggi impera la violenza fine a se stessa, però io non approvo nemmeno quella che interviene tra gli “opposti schieramenti”, perché chi stabilisce dove stia il bene e dove il male? Avrai senza dubbio ragione quando dici che i centri sociali non sono il “comunismo”, come la violenza nera non è la “destra”, almeno come la intendo io che, dopo un lungo percorso di riflessione e ripensamenti, sono approdata ad un’idea liberale (non libertaria, nel senso che ciascuno possa fare il cavolaccio che vuole!).   Dici anche che dobbiamo ragionare senza pregiudizi perché la violenza fine a se stessa, quella dei Black bloc per intenderci, quella di autonomi armati di spranghe e catene, se va bene di sanpietrini, possa finalmente finire perché i giovani (mi sembra di capire tra le righe) non sarebbero capaci di farlo autonomamente. Io invece mi chiedo quali responsabilità abbiamo noi genitori nei confronti di questa generazione cresciuta senza ideali (o ideali distorti), perché sono frutto degli insegnamenti che abbiamo dato (o non dato) loro….. Una grande tristezza nel vedere questa parte di gioventù….

Un abbraccio

Loredana


1968…2006

Caro Mario,

rispondo al tuo commento con un post dedicato interamente a te, anche perché non sapevo come mettere altrimenti i filmati.

Ricordo bene la discussione avvenuta in Torre in quel marzo 2006, una Torre allora frequentata e brillante, non il deserto silenzioso in cui si è tramutata attualmente.

Posso assicurarti che le forze dell’ordine non facevano le belle statuine, anzi alcuni finirono pure in Pronto soccorso con lesioni varie, perché impegnati ad impedire che i militanti di O.N. venissero linciati dagli autonomi. http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/03_Marzo/11/milano.shtml

http://it.wikinews.org/wiki/Scene_di_guerriglia_a_Milano_da_parte_degli_autonomi

Ora, e non scambiare queste mie parole per un’apologia del fascismo, se un corteo è stato regolarmente autorizzato dagli organi competenti e se chi sfila, pur lanciando slogan che suonano male alle mie orecchie, lo fa in maniera ordinata mi sta anche bene, nel senso che tutto questo rientra nel sacrosanto diritto di esprimere le proprie opinioni e di manifestare il proprio pensiero, che si sia in accordo con esso o meno. Possono farlo CIVILMENTE anche gli avversari, ma questi ultimi cercavano esclusivamente lo scontro fisico, come adesso sta purtroppo succedendo in val di Susa.

Per quanto concerne il 1968 hai ragione, non ero ancora decenne, ma ne ho letto e sentito parlare molto, e posso quindi affermare tranquillamente che non solo è stato necessario, ma addirittura DOVEROSO. Lo sfruttamento dei lavoratori è una cosa odiosa, ed a tutti deve essere garantito un dignitoso tenore di vita. Inoltre la sicurezza sul posto di lavoro è un imperativo dal quale non si può né si deve derogare. Però se giustifico i cortei operai e le loro manifestazioni, non posso fare altrettanto con quanto successo nelle scuole, università soprattutto.

Trento…due passi da casa mia, culla di quello che sarebbe diventato il terrorismo delle Brigate Rosse, Curcio e la Cagol ed i loro compagni… Un “insegnamento” che è continuato per gli anni a venire, non del tutto estirpato.

Capisco la voglia di cambiare il mondo, un mondo ingessato dal conformismo, incancrenito dalla corruzione, devastato dal clientelismo…ma distruggerlo causando un sacco di morti? Ricordi i furti e le rapine chiamate “espropri proletari”? Ricordi che ad un certo punto perfino Pasolini si mise contro il PCI quando disse che i veri proletari erano i poliziotti che prendevano una miseria e che rischiavano la pelle? Quei poveri cristi in grigioverde invisi a tutti che avevano il solo torto di adempiere al loro dovere e che contarono pure loro vittime, ormai dimenticate.

Sono stati tempi bui che ora cerchiamo di seppellire nemmeno sotto un velo, ma sotto un macigno. Ed ancora adesso c’è gente che ne paga le conseguenze, come Torregiani che sta in sedia a rotelle, mentre Battisti se la gode al sole, viziato e coccolato prima dalla Madame (italo)francese e poi dal Lula e da chi lo ha sostituito.

Per dirla chiara, come la penso, anche i sindacati hanno le loro responsabilità. Innanzitutto credo che siamo l’unico paese al mondo con una miriade di sigle sindacali: la triade CGIL-CISL-UIL, aggiungici CISNAL, SinPa ed un’altra serie di sigle minori, altre addirittura locali, ulteriormente suddivise per rami di attività (fabbriche, pubblico impiego, trasporti, comunicazioni e chi ne ha più ne metta…). Sindacati che cercano adesioni per COLORE POLITICO. Ma che cavolo c’entra? Forse che le esigenze ed i sacrosanti diritti di un operaio democristiano erano differenti da quelle di uno comunista od ex-fascista? Il diritto al lavoro, alla sicurezza, alla dignità era e dovrebbe essere a tutt’oggi uguale per tutti a prescindere dall’orientamento politico, quindi via tutte le sigle e sindacato UNICO.

Ma allora quante chiappe si troverebbero senza sedia e senza il necessario trampolino di lancio per un incarico politico? Sono queste le storture che mi lasciano perplessa, anzi mi fanno incavolare di brutto!

Buona giornata con un abbraccio

Loredana

(PS. Per inciso…Sono stata rappresentante sindacale pure io, sempre CGIL..d’accordo che l’ufficio non è la fabbrica, ma certi discorsi che facevano, specie negli ultimi tempi, non mi andavano proprio….)


Solo 10 euro?

Non è la pubblicità di Mediaset Premium, quella per intenderci con Claudio Amendola…

Michele Santoro dalle pagine del Fatto Quotidiano richiede ai lettori un contributo di 10 euro a testa per il suo nuovo network sul web (Comizi d’Amore)…. E tutti i soldini che ha spillato alla RAI a titoli di liquidazione… (2,3 milioni di euro)? Li ha già spesi tutti?

http://internetepolitica.blogosfere.it/2011/09/comizi-damore-per-santoro-ne-rai-ne-mediaset-ne-la7-10-euro-e-vedrete.html


Un giorno importante

Primo giorno di scuola per la nipotina, oggi.

Così eravamo tutti là ad accompagnarla per poi riprenderla dopo le 3 ore iniziali ed andare tutti insieme a pranzo, lei tutta orgogliosa della sua divisa scolastica…altro che il grembiule nero con il fiocco.

E l’emozione di noi nonni che abbiamo rivissuto non solo il nostro primo giorno di scuola, ma anche quello dei nostri figli….


sempre violenze

Per ragioni anagrafiche non ho vissuto il 1968, che peraltro mi è stato raccontato esaustivamente da mio marito (a quel tempo in servizio, quindi dall’altra parte della barricata). Però, ai tempi della scuola, le mie manifestazioni le ho fatte pure io. Sarà forse che la mia è una città molto provinciale, ma noi ci si limitava a sfilare per le vie con cartelli declamando slogan, al massimo facevamo qualche sit-in per bloccare il traffico, ma nessuna azione di violenza o vandalismo. Una volta, riconosciutami in una foto pubblicata in prima pagina sul quotidiano locale, mi presi uno dei rari ceffoni da mio padre, e me lo cuccai, zitta e buona!

Ma questi giovani di oggi che sfasciano tutto proprio non li capisco.

L’11 di marzo 2006 ero a Milano e lo ricordo come fosse oggi. Arrivata in piazza Oberdan (porta Venezia) c’era un grande spiegamento di forze di polizia e carabinieri. La prefettura aveva autorizzato un corteo di estrema destra, e pur non riconoscendomi in quella ideologia, devo riconoscere che si era pure svolto ordinatamente. Ma dai centri sociali (perché mai questi nomi? Asociali sarebbe meglio) era partita subito la “controffensiva”. Non avendo avuto autorizzazioni di sorta a manifestare, erano convenuti in corso Buenos Aires da vie traverse, da vari punti della città, e giunti sul Corso, avevano iniziato le azioni di vandalismo. Le solite vetrine infrante, un’edicola sfasciata, auto e cassonetti rovesciati e dati alle fiamme, una bomba carta gettata nel ristorante del McDonald’s all’angolo con viale Tunisia, spaventando a morte gli avventori, tra i quali anche bambini, la sede di AN data alle fiamme.

Mio marito, pratico di quelle cose, aveva scelto un percorso parallelo al Corso, ma inutilmente, perché quegli esagitati pervenivano da tutte le parti…

A un certo punto è accaduto l’impensabile, perché vari cittadini, ormai stufi di questo modo di agire, hanno circondato alcuni “manifestanti” cercando di linciarli.

Ricordo, sempre a Milano, anche un corteo nel dicembre scorso (mi sembra fosse il giorno 18), quando volevamo recarci dai parenti per fare gli auguri per le festività prima di tornare a casa, e ci siamo trovati coinvolti in un corteo,

sempre nella solita piazza Oberdan, dove picchetti con le rosse bandiere della CGIL volantinavano in nome del solito antifascismo (ed il comuniso in Corea, Cuba, Cina dove le più elementari libertà vengono negate, dove lo mettiamo?), mentre, tanto per cambiare, arrivavano I soliti centri sociali, tra i quali quello particolarmente agguerrito di via dei Transiti

che bloccarono il traffico in corso Buones Aires

Vorrei tanto che la gente comune si ribellasse a questi esagitati e violenti, che vogliono imporsi con vandalismo e prevaricazioni…in nome della DEMOCRAZIA,…ossia va tutto bene, ma TU DEVI pensarla come me, mentre invece sei uno sporco fascista (come suona bene in bocca a loro questa frase). In poche parole combattono un’ideologia autoritaria e violenta con metodi altrettanto autoritari e violenti…come a dire gli estremi si toccano! Non per alto si parla di “fascismo rosso”. Lo stesso concetto lo ha espresso il sindaco di Chiomonte, che ha addirittura tacciato di razzismo i contestatori NoTav, in quanto chi non è con loro, viene disprezzato, odiato, emarginato: o sei con loro o non esisti proprio e devi essere cancellato dalla faccia della terra. Ed ora che in val di Susa le forze dell’ordine hanno trovato maschere antigas, scudi di plexiglas, fionde e grosse pietre, molotov, arpioni, bombe carta ed altri aggeggi atti a ferire, se non addirittura ad uccidere,

mentre lo stesso ministro Maroni denuncia che questa violenza, fine a se stessa, è indirizzata solo a fare del male, i NoTav ribaltano la situazione, denunciando le maniere forti di polizia e carabinieri in quanto questi, fatti oggetto di tiri di pietre e molotov, hanno lanciato del lacrimogeni…ma siamo matti?


Il fuscello e la trave

A Venezia in un certo senso ha vinto il buon senso. Il film “Cose dell’altro mondo” dove si ipotizza la sparizione di tutti gli extracomunitari impiegati nelle attività produttive nelle province venete, è rimasto pressocché inascoltato, dopo aver riscosso un mare di critiche. Secondo le ACLI ed i vari osservatori sul problema dell’integrazione degli immigrati, il Veneto in effetti è al primo posto per l’inserimento, alla faccia di quanto viene espresso nel film. Il regista Francesco Patierno, che ha svicolato, dicendo che il suo era un intento “ironico” (?), farebbe meglio ad interessarsi della sua regione.

Tanto per riportare fatti recenti, di questi ultimi giorni, ci sono medici che rilasciavano ricette a pazienti che, al momento, risultavano ultracentenari e non so quante vetture, tra le quali autobus di linea e scuolabus, che circolavano privi della necessaria copertura assicurativa (e tralascio la monnezza…).

Troppo comodo fare le pulci agli altri e non accorgersi della rogna sulla propria pelle!


10 anni dopo…..

Dedicato ai 343 vigili del fuoco di New York morti eroicamente nell’attentato.

Bambini in trecento son morti

Bambini che prima di ieri

Erano giovani e forti

A loro nei vostri pensieri

Tenetevi stretti un minuto

Quando giocate ai pompieri

Il vostro gentile saluto

(Giovanni Giudici)

Ho voluto così ricordare anche le “altre” vittime di quel vile attentato di 10 anni fa, gli eroici vigili del fuoco della città di New York che, coscientemente, hanno combattuto e lottato per salvare le vite di quanti erano rimasti intrappolati nelle Torri, e purtroppo molti di essi hanno dovuto soccombere alla furia del fuoco e dei crolli.


rottami…alla deriva

Più sento parlare Matteo Renzi e più mi piace.

L’arroganza di D’Alema, che “pretendeva” gratitudine dal sindaco di Firenze, che a suo dire, essendo così giovane, non avrebbe avuto titolo per sedersi sulla poltrona di primo cittadino della città di Firenze, ha subito un duro colpo, in quanto il “novellino” ha ribattuto parola per parola alle accuse del politico di professione. Ha infatti obiettato che la “vecchia” classe politica, quella dei D’Alema, Bindi Fassino e soci, quella insomma da “rottamare”,non ha titolo per parlare di riforme, essendo anche corresponsabile della situazione in cui si trova oggi il nostro Paese. Gente che probabilmente non ha mai lavorato e che ritiene la politica solo un comodo modo di guadagnarsi la vita e permettersi scarpette da un milioncino di vecchie lirette e tre barchette, le quote di una delle quali dovrà essere ceduta per acquistare un vigneto…di vino rosso probabilmente. Come ha espresso Renzi, la sudditanza del PD nei confronti della CGIL si è dimostrata deleteria, in quanto lo sciopero era essenzialmente contro Berlusconi e Tremonti. A me Bersani è sembrato un cagnolino al guinzaglio di Camusso (non mi riesce di scrivere “della Camusso”, quella tutto sembra meno che una donna). Renzi ha più volte dichiarato di voler combattere l’avversario con la forza delle proposte, nelle urne…non ricorrendo al pantano che sta usando l’opposizione, e che finché il governo avrà i numeri, gli toccherà governare (concetto espresso anche dal presidente Napolitano, ma alcune marionette continuano a ripetere “dimissioni” come un disco rotto). E’ sufficiente sentire la proposta semplicemente oscena di Buttiglione che vorrebbe assicurare un “perdono giudiziario” a Berlusconi a patto che questi si ritiri dalla politica: allora, viene da pensare, giustamente, che tutto questo ambaradan è stato montato dall’opposizione in combutta con la magistratura, o viceversa…tanto più che Gentiloni, del PD, ha rincarato, dicendo che se Berlusconi si dimette, l’accanimento giudiziario non sarebbe più necessario. Se non è chiaro così…. Allora è vero che l’unico motivo per cui si muovono le toghe rosse è solo quello di far cadere il Governo : le affermazioni dei due politici lo comprovano ampiamente. Mettiamoci poi le ca…volate sparate dall’Espresso, con intercettazioni stampate sul settimanale non solo non rispettose della privacy (che vale per tutti, ma non per Berlusconi), ma anche non corrispondenti al vero.

E a questo punto mi incavolo io. A suo tempo Albertini aveva denunciato lo scandalo dell’acquisto della Serravalle alla magistratura milanese….che fine fece allora? Insabbiata tra le migliaia di fascicoli, visto che vi era implicato Penati? E’ dovuta infatti intervenire la procura di Monza perché si avviasse una inchiesta…

Quindi se Renzi parla di rottamare certi politici e di mandarli a casa dopo 2 legislature ha una larga parte di consensi…politici di qualsiasi colore, ovviamente… C’è ormai troppa gente che occupa da infinito tempo gli scranni, ed è ora che, finalmente, si faccia da parte! E chissà che, con gente nuova, dalle idee chiare, il mio sguardo non si volga nuovamente da quella parte!

 


oggi….

Forse ieri sono stata un po’ precipitosa, meglio così. Le cose volgono al meglio, ma una spiegazione a volte è sempre necessaria. Ma la cosa importante è che certi legami non vengano compromessi.


mah

Per degli amici che, fortunatamente,  si ritrovano, uno che, purtroppo, si perde…e non so nemmeno perché….

Dopo tanto tempo, almeno capire il perchè.

Odio quando qualcuno se ne va senza spiegazioni. Però chissà perché me lo aspettavo.

In fondo…


Ancora una persona speciale …..

Risentire, anche se solo per mail, un caro amico, rallegra la giornata. Ha promesso che quanto prima riprenderà a scrivere sul suo blog…io ci conto, e lo aspetto con impazienza.

Un caro abbraccio, Giancarlo…e a presto