La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Milano 21 settembre

Ieri siamo passati per piazza Affari…no non per controllare l’andamento della Borsa, ma per vedere l’opera (?) di Cattelan, il famoso dito medio alzato (mai così adeguato come in questo periodo!).

In questi giorni il Comune deve decidere se accettare la donazione dell’artista, che però pretende che la scultura resti in quella sede, oppure rinunciarci…che dilemma, come se questo rientri tra le priorità dei cittadini, e questa è un’opinione bipartisan, sia da parte di Carmela Rozza, PD, (che l’ha definita questione stucchevole) che di Carlo Masseroli, PDL(meglio scegliere argomenti più utili alla città) e di Matteo Salvini, LN, (che ce ne frega, le esigenze sono altre).

L’assessore all’urbanistica Lucia De Cesaris invece ne fa una questione di soldi, “accettiamola e teniamola lì, non so quanto costa rimuoverla”.

L’assessore alla Cultura Boeri (il candidato PD alle primarie a suo tempo trombato da Pisapia), ha detto che accettare la donazione “significa acquisire un’importante opera di un artista internazionale, ma soprattutto accettare un’immagine che ci fa riflettere sull’idea di scultura sociale e che in quel luogo, proprio in quel luogo, produce reazioni, disagio, emozione, attrazione come forse dovrebbe fare ogni monumento contemporaneo. Rifiutarla significa capire e rispettare la sensibilità di chi – soprattutto nel mondo della Finanza – si sente offeso e turbato da una presenza potente, acida, ingombrante”… Parole, parole, parole…

Ah, a proposito, l’opera si intitola “Love”.

Meglio, molto meglio gli ottanta elefantini di cui ho parlato l’altro giorno, che oltretutto verranno messi all’asta ed il ricavato della cui vendita verrà equamente diviso tra the Asian Elephant Foundation e Telethon…

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