La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per agosto, 2011

schiavi o padroni?

C’è la crisi, e tutti si affrettano a vendere titoli rappresentativi di una ricchezza costruita solamente sulla carta e su valutazioni di varie agenzie di rating, rifugiandosi nell’oro, il quale oro, se hai fame, non puoi certamente mangiarlo..

Tutti mirano alla ricchezza, vera o fasulla che sia, quasi che ammassare soldi, titoli, preziosi serva a qualcosa. Quando hai il necessario, e pure qualcosa di più, un tetto, qualche risparmio per non essere di peso a nessuno quando arriverà il tempo, del resto che te ne fai? Siamo ormai schiavi di un consumismo sfrenato, che ci “costringe” ad avere sempre di più, sfoggiare le ultime novità tecnologiche, esibire beni e bellezze (spesso costruite artificialmente) come fossero status symbol. Quindi non possediamo, ma siamo posseduti, in poche parole siamo schiavi.


superEgo

C’è chi, pur essendo intelligente, si crede anche furbo, ed invece casca su piccoli particolari che, ad uno sguardo attento, non possono sfuggire.

C’è chi pensa di ripetere sempre gli stessi giochi, gli stessi trucchi, e non considera

che ormai li conoscono tutti.

C’è chi è dotato di quell’istinto compulsivo che lo spinge a cambiare sovente non solo nick ma anche personalità, rasentando uno stato schizofrenico.

A volte un Ego, anzi, un superEgo offusca la cognizione degli altri. La convinzione di essere superiore fa trascurare una visione globale, e lascia piccole crepe nelle quali è facile incunearsi.

Una convinzione fondata su una presunta superiorità, che però è causata solo dal possesso di mezzi che altri non hanno, anzi non avevano, ma che ora, a parità di dotazioni, pur non innalzando gli “avversari”, mettono lui su un gradino notevolmente più basso.

Solo che non se ne rende conto…

E da questo Ego viene sospinto a farsi sempre e comunque riconoscere, perchè abbisogna di un pubblico e perchè, come una merce, ha necessità della réclame, in quanto la cosa primaria, per un prodotto, buono o cattivo che sia, è che se ne parli.

Tanto pieno di se stesso, ma interiormente vuoto, da non saper esprimere alcun sentimento, tutto ripiegato sul proprio “essere”, e da ricorrere quindi a frasi fatte, versi altrui, testi di canzoni, per esternare ciò che assolutamente NON prova, ma solo per mettersi in mostra, come un pavone vanitoso.

E non gli si può nemmeno dire “sii te stesso”, perché, purtroppo, è fatto cosi!  


Alba

Preferisco

le albe ai tramonti.

L’alba è un inizio

da ammirare in solitudine,

o, meglio, in compagnia di me stessa,

nessun altro vicino,

solo i miei pensieri,

splendida luminescenza di perla

fresca aria mattutina,

silenzio,

purezza…

E’ l’istante

in cui la notte

diventa trasparente

e smorza la luce delle stelle

lasciando, unica e risplendente,

Lucifero

e un accenno di luna.

Il tramonto…

è solo un tramonto…

una conclusione aspettata

di cose, a volte, mai nemmeno incominciate.

(Loredana, 02.05.2011



Ed ora?

Ed ora?

Che succederà se dovesse essere comprovata, dopo 31 anni, la matrice palestinese della strage alla stazione di Bologna ed il coinvolgimento di due tedeschi, legati al terrorismo internazionale di Carlos?

Ma soprattutto…chi fischieranno i “compagni” durante le cerimonie di commemorazione?

Forse è per quest’ultimo motivo che i gruppi promotori della verità sulla strage hanno dichiarato che indagare su questa pista (già indicata a suo tempo anche da Cossiga) è una strada impercorribile? Per quale ragione? Perché deve essere ritenuto infame l’assunto che la strage NON  abbia avuto una matrice fascista? Solo per il motivo per cui la sinistra DEVE detenere il monopolio delle commemorazioni delle stragi? O è perché, a fronte di stragi ed assassinii effettuati dai “compagni che sbagliano” (Brigate Rosse, NAP, etc), c’era, finalmente, una strage da addebitare all’altra fazione, quasi a sdebitarsi la coscienza e poterla così sfruttare a fini propagandistici?  


caldo…

Notti bollenti…

Mi sembra già di vedere sorrisetti sarcastici e ghignetti vari pensando a chissà quali sottintesi…invece no, sono davvero notti bollenti, con temperature, in camera, di 28-29 gradi.

Anche se si dorme (si fa per dire) con le finestre aperte, anche se i ventilatori girano a tutta velocità, le temperature restano alte.

Estate strana, questa. Un maggio caldissimo, un giugno che è andato via via scemando, luglio piovoso, ventoso e chi ne ha più ne metta, fino a ferragosto, quando l’estate è scoppiata nuovamente, in un periodo in cui, solitamente, iniziavano gli acquazzoni. Invece nulla, aria ferma, umidità altissima, afa soffocante.

Tutti che escono alla mattina molto presto, bambini dall’aria stravolta nelle loro carrozine, anziani che sembra si rechino al mare con bermuda gli uomini e prendisole le donne. Pare che ci sia la gara a chi si svesta di più, anche se a volte l’età non lo consentirebbe.

E tutti che girano con l’espressione da zombies dall’aria stranita….


ufffff

Quest’estate sembra non voler passare mai….


22.08

Ed oggi…si va per chiese.

Era quello che un nostro caro amico, che purtroppo non c’è più, non si spiegava. “Non credenti dichiarati, ma in ogni città visitate sempre almeno una chiesa”.

E’ che le chiese sono dei piccoli musei, contengono sempre qualche cosa di artistico, anche le più piccole. Hanno un’atmosfera che invita al raccoglimento, anche se non religioso nel nostro caso, esortano alla riflessione, all’introspezione.

Eccoci allora alla chiesa di San Lorenzo: stile gotico, con due possenti torri campanarie ai lati che sembrano voler stringere la facciata dal frontone triangolare che sovrasta un enorme rosone traforato di 9 metri di diametro, a sua volta posto sopra un enorme portale doppio, con bassorilievi della vita di Cristo e del Giudizio universale.

L’interno è molto ricco di sculture, assai insolito per una chiesa protestante, le vetrate, altre ed imponenti, fanno entrare molta luce. Ci sono vari altari lungo le navate, tutti arricchiti da sculture policrome, mentre dal soffitto pende il cosiddetto “Engelsgruss”, ossia il saluto dell’Angelo nell’Annunciazione.

L’altra chiesa è quella di San Sebaldo, in stile tardoromanico, con la caratteristica di avere due absidi, che rappresentano il potere religioso (abside orientale) e quello temporale, (abside occidentale), dalla galleria della quale l’Imperatore assisteva alle funzioni religiose. Il santo, pressocché sconosciuto, diventò il patrono della città tanto che verso il 1500 quasi ogni cittadino della città portava il suo nome. La sua tomba è conservata all’interno della cattedrale, ed una curiosa leggenda dice che, da morto, tirò un solenne schiaffone ad un burlone che aveva osato tirargli la barba. E poiché la sua festa ricorre il 19 agosto, adesso mi spiego il perché di tanta animazione qualche giorno fa. Anche questa chiesa è arricchita da preziose statue lignee policrome del 1300-1400.

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Usciti dalla chiesa, ci siamo diretti verso l’Hauptmarkt, il mercato principale, che ospita nel periodo natalizio il Christkindlesmarkt che, si dice, sia stato istituito proprio da Martin Lutero.Al centro della piazza, la Schoener Brunnen , la bella fontana, circondata da una grata, ed arricchita da statue di Profeti, Evangelisti e Principi elettori che attorniano un elegante pinnacolo gotico.

Poi, girando, ci siamo trovati davanti una fontana enorme, di bronzo,non citata sulla guida in nostro possesso, la Eher Brunnen, un insieme di sculture ispirate da una poesia di Hans Sachs (das bittersuess’ ehlich’ Leben, ossia il sapore dolceamaro della vita coniugale).

Non potevamo partire senza aver assaggiato le salsicce di Norimberga, (Nuernberger Rostbratwurst), dei wuestel piccoli e sottili, aromatizzati con maggiorana, zenzero, cardamomo, noce moscata,che vengono arrostiti alla griglia anziché bolliti come si fa usualmente, ma a volte anche consumate crude, accompagnate con insalata di patate. Tanto famose da essere tutelate da I.G.P: (Indicazione Geografica Protetta).



21.08


Il momento che più mi gusto quando siamo in ferie è la mattina. Ci si alza verso le 7, poi la colazione…vabbè, manca l’espresso, ma, come avevo già scritto altre volte, mi sono abituata al caffè alla tedesca. Dopo…niente colazione alla continentale, con salumi, uova, formaggio e cetrioli vari, o yoghurt, muesli e cose del genere, ma il classico pane, burro e marmellata che a casa non mangio quasi mai. Poi, mentre mio marito legge il Corriere, che viene fornito dall’albergo agli ospiti italiani, dò una scorsa alle Ansa dal cell, una sbirciatina al blog, e poi una rapida programmazione della giornata, senza il pensiero di dover mettere in ordine la casa.

In alcuni locali (non tutti) si respira un’atmosfera lievemente razzista ed antiitaliana, che si dissolve non appena si parla tedesco, anche solo per ordinare il menu. La cittadinanza infatti è abbastanza nazionalista. Qui appunto iniziò la tragica avventura del nazionalsocialismo, con numerosi congressi del partito, le adunate oceaniche, che si ricollegavano come simbologia alle Diete imperiali del Sacro Romano Impero cui si ispirava il Terzo Reich, qui furono emanate le leggi razziali antiebraiche del 1935, e qui si concluse quel triste ciclo, con il famoso processo ai capi nazisti nell’immediato dopoguerra da parte del Tribunale Militare Internazionale.

Ovunque si passeggi, la mole del Castello (Kaiserburg) domina sulla città. Un massiccio dalle mura rossastre, posto su un’altura che si raggiunge percorrendo una strada abbastanza ripida, (la Burgstrasse), poca cosa per noi “montanari”: alla fine si incrocia la Kaiserastallung, ossia la scuderia imperiale. Quindi, oltrepassata la Sinwellturm, una torre cilindrica del 1500 circa, si entra nell’edificio.

 

 

 

Il castello fu costruito nel 1039 e successivamente ampliato sotto la reggenza di Federico Barbarossa e dei suoi successori.

Nei suoi sotterranei furono stipati innumerevoli tesori artistici che, in tal modo, sfuggirono alle distruzioni ed alle razzie del conflitto mondiale. Nella corte si trova un pozzo fondo oltre 50 metri (Tiefer Brunnen), mentre in un’ala si trovano sia una cappella che una sezione del Germanisches Museum, dove sono conservati mobili, arazzi, armature dell’epoca. Destinato essenzialmente a funzioni militari, le stanze del castello erano solitamente lasciate spoglie di arredi, ma venivano nuovamente ammobiliate solo in occasione della visita dell’Imperatore (der Kaiser kommt! L’Imperatore arriva!).

La visita è stata davvero interessante, anche perché la volta precedente ci eravamo limitati a vedere solo la parte esterna ed il cortile.


20.08

Nonostante sia stata quasi rasa al suolo durante la 2^ guerra mondiale, Norimberga è stata ricostruita secondo gli originari canoni medievali, rispettando integralmente gli edifici storici e seguendone lo stile per gli altri, tanto da mantenerne intatta l’atmosfera.

Dal 1400 al 1600 la città si arricchì di un vario patrimonio artistico, con le opere di Vischer e Veit Stoss il Vecchio, scultori, e dei pittori Wohlgemuth e soprattutto Duerer. Poi a causa della Guerra dei Trenta Anni la sua importanza decadde, per rinascere poi nel 1800 con la produzione dei giocattoli.
Ed oggi proprio lo Spielzeugmuseum siamo andati a visitare. Situato in un edificio di stile rococò, occupa ben quattro piani. Il più bello conserva delle bambole di tutti i tipi, materiali, fattezze e dimensioni: di stoffa, di legno, di cartapesta ma soprattutto di quello speciale tipo di porcellana chiamato “bisquit”, che rende benissimo l’incarnato delle bambole.

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Ci sono poi numerose case di bambole, curatissime negli arredi, e gli accessori, quali servizi di porcellana, cristallo e perfino alabastro: un vero sogno!


Per importanza segue poi il settore dei giocattoli di metallo: automobiline, giostrine ed altri manufatti di latta, con carica a frizione o a molla, i soldatini di stagno (qui a Norimberga furono fissate le misure standard), i trenini che corrono su di un plastico, bello anche se non al livello di quello di Rablà che ho descritto qualche tempo fa, vecchi giocattoli come cavalli in cartapesta e legno,

montati su ruote o dondoli. Infine si passa al reparto più moderno, interessante, ma provo del fascino di quelli prima descritti.
Appena fuori dal Museo, c’è il Weinstadl (deposito del vino) ora trasformato in un Ostello per studenti, vicino al quale c’è un’alta torre del 1200 dalla quale si diparte un ponte di legno coperto che collega le due sponde sul fiume, e su questo ponte c’era la casa abitata dal boia, da dove si recava per andare al luogo delle esecuzioni.



animali e umani

Ho scritto varie volte che sono “quasi” vegetariana. Non del tutto, perchè fuori casa a volte ci scappa la bistecca o il fritto di pesce, mentre a casa raramente cucino cibi di origine animale preferendo pasta, riso e verdure. Qualche tempo addietro è scoppiata la questione del menù a base di carne di orso: non è che mi abbia trovato solidale, però non mi ha scandalizzato più di tanto. Vero è che ci sono animali allevati al solo scopo di essere macellati, e già questo è abbastanza crudele, ma la faccenda è che l’orso è un animale selvatico. Però mi domando..l’orso non va bene… E allora cervi, caprioli, cinghiali? Nessuna voce si è levata in favore di queste specie.. Quando qualche anno fa abbiamo passato una settimana in Umbria, dappertutto imbandivano il cinghiale. In Alto Adige e Trentino cervo e capriolo sono all’ordine del giorno. Non parliamo poi di certe specie di volatili, come fagiani e quaglie, anche se ormai queste ultime sono di allevamento. Perché queste distinzioni?

Non voglio nemmeno ricordare certi spettacoli dove gli animali vengono sfruttati al peggio, non ultimo il Palio di Siena, dove ormai almeno un cavallo ci rimette annualmente il crine, o le corride (io tifo sempre per il toro!).

Adesso c’è la questione di “Raton”, il toro che ha già ucciso tre persone…

Ma mettetevi nella pelle del toro: se lo stuzzicano, lo provocano, lo punzecchiano, e non sono così svelti da sfuggirgli (o così intelligenti da evitare certe manifestazioni di “presunto” coraggio)…il toro che colpa ne ha?

Ed allora cerchiamo di essere perlomeno coerenti.

 


20.08

La giornata ogi è serena, dopo la pioggerella pomeridiana di ieri. E si preannuncia anche calda…


19.08

Ore 7.10

Sarà stata l’aria condizionata in auto, sarà stato perché ho asciugato i capelli al vento dopo il bagno al lago,o forse perché il giorno di ferragosto ho cucinato in mezzo alla corrente perché non restasse odore di fritto per casa, o è semplicemente uno di quei bastardissimi virus o batteri che imperversano anche in estate…fatto sta che qualche mattina fa mi sono svegliata con un bel febbrone. Durato solo un giorno, ma mi ha lasciato lo strascico di una tossetta fastidiosa. Ma questo non ci ha comunque impedito di partire, abbiamo rimandato partenze varie volte per i motivi più disparati, stavolta NO!

Del resto l’accoppiata ferie-malattie per me è la prassi… Durante le vacanze mi è successo di tutto, compreso rompermi il malleolo passeggiando in città con un comodo paio di scarpe da tempo libero, mica arrampicata su tacchi da 12 centimetri!

Per ora mi godo il viaggio, faccio un giro per i blogs dal cellulare, anche se ogni tanto il collegamento salta per via delle gallerie. Poi, all’estero, si vedrà…

E la bussola sembra indicare Norimberga.

Ci eravamo stati con la nostra amica, ma solo per una mezza giornata, ed abbiamo quindi deciso che meritava una visita più accurata.

Ore 14

Il traffico era abbastanza intenso, specie quello commerciale,ma siamo andati con molta calma. Dopo una sosta in autostrada, al Rosenberger, una sorta di Autogrill tedesco,

abbiamo trovato un bell’alberghetto, oltretutto dotato di LAN, quindi dal cell potrò comunque collegarmi al blog, anche se non per molto. Il viaggio è stato bello, il tempo splendido. Abbiamo lasciato Bolzano con una cappa d’afa e 24 gradi appena alzati, qui si sta magnificamente…ma nuvole all’orizzonte.

Alle 17 in effetti è iniziata a cadere una pioggerella fastidiosa.

Primo giretto per il centro della città, e poi cena in un locale tipico della zona (Franconia), a base di Frikadellen, simili alle nostre polpette.

Alla sera altro giro, mentre la pioggia andava e veniva…

ed ora provo a collegarmi, anche se dovrò usare solo i caratteri predefiniti.



Evasione

Fosse per me, ripristinerei la gogna per gli evasori. Il colpevole in ceppi nel mezzo della piazza e chiunque passi, libero di dargli una pedata nel sedere.

Però ho già spiegato che tassare i cosiddetti capitali “scudati” (rientrati in Italia sotto lo scodo fiscale), non sarebbe una manovra opportuna, pur se etica.

E’ uno di quei compromessi ai quali lo stato a volte deve abbassarsi per il bene della comunità, ottenendo una controparte difficilmente raggiungibile altrimenti, come quando si concedono protezione ed immunità ai pentiti.

Ma sarebbe anche ora che venissero fatti controlli più severi ed accurati. A volte i controlli sono più formali che sostanziali: vengono contestate cose di poco conto, e nel frattempo sfuggono le vere, enormi evasioni.

Una delle cose che più mi fa incavolare, poi, è che chi ha più redditi di solito è quello che evade di più. Grossi nomi sono assurti agli “onori” (?) della cronaca per questo motivo.

So che è un’utopia…ma se al mondo non ci fosse il denaro, e tutti i movimenti fossero documentati per via informatica (bonifici, bancomat e carte di credito), l’evasione sarebbe nulla…o qualcuno troverebbe comunque il sistema di truffare?



in-giustizia

Quando l’assassino diventa il giudice, perché non convalidare l’arresto di chi, sotto l’influsso di alcool o droga, causa un incidente stradale con dei morti, significa di fatto, rendersi corresponsabile del delinquente, uccidendo le vittime una seconda volta.

Ora l’albanese che ha causato la morte dei quattro ragazzi francesi è stato incarcerato, ma solo perché aveva dei precedenti per aggressione ad un automobilista e perché nel 2006 gli era già stata ritirata per un mese la patente per guida in stato di ebbrezza. La motivazione per cui il PM non aveva effettuato subito l’arresto, era stato infatti “perché il codice non lo prevede”, in quanto non c’era stata omissione di soccorso, non c’era pericolo di fuga o di reiterazione del reato o la possibilità di inquinare le prove.

Con questa legislazione, di fatto, viene equiparato chi ha un incidente a causa di un malore o per un guasto alla macchina a chi, teoricamente, ha una “licenza di uccidere” essendosi posto alla guida in condizioni fisiche alterate da sostanze proibite.

Da tempo esistono disegni di legge per modificare questa situazione, il ministro Maroni ha addirittura proposto il reato di omicidio stradale, c’è solo da augurarsi che queste proposte divengano realtà e che i colpevoli, finalmente, paghino per quello che hanno causato.


in partenza….

Qualche giorno di stop…

ho comunque programmato un paio di interventi, tanto per non lasciare troppo spazio libero.

Ogni tanto bisogna tirare il fiato e domani si parte…destinazione? Chi lo sa..all’avventura, come piace a me. Il “programmatore” solitamente è mio marito, ma ogni tanto riesco a convincerlo a partire senza una meta precisa, e non ce ne siamo mai pentiti.

La bussola comunque punta verso nord, quindi oltre Brennero. Non si sa né dove andremo, né per quanti giorni, ma non importa. Un posto libero si trova sempre, per dormire alla notte,  e poi austriaci e germanici in questo periodo sono tutti in Italia a godersi il sole…o no?



seppl

A Seppl piace la cucina italiana…

Vado per ordine. Abito in un quartiere che una volta era periferico. La casa dei miei era una di quelle dell’edilizia popolare e, di fronte, sorgeva un maso di contadini sudtirolesi che possedevano anche una vasta vigna. I masi adesso sembrano delle villette, ma allora erano davvero rustici, con pareti esterne di legno grezzo, l’immancabile crocifisso sulla parete esterna e, a fianco, un piccolo pollaio.

La famiglia che ci abitava aveva una bambina della mia stessa età che frequentava la mia stessa classe, Dorothea, la classica tedeschina con le trecce ed il grembiulino blu, e con lei ho trascorso molti pomeriggi estivi sotto i pergolati dell’uva a giocare al “Mensch, aergere dich nicht” ossia il “non t’arrabbiare”,

un tipico gioco tedesco, con il tabellone disegnato artigianalmente su un pezzo di cartone e, per pedine, dei bottoni colorati. I genitori di lei erano contenti se giocavamo assieme, così la piccola imparava bene l’italiano. A volte, da un paese vicino, arrivava anche Seppl (Giuseppe), suo cugino di un anno più giovane, che si arrampicava sugli alberi per riempirci i grembiuli di mele (dolcissime, succose, dalla polpa crocchiante..altro che quelle che troviamo nei supermercati)…o, per farci dispetto e paura, ci agitava davanti alla faccia delle serpi d’acqua che andava a prendere nelle rogge di irrigazione dei campi al di là della strada.

Allora i meli erano alti 4 o 5 metri, e la raccolta si faceva arrampicandosi con le scale a pioli, e non quei rametti striminziti, ma carichi di frutti che vedo adesso nei campi che fiancheggiano le strade.

Erano i tempi in cui nelle sere estive si potevano ancora vedere le lucciole volare con la loro luce tremula nel buio dei campi,

o sentir gracidare le rane e frinire i grilli. E ricordo i temporali estivi: allora si correva tutti al piano più alto del mio giroscala, dove dalla finestrina del pianerottolo che conduceva alle soffitte ammiravamo il doppio spettacolo dei fulmini e dei razzi antigrandine sparati dai contadini, nemmeno fossero stati fuochi artificiali.

Poi il maso è stato buttato giù, e per demolirlo era stato usata una grossa palla di ferro collegata ad una catena, in quanto non era fatto di mattoni, ma di pietre e sassi…

Al suo posto è stato costruito il condominio in cui abito a tutt’oggi e la vigna dall’altra parte della via espiantata per fare posto ad un nuovo quartiere, Dorothea si è sposata e trasferita in Germania. E Seppl? Lui ha ereditato il maso dei genitori, appena fuori città, ma spesso andiamo a trovarlo, specialmente in periodo di vendemmia. E’ divertente, per un giorno, “giocare” a fare il contadino, passare tra le vigne per raccogliere i grappoli d’uva, ed infine fare merenda all’ombra dei meli, sulle tavolate rustiche, con canederli, crauti, pane di segale, speck

e graukaese, serviti sui taglieri di legno ed accompagnati da vinello o birra.

Però, come ho detto, a Seppl piace la cucina italiana, per la quale la moglie è del tutto negata. Ed allora, quando ci invita, ricambio con una teglia di pasta al forno ed una di melanzane alla parmigiana.

Già, la pasta… Ci sono vari modi per farla. Uno, il più svelto, usando la Pastamatic,

che fa tutto da sola: immetto gli ingredienti, scelgo la trafila giusta, e lei ti prepara tutto, basta solo tagliare le larghe sfoglie nella lunghezza voluta. comodissima quando lavoravo e avevo poco tempo.

Poi c’è un metodo “intermedio”, con l’impasto preparato a mano, passato poi più volte nell’Imperia,

quella vecchia macchinetta (che apparteneva a mia madre) a manovella, ma che è ancora validissima.

Ma tirare la sfoglia a mano, col matterello, è la cosa che dà più soddisfazione. La classica ricetta di un uovo per ogni etto di farina, impasto e poi giù a lavorare di olio di gomito ed infine la rotellina per tagliare le larghe sfoglie per il pasticcio….

Dà allegria, magari non sarò maestra come la mamma del nostro amico bolognese, però il risultato ha sempre ottenuto il consenso di tutti. Figuriamoci se proprio Seppl si tira indietro davanti alla teglia di pasta condita con sugo di pomodoro e minuscole polpettine di carne e tanto, tanto parmigiano!


Aspirina

Quando ci rechiamo in Austria o Germania, spesso acquisto in farmacia i prodotti cosiddetti da banco, ad esempio le aspirine, che costano mediamente un 40% in meno che da noi, ed in confezioni più grandi, da 40 compresse.

Ho notato una cosa. Mentre sull’involucro che ricopre le nostre pastiglie c’è scritto solamente “compresse effervescenti”, sul loro, oltre all’indicazione “hier oeffen” (aprire qui), con tanto di illustrazione di forbicina, c’è pure la scritta “Zum Einnehmen nach Aufloesen”, liberamente tradotto con “assumere dopo lo scioglimento”.

Precisione teutonica, oppure noi italiani siamo più intuitivi, abbiamo capito subito che il medicinale non va ingerito comprensivo di involucro e quindi e non necessitiamo di simili indicazioni?  


agosto in città

Quello a Berlino, di cui ho scritto qualche giorno fa, è stato l’ultimo agosto in cui abbiamo fatto le classiche ferie. Poi, per esigenze di lavoro e perché rifuggiamo i posti troppo affollati, siamo sempre partiti in maggio o la prima quindicina di settembre, altre volte addirittura novembre, specie in Ungheria, dove in quel mese alle 4 del pomeriggio è già notte..

Ma gli agosti migliori, sembra strano, li ho passati a Milano. La città semideserta acquista un’altra dimensione, i mezzi di trasporto sono semivuoti, anche se molti negozi e ristoranti sono chiusi, che importa? Qualcuno aperto c’è sempre, trovi il tempo di chiacchierare con il bottegaio, che non aspetta altro per ingannare la noia di giornate che sembrano non passare mai. Oppure si gira per il centro, dove frotte di giapponesi fotografano di tutto e di più. Poi, nonostante il caldo, l’afa, le zanzare…si gira, saltando ovviamente le ore più calde o rifugiandoci in qualche museo o mostra (i padiglioni di Palazzo Reale ad esempio hanno una climatizzazione “micidiale”). Il fascino di una Milano quasi disabitata è incomparabile.

 


Sfratti

Il sindaco di Alassio toglie dal parco il monumento a Totò, ed è subito polemica.

Ho visto la statua, brutta, grottesca,deforme, per nulla somigliante e niente affatto artistica…solo per questo avrebbe meritato la rimozione. Non mi convincono invece le motivazioni adottate dal sindaco del paese ligure, per il quale bisogna dare visibilità a personaggi locali. Non si spiega allora il fatto che in tutta la penisola si trovino statue di Garibaldi, di Giulio Cesare, di santi vari eccetera. Totò può piacere o meno, però ciò non toglie che sia un’icona nazionale, e come tale va rispettata e ricordata.

Meno rilievo sui mezzi di informazione ha avuto invece il cambio di intitolazione di un parco di Parma, dapprima dedicato ai giudici Falcone e Borsellino, ora a Raimondo Vianello e Sandra Mondaini. La coppia ha dato un notevole contributo al nostro paese, non si calcano le scene per decenni senza lasciare un ricordo, però questo non è lontanamente paragonabile a quello lasciato dal sacrificio dei due magistrati assassinati dalla mafia vent’anni fa.

A Sandra e Raimondo potevano benissimo intitolare una via o, ancor meglio, un teatro. Peccato che sia in ferie, perché mi piacerebbe sapere il parere di un amico parmense.


luci ed ombre


(Premetto che devo ancora esaminare la parte che parla della riforma del lavoro.)

Innanzitutto l’escamotage del contributo di solidarietà. Le aliquote del 5 e del 10% si riducono, per via della deducibilità (con una mano prendo e con l’altra in parte ti restituisco), al 3 ed al 6% netto. Poi l’iniquità di questo prelievo, dato che non si applica il quoziente familiare. Se ho due redditi sotto i 90mila euro non pago nulla, se ne ho uno solo, ma superiore a questo importo, pago. Se sono single, a parità di reddito pago come chi ha famiglia a carico…bella ingiustizia.

Speriamo che correggano l’anomalia, come gli autonomi equiparandoli ai lavoratori dipendenti.

Poi la stortura del blocco fino a 24 mesi del TFR dei pubblici dipendenti. E’ palesemente una manovra di pura cassa, volta anche a mantenere in servizio gli impiegati fino al raggiungimento dell’età. Va bene le finestre etc etc, ma il TFR è una retribuzione accantonata e differita, quindi soldi del dipendente che ne deve disporre quando e come vuole. Dovesse restare la norma, mi auguro almeno che vengano corrisposti gli interessi.

Infine la minaccia di blocco delle 13^ ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni che presentano bilanci deficitari. Invece di punire gli amministratori, che continueranno a percepire le loro munifiche prebende, si colpiscono i dipendenti che, in questioni amministrative, non hanno voce in capitolo.

Abolizione delle province…bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Non avendo il coraggio di abolirle tutte, ne hanno abolite solo alcune. Ma il risparmio (futuro) sarà solo per presidenti, giunte, consigli…ed il personale? Credo che verrà trasferito ad altri uffici, quindi il costo rimane.

(per inciso…mi sembra che debbano assumere 60mila persone nel comparto scuola…non si era detto che invece che gli insegnanti erano già troppi e che bisognava farli lavorare di più, ma pagandolo meglio? Boh!)

Fin qui le cavolate del Governo. Ora vediamo quelle, a livello di proposte, del PD.

Molte sono scopiazzature di quanto già presentato dall’esecutivo, come la tracciabilità dei pagamenti, solo abbassata a 1000 euro invece dei 2500 (300 se con mezzi elettronici), dimezzamento del numero dei parlamentari (la bozza Calderoli è ancora più drastica…250 + 250), riduzione delle Province ed accorpamento dei comuni…come a dire la scoperta dell’acqua calda.

Poi le cavolate vere e proprie.

La tassazione una tantum dei capitali rientrati sotto lo scudo fiscale, se da un punto di vista etico potrebbe essere condivisibile, è iniqua. Mi spiego: che figura ci fa lo Stato che prima promette una sorta di immunità sotto forma di penale molto bassa a chi fa rientrare i capitali, se poi si rimangia la parola e li tassa pesantemente? Verificandosi nuovamente il caso, nessuno farebbe più il condono e terrebbe i soldini in Svizzera o, meglio ancora, in Austria!

L’elenco clienti-fornitori…solo chi non ha lavorato in questo campo non sa della quasi inutilità di questo strumento che costituisce soltanto un inutile aggravio degli uffici amministrativi.

Politiche industriali per la crescita: “implementazione dei recenti accordi tra le parti sociali senza intromissioni che ledano la loro autonomia”…bah, facciamocelo spiegare dalla Camusso, che dice sempre di no a prescindere.

Liberalizzazioni… E qui mi viene da ridere… e tanto. Perché accanto all’abolizione di ordini professionali, “filiera” petrolifera, etc, trovo la liberalizzazione dei servizi pubblici locali. Forse molti non se ne sono accorti, ma quando abbiamo votato per il cosiddetto “referendum dell’acqua”, non solo di acqua si trattava, ma anche di altri servizi delle municipalizzate.. E dopo aver sostenuto il SI’ ora fate marcia indietro?

Conclusione (mia personale).

La Casta pagherà comunque il doppio di contributo di solidarietà, senza godere delle deduzioni fiscali…bene, anzi benino, perché restano molti privilegi. I viaggi in classe economica? Fumo negli occhi. Essendo la maggior parte voli nazionali, sono forzatamente “economici”.

Bene per le indennità dimezzate a chi mantiene la professione, ed altrettanto per la fine della compatibilità del doppio incarico.

Benino la riduzione del 20% dei consiglieri regionali, potevano essere tranquillamente dimezzati.

Però i privilegi restano, come i vitalizi dei parlamentari e dei consiglieri regionali, o le pensioni d’oro a dipendenti di Camera e Senato, eliminazione o riduzione di portavoce e portaborse, commessi…

Un vino annacquato, anche perché per i tagli delle poltrone, abolizione delle Province, accorpamento dei Comuni bisognerà attendere prima il censimento di quest’anno e poi la scadenza del mandato elettorale. Per la riduzione dei parlamentari e delle indennità si tratta poi di materia costituzionale, con un iter lunghissimo…campa cavallo.

Ma le mani in tasca a noi, gente comune, quelle ce le mettono da subito, e con effetto retroattivo, perché per noi sono solo doveri, mentre per gli altri “sono diritti acquisiti”! 


Buon Ferragosto

Augurandovi di non passarlo così…

Loredana


Tempi duri

Vado controcorrente, lo so, ma personalmente sono abbastanza in sintonia con Giulio Tremonti.

Qualcuno storcerà il naso, sentendosi commissariato dalla BCE, però ricordiamo che pure Prodi, quando ci propinò l’Eurotassa non seppe dire altro che “è l’Europa che ce lo chiede”.

So che ci aspetteranno lacrime e sangue, so che dovrò aspettare ancora più tempo per la pensione, che mi dovrò sorbire altri sacrifici come gran parte degli italiani, ma non si può fare altrimenti.

D’accordo, il ministro non ha detto chiaramente dove e come troverà i 20 miliardi di euro che mancano per anticipare il pareggio di bilancio, però è una cosa che bisognerà fare, a qualsiasi prezzo, per non lasciare un enorme debito sulle future generazioni. C’è un bisogno impellente di modificare l’art.81 della Costituzione, specie nell’ultimo comma.

Finiti i bei tempi quando, per fare fronte alle spese bastava emettere nuovi titoli di stato: e chi ce li compra più oggi? Una volta erano il bene-rifugio di chi andava in pensione, riscuoteva le cedole e salvava il capitale. Oggi i titoli pubblici sono solo strumenti di speculazione di chi vuole rovinare economicamente uno Stato… Sicuri? No, perché non sono altro che carta, senza nessuna copertura, nessuna garanzia… oppure, per fare fronte al debito che dovrebbero coprire ci vendiamo il Colosseo agli stranieri come voleva fare Totò?

Finiti anche i tempi in cui, per alzare il PIL era sufficiente aumentare le retribuzioni pubbliche, ora diventate insostenibili, tra premi e contropremi: invece di licenziare i parassiti o decurtare loro lo stipendio, si gratifica chi fa solo il proprio dovere lavorando: ma per quello non c’è già la retribuzione? Inoltre, per sopperire ai ritardi nel lavoro, si assumono ancora persone, una parte delle quali, finito il periodo di prova, diventerà parassita a sua volta. (statali e parastatali, non insorgete…vengo da quel settore dove ho lavorato per 25 anni…e so come vanno le cose).

Però le ipotesi del ministro sono solo manovre di cassa, non “strutturali”.

Se mi tassi il patrimonio, questo produrrà sempre meno reddito, cioè mi prendi AL MOMENTO qualcosa con una mano, però l’altra, in futuro, resterà fatalmente più vuota.

Ma se mi abolisci 100 Province, con relativi 100 Presidenti, 100 giunte con relativi assessori e consiglieri…questo è un bel risparmio, duraturo nel tempo. (e c’è un presidente di provincia che prende più di Obama…vero Obmann Durnwalder?).

Il riparmio quindi non consiste nelle 40 auto blu a disposizione del Quirinale..opps…35 come ci ha tenuto a quantificare l’ufficio stampa, ma quanti sono gli addetti a questo ufficio? Mah…

Ed una mano la diano pure gli “altri”.

In tempo di vacche magre bisogna aumentare la produttività, e la Camusso, che di economia è piuttosto indietro, per non dire chiaramente che non ne capisce una mazza, ancorata ad una visione veterocomunista, che fa? Galvanizza le masse prospettando uno sciopero generale….mentre qualcun altro che tempo addietro parlava di smacchiare leopardi o pettinar bambole, ora blatera solo di patrimoniale, perché di altre proposte non ne ho sentite…

Vorrei davvero che TUTTI si mettessero a disposizione dell’Italia, prescindendo dal colore politico, vorrei che tutti, a partire dalle alte sfere, dessero un esempio…allora anche la pillola, per noi gente comune, sarebbe meno amara.


A spasso per l’Alto Adige


Visto che questa estate è quanto mai instabile, ce ne andiamo a zonzo per la provincia.

Qualche giorno fa siamo stati a Rablà, a visitare il più grande plastico ferroviario d’Europa. Il manufatto è ospitato in un vecchio fienile ristrutturato, patrimonio provinciale, sulla cui facciata campeggia un enorme Crocefisso.

Al piano terreno c’è un plastico grande con paesaggi di fantasia, sui binari del quale circolano trenini di varie epoche.

http://www.eisenbahnwelt.eu/BilderEisenbahnFotogallery/Mittelgebirge/index.html

Al primo piano invece c’è un plastico davvero enorme con la ricostruzione di tutte le stazioni ferroviarie altoatesine, dal Brennero fino a Malles, un lavoro veramente immane, con un sacco di personaggi e diorami, comprendenti le principali città, castelli, fiumi e molti pezzi (oltre ai treni) in movimento, come le funivie, la ricostruzione di un incidente stradale, i camion che transitano sul viadotto autostradale e macchine da costruzione in movimento.

Ogni tanto il paesaggio si oscura, e viene creato l’effetto notte, con le luci lungo le strade che si accendono, così come i semafori.

Una cosa entusiasmante…e se lo dico io, che non sono mai stata appassionata di ferromodellismo, c’è da crederci!

http://www.eisenbahnwelt.eu/BilderEisenbahnFotogallery/Sudtirolanlage/index.html

All’ultimo piano, infine, una serie di vetrine con modellini di treni perfettamente ricostruiti, di tutti i paesi e di tutte le epoche, con un’esposizione dei mezzi di soccorso usati dalla Croce Rossa sia italiana che internazionale.

Nel video allegato, scaricato da You tube, è evidenziata una parte in costruzione. In realtà adesso il plastico è completo, e per muovere tutti i modellini, perfetti in ogni particolare, c’è una postazione di 2 computers che fa davvero invidia ad una vera stazione ferroviaria.

Davvero qualcosa da non perdere!


violenze

Da qualche parte ho letto che è stato azzardato un paragone tra le rivolte scoppiate in Nordafrica e Medio Oriente e quanto sta accadendo nel Regno Unito in questi giorni. Accostamento del tutto inesatto, perché la rivolta dei paesi nordafricani ha avuto come causa scatenante il rincaro dei beni di prima necessità, come è successo in Tunisia, e, successivamente, la richiesta di maggiori libertà civili, dato che molti di questi stati hanno regimi dittatoriali o monarchie assolute. Rivolta che si è estesa poi ad altri paesi, quali la Siria, dove la primavera araba si sta tramutando in un triste autunno bagnato di sangue.

Nel Regno Unito invece si palesa il fallimento di una politica di multiculturalismo “imposto”, grazie ad un’accoglienza indiscriminata di etnie che si sono autoemarginate, rifiutando ogni tipo di integrazione, a partire dall’istruzione e dal lavoro, e che ritengono la civiltà una dimostrazione di debolezza della quale approfittare. Il tutto fomentato da gruppi anarcoidi che, con un tamtam mediatico sui socialnetwork, in particolare il BBM (messenger di Blackberry, meno identificabike di Twitter), hanno scatenato saccheggi che nulla avevano a che vedere con l’uccisione del pregiudicato di colore, (preso esclusivamente a pretesto) e tantomeno nulla con un problema di “povertà”. Non sono state saccheggiati i negozi di alimentari, com’era successo tempo addietro negli Stati Uniti, bensì quelli di vestiario di marca e di prodotti elettronici: cellulari, computers, smartphone, nonché alla rapina di portafogli e gioielli di clienti di ristoranti d’élite. . Se fosse stata una rivolta dovuta alla fame, vi si sarebbero aggiunti anche gli appartenenti al sottoproletariato bianco, cosa che invece non si è verificata. Da Londra, le sommosse ed i saccheggi si sono esteri a Birmingham Manchester e Liverpool. Il fatto curioso è che questa massa di sbandati violenti è stata respinta non solo dai londinesi, scesi a ripulire le strade dal lordume lasciato da questa massa facinorosa, ma anche, nei cd quartieri poveri, dagli immigrati di ultima generazione.Il timore che simili dimostrazioni di sopruso e brutalità possano estendersi anche alle altre parti d’Europa, Italia inclusa, non è del tutto infondato. L’unica speranza è che IN AMBITO EUROPEO, vengano presi seri provvedimenti e stabiliti dei parametri comuni per poter arginare fenomeni di violenza.