Pastiera
Ieri parlavo di pastiera con un amico.
La mia origine campana fa sì che a Pasqua la pastiera non manchi mai, ed infatti la porterò anche quest’anno da mio figlio.
E’ un dolce tipicamente primaverile, perché viene utilizzata la ricotta (se si riesce, è straordinaria la ricotta di latte di pecora) che, di questa stagione, è migliore. La base è la pasta frolla, poi oltre alla ricotta si usano uova, zucchero, grano cotto, canditi acqua di fior d’arancio.
Io la preparo così.
Per la pasta frolla uso:
250 gr di farina, 150 gr di burro (c’è chi usa lo strutto, ma personalmente preferisco il burro), due etti di zucchero, 1 uovo + 1 tuorlo ed una scorzetta di limone grattugiato e zucchero a velo.
Faccio la fontana con la farina e lo zucchero, aggiungo il burro ammorbidito 3 tuorli e il limone grattugiato. Lavoro l’impasto fino a renderlo uniforme, ma grossolanamente, altrimenti la pasta frolla perde la sua friabilità, poi la faccio riposare al fresco almeno una mezzoretta, meglio ancora in frigo avvolta in un panno umido.
Per il ripieno ci vogliono:
1 scatola di grano cotto da 250 gr , 350 gr di ricotta, 300 gr di zucchero, 100 gr di canditi misti (arancia e cedro e se si trovano, canditi di zucca), 30 gr di burro, 200 gr di latte 2 uova + 2 tuorli, scorza grattugiata di limone, una bustina di vaniglia ed una fialetta di acqua di fiordarancio.
In una pentola metto il latte, il burro, il grano già cotto, la buccia del limone grattugiata e faccio bollire tutto a fuoco dolcissimo, finchè il grano quasi si disfa. Appena intiepidito l’impasto aggiungo un’altra crema, ottenuta mixando le uova, lo zucchero la ricotta, la vaniglia e l’acqua di fiordarancio. I canditi vanno aggiunti solo alla fine.
Alla fine riprendo la pasta frolla, ne stendo ¾ in uno stampo rotondo precedentemente imburrato ed infarinato, lo riempio con la crema di grano e ricotta livellandola bene e con la pasta rimanente creo delle strisce di pasta ritagliandole con la rotella dentata, spennellate con un tuorlo d’uovo che dispongo sulla crema formando delle losanghe.
la cuocio poi in forno a 200 gradi per un’ora circa ed appena intiepidita la spolvero con lo zucchero a velo. La pastiera, per gustarla al meglio, va preparata con un paio di giorni di anticipo.
Buon appetito…e buona Pasqua
La conosco e ne vado matto, Auguri a te e tutti i tuoi cari. ps sulle ultime vicende leghiste ti risparmio per ora qualsiasi mio commento ah ah .Ciao Amica mia goditi la Pasqua di nuovo Auguri
"Mi piace""Mi piace"
5 aprile 2012 alle 21:25
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
"Mi piace""Mi piace"
5 aprile 2012 alle 22:06
Cara Loredana ,la pastiera è meravigliosamente buona
Spero di poterla gustare in questi giorni
Con un abbraccio ti auguro una felice e serena Pasqua a Te e Fam.
Gina
"Mi piace""Mi piace"
6 aprile 2012 alle 08:48
Non sono molto portata per i dolci … (Sono golosa solo del tradizionale “Pan de Toni” di Milano “pucciato” nel caffelatte)!
Spignatto e mangio volentieri i salati! Ho saputo della Pastiera dopo che mi ero trasferita al “sud” e, solamente per tradizione e devozione ne mangio un pezzettino a Pasqua. … qui in Molise, la ricotta di pecora si trova sempre ed è ottima!
Loredana, ricambio e ti rinnovo i miei Auguri di una lieta Pasqua.
Un abbraccio 🙂
"Mi piace""Mi piace"
6 aprile 2012 alle 08:58