Razzismo, xenofobia, intolleranza
C’è molta confusione tra questi tre termini, che vengono a volte usati indistintamente e quindi impropriamente.
Razzismo è l’atteggiamento di chi si ritiene SUPERIORE a qualcun altro in virtù di una specifica differenza biologica o meno. L’esempio più semplice è quello del bianco che si ritiene superiore all’uomo di colore, oppure quello classico dei “WASP”, bianchi anglosassoni e protestanti nei confronti di chi è cattolico o ebreo, nero o giallo. Ma anche chi si ritiene migliore per altre ragioni. L’uomo nei confronti della donna, specie nei paesi meno sviluppati, l’istruito nei confronti dell’ignorante, il sano verso l’handicappato,l’eterosessuale nei confronti dell’omosessuale o anche verso chi professa differenti idee politiche… Insomma ogni presunta superiorità rispetto a qualsiasi essere del genere umano.
Xenofobo è invece chi ha paura da chi è diverso da noi, perché lo “straniero” ha usanze, culture o modi di vivere diversi dai nostri, perché si ha paura che possa in qualche modo sconvolgere un modo di vita consolidato, minando la sicurezza del nostro lavoro e delle nostre tradizioni, assorbendole o addirittura cancellandole, ed in parte è una paura condivisibile e comprensibile.
Molto spesso però si tratta di semplice intolleranza, e di questo, credo, siamo tutti capaci. Ci danno fastidio, ad esempio, certe manifestazioni estreme promosse dai circoli gay, ci danno fastidio certi atteggiamenti arroganti di altre etnie che arrivano qui e subito pretendono quanto ci siamo guadagnati con anni di lavoro nostro e dei nostri avi. Vedo ad esempio in questi giorni questi presunti “PROFUGHI”” che sbraitano gridando “libertà” e rifiutando il cibo che forniamo loro perché non conforme alle loro abitudini.
Mi chiedo allora…gridate “libertà”? restavate nei vostri paesi a combattere per essa… non vi va cosa vi diamo per rifocillarvi? Ma cosa pretendete?
Siamo disponibili ad aiutarvi, ma anche da parte vostra ci vuole rispetto ed educazione, e tanti di voi non ne hanno minimamente. Nessuno vi ha chiamato qui, ma una volta che ci siete, abbiate almeno la decenza di capire che non possiamo attrezzarci in pochi giorni per accogliere una così gran massa di gente….
razzismo e xenofobia
Lo scrivo ora, ad elezioni concluse….
Puntualmente, specialmente quando si avvicinano le elezioni, i cosiddetti “democratici” (?) di sinistra riprendono a lanciare le accuse di razzismo nei confronti dei partiti di destra, in particolar modo della Lega Nord.
E’ gente che da una parte blatera di libertà, mentre non si perita di condannare i regimi illiberali di stampo comunista, quali quelli di Cina, Corea del Nord e Cuba, che anzi vengono costantemente osannati, o di difendere a spada tratta i palestinesi terroristi contro gli ebrei israeliani.
Secondo la definizione comune, razzista è colui che discrimina qualcun altro ritenendolo inferiore a lui per il solo fatto di avere una caratteristica differente dalla sua (colore della pelle, etnia, religione, sesso, orientamento sessuale).Xenofobia invece è la paura del diverso da noi e denuncia il PERICOLO che comporta la mancanza di volontà di integrazione da parte di gente che è estranea alla nostra cultura sia politica che religiosa. E’ un fatto noto che moltissimi extracomunitari, per lo più di religione islamica, non vogliono assolutamente adeguarsi alle nostre usanze, ma pretendono invece con prepotenza di imporre i loro modi di vita, pur se contrastanti con i nostri. Si viene così a creare un “RAZZISMO DI MINORANZA”, ossia il comportamento RAZZISTA di chi, denunciando il razzismo della parte più forte, vuole imporre ad essa le proprie regole sociali, pretendendo che vengano rispettate, ma in cambio non tollera e non rispetta le nostre usanze e convenzioni. Da qui le richieste di abolizione dei crocefissi nei luoghi pubblici ed altre "amenità" varie. (un sacerdote è arrivato perfino a chiedere di non fare il segno della croce per non offendere gli islamici…no comment).
I sostenitori dell’integrazione a tutti i costi sono socialmente molto pericolosi in quanto, volendo far convivere a tutti i costi dei gruppi di persone oggettivamente incompatibili tra di loro e non rendendosi conto che la loro è una posizione del tutto utopistica, fomentano all’opposto un razzismo “di ritorno”, innescando una vera e propria bomba ad orologeria, derivante da una convivenza “imposta” e non cercata.
Infine, i veri razzisti sono loro perché, con offese gratuite, si dimostrano molto intolleranti nei confronti di chi non professa le loro idee, e non trovano altro modo di difendersi se non quello di ingiuriare e demonizzare l’avversario.
Cosa ne pensate?