La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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i furbacchioni

Da ieri è scattato il privilegio…opps, il diritto al vitalizio dei parlamentari, che hanno maturato ben 4 anni 6 mesi ed un giorno di “lavoro”, anche se è da verificare quante volte si siano realmente recati in Parlamento, e che percepiranno mille euro al mese al compimento del sessantacinquesimo anno di età.

I furbacchioni del M5S subito hanno sbandierato ai quattro venti che loro rinunceranno a questo privilegio e, a tale scopo, hanno scritto una lettera firmata in calce da tutti loro, che verrà inviata a Pietro Grasso e Laura Boldrini nella loro qualità di presidenti delle due Camere. In pratica una scrittura privata di nessunissimo valore, in quanto non si può rinunciare a tale privilegio – e loro lo sanno benissimo – ma il gesto è sicuramente d’effetto sulle menti ottenebrate dall’ideologia. Se proprio avessero voluto rinunciare effettivamente al vitalizio, sarebbe bastato presentare le dimissioni entro il 14 settembre, però loro non lo hanno fatto.

La coerenza non sta di casa presso il M5S, basti pensare a quante volte hanno combattuto su fronti opposti, iniziando dall’immigrazione e finendo con l’ultima proprio di questi giorni quando, per consentire a Di Maio di presentarsi quale candidato premier alle future elezioni, improvvisamente è stato deciso che possono candidarsi anche coloro che, per il momento, sono soltanto indagati, contravvenendo alle precedenti regole. Finiti i giorni del Vaffa – Day, del comportamento forcaiolo, delle offese agli avversari che prendevano di mira anche i difetti fisici delle persone: ora non sono più un movimento, ma un partito a tutti gli effetti, con maggiori difetti degli altri.


Fumo negli occhi

Al momento, non so come voterà la Camera per la proposta della riduzione dei vitalizi ai parlamentari, dato che ne stanno ancora discutendo.

Però ritengo che sia solamente il solito espediente “furbetto” del PD che, tutto ad un tratto, presenta questa legge, già ideata dal M5S, per acquisire consenso popolare e naturalmente ci sarà una marea di creduloni che cascherà nel tranello senza valutare le conseguenze di questo gesto. Innanzitutto, c’è già pronta una marea di ricorsi da presentare alla Corte Costituzionale che, ovviamente, decreterà l’incostituzionalità del provvedimento in quanto la retroattività non può essere prevista. Nel malaugurato caso che questo provvedimento venga approvato e che passi il vaglio della Corte Costituzionale, si verificherebbe un precedente pericoloso per moltissimi italiani già andati in pensione che potrebbero vedersi decurtato l’assegno pensionistico che verrebbe ricalcolato esclusivamente con il sistema contributivo anche in sede retroattiva. Infatti se passa il principio che ogni diritto acquisito può essere revocato, potranno toglierci un sacco di cose.

Un conto sarebbe dimezzare un vitalizio di 5mila euro, altro invece dimezzare una pensione di 1000 euro, senza contare che le tasse già versate su quella pensione non verrebbero di certo restituite.

Ovvio che i vitalizi pregressi siano semplicemente vergognosi, specialmente se corrisposti a gente che in parlamento ha messo piede magari per un solo giorno (è successo anche questo) ed è giusto che la norma che li ridetermina venga attuata da questa legislatura in avanti ma, parlando obiettivamente, essi rappresentano solo una goccia nel mare degli sperperi italiani. La norma è solo un meschino imbroglio in previsione non tanto delle prossime elezioni quanto della prossima legge di stabilità che inizierà ad essere approntata dopo il periodo estivo e che ci costerà “lacrime e sangue”. Nel frattempo PD e M5S furbescamente si litigano la paternità del provvedimento di questa gretta messa in scena ad uso del “gregge” che li ascolta.