La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Articoli con tag “Virginia Raggi

Tuberi


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Oggi parlo di tuberi.

Tuberi, ossia patate, quelle patate bollenti che hanno riscaldato gli animi ed infiammato le discussioni.

Già, perché Virginia Raggi, sindacO di Roma, ha incassato la solidarietà di tante donne (prescindendo dal rispettivo orientamento politico) per il titolo di “Libero”, titolo magari dalla comicità un pochino greve per il doppio senso, però perfettamente lecito. La stessa solidarietà che non è stata dimostrata nei confronti di Giorgia Meloni per gli apprezzamenti negativi fatti da Asia Argento (che farebbe meglio a stare zitta viste certe immagini da lei stessa messe in rete) o, sempre restando nel campo di “Libero”, per il medesimo titolo (Patata bollente) usato nei confronti di Ruby.

patata-bollente-2011Quest’ultima poteva benissimo essere presa in giro in quanto legata a Berlusconi, la Raggi invece poverina… Ma Virginia appartiene a quel movimento che del turpiloquio ha fatto la sua religione. Restando nel campo femminile, sul blog di Grillo o nei comizi, ci sono state ingiurie ben più pesanti: Rita Levi Montalcini ad esempio, chiamata “Vecchia puttana”, oppure si invitava la gente a far stuprare (trombare) la Boldrini dai Rom o la Boschi a battere per strada, la governatrice del FVG appellata “Serracchiani mille mani”, per non parlare di un osceno fotomontaggio con Gad Lerner ritratto tra la Carfagna e la Minetti.

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Neppure glu uomini sono stati esentati, quali ad esempio Umberto Veronesi che veniva sempre chiamato Cancronesi, Brunetta e Berlusconi messi alla gogna per la statura.

A suo tempo, pur non approvandolo, abbiamo difeso Charlie per cose ben peggiori.

Il titolo di Libero, ripeto, è semplicemente un gioco di parole, e ricordiamo che con le patate si confezionano gli gnocchi, inteso come maschile di gnocche 🙂 .

 

Honni soit qui mal y pense.


Nuvola

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Il mio post di ieri (Fragilità ) era seguito dalla bella canzone “Nuvole” interpretato da Patty Pravo. 
Oggi però voglio parlare della “Nuvola” di Fuksas.
Opera faraonica, bandita nel 1998, tramite concorso internazionale, approvata nel 2000, con gara appaltata nel 2002 ma il contratto fu risolto solo nel 2005, mentre i costi lievitavano già rispetto allo stanziamento iniziale di 200 milioni; iniziata nel 2007 con lo stanziamento aumentato a  239 milioni di euro e costata alla fine 413 milioni di euro (467 secondo altre fonti), oltre due volte tanto. Per non parlare della parcella dell’archistar, 24 milioni di euro (!) e l’impiego di acciaio in misura circa tripla di quella della Torre Eiffel.

Solo la diretta RAI dell’inaugurazione è costata circa un milione di euro
All’inaugurazione il sindaco Virginia Raggi è stata fischiata per aver contestato la spesa, eccessiva a suo dire,   l’unica persona davvero non responsabile di questa situazione, sia che si tratti della lievitazione dei costi che dell’enormità del tempo che ci è voluto per completare quest’opera.

“L’inaugurazione della Nuvola però deve essere vista come una grande spinta verso il futuro, una vittoria, certo, che però non deve farci dimenticare quelli che sono stati i grandi errori del passato, non dobbiamo far finta di nulla. Molti anni e costi lievitati oltre ogni ragionevole immaginazione. Questo è stato e non dobbiamo dimenticarlo. Così come troppe sono state le gestioni responsabili del ritardo, però è una vittoria”. 

In poche parole, a mio parere, la Nuvola è come quella di un temporale, che porta solo una pioggia di soldi nelle tasche di Fuksas.

A proposito : per la Nuvola, dal bando all’inaugurazione, ci sono voluti ben 18 anni; Michelangelo per affrescare pressoché da solo la Cappella Sistina ci ha impiegato solo 4 anni, dal 1508 al 1512.

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Stelle cadenti

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Il voto di pancia non paga. 
A Roma Virginia Raggi ha raccolto quasi esclusivamente voti di protesta ma si sta dimostrando incapace di cavare un ragno dal buco. Le sue scelte fatte in autonomia si sono rivelate pericolose (Muraro) e dispendiose (Raineri), quindi si è dovuta assoggettare al diktat del Direttorio.  In pratica è  una sorvegliata speciale, come tutti i sindaci pentastellati: o fai come diciamo noi o sei fuori dal movimento, anche se molti, come Pizzarotti, hanno fatto ricorso e lo hanno pure vinto.
Non si capisce però perchè con situazioni simili (avvisi di garanzia) alcuni siano osteggiati pesantemente (Pizzarotti,  Caruso), altri vengano difesi ad oltranza (Nogarin e giunta Raggi).

Sarebbe auspicabile che Virginia Raggi si smarchi dal Direttorio, prenda il coraggio a due mani e decida LEI chi ha il mandato per governare, conferitole con le elezioni, senza dover sottostare ai ricatti del Direttorio.

Anche se il M5S è formato da una congrega di incompetenti senza esperienza che si sono vantati di poter governare – quasi possedessero una bacchetta magica – una città praticamente al collasso a causa delle gestioni precedenti, è assurdo e patetico che le peggiori critiche provengano proprio da chi ha ridotto la capitale in questo modo. Dall’anno 2000 ad oggi infatti circa 150 tra assessori e consiglieri sono stati indagati e sono finiti sotto le grinfie della giustizia per reati gravi: corruzione, concussione, ricettazione, associazione a delinquere anche di stampo mafioso, peculato etc… Non certamente bruscolini, come diceva un noto comico. Da Veltroni ad oggi prima di cadere i sindaci in carica hanno cambiato in corsa 32 assessori e 19 membri di staff, fra cui i capi di gabinetto del comune.

Il fatto che i pentastellati siano inadatti a governare non cancella il fatto che coloro li hanno preceduti siano stati degli emeriti imbroglioni.

Intanto Roma ed i Romani aspettano….


Rogne romane

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Il compito di Virginia Raggi è sempre più difficile. 

Passi per la questione dell’assessore all’ambiente Paola Muraro, in cui il M5S ha fatto una figura barbina.

Ora spuntano altre due “perle”.

Primo – il capo di gabinetto dottoressa Carla Romana Raineri, che percepirà ben 193mila euro di compenso annuo, perché è quanto prende in qualità di magistrato e “non può certo rimetterci” (ma si viene pagati in base al lavoro che si svolge o in base a quello che si faceva prima? Perché allora se si conferisce l’incarico ad un laureato disoccupato, in base a questo ragionamento non bisognerebbe affatto pagarlo!).

Secondo – Salvatore Romeo funzionario del comune attivista del M5S che prima percepiva 40mila euro annui, è stato automaticamente promosso a capo della segreteria del sindaco quale dirigente di terza fascia (senza concorso? in base a cosa?)  con il compenso addirittura triplicato, mentre il suo predecessore nella giunta Marino si accontentava di 18mila euro annui.

Il fatto è che i pentastellati non hanno nessuna esperienza amministrativa, non sanno come muoversi,  quindi sono  obbligati a ricorrere a professionisti o a funzionari già esperti che si fanno pagare profumatamente.

Quindi i piccoli risparmi tanto sbandierati, quali le eliminazioni delle auto blu e il ritiro dei permessi per le ZTL vengono vanificati dalle enormi spese che  comportano il ricorso ai consulenti esterni. Si  saranno accorti che non è possibile portare avanti la loro tanto decantata “politica a costo zero” ?


Doppia morale

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Nessuno incolpa, giustamente, Virginia Raggi per l’emergenza rifiuti a Roma.

Lei sta semplicemente pagando l’inefficienza di anni ed anni di malgoverno che hanno ridotto Roma in pessime condizioni, tra le strade con i buchi, con la sporcizia, con un traffico indescrivibile e tutte le altre magagne.

Quello che le si rimprovera è la difesa ad oltranza del suo assessore, Paola Muraro, che negli ultimi 12 anni è stata consulente sia di AMA (azienda municipalizzata) che di Bioman (la società privata che ha in gestione la raccolta dei rifiuti organici) percependo un compenso di ben oltre un milione di euro per le sue consulenze. Nulla da dire se questi soldi fossero serviti davvero a rendere Roma una città pulita, però il degrado è andato via via aumentando, fino a raggiungere dimensioni mastodontiche.

Ritrovarsi con una città con i cassonetti strapieni ed i sacchetti dei rifiuti in mezzo alle strade non è certo un bel biglietto da visita per i numerosi turisti che affollano la capitale durante il periodo estivo ed infatti i giudizi espressi sono del tutto negativi.

L’altra questione è quella del conflitto d’interessi del medesimo assessore.

Premetto una cosa: il conflitto d’interessi è in pratica un’ipocrisia, secondo la quale si vorrebbe che un politico lavori esclusivamente per l’interesse della collettività, sottintendendo con ciò che questo sia garanzia di onestà. Però, da nessuna parte sta scritto che il politico DEBBA rinunciare a tutelare i propri interessi, come del resto fanno tutti gli esseri umani, per fare esclusivamente il bene degli altri. Semplicemente si richiede che abbia dei requisiti tali da rappresentare gli interessi della collettività, tra i quali sono inclusi ovviamente anche i suoi.

Fino ad oggi il conflitto d’interessi è stato sollevato quasi esclusivamente in chiave antiberlusconiana, e fra i più accaniti accusatori c’erano proprio i pentastellati. Se la Muraro fosse stata di un altro partito, il M5S si sarebbe scatenato con interrogazioni, interventi velenosi sul blog di Grillo e trasmissioni televisive al vetriolo. Ma la Muraro è grillina, quindi bisogna difenderla a tutto spiano, evidenziando così la doppia natura del movimento, giustizialista ad oltranza ma non con i propri rappresentanti.

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Bicicletta senza Raggi

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Non sempre quando si possiede una bicicletta si è poi in grado di pedalare.

È quello che sta succedendo a Virginia Raggi. Ostaggio di Grillo e della Casaleggio & c. (con la quale ha stipulato un contratto in caso avesse vinto le elezioni), non riesce a formare la giunta.

Prima l’importo di € 67.000 è ritenuto troppo basso per l’incarico da ricoprire e quindi nessuno si propone (mi immagino i 5stelle se avesse vinto Giachetti ed i suoi assessori avessero detto la medesima frase: dai banchi del Consiglio si sarebbe levato l’urlo dei pentastellati “Tagliatevi lo stipendio).

L’altra difficoltà nella scelta della giunta potrebbe essere appunto il famoso “contratto” che i consiglieri e il sindaco del Movimento 5 Stelle sono stati costretti a firmare. In pratica, Grillo ed il suo staff hanno facoltà di decidere sulle nomine e sulle dimissioni dei vari collaboratori, e consente pure loro di mettere becco su qualsiasi decisione amministrativa di una certa rilevanza. Chi disattende il contratto è tenuto a versare una penale da 150 mila euro.

Grillo, pur avendo tolto il proprio nome dallo stemma del Movimento, ne rimane comunque proprietario, ed agisce di conseguenza, in vera democrazia!

Infatti le uniche due nomine che Virginia ha proposto ( Frongia e Marra) non sono gradite al Direttorio, ma alla base di tutto c’è lo spazio che, piano piano, Di Maio (dal look accattivante da politico nato, i toni convincenti ma soprattutto sponsor della Raggi) sta sottraendo a Beppe Grillo, che gli preferisce il “guerriero” Di Battista (che ogni tanto spara cavolate galattiche).

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Di Maio era anche quello che più volte ha contestato Grillo, dicendogli che fa “battute da comico”, specie quando Beppe aveva proposto un algoritmo per espellere i militanti supposti traditori del movimento.

Roma si è quindi rivelata una grossa trappola per la neo eletta Raggi, e questo probabilmente si ripercuoterà sul futuro del M5S quando verrà dimostrato che, con la sua inesperienza, non è in grado di governare una città. E la Raggi ha già commesso la prima gaffe, chiedendo i curricola dei dirigenti ai vertici dell’ACEA. Solo che la società energetica della capitale è appunto una società della quale il Comune detiene il 51% ed un azionista, per quanto di maggioranza, non può prendere decisioni sulla gestione, ma solo convocare un’assemblea degli azionisti per cambiare eventualmente gli amministratori ai quali solamente spetta la gestione dei dirigenti (nomine, promozioni, licenziamenti). Questo passo sembra assai strano, in quanto la Raggi è pure avvocato.

Nel frattempo, il nostro “caro leader “ ha toppato alla grande, prendendo per buona una bufala che gira su internet, secondo la quale l’Appendino (nuovo sindaco di Torino), avrebbe licenziato 3200 dipendenti 🙂 .

Siamo messi bene…