Una normale mattinata a Milano
Ci rechiamo alla solita fermata della Metrò 1, la rossa,
e subito c’è spettacolo. Due giovanottoni robusti corrono verso un ragazzo extracomunitario che staziona con fare indifferente dove si fermano le ultime carrozze. Pensiamo ad una rissa, invece è solo un arresto operato da agenti in borghese. Durante il viaggio, piuttosto lungo, veniamo “rallegrati” da un uomo che suona la fisarmonica, poi da un altro, accompagnato da un bimbo di forse tre anni, che chiede da mangiare per i suoi figlioletti, quindi ancora da una ragazza che canta accompagnata da un registratore che si porta a tracolla, infine da un poveraccio senza braccia che chiede l’elemosina. Alla fermata in cui scendiamo, l’immancabile zingara, anche questa accompagnata da bimbo in tenera età.
Durante l’ultimo periodo della giunta Moratti, questi episodi erano diventati sporadici. Spariti i bazar improvvisati sui marciapiedi, chiusi molti campi Rom irregolari, recintati i sottopassi dei cavalcavia per evitare insediamenti abusivi dei nomadi, aumentata la vigilanza urbana a mezzo di vari presidi mobili delle forze dell’ordine. Ora tutto è stato vanificato dalla nuova giunta Pisapia. L’attuale sindaco infatti ha voluto esportare il “modello via Padova” in tutta la città, con risultati visibili. Chi conosce via Padova, ed io ce l’ho praticamente dietro casa, risiedendo in viale Monza, sa che è un miscuglio di etnie. L’iniziale popolazione egiziana, che si occupava principalmente della vendita di tappeti, è stata scalzata dalle nuove ondate migratorie: tunisini, marocchini, cinesi, filippini e sudamericani convivono non troppo pacificamente tra loro, e i pochi milanesi in quella zona praticamente sono invisibili e quasi non osano uscire di casa, specialmente di sera.
In centro (piazza Duomo, Galleria, corso Vittorio Emanuele, il Castello, perfino nelle vie della moda), è tutto un viavai di cinesi che cercano di rifilarti sciarpe finto Burberry o giocattoli telecomandati, nordafricani che offrono rose, africani che vendono braccialettini portafortuna o libri…
Ogni due passi ne trovi uno. Non posso dar torto ai tedeschi ascoltati in Galleria che, continuamente importunati, commentavano sfavorevolmente, pensando di non essere capiti, che certe cose da loro non accadono. Ed in effetti, nei miei recenti viaggi tra Amburgo, Dresda, Francoforte, Stoccarda ed altre città non ho mai assistito a spettacoli del genere.
Capisco il console americano che qualche settimana orsono invitava i suoi connazionali a non venire a Milano: c’era un po’ di esagerazione, certo, ma il succo è che la città sta pian piano peggiorando…
Certo, la città, per Expo 2015, si sta facendo sempre più bella. Dopo il grattacielo con relativi annessi di corso Como, tra i quali una piazzetta sopraelevata con laghetto e giochi d’acqua,
è stato completato anche il Diamantone,
gli altri edifici sono pure loro a buon punto (anche se devo ancora vedere quelli in zona ex Fiera, verso piazza Giulio Cesare), la M5 lilla, interamente automatizzata è entrata finalmente in funzione, però tutto questo non è sufficiente se ai cittadini ed agli ospiti che verranno per quella importante occasione non verrà garantita la necessaria sicurezza.
(Le immagini di corso Como le ho scattate col cellulare, le altre sono prese da internet)
I grandi amori
A volte anche i grandi amori finiscono. Qui a Milano tanti che avevano sostenuto e votato Pisapia cominciano a mugugnare. Causa principale la congestion charge, ossia la tassa d’ingresso entro la cerchia dei bastioni che colpisce con l’importo di 5 euro a botta ogni passaggio entro questi limiti, incluso le associazioni di volontariato e, anche se in misura minore, pure chi abita entro la cerchia. In poche parole, se uno usa la propria auto per uscire da Milano, al ritorno, per rientrare, deve pagare. E fin qui ci si sta, male, ma ci si sta. La porcata è stata quella di aumentare il prezzo del biglietto dei mezzi pubblici del 50% (cinquanta), anche se la durata dello stesso e’ passata da 75 a 90 minuti. In percentuale minore sono aumentati anche gli abbonamenti di qualsiasi genere. Ma come, mi tassi se uso l’auto per costringermi ad usare i mezzi pubblici e mi aumenti pure quelli? E non è il solo motivo di lamentela….pure il guru Celentano si è lamentato dicendo che la situazione non è cambiata dalla precedente amministrazione.
E’ cambiata invece, ma in peggio. In metropolitana sono ripresi i questuanti, per strada, anche in centro, le vendite abusive, ai semafori, pochi, ma in continuo aumento, ci sono, i lavavetri,
i Rom sono raddoppiati e stanno risorgendo gli insediamenti abusivi.
Lo stesso PD ha condannato il mancato rinnovo del contratto a McDonal’s (per far posto a Prada)
perché secondo il sindaco il fast food è la rappresentanza di un modo di mangiare estraneo alla nostra cultura (e il cibo cinese ed i kebab allora?) e simbolo di un fordismo (boh!)…etc etc
Poi la sua posizione “ondivaga” sulle coppie di fatto: dapprima dà il suo appoggio al registro delle unioni, tanto da costringere la sua vice Guida a difendere la famiglia tradizionale, ed il giorno seguente ritira la sua adesione e la sua firma, tanto da far infuriare sia Luxuria che Grillini.
E non parliamo di IMU, che non può essere assolutamente abbassata! C’è poi il malcontento dei negozianti residenti nell’Area C che lamentano un forte calo delle vendite… E la faccenda di un centinaio di ghisa costretti a fare da giuria in un concorso di cucina promosso da Sky, mentre il costo degli straordinari (6000 euro) invece di essere addebitato all’emittente televisiva viene scaricato sui cittadini.
Ed è passato solo un anno!… Se questo è solo l’inizio, chissà in futuro…
3 giugno
Questa notte (o questa mattina, dato che tra cena e dopocena con amici abbiamo tirato le ore piccole) l’abbiamo passata abbastanza bene.
Tra il ventilatore perennemente acceso ed un filo di corrente tra il bagno ed il soggiornino siamo riusciti a dormire nonostante il caldo; anche se la luce mi ha svegliato molto presto, mi sono girata ed ho ripreso a ronfare.
Se a Milano ci sono persone che adoro, quelle sono i conducenti dei mezzi pubblici. Sia i guidatori di autobus e filobus che i tranvieri se vedono che corri per prendere il mezzo ti aspettano pazientemente… Mica come a Bolzano, che mi son vista letteralmente sbattere la porta in faccia quando ero lì lì per salire…
Oggi un giro per corso Lodi, fiancheggiato dai suoi lampioni gialli… Il locale di Danilo, dove qualche volta ci eravamo fermati per pranzo (buona cucina a prezzo più che buono) ha cambiato gestione ed è stato rilevato (indovina un po’), dai soliti cinesi.
Non c’è più quell’atmosfera, si mangia discretamente, eccezion fatta per il caffè davvero imbevibile, cosa assai strana per Milano…
Poi un giro sulla circolare sinistra, la 91, una delle linee meno sicure della città, fino ad arrivare alla stazione. Ormai completamente rinnovata, (lavori durati decenni durante l’amministrazione socialista, quando la chiamavo Forte Apaches perché perennemente circondata da steccati di legno), aveva avuto il suo momento di splendore fino al mandato della Moratti.
Adesso le aiuole circostanti, ingabbiate in reti metalliche, sono incolte, i e presuppongono dei lavori in corso, ma non ci sono cartelli esplicativi al riguardo. I marciapiedi sono diventati del bazar all’aperto… Sfilza di lenzuola bianche con esposizioni di cianfrusaglie diverse e le solite firme tarocche… Avete voluto il Pisapia?
Mò ve lo cuccate con gli annessi e connessi … Uno dei turisti arrivati per il Family day fa commenti poco lusinghieri in tedesco, ma tra me e me non posso che dargli ragione. In Germania ho visto le stazioni di Amburgo, Francoforte e Monaco, oltre a varie minori, ma sono ordinate e senza “fauna” strana che le circonda…
Cosa ne pensate?