Il poeta
Dunque per l’uomo comune, ordinario, il valore della vita si fonda unicamente sul fatto che egli si considera più importante del resto del mondo.
La grande mancanza di fantasia di cui è affetto fa sì che egli non possa sentirsi compenetrato in altri esseri, e partecipi dunque il meno possibile al loro destino e alla loro sofferenza.
Chi invece potesse veramente prendervi parte,dovrebbe disperare del valore della vita; se riuscisse ad accogliere in sé e a sentire l’intera coscienza dell’umanità, proromperebbe in una bestemmia contro l’esistenza, perché nel complesso l’umanità non ha mete e di conseguenza l’uomo considerando il suo intero decorso, non può trarne consolazione o appiglio, ma disperazione. Se, in tutto quel che fa, guarda all’estrema mancanza di scopo dell’umanita’, il suo operare assume ai suoi occhi il carattere dello spreco. Ma sentirsi -come umanità,e non solo come individuo- sprecati, come vediamo sprecati dalla natura i singoli fiori, è un sentimento al di sopra di ogni sentimento.
Ma chi ne è capace?
Certamente solo un poeta e i poeti sanno sempre consolarsi.
Friedrich Nietzsche
Alla sera al caffè con gli amici si parlava di donne e motori si diceva “son gioie e dolori” lui piangeva e parlava di te |
Se si andava in provincia a ballare si cercava di aver le più belle lui, lui restava a contare le stelle sospirava e parlava di te |
Alle carte era un vero campione lo chiamavano “il ras del quartiere” ma una sera giocando a scopone perse un punto parlando di te |
Ed infine una notte si uccise per la gran confusione mentale fu un peccato perché era speciale proprio come parlava di te |
(parlato) |
Ora dicono, fosse un poeta e che sapesse parlare d’amore |
Cosa ne pensate?