Cantiamo vittoria (?)
Da come twitta Giuseppi Conte, sembra che i 750 miliardi dei quali parla Ursula Von Der Leyen siano destinati tutti all’Italia.
Innanzitutto la cifra stanziata è solo una PROPOSTA della commissione europea, e di questa somma solo una parte spetterebbe al nostro paese; 82 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto e 91 miliardi di prestiti da restituire con gli interessi.
Bisogna poi vedere se tutti i paesi europei saranno d’accordo per l’erogazione, il che non sembra proprio, perché i soliti paesi come Olanda Austria Svezia Danimarca Finlandia non sono approvano questa misura, quindi tutto è ancora da vedere.
Infine, dato che il GRATIS in economia non esiste, gli importi a fondo perduto la UE li recupererà dal bilancio comune, e l’Italia, essendo uno dei maggiori contributori, dovrà giocoforza aumentare la propria quota , quindi un tanto (82 miliardi) entrerà), ma un bel po’, circa 55 miliardi da versare anticipatamente, uscirà, mentre i suddetti fondi li vedremo (forse) solo nel 2021, sempre troppo tardi per le nostre necessità.
Allora…
La UE ha erogato nel 2016 ad Erdogan la bellezza di oltre 3 miliardi di euro, con l’intesa che quei soldi sarebbero serviti a bloccare l’ingresso dei migranti in Europa, impegnandosi a versarne un’altra decina entro il 2020 per il programma I.P.A. (Instrumentum Pre Accession), ma tra questi contributi ed altri ricevuti dal 2002 sotto altre varie voci (contributi mascherati da progetti industriali o umanitari o volti all’inserimento della Turchia nella UE, come appunto il progetto I.P.A. per avvicinare il paese agli standard europei), la Turchia dovrà a gestire un flusso di denaro pari a ben 15 miliardi.
Questi soldi a cosa sono serviti? Principalmente ad acquistare armi che, teoricamente, sarebbero dovuti servire per il pattugliamento dei confini con la Siria e con i Balcani, ma sono invece stati usati per ingrandire il già grande arsenale turco, uno dei più importanti dell’esercito della NATO.
Forte di questi mezzi, Erdogan non si è fatto scrupolo di assalire i curdi, con il pretesto di istituire uno stato cuscinetto per ospitare i 3 milioni di siriani che ora si trovano in Turchia, cercando di arrivare in Europa, ed inoltre avanza pretese per ottenere al più presto il saldo dei contributi promessi. Il bello è che l’UE ha effettuato dei controlli sui fondi fino ad ora erogati senza però riuscire a cavare un ragno dal buco: nonostante la pignoleria dei controllori, solo lo 0,44% dei fondi – pari a circa 27 milioni di euro – era stato esaminato, trovando inoltre varie frodi per almeno un terzo di essi. Non so quanto costino in termini globali all’Italia i fondi erogati e da erogare alla Turchia, so solo che dei 3 miliardi elargiti per l’emergenza profughi, la nostra tranche è stata di 225 milioni di euro circa.
Tutto questo per foraggiare un dittatore astuto, al quale si stanno pronando tutti i “grandi” europei, con l’eccezione di qualche raro nome, come Junker. Ed intanto la stessa Europa ora blocca le armi ai turchi, in pratica chiude la stalla quando i buoi sono già scappati, ma se continuerà ad elargire fondi, le armi verranno acquistate da altre nazioni.
L’unica speranza, che già si era dimostrata valida, sarebbe quella delle sanzioni economiche già attuate da Trump, che a suo tempo avevano indebolito la già traballante economia turca.
Basta offese
Ducetti, lebbre, un governo che gli italiani non si meritano, freno dell’economia europea, razzisti, adesso pure il Presidente del Consiglio burattino dei due Vicepresidenti.
Con questo, Verhofstadt ha passato il segno.
Fossi stato Conte, mi sarei alzato e me ne sarei andato.
Siamo stufi di offese, all’Italia, agli italiani ed ai loro rappresentanti.
Sarebbe ora di pensare seriamente ad una Italexit, tanto più che siamo contributori netti e che lacci e lacciuoli stanno tarpando la nostra economia.
Si potrebbero stipulare accordi economici (come sta facendo ora l’Inghilterra) con stati con i quali ci è stato negato farne, tipo la Russia, mercato davvero interessante.
E fanculo alla UE.
pensierino
L’UE chiedeva, anzi ORDINAVA, e noi ci inchinavamo (a 90 gradi, ovvio).
Germania e Francia acquisivano le nostre aziende a prezzi stracciati lasciando in mutande un sacco di famiglie italiane? Tutto va bene, madama la marchesa, questo è quello che ci chiede l’Europa.
L’UE voleva riempirci di “migranti? (?), e noi accettavamo in cambio di una certa flessibilità per regalare 80 euro ad alcune categorie e 500 euro ai docenti ed ai neodiciottenni.
L’UE chiedeva di essere indulgenti con le “risorse” che commettevano reati, anche con quelli che trucidavano le donne in quanto rientrava nei loro “canoni culturali (?), e noi proni ad adempiere ai loro desideri.
Il nostro presidente pontificava che i confini non esistono, e tutti applaudivano, perché le sue parole erano quelle che la UE voleva che noi intendessimo.
Lo spread allora era poco sopra il livello 100, ma la nostra dignità era invece sotto i piedi.
Già…
Qualche conticino.
Bene bene bene…la sinistra urla e sbraita contro la manovra finanziaria del Governo Conte ed applaude (!?) alle procedure di infrazione comminateci dalla UE…poi si legge attentamente il testo e…SORPRESA…la contestazione è riferita principalmente alle manovre del 2016 e 2017 che non hanno ridotto il debito pubblico! E chi c’era al governo in quel periodo? Sì sì, proprio loro, Renzi e Gentiloni.
Quindi mi fanno ridere tutti i vari piddini che si rivolgono con toni accorati a Giuseppe Conte, a Tria, Salvini e Di Maio perché rivedano le cifre, e propongono ora soluzioni in grado di salvare la Patria: perché queste soluzioni non le avete attuate quando VOI eravate al governo, invece di vergognarvi perché siete i responsabili dell’aumento del debito pubblico?
“Sulla base dei dati notificati e delle previsioni dell’autunno 2018 della Commissione, l’Italia non ha rispettato il parametro di riduzione del debito nel 2016 (gap del 5,2% del PIL) o nel 2017 (gap del 6,6% del PIL)”.
“complessivamente, la mancanza di conformità dell’Italia con il parametro di riduzione del debito nel 2017 fornisce la prova dell’esistenza prima facie di un disavanzo eccessivo ai sensi del patto di stabilità e crescita, considerando tutti i fattori come di seguito esposti. Inoltre, in base ai piani governativi e alle previsioni dell’autunno 2018 della Commissione, l’Italia non dovrebbe rispettare il parametro di riduzione del debito nel 2018 o nel 2019”.
Appare quindi chiaro che se ora la UE apre una procedura di infrazione nei nostri confronti è solo per puro calcolo politico, perché siamo sotto la soglia del parametro del 3% (rapporto tra debito e PIL). Certo, c’è l’altra regola vigente nell’area EURO, ossia il debito non dovrebbe superare il 60% del PIL, limite che noi non abbiamo mai rispettato da quando esiste la moneta unica, però è assai curioso che la UE sia stata indulgente fino ad ora e si risvegli solamente adesso, per giunta criticando una manovra (2019) che deve ancora produrre i propri effetti, mentre i dati relativi all’esercizio corrente che deve ancora chiudersi sono comunque dovuti al DEF approvato dal precedente governo.
Inoltre, oltre all’Italia ci sono altri paesi che hanno un debito oltre il 100% del PIL (Belgio, Cipro, Francia, Grecia, Portogallo e Spagna) mentre almeno altri 3 avranno un debito tra il 60 ed il 90%. Quindi dieci paesi in tutto non rispettano i parametri, ma l’unica ad essere sanzionata sarebbe l’Italia. Strano, vero?
Cosa ne pensate?