La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Immaginario

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Mi indoro di tramonti supposti, ma il supposto è vivo nell’immaginazione.
Mi rallegro di brezze immaginarie, ma l’immaginario vive quando si immagina.
Ho anima per varie ipotesi, ma tali ipotesi hanno anima propria, e pertanto mi danno quella che hanno.

Fernando Pessoa

 

Veent de segunda risma,

svolza la föja ferma…

veent a cavàll de l’unda

ogni pees lassa che’l funda…

 sbroja tüta la matassa,

quajcoss ciàpa quajcoss làssa…

tira tira drizz el fiil

e pö làssa che’l se rillàssa…

 ventu, veent cunt’el pàss balòss

quell che vöri mea tirum via de dòss

slàrga el fiaa e bùfa in giir i stell,

lassa el to’ disegn in sö la mia pell…

 tirum via la smàgia

della mia pagüüra

e scancela el pass

de quaand che gira l’ura…

 porta via i suspiir

e dàmm indree i suriis

basa la muntagna

cunt i cavej griis….

 néta la mia fàcia

néta la mia umbrìa

fàmm una carèzza

prèma de nà via….


Tramonto

Persiane-Chiuse

Nella quiete taciturna del pomeriggio, il giorno indugia nell’attesa della sera .

Afferro gli ultimi raggi di sole e gli sbuffi di vento serale, profumato di gelsomino, e resto sulla soglia attendendo il tramonto . . .

In questa mattina grigia
In questa casa che ora è veramente solo mia
Riconosco che sei l’unica persona che conosca
Che incontrando una persona la conosce
E guardandola le parla per la prima volta
Concedendosi una vera lunga sosta
Una sosta dai concetti e i preconcetti
Una sosta dalla prima impressione
Che rischiando di sbagliare
Prova a chiedersi per prima
Cosa sia quella persona veramente
Potrò mai volere bene
Tu che pensi solamente spinta dall’affetto
E non ne vuoi sapere di battaglie d’odio di ripicche e di rancore
E t’intenerisci ad ogni mio difetto
Tu che ridi solamente insieme a me
Insieme a chi sa ridere ma ridere di cuore
Tu che ti metti da parte sempre troppo spesso
E che mi vuoi bene più di quanto faccia con me stesso
E’ trasceso il concetto di un errore
Ciò che universalmente tutti quanti a questo mondo
Chiamiamo amore
Ti fermo alle luci al tramonto e ti guardo negli occhi
E ti vedo morire
Ti fermo all’inferno e mi perdo perché
Non ti lasci salvare da me
Nego i ricordi peggiori
Richiamo i migliori pensieri
Vorrei ricordassi tra i drammi più brutti
Che il sole esiste per tutti
Esiste per tutti
Esiste per tutti
Ciò che noi sappiamo
ha da tempo superato
ogni scienza logica concetto o commento di filosofia eremita
ciò che non sei tu e che voglio tu capisca
è quanto unico e prezioso insostituibile solo tuo
sia il dono della vita
Ti fermo alle luci al tramonto e ti guardo negli occhi
E ti vedo morire
Ti fermo all’inferno e mi perdo perché
Non ti lasci salvare da me
E nego il negabile
Vivo il possibile
Curo il ricordo
E mi scordo di me
E perdo il momento
Sperando che solo perdendo quel tanto
Tu resti con me
Ti fermo alle luci al tramonto e ti guardo negli occhi
E ti vedo morire
Ti fermo all’inferno e mi perdo perché
Non ti lasci salvare da me
E nego i ricordi peggiori
Richiamo i migliori pensieri
Vorrei ricordassi tra i drammi più brutti
Che il sole esiste per tutti
Esiste per tutti
Esiste per tutti


Tramonto

Talvolta si fa l’assuefazione anche agli spettacoli più belli, proprio perché li abbiamo quotidianamente sotto gli occhi e non ci si fa più caso. Parlo in particolare del fenomeno dell’Enrosadira, che arrossa le Dolomiti all’alba ed al tramonto, creando quello che, poeticamente, è chiamato “Rosengarten” (giardino delle rose) e che vedevo ogni sera dalla finestra del mio ufficio.

Per questo motivo, se devo ricordare un tramonto, la mente ritorna al primo giorno di primavera del 2007. Eravamo in Umbria, per una settimana di vacanza, un viaggio che mio marito mi aveva quasi costretto a fare per farmi uscire da un brutto periodo di depressione. Fino a pochi tempo prima c’erano state giornate magnifiche, con temperature quasi estive, che però al nostro arrivo erano rapidamente peggiorate, con vento, pioggia, grandine e neve, tanto da dover acquistare in fretta e furia delle cuffie di lana. Quel giorno, ricordo, eravamo stati a Todi, abbarbicata sopra una collina  ed al ritorno non avevamo preso la solita strada che passa per Acquasparta e Sangemini per tornare a Terni, dove alloggiavamo, ma avevamo deviato per Baschi ed il cielo, finalmente, dopo tre giorni bruttissimi, iniziava a rischiararsi. Ci siamo trovati così nei pressi di uno dei più bei paesaggi che ricordi: i laghi di Corbara prima e di Alviano poco dopo, quest’ultimo oasi avifaunistica del WWF. 

Laghi artificiali, creati da una diga sul Tevere, un posto di una tranquillità indescrivibile, solo gli stridi dei falchi nel cielo

e il rumore delle foglie agitate dal vento. Il cielo che pian piano si arrossava, il fiume Tevere che fluiva placido, le acque degli invasi, circondati dalla vegetazione, appena increspati dalla brezza. C’erano delle panchine, sulla riva, ma ho preferito gustarmi lo spettacolo seduta sui ciottoli a riva, lambita dall’acqua, in piena sintonia con la natura che mi circondava, quasi dimentica del mondo intorno.

E subito dopo il tramonto, con il crepuscolo che ormai incombeva, si era alzato un vento freddo, quasi a ricordarci che era ormai l’ora di rientrare a casa.


Alba

Preferisco

le albe ai tramonti.

L’alba è un inizio

da ammirare in solitudine,

o, meglio, in compagnia di me stessa,

nessun altro vicino,

solo i miei pensieri,

splendida luminescenza di perla

fresca aria mattutina,

silenzio,

purezza…

E’ l’istante

in cui la notte

diventa trasparente

e smorza la luce delle stelle

lasciando, unica e risplendente,

Lucifero

e un accenno di luna.

Il tramonto…

è solo un tramonto…

una conclusione aspettata

di cose, a volte, mai nemmeno incominciate.

(Loredana, 02.05.2011