25 aprile…che Liberazione?
Inizia la manfrina per la celebrazione del 70° anniversario della Liberazione, ed iniziano gli sproloqui, Boldrini in testa, che vuole cancellare la scritta DUX che sta sull’obelisco del Foro Italico.
Cazzo, (stavolta lo dico, e se lo dico vuol dire che sono veramente fuori dai gangheri)…
Queste teste vuote, invece di preoccuparsi dei problemi reali dell’Italia, disoccupazione, recessione, suicidi degli imprenditori che falliscono, immigrazione incontrollata, pericolo di attentati di matrice islamica, si interessano di cose che nulla hanno a che fare con la situazione reale del paese: ed ecco allora la registrazione di matrimoni omosessuali (a loro certamente consentirei tutti i diritti, ma chiamare matrimoni le loro unioni mi sembra davvero eccessivo), educazione gender nelle elementari, denominazione al femminile di tutte le professioni (cara Boldrini, studiati piuttosto la grammatica) ed ora anche la cancellazione delle scritte sui manufatti dell’epoca fascista, come se martellando le incisioni sui monumenti si possa far sparire con un colpo di spugna la storia. Ignoranza ed arroganza galattica, che si accompagnano molto bene.
E sempre a proposito di storia, quella recente intendo, perché 70 anni non sono poi un’eternità, non vedo perché ci debba essere il reato di apologia del fascismo e non quello di apologia del comunismo.
Sulla bacheca di un corrispondente di FB ho intrattenuto una fitta conversazione a tale proposito, sostenendo che TUTTI i regimi si assomigliano, in quanto una volta raggiunto il potere per prima cosa limitano le libertà individuali e si liberano degli avversari in modi più o meno leciti.
La risposta è stata che il fascismo lo abbiamo provato, ed il comunismo no, ma che sono cose assai differenti e che il PCI era molto diverso dal PCUS, che semmai chi si liberava degli avversari politici era lo stalinismo e non il comunismo. (Forse mi sfugge qualcosa: sta a vedere che Stalin sotto sotto era un nazifascista!)
Beh, ho obiettato, chi ci dice che se nel 1948 le elezioni fossero state vinte dal Fronte Popolare l’Italia non sarebbe stata uguale alla Jugoslavia o agli altri paesi del blocco comunista? Oppure l’idea che l’italiano medio ha del comunista nostrano è quella del sindaco Peppone?
Non dimentichiamo poi che il Migliore (migliore de che?) aveva la cittadinanza sovietica
“È motivo di particolare orgoglio per me l’aver abbandonato la cittadinanza italiana per quella sovietica.
Io non mi sento legato all’Italia come alla mia Patria, mi considero cittadino del mondo, di quel mondo che noi vogliamo vedere unito attorno a Mosca agli ordini del compagno Stalin”
“È motivo di particolare orgoglio aver rinunciato alla cittadinanza italiana perché come italiano mi sentivo un miserabile mandolinista e nulla più. Come cittadino sovietico sento di valere diecimila volte più del migliore cittadino italiano ”.
Togliatti ebbe anche delle responsabilità nell’occupazione russa in Ungheria del 1956 e nella condanna a morte di Imre Nagy, avendo votato unitamente ad altri leader comunisti a favore della pena capitale dello statista magiaro.
Lo stesso Napolitano aveva plaudito l’intervento russo in Ungheria
« Il compagno Giolitti ha il diritto di esprimere le proprie opinioni, ma io ho quello di aspramente combattere le sue posizioni. L’intervento sovietico ha non solo contribuito a impedire che l’Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione ma alla pace nel mondo. »
Solo nel 2006, nel cinquantenario della rivoluzione, Napolitano rese omaggio alla tomba di Nagy ed al sacrario dei caduti ungheresi, ma alcuni superstiti dichiararono apertamente che quella operazione era solo tardiva ed inopportuna.
E questi sarebbero i comunisti italiani: quanta differenza da quelli russi?
Io ho in odio TUTTI i totalitarismi, tutti quei movimenti, tutte quelle ideologie che limitano la libertà delle persone, ed anche il momento che stiamo vivendo attualmente giorno per giorno sta limitando la nostra indipendenza, controllando, vietando, proibendo, censurando.
Mi chiedo allora cosa ci sia da festeggiare in quella data…
Totalitarismi
Due persone per le quali provo sia affetto che stima per l’onestà intellettuale (in ordine alfabetico, Mario e Nazz), sottosotto mi dicono che vedo la questione della Festa della Liberazione in modo (diciamo così ) “unilaterale”. Riporto quindi un articolo di Pier Vittorio Buffa, giornalista di Repubblica e de “L’Espresso”, quindi della “fazione” avversa, che rispecchia esattamente il mio pensiero.
Basta con le polemiche su chi può o non può festeggiare il 25 aprile. Su di chi è o non è la festa che ricorda il giorno in cui l’Italia è tornata libera.
Il 25 aprile è di tutti gli italiani che lo vogliono. E dovrebbero volerlo tutti e tenerselo ben stretto.
Perché quel giorno finì l’occupazione nazista e l’Italia iniziò a diventare quella che è oggi: libera e repubblicana.
Il 25 aprile, in particolare, dovrebbero volerlo anche coloro che sono stati fascisti perché da lì è iniziata anche la loro libertà e quella dei loro padri.
E non gli andrebbe impedito di festeggiarlo. Proprio in nome della libertà conquistata quel giorno e a un solo patto: chi festeggia il 25 aprile dichiari di dire anche no, in modo irreversibile, a tutti i fascismi. Di ieri e di oggi.
http://buffa.blogautore.repubblica.it/2012/04/24/la-liberta-e-di-tutti/
Non è che sia il fascismo ( e quindi pure il nazismo) il male assoluto: lo sono tutte le dittature, tutti i regimi totalitari, tutti quei metodi di governo che in comune hanno la limitazione, se non addirittura la soppressione, delle libertà individuali.
Forse una democrazia potrà anche essere imperfetta, ci saranno anche delle storture da correggere, ma sfido chiunque, prima della caduta del Muro di Berlino, a dire che avrebbe preferito vivere al di là della Cortina di ferro piuttosto che nelle “decadenti” nazioni occidentali, Stati Uniti in testa…
Cosa ne pensate?