La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Articoli con tag “terremoto

varie

L’ennesima figuraccia nei confronti dei terremotati, quando sono state consegnate delle casette praticamente inagibili: senza allacciamenti elettrici ed idraulici, con sanitari mancanti, infissi che fanno passare spifferi, arredi incompleti, per non parlare dei cavi pendenti e della sporcizia. In alcuni casi si sono trovati perfino dei topi. Il tutto naturalmente molto in ritardo.

Tutt’altra cosa di quando ci fu il terremoto in Abruzzo e furono consegnati in breve tempo degli appartamenti lindi, ordinati, provvisti di tutto, inclusa una bottiglia di spumante per festeggiare l’entrata degli inquilini: appartamenti abitati ancora oggi. Questo grazie al governo Berlusconi.

Nonostante ciò, non mi fido affatto di lui, per il semplice fatto che non sa scegliere le persone. Ha allontanato Antonio Martino, un vero liberale, ed altri politici degni di stima come lui per circondarsi di persone opportuniste che puntualmente gli hanno voltato le spalle, situazione che potrebbe ripresentarsi in quanto anche la nuova legge elettorale non prevede il vincolo di mandato. E che non sappia scegliere le persone, è dimostrato pure dalle mani in cui ha lasciato il Milan, il che, essendo juventina, non è che mi dispiaccia poi troppo. 😀

Sta promuovendo poi una politica economica assistenzialista tutta a discapito della meritocrazia, con idee che nulla hanno da invidiare a quelle dei grillini che lui disprezza tanto. Per quello che concerne l’immigrazione, parla ancora di soluzioni da attuare tramite l’ONU che, ormai è assodato, è ormai in mani islamiche (basti pensare alla presidenza del Comitato consultivo del Consiglio ONU per i diritti umani affidata all’ambasciatore dell’Arabia Saudita).

No, mi dispiace, proprio non ce la faccio a vederlo nuovamente in politica. Spero che a Strasburgo tardino ancora ad emettere la sentenza che potrebbe scaglionarlo, permettendogli di essere eletto nuovamente, e che possa finalmente ritirarsi in quel di Arcore a godersi un meritato riposo.


Pensieri scoordinati.

Leggo i quotidiani, ascolto.i telegiornali, ed una ridda di pensieri si affolla nella mente.
Leggo dei furfanti del cartellino (basta chiamarli furbetti: sono ladri e basta) che durante le ore d’ufficio fanno i cavolacci loro, e li paragono ai volontari ed alle forze dell’ordine che da giorni scavano senza riposo a Rigopiano, concedendosi solo brevi soste quando sono al limite dello sfinimento.

Riascolto la voce della funzionaria della prefettura che scambia per una bufala la telefonata che avvisava della slavina: ma chi è costei che, col culo al caldo su una sedia, non sa valutare se sia o meno un’emergenza, e si permette pure di commentare che la madre degli imbecilli è sempre incinta… senza dubbio anni fa sua madre avrebbe fatto meglio ad andare al cinema o in discoteca.
E sono sicura che NON pagherà per la sua inadeguatezza, come non pagheranno quanti hanno concesso l’agibilità all’hotel costruito su cumuli di detriti di precedenti frane e allo sbocco di un vallone lungo il quale è scivolata la slavina.
Penso allo sciatore incauto che sempre in Abruzzo si è infortunato e per salvare il quale sono morti, oltre a lui, anche i cinque soccorritori.
Penso allo stato della nostra Protezione Civile, una volta nostro fiore all’occhiello, ora smembrata e senza coordinamento per pure manovre politiche, mentre a farne le spese sono i terremotati che avrebbero dovuto essere alloggiati decentemente entro il Natale scorso, mentre solo una ventina di essi hanno potuto beneficiare di una casetta grazie ad una riffa, mentre altri si sono dovuti accontentare di container che garantiscono 5 metri quadrati a testa (per la cronaca, se in carcere usufruisci di meno di 6 metri quadri, puoi invocare il reato di tortura). I meno fortunati invece restano ancora nelle tende.
Penso ai cretini che hanno contribuito a questo smembramento decretando che i terremoti si potevano prevedere. I terremoti no, ma le bufere di neve certamente, e nessuno ha mosso un dito: persone rimaste isolate, senza energia, senza viveri e medicinali. Ed a farsi il mazzo per portare gli aiuti i soliti volontari, le solite forze dell’ordine.
Penso a soldi pubblici sperperati nelle maniere più assurde, però non si trovano quelli per aggiustare uno spazzaneve o per rifornire i mezzi di carburante.

Ma che cazzo di stato abbiamo, che non tutela e salvaguarda la salute e l’incolumità dei propri cittadini?


Inviato dal Veloce promemoria


Intervista 

Questa mattina mi limito a proporre un’intervista trovata sul web che illustra bene il peso della burocrazia anche nei casi di emergenza.
Sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi 

Qua ci vuole un cambio di rotta serio. C’è un momento in cui bisogna dire “basta!”, e quel momento signori miei è arrivato. Dal 24 agosto ad oggi una sciagura dietro l’altra ha segnato la mia gente e la mia terra, e se contro Madre Natura possiamo ben poco, contro la burocrazia possiamo eccome, e dunque basta, ma basta davvero. Ho la responsabilità di guidare una comunità verso la resurrezione e la guiderò, come faccio da quando ho indossato per la prima volta quella fascia tricolore. L’ho fatto sempre nel rispetto delle Istituzioni, ho sempre messo il “noi” davanti all’ “io”, la mia comunità l’ho guidata così, invocando sempre il rispetto di tutti, il coraggio nonostante tutto, la speranza, e anche nei momenti più bui la mia gente ha dato prova immensa di fierezza, ha combattuto contro tutto e contro tutti, lo ha fatto dal primo momento, quando ancora piangevamo i nostri morti, le nostre case distrutte, le nostre Chiese crollate, il nostro mondo che cadeva a pezzi. Non ci siamo arresi nemmeno per un istante, e non ci arrenderemo mai. Però basta! Basta burocrazia, basta parole, basta carte bollate, basta riunioni fiume, basta basta basta. Adesso quassù si pretende la massima operatività, adesso quassù si pretende di fare le cose con urgenza, con somma urgenza, il che significa interventi immediati, in tutto, per tutto, su tutto.
E comincio dalla neve: è un segreto che a 1000 metri di altitudine nevica, e di brutto? È un segreto, forse, che in una terra massacrata dalle calamità naturali, dove si sa che l’inverno è duro, dove ci sono strade che sono state abbandonate dalle Istituzioni per tre decenni, la situazione diventi ingestibile? No, non è un segreto, si sa. E lo dico da mesi. Che ci vogliono le turbine mi sembra chiaro come il sole, ho fatto mille appelli, che deve fare la mia gente?
Il problema delle stalle risale a soli pochi giorni fa, anche in quel caso ho dovuto alzare la voce, invocare rapidità, perché qua ci sono gli allevatori, gli animali, questa terra ha delle peculiarità che vanno conosciute, tutelate, e che non aspettano i tempi maledetti delle scartoffie all’italiana, dei mille passaggi di scrivanie, di mille firme e mille timbri.
La neve. Il Pass della Protezione Civile è crollato la scorsa notte, sotto il peso della neve: tra la gente si è diffuso il panico, complici la paura, lo sconcerto, i disagi quotidiani, il dolore. La neve pesa sulle case e sui monumenti già duramente provati, il danno che era già immenso ora è diventato incalcolabile.
Le macerie ancora invadono il territorio, da mesi si attende che i nostri monumenti vengano messi in sicurezza: adesso è crollata anche la Torre di Sant’Agostino, un simbolo per la mia terra e per il mio popolo, e chissà quanti altri tesori sono andati perduti. Altri, perché tantissimi li avevamo persi dopo il 24 agosto, tanti altri dopo la tragedia del 30 ottobre. Si doveva attendere anche questa del 18 gennaio? Bisogna attendere ancora? Lo diciamo da mesi, mesi!
Questa burocrazia sta uccidendo l’Italia, non solo Amatrice, non solo questo cratere. Da mesi chiediamo la messa in sicurezza di una serie di edifici, settimana dopo settimana si rimanda, si attende l’ennesimo timbro, l’ennesima firma, l’ennesimo dannatissimo parere, mille giri di carte e di autorizzazioni, e intanto la nostra terra continua a subire una devastazione senza precedenti.
Qualcuno dovrà assumersi la responsabilità per le nostre Chiese crollate, per i nostri campanili caduti, per le nostre persone che soffrono ancora, e da oggi si deve cambiare musica.
Ecco perché ora basta. Basta con le carte, basta con la burocrazia, questo evento catastrofico deve segnare un cambio di passo per tutto il Paese, ora, subito, non domani o dopodomani, o la settimana prossima, o fra un mese. Ora. Adesso.
Ho invitato ad Amatrice i Parlamentari, sono venuti, si sono resi conto della situazione. Vanno approntati gli strumenti normativi idonei a fronteggiare tutto con celerità, ogni giorno che passa è uno scivolare sempre più giù. Questa tragedia deve essere il punto di non ritorno, i libri di storia dovranno raccontare ai posteri come l’Italia sarà cambiata completamente dopo tutto questo, l’Italia deve essere in grado di mostrare al mondo come si fanno le cose, una volta per tutte. Da adesso. Se vogliamo siamo una grande Nazione e un grande popolo.
(Il Tempo 19 gennaio 2017)


Inviato dal Veloce promemoria


Terremoto

Se sento ancora qualcuno criticare Berlusconi e Bertolaso per come hanno gestito il terremoto a L’Aquila mi incazzo.

Vedere  quei poveretti dopo mesi ancora sotto le tende e per di più sommersi dalla neve e senza corrente, massacrati inoltre  da una burocrazia stupida ed inumano grida vendetta. In tanti mesi sino stati solo capaci di consegnare, ad estrazione come in una riffa,  solo venti casette ed un centinaio di container.Errani dovrebbe avere solo il coraggio di dimettersi. 👿


À la guerre comme à la guerre


Questo in risposta alla vignetta “satirica” (?) di Charlie Hebdo.

Mi spiace,  ma sui morti non si scherza.

E per edifici vecchi di secoli non potete parlare di mafia.   

Cari francesi, alla faccia della vostra “grandeur”, iniziate a guardare in casa vostra,  poi semmai ne riparliamo. 


Così la penso io


Casette in legno per i terremotati.

In Italia nulla è più definitivo delle soluzioni provvisorie.


Inviato dal Veloce promemoria


Generosità

Sono fermamente convinta che chi meno ha più dà.
Sto leggendo considerazioni allucinanti in questi giorni in merito alla raccolta fondi pro-terremoto.
I più inviperiti sono certi liberal-liberisti-libertari che trovano ogni modo per giustificare il braccino corto. E parlo di gente che su facebook posta foto di soggiorni in posti esotici raggiunti a bordo di yacht da sogno e con auto che non possono certo essere definite utilitarie.
Quelli che dicono che non sganceranno nemmeno i 2 euro da devolvere con un SMS solidale e le scusanti quali sono?
“È la beneficenza che rovina il paese ”
“Lo stereotipo dell’italiano pasticcione che con un versamento si mette a posto la coscienza”
“Non do un euro perché pago già le tasse, e in quel che pago ci sono già gli importi destinati alla ricostruzione, agli aiuti, alla protezione civile .”.
“Io lavoro, non campo di politica (quindi sono legittimato a spendere i soldi che guadagno nel modo che ritengo più opportuno )”
“Sappiamo tutti che non serve assolutamente a nulla”.

E ci sono poi quelli che hanno criticato Totti per aver messo all’asta la sua maglietta, dandogli del pidocchioso (ma non credo che il calciatore si sia limitato a questo, la vera beneficenza la si attua senza clamore) o altri artisti che faranno concerti allo scopo di recuperare fondi.

Che dire? A questa gente augurerei di trovarsi nelle medesime condizioni dei terremotati, poi penso che per la loro tirchieria imbecille molti altri dovrebbero soffrire se le mie maledizioni andassero a segno.


Inviato dal Veloce promemoria


Terremoto -qualche giorno dopo

 

Amatrice, 24 agosto 2016 (ANSA/ MASSIMO PERCOSSI)

Amatrice, 24 agosto 2016
(ANSA/ MASSIMO PERCOSSI)

Non sono un’esperta, quindi non so in che modo possano essere messi in sicurezza i nostri borghi senza snaturare la loro originaria bellezza.
Molte case sono antichissime, ci sono chiese medievali che meritano di essere salvaguardate e curate con i gioielli artistici che contengono.
Solo che molte di queste costruzioni sono state fatte con pietre assemblate  con calce, senza armatura in ferro,  quindi facilmente sgretolabili.
Ed ora vedo solo macerie, polvere e sassi, edifici squarciati da ferite profonde che mostrano ancora gli arredi ed i quadri alle pareti, quasi fossero gigantesche case di bambola. Dappertutto un velo grigio sul quale spiccano i colori delle tute dei soccorritori.


Quello che più mi sconvolge però sono altre immagini.


Un triciclo abbandonato in un cortile, l’insegna traballante di un bar su una parete semidistrutta,  una sedia di plastica sulla soglia di casa, un bucato steso che nessuno più ritirerà, la foto incorniciata di due sposi col vetro ancora intatto, mentre loro non ci sono più.
Ed una fontanella che continua ad erogare acqua limpida.
Immagini di una quotidianità che non tornerà più.


Terremoto

Screenshot_2016-08-24-16-49-35-1Ti svegli e subito senti la notizia del terremoto che questa notte ha colpito il Centro Italia con epicentro nel reatino.
Subito il pensiero è corso agli amici che abitano o trascorrono là le ferie.
Ennio a Spoleto, l’amico che ci aveva fatto da guida nelle nostre ferie in Umbria nel marzo 2007, e Giuseppe, il nostro “mitico” Giuseppe che nei mesi caldi chiude il banco libri a Milano e passa un lungo periodo il val Nerina. In quest’ultimo caso siamo in apprensione perché, oltre all’età avanzata ed alle condizioni di salute non ottimali del nostro amico, la zona non è ben coperta da internet.
Ho quindi mandato un SMS chiedendo notizie, e fortunatamente ho avuto subito risposta positiva.
Gli altri amici e contatti della zona Marche e Toscana (Teresa, Nazzareno, Nicoletta, Davide, Cinzia ed altri ) li leggo su facebook : grande spavento, ma tutto bene.


Inviato dal Veloce promemoria


Zapping

image

Costretta in casa per la noiosissima influenza, tra un pisolino e l’altro ho ascoltato vari telegiornali (e talvolta dormivo anche durante la loro programmazione).
A parte l’irritante presenza della pubblicità (terribile quella delle agenzie che ti consentono di scegliere le assicurazioni online più convenienti), c’è una giornalista su rete 4, canale che non seguo mai, dal potere “soporifero” (mi pare che si chiami Vittadini, devo controllare) dalla parlata molto strascicata.
Tra le notizie mi ha fortemente “influenzata” quella del rinvio a giudizio di tanti esponenti PD per la ricostruzione de l’Aquila.
Ma come: ce l’hanno smenata per tanto tempo con Berlusconi e Bertolaso poi le mani in pasta le avevano ben altri personaggi.
Chissà se la Sabina Guzzanti avrà il coraggio di girarci un altro film che sconfessi in parte la selva di balle che ci ha propinato.


Inviato dal Veloce promemoria


4 giugno

Mentre il terremoto di ieri sera non l’abbiamo avvertito (eravano fuori a cena) e nemmeno il temporale di questa notte ci ha destato, stamattina mi ha svegliato una scossa, leggera ma avvertibilissima perché siamo al 4^ piano di una casa vecchiotta, ed i pavimento già trema quando si cammina….

Oggi avevamo parecchie commissioni da fare e quindi ci siamo spostati sempre con i mezzi pubblici… All’andata, seduto accanto a me sul tram, un trans sudamericano, con un profumo intenso di mughetto che irritava le vie respiratorie; il trucco pesante, color ocra, colava sulla fronte sudata ed ai lati del viso, lasciando larghe strisce bianche.

Faceva una certa impressione vedere quelle forme prosperose accompagnate da spalle larghe e piedi enormi costretti in un paio di scarpe rosse, e sentire la sua voce profonda mentre parlava al telefono…

Abbiamo esaurito tutti i nostri e siamo andati in centro, tanto per cambiare… In piazza Duomo la guglia della Madonnina è ancora tutta incastellata nelle impalcature,

ma sopra alla Rinascente, proprio dirimpetto al Duomo, hanno finito un orrendo sopralzo modernissimo, in tubolare e vetro, che contrasta con l’architettura del palazzo sottostante…

perfino peggio di quello che sovrasta la struttura del Teatro alla Scala.