La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Temporale in montagna

Temporali-in-arrivo-Photo-courtesy-youandnews.com_

In questi giorni nel centro del paese sembrava di stare in città , da tanta gente che c’era.

Questa mattina però, dopo il temporale di ieri sera, tutti i turisti si sono riversati a Bolzano, la maggior parte per visitare il museo dove è conservato Oetzi, la mummia del Similaun.

Il temporale è stato davvero fortissimo ed è durato per gran parte della notte: un penetrante odore di ozono, che si mescolava a quello della terra bagnata, lampi lunghissimi ed accecanti con scoppi tremendi, perché era proprio sopra di noi, tanto che tremava perfino il terreno. Mi ha rammentato la paura che aveva mia madre dei temporali, in quanto le ricordavano i bombardamenti durante la guerra. L’anno in cui morì mio padre eravamo stati a Berlino con i bambini, ma al ritorno, già a Bressanone, c’era un temporale spaventoso, cosicché mio marito, su mia richiesta, ha pigiato a più non posso sull’acceleratore per arrivare a casa al più presto e non lasciare mia madre da sola. Ed infatti la trovammo seduta in un angolo per terra, tutta tremante per la paura.

I temporali poi mi rammentano l’infanzia: appena ne scoppiava uno, noi ragazzine e ragazzini del cortile salivamo fino all’ultimo piano, dove c’era la finestra che dava sul ballatoio prospiciente le soffitte, per ammirare sull’altopiano di san Genesio i razzi antigrandine che, nella nostra fantasia, trasformavamo in fuochi d’artificio.

Però, nonostante la pioggia, il tempo, pur leggermente rinfrescato, ha lasciato comunque un’afa pesante, aggravata dal fatto che continua comunque a piovigginare e quindi per uscire, bisogna indossare il K-way, che non fa traspirare.

Comunque, come diceva Rossella O’Hara in “Via col vento”, domani è un altro giorno…senza dubbio andrà meglio.


In montagna

È bello dormire in montagna di questa stagione, con una copertina… Però anche qui ci si sveglia: non come in città, dove ci si gira e rigira nel letto per il caldo, nonostante le finestre aperte, ma per i temporali.

Questa notte poi scoppi assordanti e lampi che si sono susseguiti per vari minuti: l’Alto Adige è una zona particolarmente colpita dai fulmini, specialmente in questa stagione, dove hanno causato perfino un paio di morti.

Il temporale ha quel rombo sordo, interrotto a tratti da forti detonazioni, ma dal cielo nemmeno una goccia d’acqua…solo dopo una decina di minuti di questo assordante concerto inizia finalmente a piovere, e dalle finestre aperte entrano l’odore della terra bagnata ed i profumi del bosco.

Alla mattina, colazione al solito bar, caffè e torta di grano saraceno per me, the al limone e brioche per mio marito, una passeggiata fino al centro del paese (noi abitiamo un poco defilati) per i giornali, e poi via nel bosco, tra gli alberi.

Per qualche giorno dimentichiamo il caldo (anche se pure in città è piovuto), passeggiate tra i pini, giri in barca sul lago. Si pranza e cena fuori, all’aperto…una vita tranquilla…e poco o niente internet(anche perché qui prende poco, e quelle volte che prende è pure lento…funziona discretamente solo verso l’ora di cena).

E alla sera, altra puntatina al bar, un buon libro… e poi a nanna aspettando il prossimo temporale.


Inviato dal Veloce promemoria


Temporale estivo

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Forse verrà a piovere…lo spero..

temporaleinarrivo

TEMPORALE ESTIVO

Le nuvole grige e nere si urtano,
si pigiano spinte dal vento, nascondono
il sole, oscurano il cielo.
Ci son ancora, qua e là, lembi d’azzurro,
ma vanno facendosi sempre più piccoli,
sempre più radi.
Ecco un lampo: guizza, abbaglia,
sembra incendi il cielo.
Poi scoppia il tuono.
Un tonfo forte, un brontolio lungo.
I passeri si rifugiano
sotto i tegoli, le rondini volano basse,
senza stridi.
Cadono le prime gocce d’acqua, si fanno
fitte, sembrano grossi aghi lucenti.
Poi la pioggia scroscia impetuosa. Forse verrà a piovere…lo spero..

(Federico Tozzi)

Pulènta e galèna frègia
e un fantasma in söe la veranda
barbèra cume’ petròli
e anca la löena me paar che sbanda…
cadrèga che fa frecàss
e buca vèrta che diis nagòtt
dumà la radio sgraffigna l’aria
e i pensee fànn un gran casòtt…. 

L’è mea vèra che nel silenzio
dorma dumà la malincunìa
l’è mea vèra che un tuscanèll
l’è mea bòn de fa una puesìa
in questa stanza senza urelògg
bàla la fata e bàla la stria
in questu siit senza la lüüs
che diis tücoos l’è duma’ l’umbrìa….

E scùlta el veent che pìca la pòrta
cun in cràpa una nìgula e in bràsc una sporta
el diis che g’ha deent un bel regàal
me sa che l’è el sòlito tempuraal….
E scùlta i spiriti e scùlta i fulètt
che ranpèghen söel müür e sòlten föe di cassètt
g’hann söe i vestii de quand sèri penènn
i ne vànn e i ne vègnen cun’t el büceer del vènn…

E la candela la sta mai ferma
e la se möev cumè la memoria
anca el ràgn söe la balaüstra
ricàma el quadru de la sua storia
la ragnatela di mè pensèe
la ciàpa tütt quèll che rüva scià
ma tanti voolt la g’ha troppi böcc
e l’è tüta de rammendà….

La finestra la sbàtt i all,
ma la sà che po’ mea na’ via
e i stèll g’hann la facia lüstra
cumè i öcc de la nustalgìa
in questa stanza senza nissöen,
vàrdi luntàn e se vedi in facia 

in questa stanza de un òltru teemp, 
i mè fantasmi i làssen la traccia…..


Temporale

fulmini

S’ammala il sole, s’accuccia il monte,
carovane di nere nuvole
stanno in agguato di fronte,
in basso timidi uccelli volano,
in terra trascorrono grigie ombre.
Il tuono, lento dopo il fulmine,
passa con rombo pauroso.
Fitta, gelida la pioggia
s’abbatte in rovesci di scialbo argento,
scroscia in fiumi, scorre in rivoli,
con mal trattenuti singhiozzi.

(Hermann Hesse)

 

Credo che se stasera fossi qui
a guardare questo temporale così estivo così normale
che ormai nessuno ci fa più caso
manca la luce dove è l’accendino
porca vacca … non lo trovo più non lo trovo più
credo che se tu fossi stata qui a guardare
a luci spente questo temporale
avresti visto che lampi di luce …
che meraviglia di spettacolo …
ma dove sei finita … non ti trovo più … non ti trovo più …
che la natura fosse così stupefacente
non mi ero accorto ero cieco …
mi guardavo solo dentro …
ma per un attimo quel temporale
mi ha preso fuori dalle paranoie
mi ha trascinato via con il suo vento …
poi è finito ed adesso sono qui
a scrivere solo il ricordo
mentre l’angoscia e la tristezza
mi riprendono già …
sto già scivolando di nuovo
dentro me stesso …
che la natura fosse così stupefacente
non mi ero accorto ero cieco …
mi guardavo solo dentro …
ma per un attimo quel temporale
mi ha preso fuori dalle paranoie
mi ha trascinato via con il suo vento …