La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Articoli con tag “Tania Cagnotto

Tania

Sarà perché è donna, sarà perché è bolzanina, ma la medaglia vinta da Tania Cagnotto mi ha commosso in modo particolare.

Ero bambina quando i miei genitori mi iscrissero alla Bolzano Nuoto, non sapevo nemmeno restare a galla, ma piano piano, con l’aiuto degli istruttori, ho imparato abbastanza bene ed il nuoto è, assieme al pattinaggio su ghiaccio, uno dei miei sport preferiti che pratico ancora adesso.

Ricordo ancora quando noi del corso dei più piccoli restavamo seduti sul bordo della piscina “grande” (quella, per intenderci, di misura olimpionica e dotata di trampolini) del Lido di Bolzano per assistere agli allenamenti del mitico Klaus Dibiasi, del suo amico-avversario Giorgio Cagnotto (torinese) e di Carmen Casteiner, questi ultimi due genitori di Tania. Era uno spettacolo vedere le loro figure librarsi per aria lanciandosi dalla piattaforma dei 10 metri ed immergendosi nell’acqua quasi senza lasciare spruzzi, ma solo un piccolo gorgo, così leggeri ed eterei, tanto che il mitico Klaus, anche per via dei suoi riccioli biondi, era soprannominato “l’Angelo”.

Sembra strano che una piccola città montana come Bolzano abbia sfornato tre grandi talenti dei tuffi, Klaus, Carmen ed ora Tania, ma tutto è merito dell’ottima scuola tuffi voluta e creata dal padre di Klaus, Carlo Dibiasi.

Giorgio Cagnotto si è poi sposato con Carmen Casteiner e quindi ha preso la residenza a Bolzano. Con due genitori così, Tania non poteva che dedicarsi ai tuffi,anche se alla piattaforma ha sempre preferito il trampolino. Dal sincro dell’altro giorno mi aspettavo di più…pazienza, andrà meglio la prossima volta. Per adesso mi godo la “bionda tutta d’oro” che ha conquistato una medaglia dopo ben 40 anni dopo il leggendario Klaus.

tania_11825932_742258795919515_9013461561365818964_n


Le medaglie non prese

Se si vogliono raggiungere risultati, lo sport è dedizione, lo sport è sacrificio, lo sport è allenamento costante. Se posso capire Federica Pellegrini, tentata dal gossip e dal presenzialismo costante nelle cronache mondane e che ha deciso di prendersi un anno sabbatico per godersi la vita come tutte le ragazze della sua età (ma tornerà poi quella di prima?), non posso nascondere la mia delusione per la positività al doping di Alex Schwazer, dall’aspetto pulito e dall’immagine di bravo ragazzo.

Anche il desiderio di una nuova medaglia non giustifica assolutamente quanto ha fatto. Doparsi significa barare, non con gli altri, ma soprattutto con se stessi. Alle Olimpiadi ci si gioca tutto in una sola gara, non si sa se tra quattro anni si avranno le medesime possibilità e capacità , ma questo non è il modo giusto di cercare la vittoria. Ho sofferto per la mia concittadina, Tania Cagnotto, già scippata in Cina della medaglia (ma là c’entrarono i giudici di gara che favorirono la tuffatrice che gareggiava in casa), ma ad onta del quarto posto, la ritengo comunque una grandissima atleta. Quei venti centesimi di punteggio pesano tanto, ma lei può comunque andare orgogliosa di se stessa, ha dato tutto e non ha barato.

E questo in una disciplina che non “rende” in termini economici, come, ad esempio, calcio, tennis, basket… Quella gara l’aspetti per anni, quattro lunghissimi anni per poi veder vanificati tutti i sacrifici… Si perde, però a testa alta, consci di aver dato veramente tutto quello che si poteva dare, e soprattutto con la coscienza pulita.


onda rosa

Sempre più brava, sempre più bella Federica si è superata conquistando il record del mondo…tempo da superwoman sui 400 stile libero: 3.9’15”, incredibile, ma lei ci ha abituati a questo ed altro. E sono contenta anche per i risultati (argento) delle mie tuffatrici: la trentina Francesca Dallapè e soprattutto la bolzanina Tania Cagnotto.

 Da piccola a Bolzano seguivo gli esercizi di suo padre, Giorgio, ma noi ragazzine eravamo tutte indistintamente prese da Klaus Dibiasi, soprannominato allora l’angelo biondo, per la sua capigliatura riccia e gli occhi azzurri, che sembrava davvero librarsi in aria quando si tuffava ed era insuperabile nell’entrata in acqua, senza lasciare alcuno spruzzo, ma solo un piccolo vortice.