pensierino
L’UE chiedeva, anzi ORDINAVA, e noi ci inchinavamo (a 90 gradi, ovvio).
Germania e Francia acquisivano le nostre aziende a prezzi stracciati lasciando in mutande un sacco di famiglie italiane? Tutto va bene, madama la marchesa, questo è quello che ci chiede l’Europa.
L’UE voleva riempirci di “migranti? (?), e noi accettavamo in cambio di una certa flessibilità per regalare 80 euro ad alcune categorie e 500 euro ai docenti ed ai neodiciottenni.
L’UE chiedeva di essere indulgenti con le “risorse” che commettevano reati, anche con quelli che trucidavano le donne in quanto rientrava nei loro “canoni culturali (?), e noi proni ad adempiere ai loro desideri.
Il nostro presidente pontificava che i confini non esistono, e tutti applaudivano, perché le sue parole erano quelle che la UE voleva che noi intendessimo.
Lo spread allora era poco sopra il livello 100, ma la nostra dignità era invece sotto i piedi.
Già…
Piccole note
Una levata generale di scudi contro l’euro. Pochi si rendono conto che la causa principale del dissesto delle nostre finanze, la radice di tutti i nostri guai non sta nell’introduzione dell’euro (per quanto il cambio fosse palesemente a nostro sfavore), ma negli sperperi antecedenti l’entrata nella moneta unica, nelle pensioni baby elargite con troppa facilità con chiari intenti clientelari ed elettorali, nelle spese folli per opere faraoniche spesso nemmeno portate a termine e paragonate alle cattedrali nel deserto, nei privilegi delle caste ritenuti intoccabili. Molti allora hanno visto una convergenza tra il referendum veneto e l’esito delle votazioni comunali recentemente tenutesi in Francia e vinte dal Fronte Nazionale di Marina LePen. Niente di più sbagliato: i Veneti protestano, più che per l’euro, per una tassazione giunta ormai a limiti insopportabili e che sta deprimendo sempre di più l’economia e chiedono per questo di rendersi autonomi dallo Stato centrale. Marina LePen invece è statalista al massimo, centralista oltre ogni dire, antiliberale ed assistenzialista, tutto l’opposto dell’autonomia che richiedono nella regione veneta. L’unica cosa che potrebbero avere in comune semmai è la posizione contraria all’immigrazione incontrollata ed indiscriminata che sta creando sempre più problemi ai cittadini, sia in termini di disoccupazione che di aumento della criminalità.
Renzi si sta rendendo conto che il suo compito è sempre più difficile anche perché molti del suo partito gli remano contro. Poi la coperta è sempre troppo corta: come farà a pagare i debiti della Pubblica amministrazione come promesso (in modo da dare un po’ di respiro alle aziende)? Dove troverà i fondi? Ovvio, dalle nostre tasche, perché fino ad ora non si sono visti tagli nelle spese. Quindi con una mano dà (poco) e con l’altra prenderà (molto). Come nel gioco del 15, sposti le tessere, ma un tassello rimarrà sempre vuoto…
Chi sente più parlare dello spread? Nessuno! Molti penseranno che non se ne parla in quanto è diminuito, ma come ho detto tempo addietro lo spread è un parametro relativo, è solo un differenziale tra i tassi applicati ai nostri titoli di stato (nello specifico i BTP a 10 anni) e quelli applicati da un altro stato (la Germania) per dei titoli equipollenti. Ciò che incide sui nostri bilanci sono gli interessi passivi sul nostro debito. Quindi se paradossalmente la Germania diminuisse il tasso di interesse sui propri titoli lo spread aumenterebbe, ma il nostro deficit non cambierebbe, ma se ambedue le nazioni (Italia e Germania) decidessero di aumentare di un solo punto il tasso di interesse, lo spread resterebbe inalterato ma il nostro debito aumenterebbe in maniera consistente. È palese che tempo addietro lo spauracchio dello spread sia stato additato come causa di tutti i nostri mali e che sia stato causato anche da pure manovre speculative con compravendite forzose di titoli di stato da parte delle banche centrali, ed è per questo motivo che, raggiunto lo scopo che si volevano prefiggere le grandi potenze, nessuno parli più di questa faccenda… Sembra impossibile che, ritenendo lo spread un indice di affidabilità di una Nazione, (in quanto lo stato è debitore per l’importo dei titoli) non si guardi invece al suo deficit di bilancio che aumenta sempre di più nonostante le tasse imposteci. A che serve avere uno spread basso indice di maggiore affidabilità se il disavanzo statale aumenta sempre di più? Mistero…
Tra poco ci saranno le elezioni europee: un sacco di gente che ci costa fiumi di denaro a fronte di pochissimi giorni di lavoro nei quali spesso si perde tempo per varare norme semplicemente assurde…
Berlusconi sta cercando di riorganizzare i suoi, anche in vista di possibili future elezioni qui in Italia. Se parlasse di più di misure concrete da attuare in materia finanziaria anziché della riforma della giustizia, che lui mette sempre al primo posto, forse otterrebbe maggior credito. Non dico che le questioni giudiziarie non siano importanti, dato che la gustizia da noi è quello che è, ma è chiaro che queste siano solo questioni personali, ed in questo momento in cui l’economia soffre, la disoccupazione aumenta, le tasse ci massacrano, i problemi giudiziari personali di Berlusconi passano in secondo piano…ma lui non la vuol capire.
la colpa non è sua…
Di chi è la colpa? Dello spread alto, lo sanno tutti, era di Berlusconi, anche se dopo l’insediamento di Monti, dopo un piccolo, iniziale calo, era salito vertiginosamente. Adesso lo spread si è assestato su livelli medio-alti, sufficienti a tener un po’ più bassi gli interessi dei titoli di stato, però ci sono altri parametri preoccupanti. E che ci dice il nostro caro leader? che i fenomeni negativi (leggi disoccupazione, cali dei consumi, recessione) non sono da addebitare alle politiche economiche del governo, mentre l’iniziale piccolo calo dello spread era tutto merito suo. Allora il bocconiano ci prende per fessi. I conti della serva son presto fatti: come ho già scritto tempo fa, chi vuoi che investa in un paese tartassato e stratassato come il nostro? Perché tante aziende potenzialmente sane chiudono e delocalizzano all’estero? E la conseguenza non è forse il calo della produzione con conseguente aumento della disoccupazione? In un anno di governo Monti la disoccupazione è aumentata di 2,3 punti, pari a 600mila persone… E il trend va peggiorando. Certo che il numero dei senza lavoro è aumentato in tutta l’Eurozona, ma qui le cifre denotano uno stato tragico.
Ma il guru esterna :
– Se l’attuale governo avesse voluto far sì che oggi le cifre sulla disoccupazione e sulla recessione si presentassero un po’ meno negative avrebbe dovuto, con equilibrismi insostenibili, fare un surfing protratto sulla cresta dell onda illusoria e questi problemi si sarebbero presentati ancora maggiori.-
Tutti ad applaudire le pillole di saggezza, ma sfido chiunque a spiegare chiaramente il senso della frase…
Ma l’importante è la salute, anche se il premier ci dice che il peso del servizio sanitario è ormai insostenibile. Del resto, staremo tutti meglio. Pochi soldi da spendere in tabacchi, ristoranti e carburanti significano un livello di vita più sano, con maggior movimento a piedi quindi con minori effetti deleteri su colesterolo, obesità, glicemia, malattie cardiocircolatorie e polmonari.
C’è solo un appunto… Camperemo più a lungo, ma godremo più a lungo della pensione. Urge trovare rimedio, tipo l’eliminazione forzata al compimento dei 75 anni!
Il paese di Pulcinella
Certo è che siamo messi bene…
Vabbè che ci sono varie ondate di caldo ed è facile “sbroccare”, ma a tutto c’è un limite.
Nell’intervista a “der Spiegel” Monti dice che i governi hanno il compito di “educare” i parlamenti, e qui viene fuori il bocconiano che ci deve spiegare tutto, come appunto è nella sua natura di professore che tiene la lezioncina.
Gli stessi tedeschi, che lo consideravano uno dei loro (addirittura il “genero ideale”…sigh), hanno parlato di attacco alla democrazia, tanto che SuperMario ha dovuto poi ritrattare dicendo che è stato frainteso e che anzi il controllo parlamentare sui governi vada rafforzato….tutto ed il contrario di tutto, ed il nostro premier deve porgere tante scuse.
Ovvio che i tedeschi non siano disposti a finanziare il debito italiano, e nessuno lo pretende, ma Monti avrebbe dovuto ribadire con maggiore incisività che fino ad ora, in termini di PIL, abbiamo versato molto più della Crante Cermania e che ci siamo impegnati a versare ancora fior di soldoni per il fondo salva stati. Non solo, ma senza tutti questi esborsi, il nostro debito sarebbe inferiore e di molto.
Monti parla di un certo risentimento antitedesco in Italia, ma non si accorge, oppure fa finta di non accorgersi, che in realtà è esattamente l’opposto.
Spera poi di essere ricordato come colui che ha salvato il paese dalla rovina. Mah, leggendo i dati l’altro giorno sulla disoccupazione, ed oggi sulla recessione e del calo della produzione industriale, mi viene da pensare che forse ci sta rovinando lui.
Oggi esce un’altra intervista, questa volta al Wall Street Journal, in cui il premier dice che con Berlusconi lo spread sarebbe a 1200 (cavolo, nemmeno la Grecia è a tanto!). Un colpo basso che lo ha costretto a telefonare al suo predecessore per porgere le immancabili scuse e dire, come al solito, che era stato frainteso, e che i calcoli si basavano su ipotetiche proiezioni. Poi, come i bambini che reagiscono con i dispettucci, il PDL fa mancare il numero legale in aula per ben quattro volte: un comportamento davvero infantile, quello delle ripicche.
Infine ieri l’attacco di Di Pietro a Napolitano. Non mi sono particolarmente simpatici, né l’uno né l’altro, ma che a distanza di circa venti anni Di Pietro se ne venga fuori con la faccenda che Napolitano era legato ai poteri forti dell’URSS e di ricevere finanziamenti dai russi suona un po’ sospetto. Ma allora, se già in quel periodo il finanziamento ai partiti era illecito, perché lo stesso Di Pietro incriminò solo alcuni e non anche gli altri? Mistero….
se qualcuno me lo spiega…
Ci sono cose che non capisco.
Il governo Monti prima alza l’età pensionabile (senza scalini o scaloni), e poi per risparmiare pensa ai prepensionamenti…
Abbiamo file di malati che spesso stazionano per ore nei corridoi degli ospedali, e si cancellano i posti letto.
Lo stesso per i tribunali: cause che durano anni, e si chiudono i tribunali e si cancella l’istituzione del giudice di pace che almeno dirimeva le questioni meno gravose.
Abbiamo le casse statali a secco, lo ha detto il Monti alla Merkel, (chissà dove vanno a finire tutti i soldi che abbiamo pagato in più in questi mesi), ma diamo oltre 125 miliardi di euro al fondo salvastati.
Se Squinzi parla di macelleria sociale, Monti dice che si alza lo spread…Le sue manovre sino ad ora lo hanno forse fatto abbassare?
Boh, mistero, forse il caldo mi sta rimbambendo.
Lo spread, questo sconosciuto…
Ormai quasi tutti sanno cosa sia lo spread, ossia il differenziale tra il tasso di rendimento di un titolo a rischio insolvenza ed un altro titolo sicuro preso a riferimento, ma pochi conoscono il perché delle sue fluttuazioni. In pratica la valutazione dello spread varia a seconda del quantitativo di titoli pubblici acquistati da parte della BCE. Il governatore della Bundesbank tedesca non vuole che la BCE acquisti titoli pubblici, invocando il Trattato di Maastrich, che sta alla base della moneta unica, ma se si analizza a fondo questo trattato, si vede che l’articolo 104 proibisce alla BCE l’acquisto di titoli solo se effettuato direttamente dagli stati emettitori di detti titoli, ma non l’acquisto sul mercato di titoli sul mercato,libero e quindi già in circolazione. Infatti se uno stato vende titoli direttamente alla BCE è come se avesse stampato carta moneta, alimentando la svalutazione, ma se la BCE acquista una parte dei buoni direttamente dai privati questo processo non avviene, anzi si disincentiva la vendita di detti titoli da parte dei privati che temono la perdita di valore degli stessi. In poche parole la BCE avrebbe il compito di stabilizzare il valore dei titoli, ma la Bundesbank lo proibisce, per salvaguardare le proprie banche. Adesso, per frenare o far discendere lo spread, non conta tanto la manovra economica, ma la voglia della BCE di acquistare i titoli dei paesi in difficoltà, sostenendo così l’Euro, e l’influenza che eventualmente potrebbe avere Mario Monti nello spezzare l’asse franco-tedesco che impedisce detti acquisti. In poche parole, tutti quelli che incolpavano il governo Berlusconi di essere causa dello spread alto, ora che con il governo Monti questo differenziale non scende ai livelli di qualche tempo fa, dovrebbero rimangiarsi tutte le cavolate dette in quest’ultimo periodo, specialmente ora che pure la Francia è sotto attacco, dato che, in termini percentuali (quindi non assoluti) il suo spread è aumentato del 380% contro il nostro 180%. Se poi consideriamo pure che fonti autorevoli bisbigliano (nemmeno tanto) che pure l’integerrima Germania da anni barerebbe sull’entità del proprio debito pubblico, escludento dal computo passività per circa 428 miliardi di euro, gererate dalla KfW, (Kreditanstalt fuer Wiederaufbau, una specie di Cassa prestiti che eroga mutui per la ricostruzione), superando perfino il nostro debito pubblico! In poche parole, sarebbe lo stesso escamotage utilizzato dalla Lehmann & Brothers, per cui i debiti della KfW, se non esigibili, dovrebbero essere rifusi direttamente dallo Stato. La nostra Cassa depositi e prestiti invece, con le stesse funzioni della KfW, oltre ad emettere titoli e libretti postali, emette anche obbligazioni non garantite che però sono coperte da garanzia pubblica e conteggiate nel nostro debito…
Viste le bastonate che ci stanno dando, ad iniziare dalle agenzie di rating che tutto fanno meno che il loro lavoro, sarebbe il caso di dire: “Senti da che pulpito viene la predica!”.
Cosa ne pensate?