messi nel sacco
Solita presa in giro, far pagare ai consumatori i sacchetti al supermercato in cui vengono imbustate frutta e verdura con la scusa della salvaguardia dell’ambiente.
Una questione che personalmente non mi tocca : questi prodotti li acquisto al mercato oppure direttamente nel negozio dell’ortolano, dove posso metterli direttamente nel sacchetto di stoffa che porto sempre con me.
Se veramente questo Stato padre-padrone avesse tanto a cuore la salute sia nostra che dell’ambiente avrebbe semplicemente vietato l’uso dei sacchetti di plastica obbligandoci invece ad adoperare semplici sacchetti di carta, anche a pagamento. Così invece è manifesta l’usuale manovra per incassare altri soldi.
oggi si fa spesa
Oggi giorno di spesa.
Già’ perché a Bolzano ieri, 1^ maggio tutti i negozi sono rimasti chiusi. Non che mi dispiaccia, tutt’altro, ma non vedo perché i sindacati protestino contro le aperture festive di negozi e supermercati e non di altre attività. Non parlo delle emergenze, ospedali, forze dell’ordine, pompieri, luce, gas, ma perché nessuno si scandalizza se a restare aperti sono i ristoranti ed i parchi giochi? Mah, forse sono altre categorie, differenti da quelle dei commessi.
Dicevo…giorno di spesa, ed iniziano le incavolature. Forse è perché con l’aumentare dell’età sono diventata meno tollerante.
Appena arrivata, ecco che c’è il problema parcheggio. I posti ci sarebbero, ma la maggior parte delle persone per non perdere tempo a far manovra posteggia a cavallo delle strisce, così dove ci starebbero due macchine ce ne sta una sola.
Poi il carrello: quasi tutti lo trasformano in cestino delle immondizie: guanti monouso, dépliants delle offerte, liste della spesa…Questo quando va bene, altrimenti ci trovi anche roba mangiucchiata ed altro.
All’interno andrebbe meglio però…
Solitamente sono molto tollerante con i bambini, meno con le madri che permettono loro di fare di tutto. Eccoli correre tra gli scaffali, tramutati in fortini del far west, urtando tutto e tutti, o urlare a squarciagola perché mamma non compra loro la merendina preferita. Un sano scapaccione ci starebbe bene, una sgridata o al limite un’occhiataccia anche. No, le mamme procedono imperterrite, come se nulla fosse e se avessero le orecchie tappate.
Infine alla cassa. Bene, cosa costa, mentre la cassiera batte lo scontrino, iniziare a riporre la spesa nella borsa? No, accumulano tutto, poi con molta calma pagano, magari chiacchierando amabilmente con l’amica che l’accompagna o la cassiera stessa. Intanto gli acquisti si accumulano, e la coda si allunga. Capisco se si tratta di una persona anziana, l’età ha il suo peso, ma non lo concepisco per persone di 30 o 40 anni.
E così arrivo a casa con il mal di stomaco per il nervoso, anche se so che non ne vale la pena, ma ormai la maleducazione impera dappertutto!
(e a proposito di incavolature, mi chiedo su chi ricadano i costi dei concertoni del 1^ maggio… sì, certo li sostengono i sindacati, ma in questo periodo non potrebbero pensare di più ai disoccupati e meno alle canzonette?)
paradosso
Dal prossimo dai supermercati ed altri negozi spariranno i sacchetti di plastica, il che sarebbe un’ottima cosa se…
Già…se… invece di sostituirli non dico con le sporte di paglia delle nostre nonne, ma con le borse di tela (magari più capienti) attualmente in uso, che faranno? Borse in uno speciale materiale derivato dall’amido… E l’amido da cosa si ricava? Prevalentemente dalle patate. Allora coltiveremo patate per fabbricare sacchetti, mentre al mondo intere popolazioni muoiono di fame.
Cosa ne pensate?