La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Cicero pro domo sua.

Un mio dubbio.
I sindacati il 1′ giugno hanno portato in piazza i pensionati. Fermo restando che le pensioni minime non sono state toccate, le altre hanno avuto piccoli tagli. Per citare un caso personale, nonostante il recupero degli arretrati da gennaio a maggio, ho percepito comunque un importo superiore a quello dello scorso anno, mentre in tempi passati, con i precedenti governi, la rendita era rimasta inalterata per 2 o 3 anni.
Mi viene quindi in mente che i capi dei sindacati agiscano più che altro per salvaguardare le LORO pensioni, interessate da tagli ben più sostanziosi.
(foto ANSA)


ILVA

Scioperano i dipendenti dell’Ilva, però gli operai dovrebbero ricordarsi bene di chi l’ha affossata.
Innanzitutto certi ambientalisti che hanno agitato il presunto spettro della correlazione tra tumori ed inquinamento, correlazione MAI provata. Poi la magistratura, che ha iniziato indagini durate anni ed anni, chiudendo lo stabilimento e costringendo la proprietà a costose opere di risanamento.
La nostra siderurgia era la quarta al mondo, ma è stata letteralmente estromessa dal mercato a favore della concorrenza straniera dalla demagogia e dalle false motivazioni ambientali, come è successo ad Italcementi ed Alcoa.
Con l’energia elettrica che ormai costa cifre iperboliche, grazie anche alla scelta di privilegiare le fonti rinnovabili anziché ricorrere all’energia nucleare, la produzione non è più conveniente e questo spinge gli industriali o a delocalizzare o a vendere ad investitori stranieri, che però chiedono precise garanzie.
Questo è il caso di Ilva, che è stata privatizzata e venduta al colosso Arcelor-Mittal che è uno dei maggiori al mondo e rifornisce gran parte delle industrie automobilistiche, quando la FIOM avrebbe invece voluto statalizzarla, ossia trasformarla in uno dei tanti carrozzoni pieni di prepensionati, esodati, cassintegrati a vita.
La proprietà ha il DIRITTO di discutere degli esuberi e delle paghe e solo una seria contrattazione può garantire la rinascita dell’Ilva ed il rilancio dell’attività siderurgica.
Le proposte non devono essere dichiarate a priori come irricevibili, quindi il governo, nella figura del ministro Calenda, non deve parteggiare a priori con i lavoratori (magari in funzione di prossime elezioni), ma lasciare questo compito esclusivamente alle organizzazioni sindacali.


Solito parere personale

Siamo in periodo di recessione, tantissime le aziende costrette a chiudere o a ridimensionare fortemente la forza-lavoro. La disoccupazione sta raggiungendo picchi altissimi, specie tra i giovani, le donne, i meridionali..E i sindacati che fanno? Invece di battersi per una seria politica economica che contempli forti riduzioni fiscali per le aziende con incentivi alle assunzioni, indicono uno sciopero nel pubblico impiego perché i contratti sono bloccati e lo saranno anche per il 2015. (NB anche le pensioni oltre un certo importo sono bloccate o fortemente ridotte nell’adeguamento al costo della vita). I dipendenti pubblici, a differenza di quelli privati, per non parlare del “popolo delle partite iva”, possono contare sulla sicurezza del posto di lavoro ed a fine mese percepiscono comunque uno stipendio, anche se in taluni casi molti lavativi hanno obbligato un sindaco a scomodare perfino Gesù Cristo perché i suoi sottoposti lavorino. Certo è che se l’esempio venisse dall’alto, e se i nostri politici iniziassero a ridursi gli emolumenti come hanno fatto Grecia e Spagna, per non parlare poi dei magistrati per i quai ogni norma che tocca i loro emolumenti è incostituzionale, i sacrifici sarebbero accettati non dico più volentieri, ma con maggior consapevolezza da tutti i cittadini.

 

politici-cittadini-banca


Sacro e profano

Bene, anche la Chiesa paghera’ l’IMU sui suoi immobili destinati ad attivita’ commerciali, il che si tradurra’ in un costo aggiunto per i cittadini (tantissimi di inclinazioni “sinistre”) che si avvalgono delle scuole o delle cliniche gestite da religiosi che adempiono a questi compiti senza distinzioni di credo religioso o di opinioni politiche.

Adesso mi aspetto un altro atto di coraggio da parte del governo, ossia costringere i sindacati a rendere pubblici i loro bilanci.

Pur incassando una vagonata di soldi pubblici, non solo non sono tenuti alla presentazione dei bilanci, ma non sono nemmeno soggetti al controllo della Corte dei Conti. 


1968…2006

Caro Mario,

rispondo al tuo commento con un post dedicato interamente a te, anche perché non sapevo come mettere altrimenti i filmati.

Ricordo bene la discussione avvenuta in Torre in quel marzo 2006, una Torre allora frequentata e brillante, non il deserto silenzioso in cui si è tramutata attualmente.

Posso assicurarti che le forze dell’ordine non facevano le belle statuine, anzi alcuni finirono pure in Pronto soccorso con lesioni varie, perché impegnati ad impedire che i militanti di O.N. venissero linciati dagli autonomi. http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/03_Marzo/11/milano.shtml

http://it.wikinews.org/wiki/Scene_di_guerriglia_a_Milano_da_parte_degli_autonomi

Ora, e non scambiare queste mie parole per un’apologia del fascismo, se un corteo è stato regolarmente autorizzato dagli organi competenti e se chi sfila, pur lanciando slogan che suonano male alle mie orecchie, lo fa in maniera ordinata mi sta anche bene, nel senso che tutto questo rientra nel sacrosanto diritto di esprimere le proprie opinioni e di manifestare il proprio pensiero, che si sia in accordo con esso o meno. Possono farlo CIVILMENTE anche gli avversari, ma questi ultimi cercavano esclusivamente lo scontro fisico, come adesso sta purtroppo succedendo in val di Susa.

Per quanto concerne il 1968 hai ragione, non ero ancora decenne, ma ne ho letto e sentito parlare molto, e posso quindi affermare tranquillamente che non solo è stato necessario, ma addirittura DOVEROSO. Lo sfruttamento dei lavoratori è una cosa odiosa, ed a tutti deve essere garantito un dignitoso tenore di vita. Inoltre la sicurezza sul posto di lavoro è un imperativo dal quale non si può né si deve derogare. Però se giustifico i cortei operai e le loro manifestazioni, non posso fare altrettanto con quanto successo nelle scuole, università soprattutto.

Trento…due passi da casa mia, culla di quello che sarebbe diventato il terrorismo delle Brigate Rosse, Curcio e la Cagol ed i loro compagni… Un “insegnamento” che è continuato per gli anni a venire, non del tutto estirpato.

Capisco la voglia di cambiare il mondo, un mondo ingessato dal conformismo, incancrenito dalla corruzione, devastato dal clientelismo…ma distruggerlo causando un sacco di morti? Ricordi i furti e le rapine chiamate “espropri proletari”? Ricordi che ad un certo punto perfino Pasolini si mise contro il PCI quando disse che i veri proletari erano i poliziotti che prendevano una miseria e che rischiavano la pelle? Quei poveri cristi in grigioverde invisi a tutti che avevano il solo torto di adempiere al loro dovere e che contarono pure loro vittime, ormai dimenticate.

Sono stati tempi bui che ora cerchiamo di seppellire nemmeno sotto un velo, ma sotto un macigno. Ed ancora adesso c’è gente che ne paga le conseguenze, come Torregiani che sta in sedia a rotelle, mentre Battisti se la gode al sole, viziato e coccolato prima dalla Madame (italo)francese e poi dal Lula e da chi lo ha sostituito.

Per dirla chiara, come la penso, anche i sindacati hanno le loro responsabilità. Innanzitutto credo che siamo l’unico paese al mondo con una miriade di sigle sindacali: la triade CGIL-CISL-UIL, aggiungici CISNAL, SinPa ed un’altra serie di sigle minori, altre addirittura locali, ulteriormente suddivise per rami di attività (fabbriche, pubblico impiego, trasporti, comunicazioni e chi ne ha più ne metta…). Sindacati che cercano adesioni per COLORE POLITICO. Ma che cavolo c’entra? Forse che le esigenze ed i sacrosanti diritti di un operaio democristiano erano differenti da quelle di uno comunista od ex-fascista? Il diritto al lavoro, alla sicurezza, alla dignità era e dovrebbe essere a tutt’oggi uguale per tutti a prescindere dall’orientamento politico, quindi via tutte le sigle e sindacato UNICO.

Ma allora quante chiappe si troverebbero senza sedia e senza il necessario trampolino di lancio per un incarico politico? Sono queste le storture che mi lasciano perplessa, anzi mi fanno incavolare di brutto!

Buona giornata con un abbraccio

Loredana

(PS. Per inciso…Sono stata rappresentante sindacale pure io, sempre CGIL..d’accordo che l’ufficio non è la fabbrica, ma certi discorsi che facevano, specie negli ultimi tempi, non mi andavano proprio….)