Senza titolo
Che farmene delle stelle,
di questo vento leggero che mi accarezza la sera;
che farmene di una finestra spalancata sul mondo,
sull’orizzonte, se tu non ci sei?
Tutto ha una luce diversa se sei qui con me.
Tutto ha senso solo se posso raccontartelo.
Ghiannis Ritsos
Senza titolo
Parlami. Prendimi per mano.
Dove sei adesso?
Ti dirò tutto. Non ti nasconderò niente.
Dove sei adesso? Se solo ci potessimo toccare,
se le nostre separate entità potessero incontrarsi e incastrarsi
come un puzzle cinese…
Muriel Rukeyser
Senza titolo
Uno estraneo mi guarda,
uno estraneo mi parla,
sorrido ad uno estraneo,
parlo ad uno estraneo,
un estraneo m’ascolta,
davanti
alle sue pene
pulite e bianche
piango,
sulla solitudine che unisce
gli stranieri.
Maram al Masri
(Illustrazioner Edvard Munch)
Senza titolo
Potrei anche dire che l’amore è come l’alcool.
Lo provi una volta, ti fa girare la testa, ne vuoi ancora e ancora.
Ti fa sentire male, tanto male che dirai di non voler provare mai più.
Ma poi, al prossimo bicchiere ci ricascherai.
E non dirai di no. –
Charles Bukowski.
Senza titolo
Conducimi fino alla tua bellezza con un violino infuocato,
conducimi attraverso il panico finché non sarò al sicuro.
Sollevami come un ramoscello d’olivo
e sii la colomba che mi riconduce a casa.
Conducimi fin dove finisce l’amore.
Leonard Cohen
Senza titolo
Si perdono lontani i rilievi delle teste degli uomini:
là io rimpicciolisco – non mi vedranno più,
ma nei libri cari e nei giochi dei bambini
risorgerò per dire come il sole splende…
Osip Mandel’stam
Senza titolo
Vorrei che la mia anima ti fosse
leggera
come le estreme foglie
dei pioppi, che s’accendono di sole
in cima ai tronchi fasciati
di nebbia –
Vorrei condurti con le mie parole
per un deserto viale, segnato
d’esili ombre –
fino a una valle d’erboso silenzio,
al lago –
ove tinnisce per un fiato d’aria
il canneto
e le libellule si trastullano
con l’acqua non profonda –
Vorrei che la mia anima ti fosse
leggera,
che la mia poesia ti fosse un ponte,
sottile e saldo,
bianco –
sulle oscure voragini
della terra.
Antonia Pozzi – 5 dicembre 1934
Cosa ne pensate?