La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Lo specchio del paese

Botte da orbi che nemmeno nei paesi del terzo mondo, commessi della Camera contusi (beh, con quelloche prendono, un po’ di rischio possono anche assumerselo).

Loredana Lupo del M5S che si becca uno sganassone da parte del questore Stefano Dambruoso di scelta civica.

Grillini che cantano l’Inno di Mameli o che si bendano la bocca, altri del Sel che cantano Bella ciao. Insulti a tutto spiano, epiteti di fascista a tutti, di qualsiasi colore siano… per fortuna nessuno ha cantato “Meno male che Silvio c’è”… Il quadro sarebbe stato completo!

 

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Il pollaio

Come un maestro vecchio stampo, Napolitano ha rimproverato tutti. Gli argomenti che ha apportato sono ovvi, quali la collaborazione tra i vari partiti – specialmente i maggiori -, prescindendo dalle ideologie, ed iniziando dalle cose che accomunano e dagli argomenti più urgenti per il bene del paese, quali l’occupazione ed il rilancio dell’economia (che sono poi tra i punti segnalati dai dieci “saggi”).

Tutti al momento applaudono, tranne i soliti grillini, ma già poco dopo iniziano i paletti… La Lega, tramite Maroni, avrebbe posto il veto su Amato, memore dello scippo attuato sui conti bancari, anche se Amato ha dichiarato che non avrebbe più proposto una simile manovra; il Sel è restio ad un qualsiasi governo di larghe intese se questo prevede la partecipazione del PdL. Lo stesso ha fatto Fratelli d’Italia, restio ad un governo Amato per le sue passate militanze nelle fila craxiane, anche se sarebbe disposto ad appoggiare un’eventuale guida di Renzi… E difficile sarà anche mettere d’accordo le due anime del PD, la vecchia e la nuova.

Intanto Grillo annuncia sfracelli e la bancarotta dell’Italia entro l’autunno, incurante che le sue dichiarazioni possano affossare la Borsa. Ricorda tanto il “muoia Sansone con tutti i Filistei”, crollerò io (come è successo ieri in Friuli Venezia Giulia), ma nessuno sopravviverà. Davvero un alto senso dello stato!

E nel frattempo, nel PD si sta giungendo alla resa dei conti…fratelli coltelli. E mi fa specie vedere che danno ancora la parola alla Bindi…

Il pollaio è tutto in movimento.


Dicono…

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… che Berlusconi sia il vero vincitore perché sarebbe l’artefice della rielezione di Napolitano.

Vincitore?

Ci ritroviamo una camera a forte maggioranza della sinistra, grazie al premio di maggioranza del porcellum (e che il PDL non si lamenti, perché prima gli andava bene), la presidenza delle due camere in mano alla sinistra (Grasso PD e Boldrini Sel), un Presidente della Repubblica ex PCI e tra poco un governo a guida Amato o, forse, Enrico Letta.

Certo che nulla è cambiato: la scelta di Napolitano era “obbligata”, e tanto di cappello a lui per aver accettato. Solo che adesso Bersani deve mangiarsi le mani e rimproverare se stesso. Se avesse accettato subito di fare un governo di larghe intese con il PdL, come si dovrà fare adesso – condizione posta da Napolitano per la sua ricandidatura -, invece di mendicare i voti dal M5S e farsi sbeffeggiare da tutti, il PD non sarebbe allo sbando e lui ne sarebbe ancora a capo ed il partito non sarebbe a rischio scissione. Sono rimasta sinceramente male vedendo le sue lacrime all’atto dell’elezione.

A me preme una forte maggioranza ed una buona opposizione, ma in Bersani è prevalsa la logica di partito.

Ma se Sparta piange, Atene non ride.

Berlusconi, checché tanti lo dicano, per mio conto non è il vincitore. Non ci sono vincitori, ma solo perdenti. Bersani per quanto esposto prima, e Grillo, che credeva di ricattare con la sua frase “se votate Rodotà si apriranno praterie per il governo”. Perde anche Sel, ritenendo conclusa la sua alleanza col PD, e che cerca ora di aggrapparsi a Grillo.

Vincente forse è il solo Napolitano, che si è dimostrato ligio alle istituzioni, e di fatto sta trasformando l’Italia in una repubblica di tipo presidenziale, in quanto tutto dipende da lui.

Speriamo bene…


Letto a tre piazze

 

La primavera del prossimo anno si avvicina e con essa pure le elezioni. Il PD sembra avere un vantaggio di circa sette punti sul PdL, e così, nonostante un premio ancora da stabilire per il partito che ottiene I maggiori consensi, urge trovare alleanze per raggiungere una maggioranza per poter governare stabilmente l’Italia. Un partner ormai è certo, il SEL di Vendola, ma non è sufficiente. Chi sarà il terzo incomodo? Vendola non vuole Casini, troppo “cattolico” e quindi contrario alle unioni omosessuali (e vorrei ben vedere, nei panni del governatore pugliese). Bersani non vuole Di Pietro, (addio definitivo a Vasto) perché non sostiene il governo Monti e sta attaccando il Colle.

Lo stesso PD deve far fronte alla fronda interna di Matteo Renzi, che mira a sostituire i grandi vecchi della vecchia nomenclatura scalzandoli…

Qualcuno ipotizza che l’ostracismo a Casini (disposto a tutto pur di avere un posticino assicurato)sia solo una montatura, puro fumo nei occhi, e che prima o poi lo imbarcheranno comunque in una maggioranza che sarà tutta da vedere…

Non so se ridere o se piangere, ma purtroppo non sto parlando del film con Totò…