Sant’Ambrogio
Il mercatino di Natale in piazza Duomo non è ancora pronto: ci sono già alcune casette di legno già montate, ma ancora allo stato grezzo, senza luci e nemmeno addobbi; inoltre verrà inaugurato proprio domenica 11, quando ritorneremo a casa.
Quindi non ci resta che andare a vedere la fiera degli “Obej, Obej” in piazza Castello.
Non è nemmeno valsa la pena di scattare foto: una doppia fila lunghissima di bancarelle sotto dei gazebo bianchi, dove vendevano di tutto: dai panini con la porchetta agli arancini siciliani, dal panforte senese allo strudel altoatesino, cuneesi al rhum, poi sciarpe, berretti, guanti, calzini e perfino mutande. Oggetti per la casa (tovaglie, cuscini, una pasta miracolosa che toglie tutte le macchie di unto), bigiotterie, stampe di santi e Madonne. Ogni tanto una bancarella con DVD e vinili, una sezione dedicata ai libri, ma esposti in maniera un po’ caotica. Di quello che piaceva ai bambini (da qui la dicitura O bej!), come i giocattoli, niente, tranne un banchetto con delle Barbie e qualche venditore di palloncini.
Dolciumi, come ho detto, alcuni tipici di altre parti d’Italia, pochi dedicati alla tradizione locale: ad esempio erano più i torroni e mandorlati siciliani di quelli cremonesi. Un solo banchetto di zucchero filato, con il suo inconfondibile profumo, però questo dolciume al giorno d’oggi non attira più. Invece erano molto numerose le collane di marroni infilate come da tradizione.
Il giro ha portato via solo un’oretta, quindi siamo ritornati in centro, con alcune zone completamente proibite al traffico per via dell’inaugurazione della stagione operistica della Scala, con la Madama Butterfly.
Il centro è tutto uno spettacolo di luci, anche se ancora poco visibili per via dell’ora ancora diurna.
Ecco allora l’albero in piazza Duomo
ed il solito in galleria sponsorizzato da Swarovsky.
La cupola è illuminata, ma poco visibile: quando è scuro, diventa di un bell’azzurro brillante.
La solita cascata di luci sotto i portici della Rinascente, come pure la facciata dell’edificio.
Beh, non poteva mancare una visita al Sant’Ambroeus, anche questo in una galleria piena di luci,
con i suoi dolci che celebrano sia il Natale che la Madama Butterfly (le immagini purtroppo risentono dei riflessi delle vetrine).
Gli stessi argomenti sono ripresi dall’altra prestigiosa pasticceria Cova.
In piazzetta Liberty è stata allestita una piccola pista di pattinaggio, circondata da alberelli molto particolari.
Sempre per la gioia dei bambini…tanti palloncini
nei pressi di piazza San Babila.
Altre belle zone sono via Bagutta
e le due strade dello shopping, Montenapoleone
e Spiga.
Non ho guardato le vetrine, Gucci, Cartier, Ermenegildo Zegna, Valentino, Tiffany, Dolce e Gabbana, tutte griffe che non mi posso certo permettere 🙂 : mi sono limitata a guardare le vetrine e le decorazioni di Natale. Molto carine quelle di Dolce e Gabbana, dove ogni vetrina era dedicata ad un’opera lirica, rivista in chiave spiritosa, ma il marchio della ditta impediva di fare delle belle fotografie.
L’aria di Natale inizia a farsi sentire anche qui… e certe vetrine fanno ritornare bambini.
6 e 7 dicembre 2010
Piove… Non piove… Non si capisce bene, perché se guardo le pozzanghere non c’è traccia di gocce, ma dopo qualche minuto che si passeggia, la faccia è tutta bagnata da questa acquerugiola uggiosa che si insinua, trasportata dal vento, anche sotto l’ombrello e si intravede, fine e sottile, solo attraverso la luce dei fari. È come vivere immersi in una nuvola, che ti avvolge completamente, mentre l’umidità ti penetra fin dentro le ossa. Questa è Milano in inverno. A parte che tra qui e Bolzano sono settimane che mi sono scordata di cosa sia il sole. Sembra di interpretare un vecchissimo film con Paul Newman, “Quintet”, dove la Terra era perennemente avvolta da una nebbia grigiastra, incombente ed allucinante, tanto da spingere molti ad inventare un gioco simile alla roluette russa per trovare una giustificazione al suicidio indotto da quella cupa atmosfera. Per fortuna qui ci sono le luci natalizie… Però..c’è un però… Le luci, si sa, costano, ma vedere le porte ( Venezia, Romana e Ticinese) ed, ancora peggio, corso Venezia, il Broletto e piazza Cordusio illuminate dalle luci rosate sponsorizzate dalla “Gazzetta dello Sport” o l’altissimo abete di Piazza Duomo (oltre 40 metri) completamente avvolto dagli stands verde-acqua di Tiffany, simili a pacchi regalo infiocchettati, fa un po’ tristezza…
Oggi poi è sant’Ambrogio, ed i milanesi che non sono partiti per il lungo ponte dell’Immacolata si riverseranno tutti in centro. Pure noi, che volevamo sottrarci a questa abitudine, siamo stati coinvolti, ed ahimé, ci aggregheremo a quella massa vociante e scomposta…
Come immaginavamo, abbiamo dovuto desistere dall’entrare nei negozi, in quanto tutti i meneghini che non si erano allontanati per il ponte si sono ritrovati in centro per lo shopping, formando code incredibili. Ci siamo quindi limitati a passeggiare sotto la pioggia, con una sosta al sant’Ambroeus per un caffè e per ammirare i capolavori di pasticceria esposti in vetrina (panettoni decorati in varie forme artistiche con cioccolato, zucchero e marzapane). Sotto il porticato di Corso Matteotti ad un certo momento sono transitati alcuni ragazzi (7 o 8 al massimo), con tamburo e vessilli della CGIL che si preparavano alle immancabili contestazioni per l’apertura della Scala. Il tempo per fare casino lo trovano sempre, ma quello per studiare?
Via Montenapoleone e via Dante invece sono uno spettacolo per le decorazioni: la prima con grosse palle dorate e rami verdi, l’altra con lampioni di stoffa simile a seta che cambiano continuamente colore ogni pochi secondi.
Cena a Monza e ritorno quasi immediato per vedere il secondo tempo dell’Inter che perdeva contro il Werder Brema…unica nota positiva di una giornata stressante.
E domani si ripete al Christmas Village… Brrrr
Cosa ne pensate?