L’uccelletto
Proprio ho sperato che volasse via e non cantasse sempre davanti a casa mia. Gli ho battuto le mani dal limitare quando non ho potuto più sopportare. Mio in parte il torto deve essere stato l’uccelletto non era stonato. E qualcosa non va, qualcosa manca, in chi vuol far tacer uno che canta. Robert Frost
Conoscenza della notte
Io sono uno che ha conosciuto la notte. Ho fatto nella pioggia la strada avanti e indietro. Ho oltrepassato l’ultima luce della città. Io sono andato in fondo al vicolo più tetro. Ho incontrato la guardia nel suo giro ed ho abbassato gli occhi, per non spiegare. Io ho trattenuto il passo e il mio respiro quando da molto lontano un grido strozzato giungeva oltre le case da un’altra strada, ma non per richiamarmi o dirmi un commiato e ancor più lontano, a un’incredibile altezza, nel cielo un orologio illuminato proclamava che il tempo non era giusto, né errato. Io sono uno che ha conosciuto la notte. Robert Frost
La strada che non presi
Due strade divergevano in un bosco giallo
e mi dispiaceva non poterle percorrere entrambe
ed essendo un solo viaggiatore, rimasi a lungo
a guardarne una fino a che potei.
Poi presi l’altra, perché era altrettanto bella,
e aveva forse l’ aspetto migliore,
perché era erbosa e meno consumata,
sebbene il passaggio le avesse rese quasi simili.
Ed entrambe quella mattina erano lì uguali,
con foglie che nessun passo aveva annerito.
Oh, misi da parte la prima per un altro giorno!
Pur sapendo come una strada porti ad un’altra,
dubitavo se mai sarei tornato indietro.
Lo racconterò con un sospiro
da qualche parte tra anni e anni:
due strade divergevano in un bosco, e io –
io presi la meno percorsa,
e quello ha fatto tutta la differenza.
Robert Frost
E miglia da percorrere
Il mio cavallo trova forse strano
che io sosti ove non c’è casa all’intorno,
tra i boschi e il lago coperti di ghiaccio
nella sera più buia dell’anno.
Fa tinnire i sonagli delle briglie,
quasi a chiedermi se sto sbagliando.
Non c’è altro suono, fuori del fruscio
del vento lieve e dei fiocchi che cadono.
Profondi e scuri sono i boschi e belli,
ma ho promesse da mantenere
e miglia da percorrere, prima di dormire,
e miglia da percorrere, prima di dormire.
Robert Frost (1874-1963)
Fuoco e ghiaccio

L’incredibile terra di ghiaccio e fuoco
L’islanda è conosciuta come la terra del fuoco e del ghiaccio e queste immagini ne catturano l’essenza perfettamente. Queste immagini mozzafiato scattate da Lurie Belegursch mostrano il contrasto unico tra le sculture di ghiaccio che si formano e decine di gradi sottozero e i cieli rossi al tramonto che si riflettono in esse
Dicono alcuni che finirà nel fuoco
il mondo; altri nel ghiaccio.
Del desiderio ho gustato quel poco
Che mi fa scegliere il fuoco,
Ma se dovesse due volte finire,
So pure che cosa è odiare,
E per la distruzione posso dire
Che anche il ghiaccio è terribile
E può bastare.
Robert Frost
s
Ottobre
O silenzioso mite mattino d’ottobre,
le foglie son mature per cadere;
il vento di domani, se avrà forza,
le spazzerà via tutte.
Chiamano i corvi sopra la foresta;
domani forse a stormi se ne andranno.
O silenzioso mite mattino d’ottobre;
lento comincia le ore di questa giornata.
Fa’ che il giorno ci sembri meno breve.
Non ci dispiace se tu dolcemente ci illudi,
illudici nel modo che tu sai.
Stacca una foglia allo spuntar dell’alba,
a mezzogiorno stacca un’altra foglia;
una dai nostri alberi, ed un’altra
molto lontano.
Trattieni il sole con nebbie gentili;
incanta la campagna d’ametista.
Ma piano, piano!
Per amore dell’uva, se non altro,
i cui pampini bruciano nel gelo,
i cui grappoli andrebbero distrutti
per amore dell’uva lungo il muro.
(Robert Frost)
Una canzone per Bobby Long
Ci sono quelle cose che si acquistano e poi si dimenticano: in un armadio, in fondo ad un cassetto, sul ripiano di uno scaffale… Mi succede a volte con libri, che non riesco ad iniziare e si accumulano sul comodino ed è accaduto anche con un DVD acquistato non so quanto tempo fa…. Vedere “Una canzone per Bobby Long” è stato quindi una bella sorpresa…
Un film di Shainee Gabel che rivela uno strepitoso John Travolta che si cimenta perfino nel blues, e molto bene per giunta ed una bravissima Scarlett Johansson.
La storia è alquanto strana: un’adolescente, Purslane, avuta notizia della morte della madre Lorraine con la quale era sempre in contrasto, si reca al suo funerale a New Orleans però a causa di un contrattempo, (il convivente la avvisa in ritardo), non giunge per tempo alle esequie.
Là entra in contatto con Bobby Long ed il suo amico Lawson Pine, due disadattati, alcolizzati incalliti, paghi di quel poco che possiedono e che vivono nel ricordo di Lorraine in una squallida abitazione di proprietà della defunta che l’ha lasciata in eredità alla figlia, ma con la condizione che i due possano abitarci per un anno. La loro esistenza trascorre in modo monotono, trasandato, priva di emozioni. di aspettative, di sogni per un futuro migliore, ultimi tra gli ultimi, anzi tra gli invisibili, come spesso amava citare Bobby, tra una sbronza e l’altra e qualche seduta di pesca al fiume.
Solo più tardi, notando la marea di libri che ci sono in casa, la ragazza viene a conoscenza del fatto che Bobby era un insegnante universitario e Lawson il suo assistente ed ora scrittore fallito che desidera sempre scrivere un libro sulla vita del suo amico, ma ogni volta, insoddisfatto del risultato, distrugge le pagine scritte. Per tutto il film, tantissime le citazioni letterarie e poetiche, di Robert Frost, di Dylan Thomas, di Thomas Stearns Eliot ed altri….
Desiderosa di rendersi indipendente, Purslane cerca lavoro come cameriera, ma i due uomini invece cercano di elevarla intellettualmente costringendola a frequentare la scuola.
La storia si dipana tra i contrasti esistenti tra il duo di amici e la ragazza che convive forzatamente con loro e sull’aleggiare del ricordo di Lorraine, cantante di blues,che permea tutto il film, amata da tante persone, ed il ricordo amaro che invece ne ha la figlia.
Piano piano, la convivenza porta a galla le vite dei tre personaggi che imparano così a conoscersi meglio, rivangando episodi ormai sopiti nella memoria, specie relativi all’infanzia della ragazza che aveva preferito dimenticarli.
Ognuno dei tre personaggi alla fine trova un’occasione di riscatto dall’abisso in cui era caduto. Purslane raggiunge il diploma e riesce ad accedere all’Università. Bobby Long, pur ammalato di tumore, accertato che la ragazzina è sua figlia – particolare che non appare nel libro dal quale è tratto il film – rinuncia a bere mentre Lawson finalmente riesce a terminare la biografia dell’amico.
Per sfondo una insolita New Orleans, assolata e calda, niente “Mardi gras”, niente quartiere francese, ma c’è comunque il Mississippi dove si recano a pescare i due uomini e ci sono le baraccopoli negre, in più dei bellissimi blues, un paio interpretati dall’autore, un grande Grayson Capps, un altro paio da John Travolta, come cantante una vera e piacevole sorpresa….
Ed alla fine Purslane e Lawson porteranno il libro, finalmente edito, sulla tomba di Bobby mentre in sottofondo si ode una citazione di Robert Frost, quella che appare come suo epitaffio …
“Ho avuto una lite d’amore con il mondo”
Cosa ne pensate?