La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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nebbia-e-brina

Ci è andata bene, per quanto concerne il ritorno a casa.

Siamo partiti una mezz’ora più tardi del solito, in quanto il meteo segnava nebbia, quindi verso le 9.30. Strade incredibilmente vuote, traffico fino a Bergamo assai scorrevole. Dopo Bergamo, ecco una leggera foschia, tramutatasi in nebbiolina alle porte di Brescia. Passata questa città, la nebbia si è infittita ancora di più, tanto che eravamo quasi propensi a proseguire per l’autostrada anziché tagliare per la bretella Peschiera-Affi.

Poi abbiamo preferito quest’ultima soluzione. Iniziata la bretella…nebbione. Si vedevano solo i bordi della strada, con i cespugli carichi di brina (o galaverna? Non ho mai capito bene la differenza). Era da anni che non vedevo questo fenomeno, piuttosto usuale quando ero bambina a proprio di fronte alla mia casa c’erano le campagne e che dava l’impressione di una prima nevicata.

Poi, all’improvviso, il velo di nebbia è scomparso ed il cielo è diventato limpidissimo.

Nel frattempo, mentre la nostra corsia era libera e scorrevole, l’altra era letteralmente intasata di veicoli che procedevano lentissimamente: auto e camper di ritorno dal lungo ponte (per i milanesi iniziato ancora il giorno 7) trascorso in montagna o a visitare i vari mercatini. Un traffico quasi fosse il classico esodo estivo.

Questo fino alle porte di Bolzano, dove siamo arrivati ancor prima del previsto.

Nebbia addio…  🙂 


Stress

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Ed oggi siamo ritornati.
Viaggiare a fianco di un guidatore nervoso è stressante. Avrei voluto godermi il viaggio tranquillamente, ma la prima parte è stata un incubo.
Fino ad oltre Brescia è stato un continuo sbuffare di mio marito per il traffico intenso.
Molti si recavano infatti al lago d’Iseo per ammirare l’opera di Christo (ne parlo più sotto).
Poi mi ha chiesto se era meglio tagliare per la solita bretella Peschiera – Affi o proseguire sull’autostrada. Non vedendo code, gli ho consigliato la bretella.
Non l’avessi mai fatto!!!
Ha iniziato a brontolare perché un caravan procedeva troppo lentamente e non c’era spazio per sorpassare, inoltre era iniziato pure a piovere. Poi alla fine della bretella, essendoci comunque traffico, si era creato un imbuto quando, dalle due corsie si è passato alla corsia unica.
Rientrati in autostrada altra brontolata per l’alto numero di tedeschi. Grazie al cielo poi per incanto è tornato a splendere il sole , le corsie si sono liberate e così è tornato il sereno anche nell’abitacolo. 🙂

Scrivevo prima dell’opera di Christo.
Già dopo Bergamo le segnalazioni luminose in autostrada indicavano l’uscita a Palazzolo per i “Floating piers”
Certo, è una cosa originale, questo non si può negare, però definirla “arte” a mio parere è eccessivo. Duecentomila cubi di polietilene (e qui c’è un poco d’Italia, in quanto scoperta del nostro premio Nobel Giulio Natta) galleggianti sull’acqua e ricoperti di un telo arancione, come molte stradine del paese di Sulzano.

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Tre chilometri di passeggiata larga sedici metri sul lago. Mi hanno obiettato che l’opera è stata finanziata interamente dall’artista (?), anche se su un sito ho letto che ha contribuito anche la Beretta di Brescia.

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Meritevole quindi che, a fronte di un’indubbia pubblicità al Lago d’Iseo ed al ritorno economico provocato dalle innumerevoli presenze di turisti da ieri – giorno dell’inaugurazione – al 3 luglio – quando l’opera verrà smantellata – non ci sia stato esborso di denaro pubblico. Ricordo però che i veri artisti si sono avvalsi molto spesso dei contributi di mecenati che commissionavano loro le opere.
Del resto,a pensare che sia solo “un’opera” e non “un’opera d’arte” non sono solo io.
E mi ha ricordato tanto la “Merda d’artista ” di Piero Manzoni (ma c’è stato davvero qualcuno che ha comprato una simile schifezza?) o le tele tagliate di Lucio Fontana. L’arte deve trasmettere qualcosa, queste opere non mi dicono nulla, ma forse sono dalla parte del torto e di arte non capisco assolutamente nulla.

http://www.bergamonews.it/2016/06/17/philippe-daverio-lopera-di-christo-e-una-baracconata-come-la-donna-cannone/226757/

http://video.corriere.it/sgarbi-floating-piers-christo-passerella-il-nulla/e0bf92bc-362e-11e6-88d7-7a12a568ff47


Inviato dal Veloce promemoria


Tour de force

Ieri il rientro a Bolzano, con un cielo che più grigio non si poteva: nuvole che incombevano sull’autostrada ma in compenso facevano risaltare meglio il verde tenero dei campi che la fiancheggiano ed il rosso dei papaveri che iniziano a decorare i cigli.

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A4 – bretella Peschiera Affi – A22…e appena imboccata mi sento quasi a casa. Finalmente montagne, non distanti come in pianura padana, ma vicine, quasi come un abbraccio. Qui invece la fanno da padroni i sambuchi, con i loro ciuffi fioriti e le robinie, con lunghi grappoli bianchi. Ecco finalmente l’inceneritore…lo so, non è un bel biglietto da visita, anche se ne hanno curato la parte architettonica, ma è comunque il segnale che a poche centinaia di metri c’è il casello.

inceneritore
Appena arrivata, disfatto le valige e subito dopo un paio di lavatrici, prima di tutto la biancheria da casa usata a Milano: lenzuola, asciugamani, tovagliette; anche stamattina altre due lavatrici, tanto per tenermi in esercizio, camicie e biancheria intima. Poi da domani a venerdì devo davvero correre: cambiare gli pneumatici invernali alla Smart, il collaudo biennale all’Audi,  rinnovare la tessera ACI, acquistare la vignette per l’autostrada austriaca perché domenica, subito dopo aver votato,  ripartiamo per la Croazia;  la seduta mensile dal fisioterapista; naturalmente stirare tutta la biancheria portata da Milano che ho lavato; varie incombenze in banca ed assicurazione. Invece aspetto ancora per il cambio armadio, visto il tempo balordo.

Ah, catalogare, ma una parte la farà mio marito, i DVD ed i libri acquistati a Milano… Per ora, aperto il pc solo per postare queste poche righe e per controllare la banca.



Allora..

Allora..
Si torna a casa dopo quattro settimane a Milano (era da tempo che non trascorrevamo così tanto tempo là ).
Sulla smart ci stanno 2 valigie (la mia e quella di mio marito, ed ho già scritto che per noi donne fare la valigia significa saper cosa lasciare a casa e non cosa portare dietro, quindi bella carica), due beauty case (idem), un borsone con la biancheria di casa (lenzuola, asciugamani etc), la borsa con computer ed accessori, incluso il Kindle, carcicabatteria vari ed un disco esterno, alcuni sacchetti con i regali avuti per il compleanno inclusa una piantina, sacchetti con una decina di libri, una quindicina di DVD, , una cinquantina di Tex Willer , varie cose acquistate a Torino (gianduiotti, bottiglia di Bicerin), un paio di bottiglie di whisky, tutte le cibarie rimaste nel frigorifero…spero di non aver dimenticato nulla…
E COSA TROVIAMO?
Che sono iniziati i lavori per sostituire l’ascensore!
Fortuna che abitiamo solo al secondo piano, ma sono sempre 40 gradini.


Inviato dal Veloce promemoria


Di ritorno

 

 

 

 

 

 

erlangen11811387_728808983912338_1744697494494307846_nEccomi di ritorno…

Il viaggio questa volta è stato molto meno stressante; comunque al confine tra Germania ed Austria sulla corsia opposta c’erano 8 o 9 chilometri di coda.

Siamo stati fortunati anche con il tempo: anche se è rinfrescato parecchio non ci sono stati problemi perché siamo partiti ben attrezzati, anche se pure il giorno dopo essere arrivati avevo ancora qualche linea di febbre ed una tossetta fastidiosa. Purtroppo abbiamo dovuto rinunciare a vistare Wűrzburg, ma in compenso ci siamo ritrovati con una coppia di amici che sta a Bad Windsheim e con i quali ci eravamo incontrato sia a Merano che a Fiè.

Però c’erano altre città da visitare, questa è stata la volta di Fűrth e Forchheim, e la stessa Erlangen è una cittadina molto vivibile. Un poco alla volta posterò le foto (sempre fatte con il cellulare, quindi di qualità non eccelsa 😦 ), ma come ricordo sono più che valide. In albergo ormaici trattano come fossimo di famiglia: non so quante volte abbiamo soggiornato là, anche perché abbiamo fatto tappa sia all’andata che al ritorno quando ci siamo recati in Belgio a Bruges.

Adesso vado a caricare la lavatrice 🙂

Un saluto a tutti.


Ritorno alla base

 

Mai come questa volta non vedevo l’ora di tornarmene a casa. Mai come questa volta abbiamo avuto tutta una serie di coincidenze sfavorevoli (iniziando dalle influenze) che, pur costringendoci a fermarci una settimana in più, non ci ha permesso di partecipare a molte cose che avevamo programmato o, almeno di girare per la città visto che le giornate erano anche molto belle. Però, come si dice, casa, dolce casa…e la prossima volta, speriamo meglio.