Vallanzasca
Bene, è un criminale, un efferato assassino,condannato a ben quattro ergastoli ed altri 295 anni di reclusione per sette omicidi e vari sequestri di persona, ha scontato 40 anni di prigione di cui 11 in isolamento.
Assassino sì, stupido di certo no.
Quindi sono quasi sicura che quello che asserisce (essere stato incastrato per furto di concime, di una cesoia e di mutande in un supermercato Esselunga a Milano) sia vero, tanto più che le registrazioni delle telecamere di sorveglianza che potrebbero confermare la sua versione dei fatti sono sparite.
Sembrerebbe invece quasi una ritorsione per le rapine effettuate a suo tempo, sempre all’Esselunga di Milano, da Vallanzasca e la sua banda negli anni ’70.
Non è possibile che uno già in regime di semilibertà ed alla soglia della libertà condizionale sia così stupido da farsi incastrare per un furto da 70 euro. Il personaggio è scomodo, strafottente, (“non sono mica un detenuto da quattro soldi”), irritante perfino. E non è neppure più il bel René cui un certo pubblico femminile perdonava tante cose in virtù di quei begli occhi e di quell’aria “vissuta”. L’unica cosa che “apprezzo” in lui è l’essersi sempre assunto le sue responsabilità, a volte addossandosi anche le colpe di altri malavitosi, e di non aver mai considerato la società responsabile di quello che era diventato (“Non diciamo cazzate”) oltre all’aver detto ai ragazzi di non ritenersi assolutamente un mito, visto che era finito in galera per ben quarant’anni.
Del resto ci sono assassini matricolati efferati quanto lui che sono in libertà, tipo Felice Maniero (7 omicidi pure lui, varie rapine, spaccio di droga e “solo”17 anni di carcere, pure lui “faccia d’angelo”). Ma quest’ultimo, si sa, è considerato”collaboratore”, ed ora è libero e tranquillo e fa l’imprenditore, attività magari avviata con il frutto delle rapine effettuate a suo tempo.
Renato Vallanzasca
L’ultima discettazione di Michele Placido sul film di Checco Zalone, mi ha fatto pensare invece al suo film su Renato Vallanzasca.
Molti considerano la pellicola come l’esaltazione di un eroe negativo, che può solo stimolare l’emulazione in menti ancora giovani e malleabili. Personalmente non ho ancora visto il film e nemmeno credo che andrò a vederlo. Per me il “bel René”, rubacuori e sciupafemmine, resta comunque un bandito, rapinatore ed assassino.
Fin da ragazzo aveva già dimostrato una precoce tendenza a delinquere, fondando la banda della Comasina. Grazie a rapine e furti, riuscì così a permettersi uno stile di vita molto dispendioso, con auto e vestiti di lusso, sempre circondato da donne avvenenti.
Catturato una prima volta ed incarcerato, grazie ad un trasferimento in un ospedale, riuscì ad evadere, ricostituendo la banda, con la quale si dedicò nuovamente ad attività criminose, tra le quali rapine e sequestri di persona, comportanti però anche l’uccisione di varie persone, tra poliziotti e civili.
Trascorse così la sua esistenza, tra incarcerazioni ed evasioni, finché venne definitivamente imprigionato. Inizierà ad uscire solo nel 2010, godendo della semilibertà per recarsi al lavoro presso una cooperativa.
C’è però una cosa…contrariamente ad altri, Vallanzasca non ha mai invocato un movente “politico” per le sue malefatte, come recentemente Cesare Battisti, ed ha pure dichiarato
Questo non lo giustifica certamente, ma è sempre meglio del comportamento di tanti delinquenti che la fanno franca con cavilli vari e scusanti più o meno politiche e/o sociologiche….
Cosa ne pensate?