Pilloline
Angela Merkel preme perché l’Italia utilizzi il MES, supportata da Berlusconi.
Giuseppi Conte risponde un po’ piccato che ai conti dell’Italia ci pensa lui.
Non il Parlamento, ma lui in persona: per le questioni finanziarie deputati e senatori praticamente non esistono, tutt’al più si può ascoltare Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia.
Cosa si nasconde dietro il pressing della cancelliera tedesca? Sembra davvero una manovra per mettere le mani sulla nostra sovranità, già abbondantemente limitata e dettare le linee guida della nostra economia.
Però, visto che Spagna, Portogallo, Francia e persino la Grecia (già bastonata duramente dalla UE) rifiutano di utilizzare questo fantastico mezzo di finanziamento, ci sarà pure un perché… la cosa più logica e sensata sarebbe che ciascuno, invece di versare le relative quote, si tenga i propri soldini e che li utilizzi come meglio crede.
Ed ora, sull’onda della lotta al razzismo, si giunge anche alla demenza totale, come quella dell’Oréal che ha deciso di eliminare i termini “sbiancante” e “schiarente” dai propri prodotti.
Mossa decisamente stupida perché non è con queste mosse che si combatte il fenomeno del razzismo. Naturalmente mi aspetto che la casa cosmetica abolisca pure, per par condicio, gli “abbronzanti”, mentre i dentifrici pubblicizzeranno i denti naturalmente giallastri o marroncini, specie se uno fuma.
Ricordo che 3 anni fa la Nivea fu costretta a ritirare una sua pubblicità in quanto paragonava il bianco alla purezza…apriti cielo, moltissimi associarono la parola “purezza” e “bianco” alla purezza della razza!
Intanto ci sono gruppi di persone bianche (bianche si può dire?) che sfilano incatenate, con magliette con la scritta “mi dispiace” ed alla fine si inginocchiano pure per chiedere scusa. Ma scusa di che? Di essere nati bianchi? Per errori commessi da schiavisti secoli orsono? Inutile spiegare che il fenomeno dello schiavismo è stato creato dai mercanti arabi e che il primo popolo ad essere veramente razzista è quello nero, che ha compiuto stragi tra tribù e tribù.
Sempre in tema di razzismo, il karma esiste!
In Virginia, a Portsmouth, un manifestante abbatte la statua del presidente confederato Jefferson Davis, e questa gli crolla dritta sulla testa, mandandolo all’ospedale. A Seattle invece il reporter giapponese Oogesa Taro si è recato in una zona CHAZ (capitol Hill Autonompus Zone) peer dimostrare che le proteste degli antirazzisti non sono violenti, ma è stato picchiato violentemente proprio da loro…Chissà se ha cambiato idea!
Follia mondiale
Certamente non meritava di morire in quel modo, e spero che il poliziotto (già noto per altri atti violenti) venga condannato e duramente punito come merita, ma trasformare George Floyd in martire, viste le precedenti condanne per droga e rapina con minacce ad una donna incinta, mi sembra francamente eccessivo, come inopportuna mi è parsa la frase di Joe Biden rivolta alla figlioletta dell’ucciso “Tuo padre ha cambiato il mondo”.
Manco fosse Martin Luther King!
Ricordo altre uccisioni di persone di colore ad opera di poliziotti:
Eric Garner (17 luglio 2014)
Michael Brown (9 agosto 2014)
Freddie Gray (19 aprile 2015)
Alton Sterling (7 luglio 2016)
Terence Crutcher (16 settembre 2016)
Gregg Gunn (18 novembre 2016)
Nessuno si è inginocchiato per loro… Già, in quel periodo come Presidente USA c’era Obama, e non il “trucido” Trump.
In ogni caso non è una questione di razzismo, perché da sempre si verificano fatti simili, anche a “colori” alterni. Però tra pochi mesi ci saranno le elezioni, e non è parso vero cavalcare la questione razziale in funzione anti Trump, in quanto i dem non hanno ancora metabolizzato la sconfitta di Hillary Clinton.
È palese che le manifestazioni americane che stanno devastando gli Usa sono fatte solo con lo scopo di demonizzare l’attuale Presidente, quando la polizia di Minneapolis dipende dal l’amministrazione e dal sindaco democratico.
Ed altrettanto stupide sono le manifestazioni che si svolgono in tutto il mondo con l’abbattimento di monumenti senza considerare il periodo storico, iniziando dall’imbrattamento della statua di Winston Churchill (quello vero, non la mala copia nostrana 😂), statista senza il quale ora staremmo tutti o quasi sotto il giogo nazista.
Per non parlare dell’emittente televisiva HBO che ha tolto dal proprio catalogo il film “Via col vento”, che ricorda molto la furia iconoclasta dei talebani. Tanto più che Hattie McDonald fu la prima donna di colore a vincere un Oscar anche se, per le allora vigenti leggi razziali, poté accedere alla prima del film entrando dalla porta di servizio.
E non dimentichiamo la catena di supermercati svizzeri Migros (qualche attinenza con i migranti?) che ha messo al bando i Moretti di cioccolato: mi aspetto che facciano altrettanto con i salumi Negroni, il Morellino di Scansano, il Nero d’Avola, l’amaro Montenegro, la birra Moretti…
(dis)informazione
Bene bene…non so se ridere oppure piangere.
Il supplente di Foligno, che ha schernito lo scolaretto nigeriano e la sua sorellina, dicendo che lui era brutto e lei una scimmia, voleva fare solo un esperimento antirazzista. Tutti i media, strillando al razzismo, si sono scagliati contro questo maestro a dir poco sconsiderato, anche se lui si definisce progressista, dando naturalmente la colpa al clima di intolleranza e di odio instauratosi per colpa…indovinate di chi?…ovvio, di Matteo Salvini, il cattivaccio, diventato ormai il capro espiatorio di tutte queste vicende.
Poi si viene a sapere che l’insegnante, tal Mauro Bocci, è un militante del PD iscritto ad un sindacato di sinistra, e viene subito alla mente la vicenda dell’uovo scagliato contro l’atleta di colore.
Quindi per i mass media di regime ogni episodio di intolleranza, guarda caso, riconduce sempre e comunque alla Lega, salvo poi essere smentito successivamente a denti stretti e di malavoglia.
Razzismo all’incontrario
Dopo il fatto dell’uovo di Moncalieri, adesso sembra che sia una “goliardata” anche il fatto avvenuto a Pistoia ai danni di un ospite gambiano del prete Massimo Biancalani, quello che conduceva gli immigrati a fare il bagno in piscina.
Nulla di vero negli spari contro il ragazzo di colore e nulla di vero nemmeno nella frase urlatagli contro (ne_ro di me_da).
Sono stufa di questa “caccia al razzista”, quando il razzismo nel caso dell’uovo non c’entra per nulla, e nella vicenda di Pistoia non sussiste proprio.
Goliardata sì, ma da parte dell’ospite di colore…magari cercava in po’ di pubblicità a spese dei soliti “razzisti, fascisti leghisti” italiani, per portare un po di voti ai piddini in via di estinzione.
Questione di uova.
Ferma restando la mia solidarietà per Daisy Osakue, è da tutto ieri che sto ridendo.
Un ragazzo del PD figlio di un consigliere comunale del PD va in giro a scagliare uova dall’auto contro i passanti e, tra i tanti, colpisce una ragazza di colore, guarda caso pure lei del PD. L’azione viene declassata da “razzista” a “goliardica”, quale in effetti era.
Che mai direbbero adesso Renzi (ragazza nera “picchiata selvaggiamente”), o Rula Jebreal che aveva così twittato :”Daisy Osakue è un’atleta italiana: è stata attaccata e picchiata da un gruppo di neonazisti in Italia. Le minacce stanno diventando sempre più micidiali per quelli di noi che non sono considerati razzialmente puri dal governo italiano. sveglia, l’Europa è a rischio”.
Beh, visto che si tratta di uova, la frittata è fatta 🙂.
Informarsi e collegare il cervello prima di parlare?
Dagli al razzista!
Se siete un conducente di bus e un extracomunitario vi picchia, sui giornali appare solo un trafiletto. Se per caso succede la stessa cosa ad un agente di polizia o ad un carabiniere, questi non può nemmeno reagire, e sulla stampa il fatto viene appena accennato.
Se siete pensionati “non colorati” e vi bersagliano con delle uova, nessuno vi considera.
Se venite rapinato in casa da rom o clandestini, la notizia passa inosservata.
Se un marocchino vi occupa casa o dei ragazzini rom bullizzano dei coetanei italiani, se una ragazza viene stuprata selvaggiamente, la notizia viene riportata ma già il giorno seguente non se ne parla più. Per avere l’onore della cronaca il fatto deve essere davvero efferato, come nel caso di Pamela, la ragazza stuprata e tagliata a pezzi …
Però, sia ben chiaro, nessuno parla di RAZZISMO, sono solo casi di ORDINARIA CRIMINALITÀ, anche perché gli extracomunitari, poverini, non sono a conoscenza delle nostre leggi e consuetudini…
Nel caso inverso però l’accusa di razzismo e xenofobia scatta immediatamente.
Undici casi in dieci giorni: ci stanno massacrando i timpani con vicende che in alcuni casi di razzista non hanno proprio nulla, come nel caso dell’atleta di colore a Torino il cui occhio è stato leggermente danneggiato da un frammento di guscio d’uovo (e non “selvaggiamente picchiata”, come subito ha twittato Matteo Renzi), o nell’altro caso dell’operaio ferito da un piombino, dove lo stesso ferito esclude il razzismo (e, tra l’altro, il feritore era un argentino). Lo stesso per il marocchino picchiato, e deceduto, non perché extracomunitario, ma semplicemente perché era uno scassinatore.
Certo, qualche stupido razzista si trova sempre, anzi mi stupisco che siano relativamente pochi, considerando l’alto numero di clandestini che siamo stati costretti ad ospitare dai precedenti governi.
Però, per i mass-media, allineati ad una certa linea politica, il clima di razzismo è colpa di Matteo Salvini.
Ma andate a quel paese, e restateci, giornalai da strapazzo.
Noterella
C’è la responsabilità e responsabilità: c’è quella di chi spara a casaccio sulla gente, tentando di colpire extracomunitari, ed è chiaramente una responsabilità di tipo penale che Traini pagherà sicuramente, e c’è una responsabilità di tipo politico, di chi ha fatto sì che questo caso si verificasse e che rimarrà esente da condanna.
La gente comune si sente in qualche modo minacciata da questa invasione, che vogliono farci credere sia solo “percepita” e non reale. Ci hanno convinto che accogliere tutti sia stato inevitabile, che questo sia il futuro ineludibile, ma forse gli autori di tutto ciò non vedono come le nostre città siano cambiate, sfregiate dal degrado, con l’insicurezza che diventa giorno per giorno sempre più manifesta e tangibile.
Ci vengono a dire che dobbiamo costruire ponti e non muri e che il terrorismo – fortunatamente non ancora arrivato in Italia, chissà perché – non deve in alcun modo cambiare il nostro stile di vita. Però nel frattempo le città vengono blindate con blocchi di cemento, specie nei posti sensibili, come mercatini, centri commerciali, chiese importanti, aeroporti, stazioni… Io non vorrei muri, nelle nostre città: vorrei solo che ci fossero luoghi dove vivere tranquillamente perché chi entra è stato preventivamente controllato. Ci dicono pure che i rimpatri costano troppo, quando basterebbe utilizzare buona parte dei soldi che destiniamo all’accoglienza, e saremmo ancora in credito…
Ascolto Di Maio e non so se ridere o piangere quando attribuisce la colpa dell’immigrazione a Berlusconi per aver firmato il trattato di Dublino (sorvolo sul fatto che il grillino abbia invece detto trattato di Berlino, ma come già sappiamo i pentastellati in geografia non sono molto ferrati, basti leggere come Grillo abbia paragonato Lagos – che NON è la capitale della Nigeria – a Las Vegas, con mare, spiagge e palme ignorando che Las Vegas è situata in pieno deserto): mi chiedo allora perché il M5S abbia firmato a favore dell’abolizione del reato di clandestinità e per l’accoglienza senza alcun limite ai minori non accompagnati. Senza contare poi che per conoscere la storia del trattato di Dublino basta consultare Wikipedia.
“Il “sistema di Dublino” fu istituito dalla omonima Convenzione di Dublino, firmata a Dublino (Irlanda) il 15 giugno 1990, ed è entrato in vigore il successivo 1º settembre 1997 per i primi dodici stati firmatari. (…) Il regolamento di Dublino II (regolamento 2003/343/CE) fu adottato nel 2003 e sostituì la convenzione di Dublino in tutti gli Stati membri dell’UE”
Nel 1990 al governo c’era Andreotti. La firma nel 1997, quando il trattato entrò a regime, fu quella di Prodi. Nel 2003 il trattato, su richiesta della Danimarca, venne commutato nella “convenzione di Dublino”: Berlusconi chiese allora che ai richiedenti asilo venissero prese le impronte digitali per l’identificazione, ma tutte le nazioni europee si opposero, per non parlare dei nostri politicanti di sinistra…Nel 2003 poi la situazione era molto differente da ora, situazione precipitata nel 2011 con l’attacco alla Libia, voluta dalla Francia e caldeggiata da Napolitano, che costrinse Berlusconi ad intervenire. Oggi, dopo tanti anni, tutto è peggiorato, però si assiste alla sparata della Bonino che auspica un ingresso di 500mila immigrati all’anno, giudicandoli adatti SOLO alla raccolta dei pomodori (lei, quella che NON si considera razzista), e lo stesso dicasi di Massimo D’Alema, che continua a ripetere come un mantra la frase che gli immigrati ci pagheranno le pensioni, che fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare (badanti le donne e i soliti raccoglitori di pomodori gli uomini) e cita ad esempio la Germania che ha accolto un milione di siriani istruiti (e nonostante ciò pure i tedeschi hanno avuto grossi problemi) ricollocandoli nel mondo del lavoro; poi, contraddicendosi, ci invita a fare altrettanto, perché se scegliamo i più istruiti, chi mai raccoglierà i pomodori nei nostri campi?
Razzismo
La frase della Bonino sugli immigrati è semplicemente stupida e denuncia anche un fondo di razzismo. Perché gli immigrati dovrebbero solo raccogliere pomodori? Posso capire che una scemenza simile l’abbia detta tempo fa Alessandro Gassman, ma una donna politica, per giunta progressista!
Non si è chiesta chi raccogliesse i pomodori prima dell’arrivo dei migranti? Naturalmente i nostri italiani, sfruttati dal caporalato, soppiantato da altri poveracci che si accontentavano di molto meno. E poi, per dirla papale papale, ormai in tante zone la raccolta viene fatta con appositi macchinari.
Se per la Bonino il migrante è buono solo per la raccolta dei pomodori… chi è razzista? Lei, che relega i migranti a bassissime mansioni, o il povero Fontana, bistrattato solo per aver usato la parola “razza” in un contesto in cui denunciava solo la paura di scomparsa della popolazione autoctona a causa dell’immigrazione senza controllo ?
Ennesima idiozia
La Nivea ritira una pubblicità dove si dice che il bianco è purezza: secondo molti ci sarebbe un sospetto di razzismo!
Allora perché le spose, anche di colore, indossano l’abito bianco sull’altare? Perché al battesimo ai bimbi viene messo un abitino bianco?
Che dire allora dei dentifrici che sbiancano i denti? Mica vorremmo i denti gialli? Eppure nessuno ha visto un attacco razzista verso le comunità orientali.
Per par condicio, mi aspetto che molti detersivi che esaltano la brillantezza del nero che non sbiadisce dopo i lavaggi ritirino le loro pubblicità 😎
Già, perché il bucato, da sempre,deve essere bianco!
Sta a vedere che fino ad oggi ho lavato la biancheria (toh, nuovamente il bianco), senza sapere di essere razzista.
J’accuse
Certo, accuso lo stato italiano, i suoi rappresentanti (da noi eletti ) ed i suoi governanti di avermi trasformata in una razzista.
Tempo addietro avevo spiegato cosa differenziava, a mio parere, la semplice intolleranza dalla xenofobia e dal razzismo.
https://ombradiunsorriso.wordpress.com/2009/06/10/razzismo-e-xenofobia/
Razzista, avevo scritto, è chi si sente superiore a qualcun altro per il solo fatto di avere un diverso colore della pelle, di professare una diversa religione, di avere differenti idee politiche, di avere un altro sesso o orientamento sessuale. Ebbene, alla luce dei fatti del capodanno di Colonia, (dei quali siamo stati informati in ritardo forse per non recar danno alla Frau Angela), di fronte all’evidenza della diversità di trattamento riservata ai nostri bisognosi,
messa davanti al fallimento della politica dell’integrazione, consapevole dell’impunità della quale gode certa gente protetta dai soliti buonisti cretini, posso dire di essere razzista.
Certo, mi sento superiore per educazione, per cultura, civiltà, alle bestie che hanno imperversato massicciamente a Colonia ma che, con crimini a sfondo sessuale o no, si sono dimostrate tali in altre parti d’Europa (fatti simili a Colonia si sono verificati la notte di capodanno a Salisburgo, Helsinki, Amburgo e Zurigo) inclusa l’Italia. Mi sento superiore perché la mia educazione mi porta al rispetto, alla tolleranza, all’accoglienza disinteressata, purché rispetto ed un minimo di gratitudine vengano dimostrate da chi viene accolto da noi.
Mi sento superiore perché la nostra educazione contempla il rispetto per la donna e non la considera un oggetto.
Quindi resto esterrefatta nel sentire esternare la terza carica dello Stato che si indigna se si chiama “sindaco” una donna e non sindaca mentre palpeggiare una donna , molestarla, derubarla è soltanto un “atto di mancanza di rispetto”.
Ed accuso voi, rappresentanti e governanti, spalleggiati da una pletora di cretini, di aver fatto diventare razzista me, che ho sempre creduto nell’uguaglianza delle persone, perché con il concedere TUTTO ai nostri “ospiti”e negando a noi molti diritti, incluso la rinuncia alle nostre tradizioni, avete permesso la sopraffazione della nostra civiltà, invitando noi ad adeguarci alla loro. Si viene così a creare un processo di integrazione alla rovescia, per cui i “profughi” si sentiranno sempre più autorizzati a compiere oltraggi, prepotenze e vessazioni ai nostri danni.
E noi, qui in Italia, stiamo non solo a guardare, ma discutiamo se abolire definitivamente il reato di immigrazione clandestina (*), troviamo ogni sorta di scusa per giustificare il comportamento indegno e spesso assai violento di queste “persone”, scaviamo nella psicologia e nella sociologia per comprenderle e non capiamo che la differenza di fondo risiede in una sola espressione: differenza di civiltà.
(*)Stamane un avvocato spiegava perché sia opportuno abolire il reato di clandestinità. Innanzitutto perché vengono comminate sanzioni che vanno da 5mila a 15mila euro, che ovviamente i “poveri clandestini” non sono in grado di pagare. Poi perché non li possiamo accompagnare ai luoghi di imbarco per “restituirli al mittente “, quindi ci limitiamo a notificare loro un decreto di espulsione che vale quanto carta straccia perché alcuni ne collezionano parecchi e continuano a girare indisturbati. Per questo reato non è prevista la carcerazione, quindi tanto vale calare le braghe ed arrenderci.
La nostra civiltà è finita.
La madre degli imbecilli è sempre incinta
C’è una cosa che mi disturba, ed è l’imbecillità umana.
Non quella di chi, per sua sfortuna, è nato con delle tare, ed a cui va tutta la mia comprensione e compassione, ma quella esercitata abitualmente da a chi, pur istruito, la utilizza consapevolmente.
Quella, per esempio, di un Grillo che spara a zero sul parmigiano inquinato dalla diossina dell’inceneritore di Parma (e i produttori di formaggi similari sentitamente ringraziano), o dell’assessore di Venezia che nei moduli di iscrizione all’asilo depenna le diciture padre e madre sostituendolo con genitore 1 e 2, o del sindaco di Fermo che vieta le minigonne e gli abbigliamenti osè, ma solo dal 31 agosto al 31 ottobre, perché dopo quella data è consentito (s)vestirsi alla maniera delle peripatetiche.
Il fatto che segue però credo li batta tutti.
Antefatto.
Prima di cestinare i quotidiani, li sfoglio un’ultima volta alla ricerca di qualche “chicca”, cosette che ritaglio e conservo (almeno per qualche tempo) o che possono essere utili come argomenti per un post. E questa notizia mi è parsa particolarmente “gustosa”.
In Germania la Ferrero è stata costretta a ritirare la reclame di un suo nuovo prodotto, i Kuesschen (bacetti) al cioccolato bianco per via della frase pubblicitaria “la Germania sceglie il bianco”. Per queste parole la ditta italiana è stata accusata di razzismo ed addirittura accusata di neonazismo.
Se allora la Nestlè dovesse pubblicizzare il caffè nero, o la Mutti il pomodoro rosso o la 3 Cuochi un risotto giallo allo zafferano che si fa, si scatena una guerra?
Allora facciamo una cosa: ritiriamo addirittura i bacetti, non per attentato al colesterolo, ma per istigazione alla discriminazione razziale e promulghiamo una legge dove tutto, alimentari, vestiario, auto, case, sia rigorosamente ed uniformemente grigio come certi cervelli, e non mi riferisco alle celluline spesso citate da Poirot, ma alle idee balzane che albergano in certe teste vuote.
un sogno…
Molto è stato fatto, da quel 28 agosto del 1963 in cui Martin Luther King pronunciò il suo celebre discorso, ma molto resta ancora da fare.
Il razzismo negli Stati Uniti d’America era molto radicato, specialmente negli stati del sud, Alabama e Georgia specialmente, dove imperava il Klu Klux Klan.
Tutti ricordano il caso di Rosa Parks, la sarta afroamericana che, seduta su un autobus in un settore riservato ai “bianchi”, rifiutò di cedere il suo posto ad un passeggero bianco. Arrestata per questa sua improntitudine, con l’accusa di aver trasgredito alle leggi sulla segregazione, si rivolse direttamente all’attivista per i diritti civili Edgard Nixon che promosse il boicottaggio di tutti i mezzi pubblici da parte della popolazione nera. Il boicottaggio che causò gravi danni economici alla compagnia degli autobus – si parla di 40 milioni di dollari del 1955 – assunse tali proporzioni e durò per vari mesi, fino a che la Corte Suprema decretò l’incostituzionalità delle leggi sulla segregazione.
Ma la prima a ribellarsi alle norme che relegavano i neri in una posizione di inferiorità fu, qualche mese prima di Rosa Parks, la studentessa quindicenne Claudette Colvin, che invitata a cedere il proprio posto ad un passeggero bianco si rifiutò di aderire all’ordine impartitole dall’autista dell’autobus e per questo venne arrestata pure lei. In quel frangente, lo stesso attivista che più tardi prese le difese della Parks, decise di non prendere alcuna iniziativa.
Nel rattempo Martin Luther King si batteva per i diritti civili degli afroamericani, entrando ed uscendo dalle carceri, arrestato per i più futili motivi. Ciononostante promosse varie iniziative, quali, il 2 maggio 1963, la marcia dei bambini di Birmingham dove i dimostranti, al massimo diciottenni che marciavano pacificamente cantando “Whe shall overcome” (riusciremo a superarlo), furono caricati con gli idranti e contro di loro furono aizzati i cani poliziotto, rendendosi invisi al mondo intero che li seguiva sulla televisione. Quest’ultimo fatto decise finalmente il Governo statunitense a dichiarare illegale la segregazione ed a parificare le assunzioni tra neri e bianchi.
Il 28 agosto dello stesso anno, durante la marcia di Washingston, il famoso discorso….
Frasi di Martin Luther King
1956 dal carcere
«Eccomi qui – prega – mi batto per ciò che credo giusto. Ma ho paura. Mi chiedono di guidarli, ma se mi presento loro senza forza e senza coraggio anch’essi vacilleranno. Ho esaurito le mie forze. Non mi rimane nulla».
1963, dal carcere
«E facile dire: “aspettate”. Ma quando avete visto una plebaglia inferocita linciare a volontà le vostre madri e i vostri padri… e i poliziotti pieni d’odio maledetto colpire e perfino uccidere impunemente i vostri fratelli e le vostre sorelle… quando sentite la vostra lingua torcersi se cercate di spiegare alla vostra bambina di sei anni perché non può andare al luna- park, e vedete spuntarle le lacrime quando sente che è chiuso ai bambini neri… quando vi perseguita notte e giorno il fatto di essere nero, non sapendo mai che cosa vi può accadere; allora voi comprendete perché per noi è tanto difficile aspettare».
Razzismo, xenofobia, intolleranza
C’è molta confusione tra questi tre termini, che vengono a volte usati indistintamente e quindi impropriamente.
Razzismo è l’atteggiamento di chi si ritiene SUPERIORE a qualcun altro in virtù di una specifica differenza biologica o meno. L’esempio più semplice è quello del bianco che si ritiene superiore all’uomo di colore, oppure quello classico dei “WASP”, bianchi anglosassoni e protestanti nei confronti di chi è cattolico o ebreo, nero o giallo. Ma anche chi si ritiene migliore per altre ragioni. L’uomo nei confronti della donna, specie nei paesi meno sviluppati, l’istruito nei confronti dell’ignorante, il sano verso l’handicappato,l’eterosessuale nei confronti dell’omosessuale o anche verso chi professa differenti idee politiche… Insomma ogni presunta superiorità rispetto a qualsiasi essere del genere umano.
Xenofobo è invece chi ha paura da chi è diverso da noi, perché lo “straniero” ha usanze, culture o modi di vivere diversi dai nostri, perché si ha paura che possa in qualche modo sconvolgere un modo di vita consolidato, minando la sicurezza del nostro lavoro e delle nostre tradizioni, assorbendole o addirittura cancellandole, ed in parte è una paura condivisibile e comprensibile.
Molto spesso però si tratta di semplice intolleranza, e di questo, credo, siamo tutti capaci. Ci danno fastidio, ad esempio, certe manifestazioni estreme promosse dai circoli gay, ci danno fastidio certi atteggiamenti arroganti di altre etnie che arrivano qui e subito pretendono quanto ci siamo guadagnati con anni di lavoro nostro e dei nostri avi. Vedo ad esempio in questi giorni questi presunti “PROFUGHI”” che sbraitano gridando “libertà” e rifiutando il cibo che forniamo loro perché non conforme alle loro abitudini.
Mi chiedo allora…gridate “libertà”? restavate nei vostri paesi a combattere per essa… non vi va cosa vi diamo per rifocillarvi? Ma cosa pretendete?
Siamo disponibili ad aiutarvi, ma anche da parte vostra ci vuole rispetto ed educazione, e tanti di voi non ne hanno minimamente. Nessuno vi ha chiamato qui, ma una volta che ci siete, abbiate almeno la decenza di capire che non possiamo attrezzarci in pochi giorni per accogliere una così gran massa di gente….
razzismo e xenofobia
Lo scrivo ora, ad elezioni concluse….
Puntualmente, specialmente quando si avvicinano le elezioni, i cosiddetti “democratici” (?) di sinistra riprendono a lanciare le accuse di razzismo nei confronti dei partiti di destra, in particolar modo della Lega Nord.
E’ gente che da una parte blatera di libertà, mentre non si perita di condannare i regimi illiberali di stampo comunista, quali quelli di Cina, Corea del Nord e Cuba, che anzi vengono costantemente osannati, o di difendere a spada tratta i palestinesi terroristi contro gli ebrei israeliani.
Secondo la definizione comune, razzista è colui che discrimina qualcun altro ritenendolo inferiore a lui per il solo fatto di avere una caratteristica differente dalla sua (colore della pelle, etnia, religione, sesso, orientamento sessuale).Xenofobia invece è la paura del diverso da noi e denuncia il PERICOLO che comporta la mancanza di volontà di integrazione da parte di gente che è estranea alla nostra cultura sia politica che religiosa. E’ un fatto noto che moltissimi extracomunitari, per lo più di religione islamica, non vogliono assolutamente adeguarsi alle nostre usanze, ma pretendono invece con prepotenza di imporre i loro modi di vita, pur se contrastanti con i nostri. Si viene così a creare un “RAZZISMO DI MINORANZA”, ossia il comportamento RAZZISTA di chi, denunciando il razzismo della parte più forte, vuole imporre ad essa le proprie regole sociali, pretendendo che vengano rispettate, ma in cambio non tollera e non rispetta le nostre usanze e convenzioni. Da qui le richieste di abolizione dei crocefissi nei luoghi pubblici ed altre "amenità" varie. (un sacerdote è arrivato perfino a chiedere di non fare il segno della croce per non offendere gli islamici…no comment).
I sostenitori dell’integrazione a tutti i costi sono socialmente molto pericolosi in quanto, volendo far convivere a tutti i costi dei gruppi di persone oggettivamente incompatibili tra di loro e non rendendosi conto che la loro è una posizione del tutto utopistica, fomentano all’opposto un razzismo “di ritorno”, innescando una vera e propria bomba ad orologeria, derivante da una convivenza “imposta” e non cercata.
Infine, i veri razzisti sono loro perché, con offese gratuite, si dimostrano molto intolleranti nei confronti di chi non professa le loro idee, e non trovano altro modo di difendersi se non quello di ingiuriare e demonizzare l’avversario.
Cosa ne pensate?