La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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gioca che ti fa bene

gioco541749_453045488132798_1428640277_nLo Stato una volta svolgeva un’attività non molto onorevole, quella del magnaccia, conclusasi con l’entrata in vigore della legge Merlin. Poco importa che poi le prostitute fossero costrette ad esercitare per strada, con i rischi che ne conseguono ed ingrassando i papponi.

Poi ha fatto anche lo spacciatore, con la vendita dei tabacchi, in regime di monopolio (ogni sostanza che provochi dipendenza è, di per se stessa, una droga). Adesso per paura di rimetterci qualche soldino se ne frega della salute degli italiani mantiene il monopolio dei tabacchi ma stratassa le sigarette elettroniche.

Infine, direttamente o indirettamente si mette anche a fare il biscazziere, castigando i comuni che vogliono proibire o limitare l’apertura di sale da gioco, http://www.corriere.it/politica/13_dicembre_20/strappo-slot-machine-meno-fondi-stato-comuni-virtuosi-1b139ba2-6940-11e3-95c3-b5f040bb6318.shtml però considera malattia sociale la ludopatia che lui stesso ha contribuito ad incentivare.

Uno stato che vive sui vizi dei propri cittadini e li utilizza per rimpinguare le casse erariali tramite imposte sui giochi, alcolici, tabacchi e poi paga loro la disintossicazione dai vizi, invece di istruire fin dalla più giovane età che le cattive abitudini vanno evitate, spiegando  i danni che provocano, non è uno stato serio. Allora tanto vale che lo stesso stato si metta a spacciare anche eroina e cocaina oltre alle altre innumerevoli droghe sintetiche che circolano.

Il gioco per lo più è appannaggio dei ceti più poveri che pensano di arricchirsi facimente con un “colpaccio”. Ovvio che mi riferisco a quelle dannate macchinette o ai biglietti dei gratta e vinci, perché se uno ricco sfondato vuole dilapidare il suo patrimonio nei bei Casinò nostrani o di oltralpe è liberissimo di farlo. Ma lucrare sulla pelle dei poveracci che semplicemente sperano di rimpinguare le proprie tasche dissanguate da un erario sempre più esoso è semplicemente criminale.


sempre parere personale

Mi addentro in un campo a me sconosciuto, comunque ci provo e dico la mia…se poi sbaglio correggetemi.

Reato di sfruttamento della prostituzione.

Adesso, sfruttare qualcuno significa ottenere profitti illeciti dall’attività di qualcuno. Ora, con tutta l’immaginazione possibile, non ce lo vedo mister B., con tutti i soldi che ha, a trarre profitti illeciti dall’esercizio di talune “signorine” che, tra l’altro consenzienti, venivano invece profumatamente pagate (per inciso: ognuno è libero di comportarsi come crede, se maggiorenne e consenziente, non sono certo qui a fare lezioni di morale!).

L’unica cosa su cui si potrebbe obiettare è la minore età di Ruby, e mi viene in mente il caso Ribery di cui avevo già scritto. L’avete vista? Sembrava davvero una minorenne sprovveduta? Lei stessa poi ha affermato che non c’era stato nulla, e quindi verrà citata come teste sia dall’accusa che dalla difesa.

Non so gli altri, ma se qualcuno mi si presenta in casa in compagnia di amici o conoscenti che frequento abitualmente, non gli faccio il terzo grado, non gli chiedo la carta d’identità. Se mi dice di chiamarsi Caio o Sempronio, così lo chiamo. Se mi dice di essere maggiorenne, gli offrirò pure bevande alcoliche (niente bungabunga da me).

Però non c’è solo Ruby. Ci sono anche le altre ragazze che sui vari siti e blog apparivano in vesti e pose provocanti ed ora giocano (probabilmente instradate abilmente dagli avvocati) a fare le santarelline. Una addirittuta con camicette abbottonatissime, occhiali da vista stile educanda, le mancano solo le treccine da bimba delle elementari.

Cito la buonanima di Totò…”Ma mi faccia il piacere!” a chi la vogliono dare a bere? Sono solo in cerca di notorietà e di un bel pacco di grana da estorcere (a proposito, anche l’estorsione è un reato).

Forse, e dico “forse”, si potrebbe ipotizzare il reato di favoreggiamento della prostituzione nei confronti di chi portò le signorine ad Arcore…forse.