La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Contraddizioni

militari-strade-sicure1Alfano era a Milano per annunciare con fare tronfio che i reati in questa città sono in diminuzione, snocciolando cifre su cifre. Probabilmente gli accoltellamenti avvenuti gli altri giorni in piazzale Loreto e nel piazzale all’interno del Palazzo Lombardia sono pure casualità, come i 250 furti e le 10 rapine che avvengono ormai quotidianamente, il degrado di Rogoredo, le intimidazioni delle bande dei latinos. Pure il prefetto si accoda a questa tesi, dicendo che non c’è alcuna emergenza.

Se quanto afferma il ministro dell’Interno si dimostrasse vero, ossia che il numero dei reati è diminuito, non vedo la necessità di incrementare il numero dei militari che pattugliano la metropoli per l’operazione “Strade sicure” invece di portare questo numero a 800 addetti, contro i 400 del 2013 o i 650 fino ad oggi, e non vedo nemmeno perché il sindaco Sala abbia richiesto di aumentare il numero dei soldati. Il quale Sala ha dichiarato che la sicurezza “è una priorità della sinistra e alla destra non va lasciato un tema così delicato, una destra che sta festeggiando l’elezione di Trump (eh, non poteva mancare pure questo accenno!) e che gioca sulle paure della gente”.

Peccato che non la pensassero allo stesso modo quando divenne sindaco Pisapia: i militari a Milano, con la giunta Moratti, erano già presenti, e fu proprio Pisapia a volerli allontanare, il Pisapia che voleva che tutta Milano divenisse una grande Via Padova multietnica, quella via Padova che ormai è uno dei posti più pericolosi e meno sicuri.

Però c’è un però: non è che il numero dei reati è diminuito per alcuni semplici motivi? Primo, perché la gente non denuncia più molti reati ritenuti “minori”, anche perché moltissimi sono stati depenalizzati., ad esempio uno scippo è ritenuto, a torto, “microcriminalità”, ma è sempre una violenza contro la persona e contro la proprietà. Secondo: per le strade avvengono meno violenze, ma quanta gente ormai vive praticamente barricata in casa, con sbarre alle finestre, porte blindate e sistemi di allarme? In pratica le persone per bene vivono da recluse, mentre i delinquenti scorrazzano per la città.

A coronamento di questo discorsetto, una considerazione: se la città è così sicura, come si spiega il dispiegamento ingente di forze a protezione del ministro?

 

 

 


Tra poco si vota a Milano

Siamo in periodo pre-elettorale qui a Milano, ed è ovvio che la città venga tappezzata dai cartelloni pubblicitari dei candidati a sindaco, però non credevo che la faccia di bronzo del PD arrivasse a tanto.

Dappertutto, oltre ai manifesti con il bel faccione di Sala (il cui sorriso ricorda tanto quello dell’uscente Pisapia), si trovano i tabelloni che ho postato qui sotto.

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Bisogna proprio mancare del senso di dignità per appropriarsi del completamento di opere già pianificate ed impegnate finanziariamente anche con la stipula dei vari contratti dalle precedenti giunte (Albertini e Moratti), e per le quali Pisapia ed i suoi assessori si sono limitati a tagliare tanti nastri con il sorriso stampato sulla faccia. Lo stesso ex sindaco Albertini ha ricordato che il PD, che tanto si vanta di queste opere, a suo tempo nulla faceva per fermare i centri sociali che bloccavano i cantieri

Del resto, per la gente di una certa parte politica è facile pavoneggiarsi per opere che non hanno compiuto, iniziando dalla galattica gaffe del premier che si è attribuito la costruzione del traforo del Gottardo, facendo incazzare gli svizzeri e ridere il resto del mondo. E questo ha scatenato anche la satira, sempre a base di volantini.

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Quelli che…11

Chissà dove sono tutti quelli che si indignavano per la defezione di Scilipoti e di De Gregorio, ma ora non profferiscono verbo per quanti escono dai propri partiti, partendo da Alfano fino ad arrivare a Verdini, perché in questo caso sostengono il PD. (Ed a proposito di Verdini, come fa a definire “liberale” il suo movimento quando sostiene Renzi? Intanto però il suo ALA prende fior di soldi, essendosi costituito come gruppo parlamentare).

Dove sono tutti quelli che esultavano per la condanna RETROATTIVA di Berlusconi, ed ora si congratulano con Azzollini per lo scampato arresto? (*).

Ah, vero, una delle motivazioni che hanno convinto il Senato a non votare l’arresto è che il senatore “legge libri e non è volgare”. Mah… Uno che dice pubblicamente che se le suore non fanno quello che lui dice piscia loro in bocca è notoriamente una persona fine ed educata.

E che dire allora del PD, “costretto” a salvare l’esponente NCD per puntellare il governo con il voto segreto, e che poi si rammarica di questa scelta, vista la figuraccia fatta?

Del resto, se Parigi valeva una messa, Roma vale almeno una messa in scena.

Dove sono quelli che festeggiavano la caduta di lady Moratti, che certamente non era un prodigio di simpatia, ma era comunque una brava amministratrice, per ritrovarsi con un Pisapia che, sorridendo, ha portato la città allo sfacelo?

Non parliamo poi di Ignazio Marino, bravo come dottore, ma assolutamente incapace come sindaco che dovrebbe dimettersi per un atto di dignità, prima di tutto verso se stesso, poi verso la città ed i suoi abitanti. Ma lui resta in sella e non si schioda, varando una nuova giunta dove nessuno è romano (almeno, così mi sembra), ma l’importante è che siano tutti renziani, il resto è relativo.

Ed il testamento di Mario D’Urso che ha lasciato ai coniugi Bertinotti la bella somma di 500mila euro e due quadri di Chagall? La signora Lella dice che la somma è solo “virtuale”…comunque, detratte le tasse etc, resta sempre un bell’importo.

Sarà l’età, sarà il caldo, ma non ci capisco più nulla.

(*)

sia ben chiaro però che la custodia cautelare non mi piace, in quanto la condanna non è ancora definitiva. Se avessero addotto questa motivazione, non avrei avuto nulla da ridire, ma avrei solo posto la domanda: perché ad alcuni sì ed ad altri no?


Doppio gioco

Da una parte Pisapia fa l’offeso contro i vandali che hanno devastato Milano ed ha promosso, tardivamente, la marcia “Nessuno tocchi Milano” che sa tanto di presa in giro.
Dall’altra esce fuori la sua vera natura, perché il presidente della Commissione Sicurezza del comune di Milano nonché capogruppo SEL in giunta, avvocato Mirko Mazzali, difenderà i suddetti vandali.
Questa sì che è coerenza!


Inviato dal Veloce promemoria


Inviato dal Veloce promemoria


Ritorno a Milano

 

Bene, da domenica sono qui a Milano….caldo quasi estivo… soliti giretti per la città per vedere se c’è qualche cambiamento.

 

Certo che c’è.

 

In piazza Duomo sono ritornate le auto di Carabinieri e Polizia, da altre parti ci sono le jeep dell’Esercito con la scritta sulle fiancate “per una città più sicura” (o qualcosa del genere).

 

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Ma come, egregio signor sindaco…eri quello che non voleva vedere le divise per strada altrimenti Milano sarebbe sembrata una Beirut militarizzata, ed ora che, come tu volevi, la metropoli è diventata quasi interamente una via Padova, con relativi atti di delinquenza, ti rimangi tutto? Non solo, ma sempre in vista dell’esposizione sono state posizionate altre 20 nuove telecamere per la sicurezza, il che significa che “qualcuno” si è finalmente accorto che poi tanto sicuri non si era, nemmeno in pieno centro.

Le periferie per ora aspettano.

Certamente c’è da preparare il terreno per Expo 2015, ma ci sono anche le innumerevoli lamentele dei cittadini stanchi di rapine, borseggi, violenze … e le elezioni si avvicinano, specie quelle per una eventuale prossima “città metropolitana”! Hai una grossissima faccia tosta, sempre più persone si “dimenticano” di averti votato e tanti di quelli che ammettono di averlo fatto si definiscono “pirla” da soli.: adesso cerchi solo di riguadagnare il terreno perduto, ma sarà dura!

Però l’amato sindaco non si smentisce: vulcanico e immaginifico quanto mai, coadiuvato dalla sua giunta ne ha studiate delle altre: in occasione dell’Expo 2015, trasformare tutto un quartiere di Milano, comprendente anche corso Buenos Aires (definita, non so perché, “zona degradata”) in un quartiere gay, con cinema, bar, saune, ristoranti, edicole tutte dedicate al mondo omosessuale. Certamente la zona si animerà molto, ma in quanto a definirla più sicura ho i miei dubbi. Sotto sotto però il motivo è esclusivamente economico: il trend gay tira, ed allora perché non sfruttarlo?

http://www.ilgiornale.it/news/milano/nasce-gay-street-expo-diventer-meta-turistica-1008842.html

Poi l’altra trovata del geniale primo cittadino: requisire, con la scusa del degrado urbano, le case dismesse qualora siano inutilizzate da almeno cinque anni. Il tutto senza corrispondere nessun indennizzo al proprietario! Ci possono essere casi in cui il possessore del fabbricato non ha i soldi per rimetterlo in sesto, ci sono casi di eredità contese e mille altre situazioni. E tu, sindaco, ti permetteresti di sottrarre un bene al suo legittimo proprietario? Meditate, gente,meditate….

 

 

Piazza Duomo, come al solito, è sempre il primo punto di partenza. Prima per vedere le eventuali mostre al Palazzo Reale. Una, interessante, su Klimt, ed a quella non mancheremo sicuramente.

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L’altra è su Piero Manzoni,e questa di sicuro non andrò a vederla. La sua”Merda d’artista” di certo non mi attrae, e chi ha comperato le scatolette contenenti una simile “opera” di certo è uno st…upido. (il termine non era ovviamente quello scritto, anzi, era in linea con il contenuto delle lattine).

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In compenso in piazza è stato esposto un facsimile delle nuove carrozze della metropolitana, 14 delle quali inizieranno a circolare sempre in occasione di Expo 2015. Altre 16 verranno messe in funzione successivamente. Nel “vagone” è ospitata una piccola sala cinematografica dove viene proiettato un breve filmato in 3D dei nuovi treni,

 

 

metropolitana_15857248_MGTHUMB-INTERNAciascuno colorato a seconda delle linee di competenza. Fabbricate dalla Ansaldo Breda, consteranno di sei vagoni ciascuno capaci di trasportare 1200 passeggeri. Vedremo quanto tempo ci impiegheranno i writers a “decorarle”.

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Nonostante tutto…

Milano.

Ultimamente c’è la questione della sporcizia che deturpa la città, specie nella zona dei navigli e di questo incolpano il sindaco. Come avevo risposto in un precedente intervento a Mario, la mia antipatia per Pisapia non l’ ho mai nascosta, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare. La colpa è della poca educazione della gente e sarebbe stato lo stesso con un sindaco dell’altro schieramento.

Tutti ne parlano male però io, nonostante tutto amo Milano. Quell’amore che solitamente si riserva ai diseredati, ai poveretti, agli ultimi. Milano che degrada sempre più, snaturata nella sua essenza, multietnica, certo, ma di quel miscuglio non dei migliori, come quelle miscele di caffè da poco prezzo che lasciano l’acido in bocca. Non certamente multiculturale, perché i nuovi arrivati non vogliono aggiungere la loro cultura alla nostra ma pretendono di soppiantarla con la loro, cercando di eliminare anche le nostre tradizioni. Giro per viale Monza e ogni volta la trovo ulteriormente peggiorata. Scomparsi in parte i locali di massaggi (?) ora stanno spuntando le sale gioco ed anche negli altri locali proliferano le slot machines. Sempre più negozi in mano a cinesi asiatici e nordafricani. Non bastavano negozi di kebab, le rosticcerie take away, i bar e i ristoranti. Poi sono venuti i parrucchieri, i money transfer ed i cambiavalute, dopo ancora i “compro oro”; adesso tutta una serie di negozi di telefonia e di accessori per cellulari e pc, nessuno dei quali italiano.

Questo in “quasi” periferia, ma non è che in centro vada meglio. Vero che hanno sloggiato una piccola parte delle bancarelle ormai diventate storiche, in quanto ritenute “indecorose”,

però ogni pochi passi ci sono venditori ” itineranti” di libri, giocattoli, accendini, sciarpe di finta pashmina e foulard in “puro acetato finta-seta”, DVD e CD di dubbia provenienza oltre ad un considerevole numero di questuanti che pressano da vicino i passanti.

Milano soffre e diventa sempre più insicura. La generosità e l’accoglienza caratterizzavano la città si sono inaridite e regna l’indifferenza verso il prossimo se non addirittura il fastidio, non tanto per i tanti elemosinanti che girano, ma più per quanti approfittano della situazione, spacciandosi per bisognosi quando non lo sono.

Per fortuna ci sono momenti di evasione dovuti agli artisti di strada che, in qualche modo, cercano di raggranellare un po’ di soldi Ecco allora tutta una serie di “statue viventi” nei più svariati costumi o suonatori e cantanti che propongono i loro repertori. Tra questi ultimi, i simpatici Jukes and the Box, con tanto di tariffario ben esposto: canzone corta €0,5 – canzoncina € 1 – canzone bella €2 (chissà con quale criterio) – canzone difficile €3. 

(Le fotografie precedenti sono di repertorio tratte da internet, mentre le fotografie seguenti con gli artisti di strada sono state scattate da me con il cellulare)

 

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ricordiamoli

Foibe..una parola che ancora oggi viene ignorata da molti, perché è una delle pagine più tristi e vergognose della nostra storia, quando migliaia di nostri connazionali furono uccisi per il solo fatto di essere italiani. Non voglio dilungarmi sugli eccidi, di testimonianze in Internet se ne trovano tantissime, ma voglio solo ricordare come tanti dei nostri attuali politici, Bersani, Vendola, Pisapia, votarono contro l’istituzione della giornata dedicata a questi martiri. Coscienza sporca dovuta ai trascorsi ? Chi lo sa…fatto sta che si sono comportati in maniera vergognosa.


il guru

Ma chi ¢@##o crede di essere?

Faccio la solita, doverosa premessa che sono anni che non seguo il festival perché tanto vincono i predestinati con testi di una piaggeria inusitata (incluso il Vecchioni dello scorso anno), ma che mi limito a leggere le recensioni dei giornali e le notizie ANSA.

Ecco che tanto per cambiare ci propinano il solito guru, che questa volta chiede addirittura la chiusura di due giornali cattolici, Avvenire e Famiglia Cristiana. Il primo non l’ho mai letto, del secondo conosco solo alcune esternazioni del suo direttore, don Sciortino. E’ un settimanale che non mi piace, ma non per questo ne domanderei la chiusura, perche’ c’è sempre una fetta di gente che lo segue. Invece il guru ne esige la chiusura con la motivazione che non parlano piu’ di religione ma di politica, e si scaglia anche contro i preti perché invece di parlare di Dio, osano parlare di politica e non sono mica come don Gallo che sta dalla parte degli ultimi.

Ed e’ qui che mi salta la mosca al naso.

Don Gallo starà anche dalla parte degli ultimi, ma non ditemi che non fa politica!

Appena intervistato su “la 7”, ha detto:

– che era stato invitato a Sanremo, dove gli sarebbe piaciuto cantare l’Internazionale (e che è? Un canto liturgico?);

-ha benedetto la manifestazione NoTav dicendo che era per una resistenza “democratica e rivoluzionaria”;

– ha manifestato contro una centrale a carbone a Vado Ligure (pregate pure al freddo, miei cari);

– ha festeggiato la vittoria del suo candidato Doria alle primarie di Genova, come precedentemente aveva sostenuto Pisapia;

– lo scorso 25 aprile su un palco assieme a Gino Paoli aveva cantato Bandiera Rossa…

e questo sarebbe un prete che secondo il guru non fa politica?

Ma forse Celentano lo difende perche’ don Gallo e’ uno dei pochi che non ha trovato da ridire sul suo cahet… (vabbe’ che il cachet sara’ anche andato in beneficenza, ma che bella pubblicita’ gratuita al suo ultimo album, cantandone alcuni brani!).

Ma ecco alcune simpatiche similitudini tra due personaggi, trovate da Marcello Veneziani:

Hanno superato i 70 anni;

hanno pochi capelli;

sguazzano nei soldi;

risiedono in megaville con parco e piscine;

hanno sposato delle belle donne che una volta facevano le attrici;

un tempo suonavano la chitarra;

a volte cantano ancora;

si credono Dio;

fanno i piacioni;

vogliono dettare legge in TV.

Riconosciuti i due personaggi?


Antisemitismo

Nel 2008 il Salone del libro di Torino boicottò gli scritti degli autori di nazionalità israeliana. Qualche giorno fa, sempre a Torino, tra le “attrazioni” di una manifestazione promossa dagli squatter c’era il tiro della scarpa (3 scarpe per un euro), contro la sagoma di Shimon Peres con al collo una Stella di David. Notare che nel medio Oriente il tiro di una scarpa equivale ad un grave insulto.

 

Adesso a Milano i centri sociali (?) unitamente a gruppi filopalestinesi minacciano violenze contro la manifestazione ebraica, che si terrà dal 13 al 23 giugno, denunciando addirittura l’occupazione israeliana(! ). Mi aspettavo una presa di posizione da parte del neoeletto sindaco Pisapia, che affermasse il diritto degli ebrei alla libertà di espressione, tanto più che la mostra in questione si occuperà di medicina, cultura, tecnologia, letteratura e turismo.

Lui invece si è limitato a dire che crede in due stati per due popoli (cosa ovvia per altro) e, lavandosene pilatescamente le mani, ha demandato la decisione al Governo centrale in quanto veniva coinvolto l’ordine pubblico, ed ha passato la patata bollente nelle mani del Prefetto, il quale ha ribadito che la kermesse verrà regolarmente tenuta a Milano in Piazza de Duomo.

In alcuni di quei giorni quasi senz’altro sarò a Milano, ed io, agnostica dichiarata, porterò comunque una Stella di David.

 


Il bravo amministratore

Nicky Vendola era salito a Milano per sostenere Pisapia, e fin qui mi sta anche bene, era un suo candidato, quindi era giusto che gli tirasse la volata. Meno bene mi stava che venisse a dare lezioni di amministrazione, dato che la Puglia è la regione più disastrata d’Italia, in cui solo la sanità ha un buco incredibile, 330 milioni di euro, con buona parte dei suoi dirigenti indagati se non addirittura già in galera, a fronte di servizi che non possono proprio dirsi eccellenti. Fatto sta che, conclususi i ballottaggi, il governatore, appena tornato a casina sua, la prima cosa che ha fatto è stato di aumentare l’addizionale IRPEF al massimo consentito dalla legge (1,4%), quando anche l’aliquota IRAP è già al massimo (4,82%).

E questo sarebbe il bravo amministratore che viene a dare lezione agli altri….se si pensa poi che lo stesso Pisapia ha detto che farebbe meglio a parlare di meno, il quadro è completo!


staremo a vedere

Gli amici ciascuno se li sceglie, mentre i parenti se li trova, e tra questi ci sono i fratelli (io, per fortuna o purtroppo, devo ancora capirlo, sono figlia unica). Mi viene da sorridere ironicamente però sentendo Niky Vendola ringraziare per l’esito positivo delle elezioni i “fratelli ROM e Mussulmani”, sapendo come questi ultimi trattino gli omosessuali, qual è il noto politico, nei loro paesi: se va bene (?) con frustate, altrimenti si può arrivare anche alla pena di morte, a seconda delle varie correnti religiose.

Ringrazieranno tutti i cattocomunisti “ispirati” da Tettamanzi e dai vari don Colmegna, nemmeno gratificati da un accenno?

Per i rom, invece, ringrazieranno sentitamente i milanesi, specie quelli che l’hanno votato, non appena riprenderanno gli scippi e le questue in metropolitana, nonché le baraccopoli.

Per adesso c’è solo Piazza Duomo dove tra le bandiere arancioni del nuovo sindaco si vedono anche le bandiere rosse, immagini di Che Guevara, e risuonano  inni e slogan di un tempo che fu (compagni lavoratori non più servi non più signori!), mentre si registra un tentato assalto all’abitazione di De Corato. Mah… vedremo.

Bersani ride, ma le due principali città non sono in mano a sindaci PD, perché le “primarie” hanno scelto candidati dei cosiddetti partiti TCB, (Tutti Contro Berlusconi), a Napoli addirittura c’è stato un astensionismo del 50%, segno che la proverbiale filosofia campana ha capito che cambiano le persone, ma difficilmente si sanano le situazioni.

De Magistris è il magistrato delle cause perse…e già questo non promette bene. I nomi che circolano per gli eventuali assessori sembrano quelli di una grande ammucchiata, da esponenti PRC, ex Democrazia Proletaria e demitiani riciclati. Mah…vedremo.

Però se le amministrazioni locali sono state conquistate dalla sinistra, è ancora presto per cantare vittoria se di dovesse parlare di elezioni politiche. Difficilmente si raggiungerebbe una maggioranza di Governo senza il Terzo polo, le cui radici centriste e cattoliche mal si conciliano con le posizioni estreme di vendoliani, grillini, rifondaioli, idv e così via, come è già accaduto nei precedenti governi Prodi, specialmente nell’ultimo.


Scacco alla Regina?

 

La recente mail di un amico, che mi chiede cosa ne penso del risultato di Milano, mi dà lo spunto per questo post.

Non è ancora detta l’ultima parola, però sembra che donna Letizia voglia fare di tutto per perdere le elezioni, magari anche sotto la spinta di cattivi consiglieri.

Già la gaffe dell’accusa di furto d’auto rivolta a Giuliano Pisapia, rivelatasi infondata… Poi le mancate scuse… Adesso ad una settimana di distanza non può dire che porgerà le scuse solo nel caso in cui l’avversario accetti il confronto (che quest’ultimo si rifiuta di affrontare).

Le scuse da parte di chi ha sbagliato vanno fatte comunque, possibilmente subito – e già qui il ritardo è considerevole – e senza porre condizioni, come riconoscimento per un errore commesso e del quale ci si rammarica e senza pretendere una qualsiasi contropartita.

Certo è che sin dall’inizio la campagna elettorale è stata affrontata nel modo sbagliato. Innanzitutto mr.B. non doveva intervenire, tacendo sulle sue vicende giudiziarie, giuste o sbagliate che siano, perché alla gente comune non interessano per niente. Poi doveva essere dato maggior rilievo a quanto è stato fatto per la città durante questo mandato. Diciamo la verità: donna Letizia non è (o magari non “appare”) simpatica, non è un animale politico, manca di diplomazia, nei rapporti con la gente è spesso impacciata, forse a causa di una naturale ritrosia, però è un’ottima amministratrice, e di questo la città ha bisogno.

Pisapia sarà anche una bravissima persona, però non so quali esperienze amministrative abbia, ed in più temo chi gli sta “dietro”…

Non posso credere che i milanesi vogliano davvero “questa” sinistra, che dalla sua ha i centri sociali (ho il T28 a poca distanza, quindi so cosa dico) che, guarda caso, hanno già rialzato la testa pretendendo di occupare una casa in via Andrea del Sarto (centro autogestito Bottiglieria), mentre altri loro sodali hanno aggredito la madre di un assessore PDL costringendola a cure ospedaliere (e nessuna parola di dissociazione da parte degli avversari politici, o quanto meno una presa di posizione, ma le solite giustificazioni “non era un nostro militante” e “quelli del PDL cercano lo scontro fisico”… Scontro fisico una signora mingherlina di 65 anni? Mah!).

Non posso credere che dopo aver effettuato a fatica lo sgombero di vari campi nomadi, che contenevano all’inizio oltre 10mila persone, Pisapia voglia sostenere (anche economicamente), un progetto di autocostruzione di case per i ROM, posso immaginare con quale gioia per i loro vicini di casa.

Non posso credere che il modello di via Padova sia portato ad esempio di integrazione. Integrazione con chi, se i milanesi sono ormai spariti, tranne qualche anziano dall’aria spaurita che non si azzarda ad uscire di casa una volta tramontato il sole. Inoltre è una strada squallida e pericolosa (e pure in questo caso so quel che dico).

Non posso credere che vengano istituite le stanze del buco! Se Pisapia avesse detto “facciamo dei percorsi di recupero per tossicodipendenti” sarebbe stato meglio, ma così che fai? Li aiuti solo a morire prima e magari gli fornisci pure la dose? (per inciso, donna Letizia, senza tanta pubblicità, passa i suoi fine settimana a san Patrignano).

La moschea? E dove la costruirebbe Pisapia? Vicino a casa sua? Non credo proprio.

Per la questione dei “registri delle unioni”, ho una mia tesi, troppo lunga qui da esporre, il cui succo comunque è questo: 1) la famiglia è l’istituzione naturale per perpetuare la specie, quindi uomo, donna e figli; 2) le convivenze non possono dare gli stessi diritti di un matrimonio, in quanto questa istituzione, anche se alla base c’è o ci dovrebbe essere l’amore, è essenzialmente un CONTRATTO, con il quale due persone si impegnano per un percorso comune di vita. Venendo a mancare il contratto, mancano anche i diritti-doveri che questo comporta, e gli unici tutelati dovrebbero essere i figli.

L’ECOpass, la cui abolizione per i residenti è stata effettuata da Letizia Moratti è chiaramente una manovra elettorale, in quanto era un balzello molto inviso ai milanesi, mentre Pisapia lo vuole estendere e rincarare, dicendo di voler incentivare l’uso delle due ruote. Ma questa iniziativa è già stata promossa dalla Moratti, che ha riempito Milano con le biciclette del bici-sharing e sta costruendo varie ciclabili.

In campagna elettorale, nessuna parola è stata spesa su quanto già effettuato, come la fornitura gratuita di libri di testo per scuole elementari e medie, il raddoppio dell’assistenza domiciliare degli anziani, il quasi dimezzamento della microcriminalità grazie al potenziamento della Polizia Locale, che Pisapia vorrebbe invece riportare ai soli compiti di “vigile urbano”, ed alle 1300 telecamere installate che hanno fornito utili indicazioni alle Forze dell’ordine, le ordinanze contro lo spaccio (altro che stanze del buco), il bonus cicogna e maternità per tutti i nuovi nati, l’introduzione del fattore famiglia nella dichiarazione ISEE, mentre con il nuovo PTG (Piano di Governo del Territorio) si potranno individuare e realizzare servizi appropriati a persone e famiglie.

La nuova M5, già pronta, anche se non ancora in funzione, mentre sta partendo al M4 e altre linee esistenti sono state prolungate… Le stazioni metro principali riammodernate, e seguiranno le altre.

La stazione ferroviaria Centrale ripulita e riammodernata.

La sistemazione di Navigli e Darsena, anche se da completare… La riqualificazione di via Sarpi e l’inizio di un progetto simile in via Imbonati.

La sostituzione del pavé e dei binari dei tram, ciclabili e rastrelliere con il servizio bici-sharing di cui ho già parlato.

La raccolta differenziata che ha raggiunto livelli record.

Non una parola su tutto questo.

Solo critiche per EXPO 2015, accusato di cementificazione selvaggia da gente come Celentano e Grillo che dovrebbero avere la decenza di tenere il becco chiuso per come razzolano male! (vedi villa di Galbiate, cumulo di cemento, e SUV e barconi di quell’altro), tanto più che i due summenzionati guru parlano tanto e non propongono assolutamente nulla di concreto.

Milano cambia, deve cambiare. La Milano della cerchia del Navigli era bella, ma quanta nebbia da quei canali… Le case di ringhiera romantiche, ma senza ascensori e servizi anzi, per dirla come mio marito.. “abito in casa di ringhiera, tra el cèss e la ruèra…”

(traduco per chi non capisce…tra il gabinetto -uno per ballatoio che serviva a varie famiglie- e il condotto dove si getta l’immondizia,..il “ruff”)

i tram a cavalli carini, ma i jumbo hanno l’aria condizionata.

Forse il Diamante che sta sorgendo sull’area ex-Varesine sembrerà troppo imponente, l’Isola si sta restringendo sempre più, ma sono previsti parchi giochi ed aree verdi, fontane e nuove ciclabili…

Una Milano che si avvia a diventare non dico New York, ma almeno una piccola Francoforte.

Spero che i milanesi, se amano davvero la loro città, ci ripensino…