Pink Floyd – Careful With That Axe, Eugene
“La tua vita è la tua vita.
Non lasciare che le batoste la sbattano nella cantina dell’arrendevolezza,
stai in guardia:
ci sono delle uscite.
Da qualche parte c’è luce,
forse non sarà una gran luce ma la vince sulle tenebre.
Stai in guardia;
gli dei ti offriranno delle occasioni.
Riconoscile, afferrale.
Non puoi sconfiggere la morte ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta.
E più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà.
La tua vita è la tua vita:
sappilo finché ce l’hai.
Tu sei meraviglioso, gli dei aspettano di compiacersi in te.”
Charles Bukowski – Il cuore che ride
Trovare un significato a questo brano è difficile (Vai piano con quell’ascia, Eugenio), ma molti suppongono, visto anche il tono ipnotico della musica, che sia da ritrovare nell’uso dell’acido lisergico (LSD) .
Qualcuno inoltre ritiene che le iniziali del titolo (CWTAE) siano l’ acronimo di un corpo dell’esercito americano (Combat Water Survival Test [o Training]) .
Se ciò fosse vero, si potrebbe pensare ad una visione allucinata in uno scenario bellico e suggestivo, tipico dei Pink Floyd.
È inoltre una musica che fa parte della colonna sonora del film “Zabriski point” di Michelangelo Antonioni.
Echi del mare
S’ODE ANCORA IL MARE
Già da più notti s’ode ancora il mare,
lieve, su e giù, lungo le sabbie lisce.
Eco d’una voce chiusa nella mente
che risale dal tempo; ed anche questo
lamento assiduo di gabbiani: forse
d’uccelli delle torri, che l’aprile
sospinge verso la pianura. Già
m’eri vicina tu con quella voce;
ed io vorrei che pure a te venisse,
ora, di me un’eco di memoria,
come quel buio murmure di mare.
ECHOES Pink Floyd
In alto l’albatro sta immobile sospeso nell’aria
e giù nel profondo dei flutti
in labirinti di caverne coralline
l’eco di un tempo remoto giunge
tremante attraverso le sabbie
ed ogni cosa è verde e sott’acqua
E nessuno ci mostra alla terra
e nessuno sa i dove o i perché
ma qualcosa è all’erta, qualcosa si muove
e comincia a salire verso terra
Stranieri passano in strada
per caso due sguardi diversi si incontrano
ed io sono te e ciò che vedo sono io
e ti prenderò per mano per guidarti nel paese
ed aiutami a capire meglio che posso
E nessuno ci chiama a vedere l’alba
e nessuno ci fa abbassare gli occhi
e nessuno parla, nessuno cerca
nessuno vola intorno al sole
Serena ogni giorno ti mostri
ai miei occhi che si destano
m’inviti guardandomi ad alzarmi
e dal muro attraverso la finestra
arrivano ondeggiando su ali di raggi di sole
un milione di ambasciatori splendenti del mattino
E nessuno mi canta ninne nanne
e nessuno mi fa chiudere gli occhi
così spalanco le finestre
e nuoto fino a te attraverso il cielo.
Noi e loro
Generale, il tuo carro armato
è una macchina potente
Spiana un bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.
Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.
Generale, l’uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.
Bertolt Brecht
Noi e loro
E dopo tutto siamo solo uomini comuni
Io e tu
Dio solo sa che non è ciò che avremmo scelto di fare
Avanti, gridò, da là dietro
E la prima fila morì
E il generale sedeva, e le linee sulla mappa
Si muovevano da una parte all’altra
Nero e blu
E chi sa quale è quale e chi è chi
Su e giù
E alla fine è solo girare e girare e girare
Non hai sentito che è solo una battaglia di parole
Urlò l’uomo con il manifesto
Ascolta figliolo, disse l’uomo con la pistola
c’è posto per te qui dentro
Sotto e fuori
Non ci si può fare niente, ma ce n’é molto in giro
Con , senza
E chi negherà che è qui che sta il senso della battaglia
Fuori dai piedi, ho un sacco di cose da fare
Ho tante cose in testa
Per voglia di un the e di una fetta di torta
Il vecchio morì
Cosa ne pensate?