Persone
Ci sono giorni nei quali ogni persona che incontro e, ancor di più, le persone abituali della mia convivenza obbligata e quotidiana, assumono aspetti di simboli e, isolati o fra loro connessi, formano un alfabeto profetico od occulto che descrive in ombre la mia vita.
L’ufficio diventa per me una pagina con parole fatte di gente; la strada è un libro; le parole scambiate con i conoscenti o gli sconosciuti che incontro sono espressioni per le quali viene meno il dizionario ma non completamente la comprensione.
Parlano, si esprimono; eppure non parlano di se stesse e non esprimono se stesse; sono parole, ho detto, e non indicano, lasciano solo intendere.
Ma, nella mia visione crepuscolare, distinguo solo vagamente quanto queste vetrate, che si rivelano sulla superficie delle cose, lasciano trasparire dalla loro interiorità che custodiscono e rivelano.
Intendo senza arrivare alla coscienza, come un cieco al quale si parli di colori.
A volte, passando per la strada, colgo brani di conversazioni intime, e si tratta quasi sempre di conversazioni sull’altra donna, sull’altro uomo, sul ragazzo di uno o sull’amante dell’altro …
Per il solo fatto di sentire queste ombre di discorso umano, che poi in fondo è tutto ciò di cui si occupa la maggioranza delle vite coscienti, porto dentro di me un tedio disgustato, l’angoscia di un esilio tra ragni e l’immediata consapevolezza della mia umiliazione fra gente reale; la condanna, nei confronti del proprietario e del luogo, di essere simile agli altri inquilini dell’agglomerato; di stare a spiare con disgusto, fra le sbarre del retrobottega, l’immondizia altrui che si ammucchia sotto la pioggia in quel cortile interno che è la mia vita.
Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine
Oggetti
Ormai non siamo più persone. La globalizzazione ci ha trasformato in produttori e/o consumatori.
Per essere identificati non servono più nome e cognome, ma codici. Per nascere non sono più sufficienti mamma e papà, ma si può ordinare un figlio su commissione.
I bambini in particolar modo sono considerati oggetti.
Sfruttati nel terzo mondo come produttori a basso costo. Bambini sfruttati pure sessualmente per le voglie di schifosi pedofili.
Bambini “ordinati” su appositi cataloghi corredati da relativi prezzi per l’egoismo di quelle coppie (omo o etero non fa differenza) che non possono avere figli.
Bambini abbandonati nei brefotrofi che per ogni assistito percepiscono notevoli somme e quindi non dati in adozione a coppie che invece li vorrebbero.
Bambini che, regolarmente adottati, stanno con una coppia di coniugi per ben tre anni e che un magistrato troppo ligio alla legge ma incurante del benessere del bimbo, lo toglie loro per darlo in affido ad uno zio naturale.
E poi ci sono le donne.
Inutile parlare della prostituzione: c’è da millenni e chissà quando si riuscirà ad eliminarla. Credo mai, perché pure questa soggiace ad una legge di mercato: c’è la domanda? eccoti l’offerta.
Ora c’è un altro tipo di mercimonio: la maternità surrogata. Un pasticcio genetico che non ha uguali. Lo spermatozoo di un donatore, l’ovulo di una donatrice e il ventre di una terza donna che fa da incubatrice. Allucinante. Davvero peggio degli esperimenti fatti dai nazisti. Per contrastare questo obbrobrio ci sarebbe l’articolo 12 della legge 40 del 2004, comma 6 che così recita: Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità, è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da seicentomila a un milione di euro.
Sicuri che sia proprio così? Perché in tale caso, Nichi Vendola ed il suo compagno dovrebbero pagare una sanzione salatissima non appena poggiano piede sul suolo italico con il baby “commissionato” in America. Invece no. Proprio in questi giorni un giudice ha permesso l’adozione incrociata a due lesbiche basandosi sulla legge 184 sull’affido e le adozioni del 1983. Quindi anche il nostro parlamentare, che per diventare genitore (parola assolutamente inadatta a lui in quanto non ha generato proprio nulla) ha sborsato ben 135mila euro, potrà avvalersi di quella legge. Proprio lui che, in occasione di un lontano 8 marzo, si esprimeva così:
https://www.facebook.com/1114964335189072/videos/1130328123652693/
Già, prostituirsi è mercimonio, pagare una donna che faccia da incubatrice invece no. Questa purtroppo è l’Italia. Non aggiungo altro.
Persone
Ci sono alcune categorie di persone che non sopporto.
Le persone bugiarde e/o maleducate: beh, credo che non piacciano a nessuno, quindi inutile menzionarle.
Le persone che invece non tollero proprio sono quelle che non hanno il coraggio delle proprie azioni, quelle perennemente indecise che suppongono cose e fatti, non supportati da prove concrete, che esistono solo grazie alla loro immaginazione.
Quelle persone perennemente in bilico che non vogliono affrontare le situazioni di petto e preferiscono allora ignorarle semplicemente, dimostrando così di essere vigliacche.
Quelle persone che si autodefiniscono modeste ma che da come si esprimono salta subito all’occhio l’alta considerazione che hanno di loro stesse.
Quelle persone che si mimetizzano o credono di mimetizzarsi…
Quelle che dicono di essere diverse ed invece sono la fotocopia di tante altre, e pure mal riuscita.
Quelle persone che ti considerano solo un tappabuchi in attesa di migliori occasioni o quando manca chi interessa loro.
Beh, non ho mai avuto la pretesa di essere indispensabile, ma non lo sono nemmeno loro.
Quindi, come ha scritto un’amica, perché accontentarsi di essere la ruota di scorta di qualcuno quando si può essere la fuoriserie di qualcun altro?
(Ogni riferimento a fatti e/o persone è puramente casuale)
Milano, 22 settembre….persone
Girando per il centro, ci si accorge subito che in città c’è la manifestazione di MilanoModaDonna. Per le strade tutto un passeggiare di spilungone, dal metro e ottanta in su senza tacchi, magre, magrissime, filiformi, alcune addirittura scheletriche, alcune di colore, moltissime di tipo nordico, con capelli chiari, occhi chiari, pelle chiara, pallide e fini al limite della trasparenza… Senza dubbio sulla passerella faranno un altro effetto, ma per le strade, dove sciamano a gruppetti di tre o quattro, vestite in magliette e jeans quasi a mimetizzarsi tra la gente normale (ma il loro aspetto fisico e la maniera di camminare le fa subito riconoscere come modelle), appaiono slavate e dimesse.
********
Un anziana signora cinese, viso e mani come cuoio incartapecorito, camminando veloce a piccoli passi, spinge un passeggino, dove porta in giro una bambina vestita come un confettino, tutta pizzi e trine color di rosa e con una buffa acconciatura: un codino proprio sulla cima della testolina, che sembra quasi una piccola palma…
********************************
Sul gradino dell’entrata di un ristorante etnico è seduta una ragazzina 6 o 7 anni circa, capelli crespi trattenuti da un cerchietto dorato, un sorriso bianchissimo, con spazi dove devono riscrescere i dentini caduti, che canta giocando con delle castagne matte che butta per aria quasi fosse una piccola giocoliera.
****************************
Presso alla Rinascente di Piazza Duomo, sotto il porticato, una giovane donna con due ragazzine, accoccolate per terra, velate e paludate da lunghe vesti nere, occhi bassi, carnagione color avorio, con l’immancabile cartello “sono ammalata etc etc”, tra l’indifferenza della gente.
**************************
Corso Como…un gruppetto di ragazze, altezza e peso pressocché uguale, vestite con dei leggins e delle t-shirt bianche, tutte con una curiosa parrucca verde, pubblicizzano una nota birra che, a sua volta, sponsorizza le manifestazioni di Milano Moda. Arrivate in Corso Garibaldi, si uniscono ad altre pervenute da altre strade e quindi iniziano a battere le mani in sincronia, tra gli sguardi stupiti e divertiti delle persone.
**********************
Corso Garibaldi, sui gradini di una chiesa una figura quantomeno strana: quello che potrebbe essere un pittore da strada, visto il blocco ed i pastelli che ha accanto, una folta e lunga barba bianca, una sapolette di jeans e, sopra, quella che sembra una vecchia vestaglia a righe ed un curioso cappello viola di strass….
************************
Piazza Cordusio… Un cinese, con infinita pazienza, da cinese appunto, intaglia carote, ravanelli e rape trasformandole in figure bellissime: pesci rossi, rose, draghi, piante…piccoli capolavori
Cosa ne pensate?