La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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La matematica è un’opinione, a volte 

Prendo spunto dalla mail di un amico e dalla seguente vignetta, nonché dalla riflessione di un mio contatto di facebook. 

No, Renzi non ha vinto da solo (41%) contro tutti (59%).

Si sta facendo passare un messaggio fuorviante. I referendum vengono indetti proprio perché certe decisioni debbono essere trasversali alle decisioni dei partiti. 

È pur vero che in questo caso si è voluto dare anche un messaggio politico, resta il fatto che in caso di elezioni non credo proprio che il premier (per adesso  ancora saldamente assiso sulla sua poltrona, sembra per intervento di Mattarella) avrebbe avuto un tale consenso.

La percentuale di voti favorevoli non rappresenta certo un apprezzamento su di lui. 

Ricordate Pannella? Anche le sue proposte superavano non solo il quorum ma ottenevano  pure la maggioranza, il suo partito restava ancorato al 4%, anzi, molto spesso la sua lista non riusciva neppure a superare lo sbarramento per poter accedere alle elezioni.

Quindi il risultato referendario nulla ha a che vedere con il risultato elettorale. 

Poi mi ricorda molto il famoso 41% alle europee grazie al quale Renzi riuscì a prendersi la segreteria del PD, il 41% di una misera parte di votanti corrispondente a circa  il 17% degli aventi diritto al voto.

I numeri a volte vanno interpretati. Non so se le mie conclusioni siano esatte, è una mia opinione strettamente personale.

L’unica cosa della quale sono sicura è che non vedo prospettive, né da destra né da sinistra, e che sarebbe finalmente ora di abbandonare questi schieramenti (quanti “nostalgici” dietro questi vicaboli) ed iniziare a ragionare in termini puramente economici, trovando un giusto equilibrio tra le nostre risorse e la politica assistenziale. 


Parere mio personale.

Analizzando bene i risultati, vista la massiccia astensione alle votazioni (si è espresso infatti circa il 60%degli aventi diritto), nessuno può cantare vittoria. Renzi, scafato anche se giovane, ha subito detto che non era il caso di festeggiare. Il suo 40% infatti rapportato al totale degli elettori, si riduce al 24%. E sa benissimo che tanti lo hanno votato solo per contrastare il M5S.
Già, perché in Italia ormai non si vota quasi più “per” qualcuno ma “contro” qualcun altro.
Grillo sta ancor peggio. Lui credeva di fare il botto ed il suo 21% diventa,rapportato sempre agli aventi diritto, un 12%. E sfoga tutto il suo astio urlando che gli italiani sono un popolo di pensionati e di coglioni. Lui, che quattro anni fa voleva togliere il diritto di voto agli ultrasessantacinquenni. Ora, se fosse coerente con quello che ha espresso prima delle elezioni, dovrebbe ritirarsi dalla vita politica.
C’è pure da dire che sia i grillini che i piddini quando si tratta di andare a votare ci vanno. È l’elettorato di centrodestra che latita, un po’ per la frammentazione delle liste, un po’ per certi candidati non graditi. E, come ho detto sopra, una parte ha pure scelto di rafforzare il PD per una precisa scelta politica.


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