La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Articoli con tag “Monti

Tagli e ritagli

Forse il papa non è bene informato, dicendo che Fazio ha ragione quando afferma che se mancano posti letto, respiratori ed altre dotazioni è colpa di chi evade le tasse.

Eh no, caro Francesco… Tutto inizia molto, molto tempo fa, e gli evasori non c’entrano una cippa.

Sono andata a ricercare vecchissimi articoli, uno addirittura del novembre 2012, dove si parla di spending review, quella messa in opera da Mario Monti, quella che “ce lo chiede l’Europa”

Cosa dice?

Entro il 31 dicembre (2012) le Regioni dovranno indicare dove e come effettueranno la riduzione (dei posti letto). Nel triennio 2013-2015 si dovrà passare da un rapporto di 4,2 posti letto ogni mille abitanti ad un rapporto di 3,7”.

Quindi se prima per 60 milioni di italiani erano disponibili circa 252000 posti letto, questi sono stati ridotti a circa 224000, con una riduzione di quasi 30mila posti, come si evince dall’illustrazione allegata, che evidenzia le nuove dotazioni regione per regione.

I criteri per la riorganizzazione della rete ospedaliera sono contenuti nello schema di decreto sulla ‘Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, inviato alla Conferenza Stato-Regioni dal Ministro della Salute Renato Balduzzi di concerto con il Ministro dell’Economia Vittorio Grilli. Il Regolamento, si legge nella nota del ministero, indica il metodo di calcolo per la riduzione delle Unità operative complesse e la riconversione delle strutture ospedaliere. Al 1 gennaio 2012 in Italia erano presenti 231.707 posti letto (3,82 ogni mille abitanti) di cui 195.922 per acuti (3,23 ogni mille abitanti) e 35.785 per post-acuti (0,59). La legge 135/2012 indica come obiettivo una media complessiva di 3,7 posti letto per mille abitanti, di cui 0,7 deve essere dedicato a riabilitazione e lungo-degenti e i restanti 3 per gli acuti. I posti letto devono quindi arrivare in totale a 224.318. Di questi 181.879 dovranno essere per acuti (-14.043) e fino a 42.438 per post- acuti (+6635)”.

Calcolando che pure i governi seguenti hanno sempre ridotto gli stanziamenti per la sanità, a chi si deve addebitare la responsabilità della situazione odierna?

Lo dico io: all’Europa, e quanto prima ce ne potremo uscire, meglio sarà. Detto da me, che ero una convinta europeista, è tutto dire, ma non immaginavo che questa Unione Europea si sarebbe dimostrata una cloaca, anche per colpa dell’asservimento dei nostri governanti all’asse franco-tedesca.


Gli incompetenti

…regnano sovrani, ed a tale scopo ecco un paio di esempi.

Limitare i pagamenti per contante a 1000 euro (mille e non più mille) non serve assolutamente a nulla: se ne era accorto persino Renzi che, dopo la cavolata fatta dal bocconiano Monti, aveva alzato nuovamente il limite a 3000 euro: non che servisse, ma era già qualcosa.

Obbligare la gente ad usare bancomat e carte di credito? Si penalizzano solo i ceti meno abbienti ed i pensionati anziani che solitamente non hanno conti correnti bancari e ritirano le loro pensioncine sotto i 1000 euro direttamente agli sportelli della posta.

Cosa credono di fare, con le manette agli evasori?

I GRANDI (e sottolineo GRANDI) evasori, continueranno come prima, perché hanno ben altri sistemi per eludere l’esosità del fisco: come al solito sarà colpito il piccolo/medio commerciante che magari, messo davanti al dilemma se pagare gli stipendi ai suoi dipendenti o versare l’IVA, solitamente preferisce la prima opzione. Mettendolo in carcere, semplicemente oltre rovinare lui, si metteranno sul lastrico anche le famiglie dei suoi dipendenti. Calcoliamo poi che spesso la presunta evasione è dovuta ad un errato accertamento, che si fa? Si mette in galera uno sulla base di supposizioni? E poi magari dopo parecchio tempo (in Italia certe cose, si sa, vanno per le lunghe) lo si scarcera con tante scuse, ma nel frattempo il danno è stato fatto…

Per ovviare a certe incongruenze c’è solo da riformare SERIAMENTE il fisco, riducendo la pressione e semplificando la burocrazia (basti vedere la cavolata della fatturazione elettronica, risoltasi in maggiori costi e maggior perdita di tempo): solo dopo si potrebbe eventualmente procedere con le “manette”: consideriamo che già ora esiste il carcere per frode fiscale e false fatturazioni

Questa smania giustizialista sembra fatta apposta per accontentare la “pancia” di un certo elettorato grillino che si ferma all’apparenza e non considera la sostanza.

Il sistema fiscale italiano è quanto mai assurdo: solitamente si dovrebbe ragionare in tal modo: i poteri costituiti stabiliscono a priori la percentuale che i cittadini devono versare (alta o bassa, non ha importanza: è solo a titolo esemplificativo). In seguito si verifica quanto i cittadini hanno guadagnato e si incassa la percentuale prestabilita. Infine lo stato tira le somme di quanto ha incassato, e stabilisce quale sia la destinazione degli introiti e quali servizi fornire ai cittadini.

Da noi invece si stabilisce a priori di quanto abbia bisogno lo stato, ed in base a questa stima si effettua una vera guerra contro i cittadini considerati a priori come evasori, specie professionisti e lavoratori autonomi, vessandoli con continue normative che cambiano di anno in anno, con controlli esasperati (che in realtà alimentano spesso la corruzione che si vorrebbe combattere), e spesso li si spoglia talmente che costoro ritengono che non sia più remunerativo lavorare.

Poi c’è la questione Ilva…inutile dire che pure qui affiora la mania “manettara”, ossia togliere lo scudo penale agli amministratori (con effetto RETROATTIVO!) spaventa l’Arcelor Mittal (che sta perdendo qualcosa come 2 milioni di euro al giorno) e potrebbe decidere di lasciare la produzione, mantenendo solo il mercato dell’acciaio (naturalmente acquistato all’estero! E da chi? Naturalmente Germania e Francia) ma spaventa ancor più i lavoratori in quanto si parla di un taglio di 5mila posti di lavoro. Il PD finalmente insorge, in contrasto con gli alleati di governo, e pure i sindacati sembra che si siano svegliati, sempre che non ci metta lo zampino la magistratura…


Non c’è da preoccuparsi.

Al Governo stanno pensando all’impatto che provocherà la decisione della Consulta che ha bocciato il blocco della perequazione delle pensioni istituita dalla Fornero.
Aumenterà l’Iva e poi studieranno qualche altra tassa.
Tranquilli: ci pensa Matteuccio nostro.
Ps. Una norma voluta da un ministro (ops, una ministra) del salvatore della Patria nonché bocconiano ed esperto di economia Monti.


Inviato dal Veloce promemoria


dilettanti allo sbaraglio

Varoufakis
Dottorato in economia dell’università dell’Essex
Laurea in matematica
Insegnante di economia ed econometria presso l’università dell’Essex e dell’Anglia Orientale
Senior lecturer presso l’università’ di Sydney
Professore di teoria economica presso l’università di Atene
Insegnante alla Lyndon B.Johnson School of Public Affairs dell’università del Texas ad Austin

Del resto nemmeno Monti scherzava in quanto a titoli…


Inviato dal Veloce promemoria


Governo

Tutte, dico tutte, le manovre di questo governo si stanno rivelando dei flop colossali.
Non bastava l’aumento dell’IVA, tradottosi in una contrazione dei consumi e quindi in un gettito minore, per non parlare poi degli effetti collaterali quali la conseguente chiusura o fallimento di molte aziende. Lo stesso dicasi per la Tobin tax, le accise sulla benzina e i tabacchi.
Pure la super tassazione dei natanti ha provocato un gettito minore, cosa che si sta verificando adesso con il superbollo per le auto di maggiore cilindrata con un crollo delle immatricolazioni del 35% e dei passaggi di proprietà dell’usato del 37%. Per aggirare tutta questa marea di tasse molti si rivolgono al mercato leasing fuori dall’Italia, così lo stato ci perde sempre di più.
Credevo che con Monti si fosse toccato il fondo, ma questi sono peggio e per di più incompetenti. Vedi il pasticcio dei rimborsi ai professori richiesti indietro, provvedimento poi revocato (ma se erano aumenti non dovuti perché li hanno corrisposti?). Vedi le tasse sulla casa, mini Imu tarsi tasi iurc… ed ancora non sappiamo quanto si dovrà pagare. La proposta di legge sul lavoro di Renzi devo ancora affrontarla, causa influenza, però a naso sembra che l’influenza l’avesse lui. E le solite priorità: nozze omosessuali, svuotamento delle carceri cui si aggiunge la liberalizzazione della cannabis. Ci si mette pure la comunità europea con il cognome materno!

Siamo alla frutta.

 


Inviato dal Veloce promemoria


pilloline amare

Il nuovo che avanza

 Lo ammetto, all’inizio c’ero cascata pure io.

Renzi sembrava il nuovo che avanza, ma è giovane solo di aspetto mentre  le sue idee ed il suo modo di agire sono quelle della DC più vecchia che ci sia che, mescolata ai residui del vecchio PC dà un mixer deleterio.

Così inizia con l’appoggio a Letta, e questo era pure prevedibile, però con i ricatti. Io ti sostengo, certo, ma solo se fai come dico io. Poi parla di ius soli e cosucce del genere, perché deve accontentare quegli extracomunitari che lo hanno votato. Un piccolo dittatore, insomma, e dai progetti non certo nuovi, anzi sempre i soliti: tasse, tasse ed ancora tasse…Poi come presidente dà un contentino a Cuperlo…non si sa mai, è sostenuto da D’Alema, quindi meglio ingraziarselo. Così, in pieno gattopardismo, si cambia tutto (?) per non cambiare niente.

Parlavo di tasse…

 La coperta del resto è sempre troppo corta, se la tiri da un lato resti scoperto dall’altro, così per far quadrare i conti se da una parte danno un contentino dall’altra aumentano qualcosa, naturalmente a favore dello stato, mai nostro.

Sapessero almeno far bene di conto, prevedendo degli importi abbastanza congrui (non per altro si chiamano previsioni), ma quando per una tassa, nello specifico la Tobin tax, era previsto un introito di un milione di euro mentre non raggiungeremo il 20% effettivo, cosa prevista già all’inizio dell’anno daPorro, qualcosa mi fa dubitare dell’effettiva competenza dei tecnici chiamati a salvarci.

http://www.ilgiornale.it/news/interni/975868.html.

Quindi giù bastonate, una dietro l’altra, come le tasse sulla casa. Ormai è quasi meglio abitare in un camper alla maniera degli zingari che possedere quattro mura domestiche che, automaticamente, ci qualificano come possidenti!

Intanto stanno “studiando” (ma non è detto che ci riescano in tempi brevi, anzi!) all’incompatibilità tra pensioni d’oro e gli incarichi pubblici retribuiti. Naturalmente, se avverrà, non ci sarà alcuna retroattività…non sono mica comuni mortali, loro!

 

Rubabandiera

 Il vecchio gioco del rubabandiera ha mandato in galera il vicepresidente di Casa Pound.

Notare che il pericoloso delinquente non voleva portare via il vessillo della UE, ma semplicemente sistituirlo con il tricolore, a ribadire la nostra sovranità, cosa che si può condividere o meno, ma di certo non mi sembra un grande delitto, specialmente considerando che, nello stesso momento, gli infiltrati tra gli autonomi stavano causando i soliti danneggiamenti a Torino e Venezia. Però qui in Italia basta sventolare un tricolore per esser considerati sovversivi.


Il congresso dei Saggi

Non ho mai nascosta la mia antipatia per Napolitano, anzi l’ho davvero detestato quando ci ha imposto il governo tecnico guidato da Monti…

Ma in questa circostanza cosa doveva fare, con il semestre bianco che gli impedisce di sciogliere le camere e con quella testa di rapa di Bersani ( forse anche chi l’ha sostenuto alle primarie si sarà accorto della bufala che ha fatto ), il quale continuava a ripetere come un pappagallo “mai al governo con il PdL” e mendicava i voti dei grillini che imperterriti vorrebbero governare loro soli pur senza avere i numeri?

I quali grillini, almeno in parte, iniziano a comportarsi tale e quale gli onorevoli che tanto esecrano, perché, non dimentichiamolo, prima di tutto sono italiani e perché il potere logora chi non ce l’ha, come diceva Andreotti, ma corrompe chi ce l’ha, e questo l’ho aggiunto io. Inoltre quelli del M5S saranno anche in parte onesti, ma certamente sono del tutto impreparati.

10 saggi, mi viene da ridere: saranno anche saggi, ma credo che, come in un pollaio, prima o poi cominceranno a beccarsi. I punti sul tavolo sino pochi, ma fondamentali, quali la legge elettorale, l’abolizione o la riduzione delle Province, la diminuzione degli onorevoli…

Tutto questo grazie alla “più bella del mondo”, ossia la nostra Carta Costituzionale che ormai mostra i suoi limiti, farraginosa e rugginosa com’è, troppo rigida da modificare e con punti fermi ormai obsoleti, creati a suo tempo per evitare un nuovo ordinamento dittatoriale che, al giorno d’oggi, non ha più ragione di esistere. E la sua stessa farraginosità impedisce di modificarla in una Carta più snella ed adeguata ai tempi che corrono.

E noi intanto continuiamo a tenerci la sanguisuga Monti in regime di prorogatio.


cronache dai palazzi

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Pier(luig)ino esploratore sembra aver fallito la sua missione. L’abbiamo visto mendicare, in streaming, l’appoggio del M5S, ed ha fatto una magra figura, oltre ad essere stato sfottuto su tutto il web per il tipo di convocazioni che ha fatto.

Intanto stupisce la dichiarazione di Monti relativamente alle dimissioni del ministro Terzi di Santagata, in quanto fa supporre un interesse un suo scopo personale (evidentemente politico) dietro la mossa dell’ormai ex ministro degi Esteri. Equesto, sinceramente, fa ridere, detto da una persona come Monti che aveva più volte espresso l’intenzione di non candidaersi ed invece si era presentato alle ultime elezioni con un proprio movimento., e che aveva sbandierato il ritorno dei due Marò come una sua conquista, proprio per un preciso scopo elettorale, disinteressandosene subito dopo, non appena non gli sno stati più necessari.

http://www.facebook.com/ambasciatoregiulioterzi?fref=ts

http://www.iltempo.it/politica/2013/03/28/la-caduta-di-stile-del-premier-1.1123741


Si ricomincia

Rieccomi, dopo una piccola sosta dovuta ai giorni festivi (alcuni interventi erano stati precedentemente programmati) nei quali, seguendo il consiglio di Mario, ho cercato di non pensare alle faccende politiche nostrane. Però non è possibile tralasciare l’argomento, per cui riprendo a mugugnare. Non so per gli altri, ma io nell’anno passato ed in questi primi giorni, mi sono sentita presa per i fondelli. Già, perché ci siamo dovuti sorbire un anno di Monti, nel quale, dicono, l’immagine dell’Italia è migliorata. Certo, ma solo l’immagine, il resto va tutto a scatafascio, perché di riforme veramente strutturali non ne sono state fatte.

 

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Leggo i dati Istat proprio stamattina: inflazione più alta del 3%, redditi fermi se non più bassi, disoccupazione aumentata, carrello della spesa più caro del 4,3%, mercato della casa in recessione, l’industria pure, debito pubblico aumentato, pressione fiscale alle stelle, cassa integrazione a gogo, il PIL a picco.

ISTAT

E molti dati sono pure sottostimati.

Allora rifletto su quante bugie ci hanno raccontato in questo anno.

Prima cosa, lo spauracchio dello spread.

Già, lo spread, questo è stato il primo inganno. Ce l’hanno presentato come fosse un costo, invece è solo un differenziale, ossia la forbice esistente tra i tassi di interesse dei i nostri titoli decennali e gli equivalenti tedeschi. Per cui, se gli interessi tedeschi diminuiscono, come è successo, IL  COSTO  DEGLI INTERESSI CHE INCIDONO SUL NOSTRO DEBITO PUBBLICO  RIMANE  INVARIATO, anche se la forbice si allarga e, chiaramente, lo spread sale. Ovviamente la collocazione dei titoli dipende dal mercato, cioè dai compratori. Se il compratore vuole un paniere prudente e sicuro, si accontenta di una cedola più bassa, quale quella tedesca, se invece accetta un minimo di rischio – perché chi lo dice che l’Italia non possa rimborsare i titoli a scadenza, la Frau Merkel? – cerca delle cedole più remunerative.

Il bocconiano si fa bello del recente calo dello spread, ma a cosa è dovuto? Non certamente a qualche provvedimento del governo, dato che l’esecutivo è dimissionario e può svolgere solo azioni ordinarie, ma è dovuto solo all’azione di Obama per contrastare il fiscal cliff. Ma questo il professore non lo dice, anzi glissa elegantemente come al suo solito, perché attualmente è intento a preparare la sua lista, piena di personaggi impresentabili (non che le altre fazioni abbiano personaggi migliori…) quali Casini, Cesa e soprattutto Fini che, però, sembra debba essere escluso. Oppure Riccardi, che ha tanto a cuore gli extracomunitari e non pensa minimamente ai nostri poveri e Montezemolo, che è meglio si dedichi solamente alla Ferrari. Mi chiedo chi lo voterà…

I pensionati che hanno visto erodere il proprio reddito? Quelli che hanno visto bloccare le pensioni, appena decenti, per almeno un biennio? Tutti i nati dal 1952 in poi che, rispetto a quelli nati fino al 31 dicembre 1951, dovranno lavorare di colpo 5 anni in più (e dire che c’era chi aveva criticato lo scalone)? I disoccupati ed i cassintegrati? I titolari di PMI che non riescono ad accedere al credito perché le banche fanno incetta di titoli (per frenare il debito pubblico, dice lui, per lucrarci sopra, dico io)? I negozianti, e sono tanti, che hanno dovuto calare le saracinesche? Quelli che vedono il fisco spiare nei nostri conti correnti? I proprietari di case che sono stati salassati dall’IMU? I contribuenti tutti che svenati da imposte dirette ed indirette aspettano ora la prossima TARES e gli aumenti IVA dal 1º luglio. Praticamente i poveri sono immiseriti ancora di più, mentre il ceto medio si è impoverito. (Forse per questo Monti è tanto ben visto dalla Chiesa…lasciate che i poveri vengano a me…).

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Ma chi ci crede, caro professore, alla tua promessa di abbassare le tasse?-.

Così il bocconiano, sentendo una certa ostilità attorno a sé , non ha trovato di meglio che attaccare acidamente gli avversari, chiedendo a Bersani di “silenziare” alcuni suoi collaboratori o ricordando, con fare meschino, la bassa statura di Brunetta (brutta cosa attaccare l’avversario su piano dei difetti fisici’ tanto più che la frase è stata pronunciata con un attimo di silenzio ad effetto dopo la parola “bassa statura”.

La sobrietà inizia a farsi benedire….


Italiani…

Ha ancora un senso essere orgogliosi di essere italiani? Io lo sono, ma del nostro passato.

Del presente no di certo.

Al giorno d’oggi appena apri i giornali leggi di malversazioni di furti, di concussioni, di reati patrimoniali vari perpetrati da chi abbiamo preposto a rappresentarci e che dovrebbe quindi esserci d’esempio.

Siamo un popolo litigioso, ed anche con le prossime elezioni se riusciremo a formare una maggioranza stabile sarà grazie al famigerato porcellum, che tutti aborrono ma nessuno vuole abolire per poter beneficiare di un sostanzioso premio di maggioranza.

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Tanto litigiosi da presentare un sacco di liste e listine senza validi programmi nate col solo scopo di far salire in parlamento il piccolo ras di turno, ma comunque con un piccolo seguito di utili idioti che lo voteranno.

E così assistiamo al balletto di alcuni politici…mi candido, non mi candido più..lo faccio, ma sono pronto a ritirarmi se.. Mentre altri, grazie alle deroghe, ripresentano sempre le solite vecchie facce che speravo di non rivedere.

E tutti quanti, dopo aver criticato Monti pur appoggiandolo, adesso lo tirano per la giacchetta.

Tanto poco italiani da doverci fare spiegare la Costituzione dal comico di turno invece di farla studiare a scuola, al posto di far imparare obbligatoriamente e pappagallescamente il testo dell’inno, francamente bruttino, anche se da rispettare.

Centocinquant’anni fa, purtroppo, hanno fatto l’Italia, ma gli Italiani sono ancora un’utopia. Anche perché tra i voltagabbana che oggi sono tutti Tricolore e Costituzione, ce ne sono molti che preferivano sventolare un vessillo rosso e giudicavano reazionari e fascisti tutti gli altri.


la colpa non è sua…

Di chi è la colpa? Dello spread alto, lo sanno tutti, era di Berlusconi, anche se dopo l’insediamento di Monti, dopo un piccolo, iniziale calo, era salito vertiginosamente. Adesso lo spread si è assestato su livelli medio-alti, sufficienti a tener un po’ più bassi gli interessi dei titoli di stato, però ci sono altri parametri preoccupanti. E che ci dice il nostro caro leader? che i fenomeni negativi (leggi disoccupazione, cali dei consumi, recessione) non sono da addebitare alle politiche economiche del governo, mentre l’iniziale piccolo calo dello spread era tutto merito suo. Allora il bocconiano ci prende per fessi. I conti della serva son presto fatti: come ho già scritto tempo fa, chi vuoi che investa in un paese tartassato e stratassato come il nostro? Perché tante aziende potenzialmente sane chiudono e delocalizzano all’estero? E la conseguenza non è forse il calo della produzione con conseguente aumento della disoccupazione? In un anno di governo Monti la disoccupazione è aumentata di 2,3 punti, pari a 600mila persone… E il trend va peggiorando. Certo che il numero dei senza lavoro è aumentato in tutta l’Eurozona, ma qui le cifre denotano uno stato tragico.

Ma il guru esterna :

– Se l’attuale governo avesse voluto far sì che oggi le cifre sulla disoccupazione e sulla recessione si presentassero un po’ meno negative avrebbe dovuto, con equilibrismi insostenibili, fare un surfing protratto sulla cresta dell onda illusoria e questi problemi si sarebbero presentati ancora maggiori.-

Tutti ad applaudire le pillole di saggezza, ma sfido chiunque a spiegare chiaramente il senso della frase…

Ma l’importante è la salute, anche se il premier ci dice che il peso del servizio sanitario è ormai insostenibile. Del resto, staremo tutti meglio. Pochi soldi da spendere in tabacchi, ristoranti e carburanti significano un livello di vita più sano, con maggior movimento a piedi quindi con minori effetti deleteri su colesterolo, obesità, glicemia, malattie cardiocircolatorie e polmonari.

C’è solo un appunto… Camperemo più a lungo, ma godremo più a lungo della pensione. Urge trovare rimedio, tipo l’eliminazione forzata al compimento dei 75 anni!


Promessi sposi…rivisitato :-)

Troppo carina….

BersaRenzo e VendoLucia


l’uomo dal vestito grigio

Chioma argentea ben pettinata, gesto composto, tono monocorde, aspetto quanto mai sobrio (quanto odio questo aggettivo)… Il premier ha recentemente spiegato che sì, abbiamo un altissimo debito pubblico, però (e qui si è concesso un sorrisetto pieno di sussiego) siamo quelli che maggiormente hanno contribuito al salvataggio della Grecia che, tra l’altro, è nuovamente a secco di fondi. Così mi immagino la Frau Anghelina

e tutti i teteschi della Crante Cermania mentre si sbellicano dalle risate al pensiero di quegli st….i di italiani (no, la parola non è stupidi, ma proprio quella che pensate) che si fanno dissanguare dalle tasse per gli altri, mentre sono nel fango (eufemismo) fino al collo.

Ed io, che ho scelto di passare qualche giorno di ferie a Francoforte e dintorni, ho una dannata voglia di far saltare la BCE!


Italietta

Bene, abbiamo una pressione fiscale da far paura, lo conferma anche la Corte dei Conti che ha accertato un calo del PIL del 2,4%, i cittadini ne sono oppressi e le imprese ancora di più… Nonostante il carico fiscale aumentato a dismisura, le entrate subiranno una diminuzione di ben 21 miliardi di euro su quanto previsto.

L’imprenditore Marcello di Finizio ha effettuato una spettacolare azione dimostrativa sul cupolone di San Pietro e ne è disceso dopo 28 ore, a testimonianza dell’incapacità di questo governo di procedere ad un rilancio dell’economia. La pecora ormai è quasi totalmente tosata, e chissà se qualche pelo riuscirà nuovamente a ricrescere.

La terapia dell’aumento delle tasse non solo è riuscita a tappare il buco, ma sta generando altri disastri, tanto che Squinzi ha detto che, per suo conto, una timida ripresa inizierà solo dal 2015, un’eternità in termini economici. Sembra che la colpa di tutto sia l’evasione fiscale, che sta aumentando, ed i reprobi vengono additati, giustamente, quali parassiti della società, ma non ne sono i soli colpevoli.

Iniziamo a considerare una cosa: il maggior spreco di denaro è nello Stato e nelle sue apparecchiature pubbliche, iniziando dal Quirinale che ci costa più della Casa Bianca, dell’Eliseo e di Buckingham Palace, per finire a tutti quegli enti tipo le comunità montane e similari che servono solo a spremere risorse per destinarle ai soliti noti.

E non consideriamo i costi della politica, rimborsi elettorali in testa, e la burocrazia, lenta ed inefficace. E’ di questi giorni la notizia che l’Ikea , dopo sette anni di trafila, ha rinunciato ad aprire uno stabilimento nei pressi di Roma, con la creazione di 380 posti di lavoro, tra diretti ed indiretti, solo perché i tempi erano diventati eccessivamente lunghi. E non è il solo caso: in Puglia non è più decollato un progetto della British Gas per la costruzione di un rigassificatore nei paraggi di Brindisi, con un migliaio di posti di lavoro. In undici anni di attesa, le necessarie autorizzazioni non sono mai arrivate.

Lo stesso per quanto riguarda il settore energetico. Tutti, sull’onda di Fukushima, hanno sviluppato una insana paura del nucleare, ma mi chiedo quando mai in Italia si potranno verificare le condizioni (terremoto violentissimo e successivo tsunami) che hanno causato il disastro in Giappone (notare che in Giappone le scosse telluriche sono sempre di intensità maggiore che qui, ma questo non aveva impedito la costruzione di centrali nucleari). E così, per l’alto costo dell’energia, anche il progetto svizzero di acquisizione dell’ALCOA è andato in fumo…

Poi ci sono i sindacati…Fiom in testa. A Massa Carrara, l’Apuania rischia di fallire, mettendo sul lastrico 350 lavoratori, ma una multinazionale svizzera era disposta a rilevarla, mantenendo 106 posti di lavoro, ma il sindacato si oppone: o tutti o nessuno…Ma con l’ottusità che contraddistingue certi dirigenti sindacali, non si valuta il fatto che un nuovo polo produttivo avrebbe generato entro poco tempo oltre 350 altri posti di lavoro nell’indotto.

Siamo poco previdenti, e mi aspettavo davvero che Monti riuscisse a tagliare i rami secchi, però le Regioni continuano a costare, perché i vitalizi dei consiglieri non saranno diminuiti fino al 2015, mentre per chi è in carica è assicurato il trattamento pensionistico di favore. Lo stesso è per gli emolumenti di senatori e deputati, che hanno votato per l’ennesimo blocco delle loro indennità, alla facciaccia nostra…


Economia irreale

Monti, dopo aver detto che ci sarà la ripresa anche se i numeri dicono il contrario, adesso se ne esce prima con la frase “la ripresa è dentro di noi”…(Vaglielo a dire a tutti quelli che hanno perso il lavoro) e poi con una cauta ammissione che con queste manovre il governo ha contribuito ad aggravare la congiuntura… Tutti i soldi che il governo ci ha “estorto” se ne stanno andando la maggior parte per pagare gli interessi per il differenziale alto (ora finalmente si è capito che non c’era alcun collegamento tra lo spread e il bunga bunga!) e per gli ammortizzatori sociali dovuti ai licenziati ed ai cassintegrati.

Moody’s ci ha declassato per via del PIL che continua a calare vertiginosamente, confermato dai dati ISTATed ogni giorno si registrano perdite di posti di lavoro. A farne le spese sono soprattutto i giovani, dato che dovremo lavorare sempre più a lungo, ammesso che il posto di lavoro non venga perso prima, per la chiusura di fabbriche, imprese, uffici, negozi…e rifletto sul mercato del lavoro, strozzato da una legge semplicemente assurda che nessuno, per paura di perdita di consensi, vole cancellare, determinando un fortissimo calo di produttività, mentre le altre nazioni PIGS, (Portogallo, Spagna, Grecia, Irlanda) hanno invece aumentato la stessa.

Rifletto anche su un altro provvedimento governativo, che ha inserito la “ludopatia” tra le nuove malattie sociali e, giustamente, proibisce le sale gioco poste a poca distanza dai luoghi frequentati dai giovani ma poi tace sulle slot machines installate in molti bar e sui famigerati “Gratta e vinci”, che lo stato stesso ti spaccia, però con la dicitura “gioca, ma con moderazione”.

Se il bocconiano prendesse spunto da Victor Orban, Primo ministro ungherese, che ha mandato a quel paese il FMI, dicendo che le misure volute dall’Europa (aumento delle imposte, diminuzione di pensioni e stipendi ed altre amenità del genere) strangolavano del tutto il suo paese e che ne avrebbero tarpato del tutto la ripresa…ma questa è pura utopia.

Infine c’è l’ennesimo regalo agli istituti bancari. Dopo l’obbligatorietà della tracciabilità di ogni movimento bancario superiore ai mille euro, adesso si vorrebbe sancire l’obbligo di usare la moneta elettronica per ogni pagamento superiore ai cinquanta euro. Delle banconote che ce ne facciamo? Le buttiamo via, almeno quelle sopra il limite suindicato? E cerco di immaginarmi stuoli di ultraottantenni, da sempre abituati ad usare il contante, alle prese con i diabolici marchingegni, con notevoli problemi di digitazione, per via dell’artrosi, di vista e di indebolimento della memoria, per cui dimenticheranno facilmente tutti i codici PIN.

E allora per “fregare” lo Stato che diventa sempre più esoso, non ci resterà che un sistema: il baratto. Tu mi fai da baby sitter ai bambini, io ti ripago con una cassa di pomodori del mio orto, tu dai lezioni di inglese a mio figlio ed io vengo a pulirti la casa, tu mi ripari la tapparella ed io ti stringo i jeans che ti piacciono tanto… E così via… 


Pillole

Ho avuto una visione…

La pubblicità in bianconero della Wind … Fiorello emozionato, vestito elegantemente, pettinato ed imbrillantinato…

Sottofondo di organo…

Il sacerdote che dice : scambiatevi gli SMS.

L’attore solleva il velo e sotto appare il viso di 

Vendola

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Restyling… Casini, nel simbolo dell’ UDC, sostituisce il proprio nome con Italia,

come se non ci fosse differenza tra i due termini, visti i tempi che corrono.

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Emma Marcegaglia dice che sosterrà un eventuale centro a guida Casini e loda Monti, e vuole qualcuno che riduca le imposte… Probabilmente non ha le idee ben chiare.


tristi prospettive

A scuola ci parlavano di Cincinnnato che, dopo aver salvato la Patria dagli Equi, tornò a coltivare il suo orticello. Non sembra voler fare altrettanto Monti. Il suo governo ha marciato fino ad ora a colpi di fiducia, (34 fino ad ora, un bel record in pochi mesi), lui si propone come l’uomo dellla provvidenza, il salvatore dell’Italia che stava sprofondando nel baratro (oggi invece naviga a gonfie vele, tra fallimenti, disoccupazione, calo della produzione industriale, PIL ridotto sotto zero, entrate fiscali in calo nonostante – o forse a causa – dell’aumento delle tasse, blocco di pensioni e retribuzioni, spread sempre alto anche se la BCE ha acquistato forti quantitativi di titoli, suicidi di imprenditori ed ora anche di lavoratori disoccupati, aumento dei reati legati al patrimonio). Si sussurra che, con l’appoggio del PD, voglia puntare alla Presidenza della Repubblica con un governo a guida PD…

Non è un buon risultato per il “sobrio” professore, che non ha implicazioni di sorta nei bunga bunga, ma che trova comunque le scuse per addossare ad altri alcuni suoi mancati successi. Se lo spread è alto, è colpa delle 3 del rating, (anche se oggi Moody’s ha parzialmente rivalutato l’operato dell’Italia), gli altri interpretano sempre male le sue parole, adesso al meeting di CL, unitamente a Passera, dice che siamo fuori dal tunnel (ma non l’avevo già sentita questa frase? Mah).

Casini, che forse sa qualcosa che è negato a noi comuni mortali, è (peri)patetico nel cercare sempre l’approvazione del premier e nel dargli sempre ragione; lo stesso nel non voler dichiarare anticipatamente le alleanze in caso di elezioni. È palese che cerca di volersi proporre come ago della bilancia e di cercare poltrone ottenendo il massimo dei vantaggi dalla sua modesta percentuale. E Fini che addirittura osa presentarsi a Pieve Tesino quasi a volersi “incoronare” a successore di Alcide De Gasperi, senza averne la statura morale ( ricordiamo che lo statista trentino si presentò alla conferenza per la pace con un cappotto rivoltato, l’altro al massimo può voltare gabbana, perché spesso si è contraddetto ed ha cambiato casacca). La differenza è che De Gasperi era uno statista, Fini nemmeno un politico, ma un politicante, che per puro rancore si è dato la zappa sui piedi senza saper proporre nulla di innovativo.

Che ci vogliamo fare…questa, purtroppo, è l’Italia, la nazione dei battibecchi, dei piccoli interessi personali, delle clientele, dei mugugni, delle piccinerie e via dicendo…..


Il paese di Pulcinella

Certo è che siamo messi bene…

Vabbè che ci sono varie ondate di caldo ed è facile “sbroccare”, ma a tutto c’è un limite.

Nell’intervista a “der Spiegel” Monti dice che i governi hanno il compito di “educare” i parlamenti, e qui viene fuori il bocconiano che ci deve spiegare tutto, come appunto è nella sua natura di professore che tiene la lezioncina.

Gli stessi tedeschi, che lo consideravano uno dei loro (addirittura il “genero ideale”…sigh), hanno parlato di attacco alla democrazia, tanto che SuperMario ha dovuto poi ritrattare dicendo che è stato frainteso e che anzi il controllo parlamentare sui governi vada rafforzato….tutto ed il contrario di tutto, ed il nostro premier deve porgere tante scuse.

Ovvio che i tedeschi non siano disposti a finanziare il debito italiano, e nessuno lo pretende, ma Monti avrebbe dovuto ribadire con maggiore incisività che fino ad ora, in termini di PIL, abbiamo versato molto più della Crante Cermania e che ci siamo impegnati a versare ancora fior di soldoni per il fondo salva stati. Non solo, ma senza tutti questi esborsi, il nostro debito sarebbe inferiore e di molto.

Monti parla di un certo risentimento antitedesco in Italia, ma non si accorge, oppure fa finta di non accorgersi, che in realtà è esattamente l’opposto.

Spera poi di essere ricordato come colui che ha salvato il paese dalla rovina. Mah, leggendo i dati l’altro giorno sulla disoccupazione, ed oggi sulla recessione e del calo della produzione industriale, mi viene da pensare che forse ci sta rovinando lui.

Oggi esce un’altra intervista, questa volta al Wall Street Journal, in cui il premier dice che con Berlusconi lo spread sarebbe a 1200 (cavolo, nemmeno la Grecia è a tanto!). Un colpo basso che lo ha costretto a telefonare al suo predecessore per porgere le immancabili scuse e dire, come al solito, che era stato frainteso, e che i calcoli si basavano su ipotetiche proiezioni. Poi, come i bambini che reagiscono con i dispettucci, il PDL fa mancare il numero legale in aula per ben quattro volte: un comportamento davvero infantile, quello delle ripicche.

Infine ieri l’attacco di Di Pietro a Napolitano. Non mi sono particolarmente simpatici, né l’uno né l’altro, ma che a distanza di circa venti anni Di Pietro se ne venga fuori con la faccenda che Napolitano era legato ai poteri forti dell’URSS e di ricevere finanziamenti dai russi suona un po’ sospetto. Ma allora, se già in quel periodo il finanziamento ai partiti era illecito, perché lo stesso Di Pietro incriminò solo alcuni e non anche gli altri? Mistero….


baratro e tunnel

Monti l’altro giorno ci ha detto che si comincia a intravvedere un po’ di luce alla fine del tunnel. Sicuro? Il giorno seguente, leggendo i dati sull’occupazione, io ci vedo invece un baratro nel quale stiamo sprofondando.

Un sacco di aziende chiudono o delocalizzano. Calzedonia ed Omsa si sono trasferite in Bulgaria e Serbia, Benetton e Stefanel in Croazia, Dainese è fuggita in Tunisia, Rossignol in Romania, la Geox si sdoppia tra Brasile e Vietnam, Acrimo e Bialetti producono ora in Cina, Ducati energia ha scelto l’India e la Croazia.

Senza contare le aziende che hanno dovuto chiudere i battenti, come Italcementi e Alcoa. L’ultima della serie è la Richard Ginori, cui si aggiungerà per questioni di sicurezza l’ILVA (*) di Taranto e, di conseguenza, anche l’indotto e l’ILVA di Genova. Anche la FIAT fa assemblare all’estero le sue 500L tra pochi giorni in vendita, ma questo solo perché i dipendenti torinesi si sono rifiutati di firmare l’accordo per le ore straordinarie relative al solo assemblaggio (erroneamente, molti giornali hanno parlato di “produzione”, che resta invece a Mirafiori).

Pure il settore dell’edilizia registra un calo di manodopera stimato in 25 mila unità.

L’unica che va controcorrente sembra essere la comasca Saati che, a fronte di nuove commesse pervenute dall’estero, non ha cercato lavoratori precari, ma ha preferito assumere operai ultracinquantenni disoccupati ma con la voglia di rimettersi in gioco e con grande professionalità ed esperienza.

E intanto Monti, con il cappello in mano, gira come un commesso viaggiatore, cercando sponsor cinesi o americani che vogliano investire nel nostro paese. Ma fino a che la legge sul lavoro non verrà cambiata e la tassazione resterà così alta, saremo sempre poco credibili.

E i posti di lavoro persi diventano sempre di più, 70 mila posti di lavoro spariti dall’inizio del suo mandato, 29mila nei soli mesi di maggio e giugno, donne e giovani soprattutto, fino a raggiungere il 10,8% di disoccupati, il numero massimo dal 2004, senza contare poi gli “inattivi”, che nemmeno si mettono più alla ricerca di lavoro perché ritengono che non riuscirebbero a trovarlo. Tutti costi, di cassa integrazione, di disoccupazione e di indennità varie, che vanno a gravare sempre più sulla collettività ancora attiva.

(*) Lavoro o salute? Non vorrei dovermi trovare a scegliere. Di primo acchito viene senza dubbio di scegliere la salute, poi però penso ai 12mila operai dell’ILVA ed agli altri 8mila dell’indotto, 2012 mila persone, anzi famiglie, che all’improvviso si trovano senza lavoro, in un Sud già così carente di posti…


se qualcuno me lo spiega…

Ci sono cose che non capisco.

 

Il governo Monti prima alza l’età pensionabile (senza scalini o scaloni), e poi per risparmiare pensa ai prepensionamenti…

 

Abbiamo file di malati che spesso stazionano per ore nei corridoi degli ospedali, e si cancellano i posti letto.

 

Lo stesso per i tribunali: cause che durano anni, e si chiudono i tribunali e si cancella l’istituzione del giudice di pace che almeno dirimeva le questioni meno gravose.

 

Abbiamo le casse statali a secco, lo ha detto il Monti alla Merkel, (chissà dove vanno a finire tutti i soldi che abbiamo pagato in più in questi mesi), ma diamo oltre 125 miliardi di euro al fondo salvastati.

 

Se Squinzi parla di macelleria sociale, Monti dice che si alza lo spread…Le sue manovre  sino ad ora lo hanno forse fatto abbassare?

 

Boh, mistero, forse il caldo mi sta rimbambendo.


l’aspirina

Mentre a Milano ci sono le tre Marie, l’Italia intera conta sui tre Marii, in stretto ordine alfabetico Balotelli, Draghi e Monti. Però sulla ” vittoria ” che quest’ultimo avrebbe riportato a Bruxelles ho alcuni dubbi. Il Fondo anti spread a che livello scatterebbe? Nessuno ancora lo sa. E siamo sicuri che l’Italia non ne avrebbe bisogno? C’è chi giudica ESM e FESF alla stregua dell’aspirina,

che calma il dolore ma non cura la malattia, rappresentata dall’elevato debito pubblico, il cui rapporto con il PIL è pari al 123,5%, il più alto in Europa, dopo quello greco. Debito che deve essere riassorbito radicalmente, ma non con le misure “affossatorie” di Monti (che devono solo ripianare il bilancio in essere e non i buchi pregressi), ma con manovre di sviluppo. In pratica Monti in sede europea ha solo ottenuto dei prestiti che non verranno destinati ad attività produttive, ma serviranno solo a mantenere in vita la voragine del nostro debito pubblico. (Molta responsabilità ricade anche sul Parlamento, che nicchia quando si tratta di operare i tagli, a meno che non ricadano sulle spalle dei soliti lavoratori dipendenti o pensionati dei quali, a parole, si proclamano paladini).

Ma dove reperire i fondi necessari allo sviluppo ?

C’è una pletora di aziende pubbliche improduttive e non competitive, come Ferrovie, Anas, Poste, quelle sì da privatizzare (non certo farmacie e taxi), rendendole concorrenziali. Lo stesso dicasi per tante municipalizzate.

Poi c’è una miriade di enti statali e parastatali assolutamente inutili, tantissimi doppioni di uguali competenze e mansioni, ma che è difficile chiudere perché creatori di posti pubblici (quindi ” sicuri “), e serbatoi di voti, specie in alcune realtà meridionali.

La vera rivoluzione però sarebbe trasformare la BCE come ” prestatore di ultima istanza” al pari della Federal Reserve, con potere di stampare moneta in caso di necessità , ma in questo caso sarebbe necessario cambiare lo statuto, che la vincola invece al monitoraggio del tasso di inflazione in ambito europeo.

Il vero problema di questa pseudo-Europa infatti è quello di avere sì una moneta comune, ma senza aver federalizzato i debiti e soprattutto senza avere un’univoca linea politica, finanziaria e fiscale, cosa che non potrà avvenire in un immediato futuro, perché uno schema inizierà ad essere approntato solo a fine 2012. E in tempo di globalizzazione e di informatizzazione sei mesi rappresentano un’eternità.

Altro nodo è il mercato del lavoro.

Sì ad un sindacato col quale dialogare e contrattare, no a chi impone diktat e regole per le assunzioni, magistratura inclusa. Basti pensare alla questione FIAT dove, a fronte di soli 19 ricorsi, sono state imposte 145 assunzioni . Un imprenditore deve essere libero di assumere chi vuole lui, cioè gente che accetta regole preventivamente concordate, ed a fronte di incentivi economici ai dipendenti, gente sulla quale può contare, sapendo che non bloccherà il lavoro con scioperi pretestuosi non concordati o, peggio, non boicotterà l’azienda con sabotaggi.

Quindi l’entusiasmo che tutti hanno dimostrato per Monti appare esagerato, visto anche l’impuntarsi dell’Angela sul rifiuto agli Eurobond…

Ma per ora diamo un calcio a tutto questo… Vado a guardarmi la partita che inizia tra poco…   

http://www.banknoise.com/2012/06/efsm-efsf-esm-cosa-sono-i-fondi-salva-stati.html#axzz1zNmEDDqW

http://www.ilvostro.it/economia-e-lavoro/esm-lultima-creatura-mostro-delleurocrazia-finanziaria-2/35550/


per una lira…

Euro? Lira?

Questo è il dilemma!

L’introduzione dell’ euro è stata una solenne fregatura grazie ad un cambio falsato voluto dalla Germania ed accettato supinamente da Prodi. Però un ritorno alla lira sarebbe davvero una tragedia per noi. Innanzitutto ce lo sogniamo un cambio ” di ritorno” al valore di 1936,27… Poi la svalutazione, alla quale molti si aggrappano, non sarebbe di certo una soluzione. L’inflazione schizzerebbe alle stelle, vanificando ancora quel poco risparmio che ci resta. L’unica via percorribile rimane quella di stringere i denti, resistere, resistere e resistere, ma nel contempo diminuire drasticamente la spesa pubblica, cosa che col ritorno alla lira nessuno si bisognerebbe di fare (anzi verrebbe coniata nuova moneta alimentando sempre più l’inflazione), ma accompagnandola alla richiesta di dilazionare il raggiungimento del pareggio di bilancio in un periodo leggermente più lungo, per non strozzare del tutto l’economia.

Solamente la Germania vuole un euro forte rispetto al dollaro, ma in questo modo vengono penalizzate le esportazioni, avvantaggiando i paesi emergenti che possono contare su costi di lavoro notevolmente inferiori. Come svincolarsi dall’abbraccio mortale della Frau? Monti sembra intenzionato a richiedere l’introduzione degli Eurobond, ma da quell’orecchio la “dolce” (?) Angela non ci sente. Allora o si impuntano i piedi, magari con l’appoggio non solo dei paesi più deboli, ma anche con l’aiuto della Francia nella persona di Hollande o davvero per l’euro sembra suonare l’ultima campana…


provocazione

La butto là , come provocazione…

Mario mi ha risposto: “Schifani dice che Monti ha fatto quello che ha potuto”. No, Monti ha fatto quello che hanno voluto i parlamentari che si son ben guardati dal toccare i loro privilegi… Mica hanno la sindrome del Tafazzi!

Quindi, se, calato dall’alto, si mette su un governo tecnico, che debba far accettare a TUTTI le restrizioni, bisognerebbe pure esautorare temporaneamente le camere. Oddio, l’ho detto…significa DITTATURA, lo so, ma perché dobbiamo essere soggetti all’altra dittatura, da noi “liberamente” scelta con le elezioni, di quei cialtroni che siedono sugli scranni e che non perdono occasione per ingrassare sempre di più con metodi legali e no? E che salvano oggi un De Gregorio per parare il didietro domani a Lusi e Penati?

Se le misure non sono state prese allora, è stato perché ci mettevano il becco i sindacati, un giorno sì e l’altro pure, (CGIL in testa) minacciando e facendo scioperi generali.

Non dimentichiamo inoltre che adesso Bersani accetta supinamente misure ancor peggiori di quelle proposte da Berlusconi, e che lui col suo PD avevano sempre bocciato.

All’inizio Monti ha proseguito sulla falsariga di Berlusconi, le cui manovre erano state comunque approvate in sede europea, poi la Merkel , lei sì dittatrice, ha imposto il pareggio di bilancio in tempi brevissimi, ed è successo il patatrac, ed il premier si è visto costretto a racimolare soldi (dai soliti noti) senza proporre sviluppo.

Abbiamo un mercato del lavoro ingessato, che non attira investimenti, ora con la tassazione ancora meno. 

E nessuno cerca di mettere veramente mano a questo problema…parole, parole, parole, ma fatti non se ne vedono!


Quattro chiacchiere

Un giorno Monti dice che non si sente responsabile dei suicidi avvenuti per ragioni economiche in questi ultimi tempi ed incolpando i governi precedenti della voragine nei nostri conti pubblici. Il giorno dopo si corregge, scagionando Berlusconi, anzi riconoscendo che la strada che aveva intrapreso per il risanamento era quella giusta.

Sarà che ormai diffido di tutto e tutti, quindi mi viene da supporre che queste lodi, queste esternazioni da parte del Premier abbiano il solo scopo di consolidare la fiducia nel suo governo da parte del PdL.

E mi chiedo se sia davvero così indispensabile raggiungere il pareggio di bilancio in così breve tempo, a scapito della mancata crescita economica del paese. E mi chiedo anche se le cartelle esattoriali potrebbero essere più umane, concedendo maggiori rateizzazioni, senza gravarle di interessi passivi al limite dell’usura.

Riflessione finale… Monti dice che questo regime di sacrificio è l’Europa che ce lo chiede…L’Europa o la Merkel?

E se invece di far fallire la Grecia, estromettendola dall’Europa, dessimo un bel calcio nel deretano polposo alla Frau e buttassimo fuori lei e la grande Germania fuori dall’Unione?

(NB: sia ben chiaro che a me la Germania ed i tedeschi piacciono…è la Merkel che non sopporto!)