La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

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Guerlin Butungu , 20 anni, congolese, rifugiato residente a Vallefoglia, nel Pesarese, viene portato in carcere dalla Questura a Rimini, 3 settembre 2017.
ANSA/MANUEL MIGLIORINI

Minorenni, quindi se la caveranno con l’affido a qualche comunità sociale che si occupa del reinserimento dei ragazzi che incorrono nelle maglie della “cosiddetta” giustizia.
Cosiddetta, perché se i”ragazzi” erano abbastanza grandi per stuprare una ragazza ed un trans, picchiare e rapinare, a mio parere sono anche abbastanza grandi per andare in galera.
Se poi consideriamo la situazione dei due fratelli marocchini c’è da mettersi le mani nei capelli.
Provengono da una famiglia totalmente irregolare, anche se presente in Italia fin dagli anni ’90, con la madre già ammonita per stalking nei confronti di alcune coinquiline e con denunce per percosse ed ingiurie; i ragazzi, sempre a detta dei coinquilini, che
spadroneggiano e rubano nel palazzo dove abitano e protagonisti di atti di bullismo verso i compagni di scuola; il padre che è potuto rimanere in Italia grazie ad una sanatoria, ma al quale era stato revocato il permesso di soggiorno nel 1995 per varie pendenze penali, ma grazie alla benevolenza della magistratura (?!) che ha considerato la consistenza del nucleo familiare (ci sono altri 2 minori in famiglia oltre ai due figli delinquenti), è riuscito a farla franca.

Del nigeriano non si sa molto, ma il congolese, l’unico maggiorenne, era qui in Italia dopo aver ottenuto lo status di rifugiato politico. Ha frequentato i corsi di italiano, ha fatto degli stages professionali, sempre comportandosi bene; poi, un bel giorno è sparito, scoprendo che la nostra nazione offriva molte “possibilità”, di quale genere si può intuire, visto che sfoggiava abiti eleganti ed orologi di marca, pur non avendo un lavoro. Essendo maggiorenne, sarà l’unico a pagare. I due fratelli marocchini cercano di scaricare su di lui tutte le colpe, ma c’è la testimonianza del trans peruviano che inchioda tutti e quattro gli autori dello stupro… Almeno nei riguardi dei marocchini, c’è da considerare che se fosse stata approvata la legge sullo ius soli, i due sarebbero italiani a tutti gli effetti per via dello ius culturae, in quanto hanno frequentato le scuole qui in Italia.